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- In the first century of the Christian era, the Agapetae (from the Greek word ἀγαπηταί (agapetai), meaning 'beloved') were virgins who consecrated themselves to God with a vow of chastity and associated with laymen. This association later resulted in abuses and scandals, so that councils of the fourth century forbade it. The Council of Ancyra, in 314, forbade virgins consecrated to God to live thus with men as sisters. This did not correct the practice entirely, for St. Jerome arraigns Syrian monks for living in cities with Christian virgins. The Agapetae are sometimes confounded with the subintroductae, or woman who lived with clerics without marriage, a class against which the third canon of the First Council of Nicaea (325) was directed. The practice of clerics living with unrelated women was finally condemned by the First and Second Lateran Councils. The Agapetae were also a branch of the Gnostics in the late 4th century, who held that sexual relations were only improper if the mind was impure. They taught that one should perjure himself rather than reveal the secrets of his sect. (en)
- Las Agapetas (latín, Agapetae, muy amadas), eran vírgenes que se consagraban a Dios con un voto de castidad y se asociaban con los Eclesiásticos por motivo de piedad y caridad. Esta asociación resultó más tarde en abusos y escándalos, por lo que los concilios del siglo IV lo prohibieron. El Concilio de Ancira, en 314, prohibió a las vírgenes consagradas a Dios vivir con los hombres como hermanas. Esto no corregía completamente la práctica, porque San Jerónimo acusó a monjes sirios de vivir en ciudades con las vírgenes cristianas. Las agapetas se confunde a veces con las sineisactas, o la mujer que vivía con los clérigos fuera del matrimonio, una clase contra la cual se dirigió el tercer canon del primer concilio de Nicaea (325). La práctica de los clérigos que vivian con mujeres fue finalmente condenada por el Primer y Segundo Concilio de Letrán. Los Agapetas fueron también una rama del gnosticismo a finales del siglo IV, que sostenía que las relaciones sexuales eran solamente incorrectas si la mente era impura. (es)
- Le agapete (lat. agapetae, dal greco ἀγαπηταί, amate, dilette), nel I secolo, alle origini della cristianità, erano delle vergini cristiane che individualmente consacravano la propria vita a Dio con un voto di castità e conducevano vita in comune con ecclesiastici che professavano il celibato, mettendosi al loro servizio per spirito di carità, convivendovi castamente, occupandosi del disbrigo di servizi e della gestione delle incombenze quotidiane. Erano chiamate anche sorelle adottive. Il fondamento dottrinale di queste forme di convivenza e amore spirituale (agape) con persone dell'altro sesso, veniva individuato nella Prima lettera ai Corinzi (9,4-5). La convivenza fu in origine casta, ma in seguito, a dispetto dell'origine spirituale, del fondamento dottrinario, e nonostante il blando deterrente offerto dalla verificabilità della illibatezza della donna, questa usanza diede adito a vere e proprie degenerazioni, aberrazioni e scandali, che spesso gettarono una generale ombra di sospetto sull'intero fenomeno spirituale. Per questo motivo, la pratica fu oggetto di frequenti deprecazioni e divieti, ricevendo attenzione sfavorevole non solo nel campo della morale religiosa, ma anche nell'ambito della legislazione civile del V secolo, come mostrano i divieti accolti nel Codice Teodosiano. Ma l'ostilità non bastò a mettere fine al fenomeno, la cui completa eradicazione avvenne solo molti secoli più tardi, nel 1139, sotto il pontificato di Innocenzo II, con il Concilio Lateranense II. Le agapete non vanno confuse, come spesso succede, con le Virgines (o mulieres) subintroductae (gr. parthenoi syneisaktai), cioè le «vergini (o donne) introdotte di nascosto», che convivevano con chierici al di fuori di voti spirituali. Anche questa pratica fu all'origine di aberrazioni, sospetti e divieti. Il termine indicava pure, alla fine del IV secolo, una setta eretica gnostica, animata principalmente da donne, legate da un vincolo di segretezza particolarmente vincolante. (it)
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- In the first century of the Christian era, the Agapetae (from the Greek word ἀγαπηταί (agapetai), meaning 'beloved') were virgins who consecrated themselves to God with a vow of chastity and associated with laymen. This association later resulted in abuses and scandals, so that councils of the fourth century forbade it. The Council of Ancyra, in 314, forbade virgins consecrated to God to live thus with men as sisters. This did not correct the practice entirely, for St. Jerome arraigns Syrian monks for living in cities with Christian virgins. The Agapetae are sometimes confounded with the subintroductae, or woman who lived with clerics without marriage, a class against which the third canon of the First Council of Nicaea (325) was directed. The practice of clerics living with unrelated wome (en)
- Las Agapetas (latín, Agapetae, muy amadas), eran vírgenes que se consagraban a Dios con un voto de castidad y se asociaban con los Eclesiásticos por motivo de piedad y caridad. Esta asociación resultó más tarde en abusos y escándalos, por lo que los concilios del siglo IV lo prohibieron. El Concilio de Ancira, en 314, prohibió a las vírgenes consagradas a Dios vivir con los hombres como hermanas. Esto no corregía completamente la práctica, porque San Jerónimo acusó a monjes sirios de vivir en ciudades con las vírgenes cristianas. Las agapetas se confunde a veces con las sineisactas, o la mujer que vivía con los clérigos fuera del matrimonio, una clase contra la cual se dirigió el tercer canon del primer concilio de Nicaea (325). La práctica de los clérigos que vivian con mujeres fue fina (es)
- Le agapete (lat. agapetae, dal greco ἀγαπηταί, amate, dilette), nel I secolo, alle origini della cristianità, erano delle vergini cristiane che individualmente consacravano la propria vita a Dio con un voto di castità e conducevano vita in comune con ecclesiastici che professavano il celibato, mettendosi al loro servizio per spirito di carità, convivendovi castamente, occupandosi del disbrigo di servizi e della gestione delle incombenze quotidiane. Erano chiamate anche sorelle adottive. (it)
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