La Russia, meglio conosciuta come Federazione Russa, e formalmente Impero Russo fino al 1917 e Unione Sovietica fino al 1991, è uno stato che si estende tra l'Europa e l'Asia.
Storia
Assassini russi
Durante il 15° secolo, gli Assassini italiani inviarono alcuni membri, tra cui Pietro Antonio Solari e Ridolfo Fioravanti, a Mosca, dove lo Zar Ivan III li reclutò come architetti a lavorare sul Cremlino. All'insaputa dello Zar, i due tennero d'occhio le sue attività e le sue ambizioni, riferendo le notizie agli Assassini in Italia. Tuttavia, nel 1453, Ivan scoprì questo imbroglio ed uccise Solari. Quando Ridolfo capì che Ivan era vicino a capire per chi in realtà lavorava, si addossò la colpa dell'omicidio. Inoltre sparse la voce riguardante la rinascita della Setta Strigol'Niki.[1]
La presenza degli Assassini in Russia si protrasse per tutta la durata dell'Impero, e verso la fine del 19° secolo gli Assassini russi divennero noti al pubblico come la Narodnaya Volya, cioè la "Volontà del popolo". Tentarono ripetutamente l'assassinio dello Zar Alessandro III di Russia, ed in uno di questi casi fu anche inviato Nikolai Orelov. Lo scontro che ne seguì fece deragliare il treno su cui Alessandro III viaggiava, e provocò il disastro ferroviario di Borki. Tuttavia Nikolai non fu in grado di compiere la missione, poiché lo Zar era in possesso dello Scettro Imperiale, che non era altro che un Bastone dell'Eden, con cui venne sconfitto facilmente l'Assassino. In quella circostanza, a Nikolai fu risparmiata la vita.[2]
Nel 1908, gli Assassini russi furono coinvolti per quella che passò alla storia come l'esplosione di Tunguska, dove arruolarono lo scienziato Nikola Tesla per trasmettere energia elettrica alla struttura di Tunguska, in cui i Templari nascondevano un altro manufatto. Tuttavia, proprio mentre Nikolai afferrava lo Scettro Imperiale - rubato da Grigori Rasputin alla famiglia imperiale russa - Nikola procedette con il piano, e distrusse l'intera area circostante, finendo per lasciare Nikolai come ultimo sopravvissuto, anche se egli riportò alcune ferite.[2]
Durante la Rivoluzione Russa, gli Assassini sostennero i Bolscevichi, ma alla fine persero il controllo della rivolta.
Rivoluzione Russa
Durante il 20° secolo, l'Impero Russo fu coinvolto nella Prima Guerra Mondiale. Verso la fine del conflitto, il paese dovette sopportare anche una rivoluzione, a seguito della perdita dello Scettro Imperiale di Nicola II di Russia, che non solo danneggiò l'influenza dello Zar, ma immerse il paese in un periodo di grave situazione economica a causa delle spese di guerra. Il popolo si ribellò contro il regime zarista, e Nicola II non ebbe scelta quale congedarsi e lasciare il potere. Venne poi formato un nuovo governo provvisorio.
Otto mesi più tardi, l'ex Impero Russo fu scosso da una nuova rivoluzione, quando il leader socialista Vladimir Lenin avviò la sua Rivoluzione Comunista contro il governo provvisorio. I Bolscevichi di Lenin presero il potere e formarono la Repubblica Sovietica Russa, e dichiararono la loro pace all'Impero Tedesco, che durante la Prima Guerra Mondiale aveva invaso la Russia.
Dopo la fine della guerra, alcune fedeli al precedente regime istigarono una terza rivoluzione, che sfociò successivamente in una guerra civile, dopo la secessione di alcune province federali orientali. I zaristi erano supportati da molte potenti nazioni, quali Stati Uniti d'America, Francia, Regno Unito e Giappone, ma il loro sogno di instaurare nuovamente il regime zarista fu distrutto quando i Bolscevichi giustiziarono l'ex Zar e la sua famiglia. I Bolscevichi prevalsero e presero pieno potere in Russia.
Eventi successivi
Dopo la morte di Lenin nel 1924, Joseph Stalin salì al potere dell'Unione Sovietica, segretamente controllato dai Templari. Sotto il dominio di Stalin, l'Unione Sovietica divenne uno stato totalitario, corrotto e decrepito,[3] che presentava un'economia capitalistica caratteristica delle potenza occidentali - un sistema creato dai Templari - messa sotto una luce più evidente.[4]
Tuttavia, il 5 marzo 1953, Stalin fu infine ucciso dagli Assassini che misero fine al suo dominio dopo 31 anni.
Crollo dell'Unione Sovietica
Durante la fine degli anni 80' e l'inizio degli anni 90', il capo di stato dell'Unione Sovietica Michail Gorbačëv, volle riformare il paese attraverso la sua politica "perestrojka". I Templari capirono che Gorbačëv non condivideva i loro interessi, quindi il primo ministro britannico Margaret Thatcher contattò Boris Nikolaevič El'cin, dopo che quest'ultimo iniziò ad accumulare popolarità tra i comunisti. Nel dicembre del 1991, i Templari organizzarono un incontro segreto nella foresta di Białowieża, e verso la fine dello stesso mese, Gorbačëv fu destituito dall'incarico ed El'cin prese il comando della neonata Federazione Russa.[4]
21° Secolo
Una nota squadra di Assassini situata a Mosca stava effettuando ricerche su un potenziale Frutto dell'Eden.
Note
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