Il Pokopen (ポコペン) è una particolare tecnica utilizzata dal Grande Mago Piccolo per generare dei demoni figli da utilizzare come guerrieri nella sua campagna di conquista del mondo.
Caratteristiche
Il Pokopen è una versione distorta del metodo di riproduzione dei Namecciani; questi sono una specie asessuata, e per riprodursi ogni individuo è in grado di sputare un'uovo dalla bocca che contiene un nuovo Namecciano.
Piccolo, essendo stato generato dalla separazione della malignità dall'anima del figlio di Katattsu, è un Namecciano "incompleto" e dotato solo di animo malvagio, sicchè è probabile che l'uso del Pokopen sia una conseguenza della sua natura demoniaca. L'uso del Pokopen indebolisce molto Piccolo, tanto che Pianoforte avvisa Piccolo che generare così altri guerrieri potrebbe costargli la vita. Sembra che i guerrieri generati da Piccolo ringiovanito siano più potenti di quelli che genera quando è vecchio.
Inoltre, Piccolo è in grado di controllare le capacità da assegnare a ciascun membro della sua Famiglia Demoniaca; Pianoforte viene dotato di una bassa forza combattiva, ma di una notevole intelligenza, per fungere da consigliere.
Piccolo è comunque in grado di riprodursi in modo "naturale", alla maniera dei suoi simili, infatti in punto di morte genera un figlio, Piccolo, anche se non è chiaro se utilizzi il Pokopen anche in questo caso, visto che Piccolo è a tutti gli effetti una sua reincarnazione nella quale la sua anima, e pertanto quella di Dio continua a sopravvivere.
Apparizioni in videogiochi
Il Pokopen è anche una abilità che compare nel videogame Dragon Ball Online. Può essere appresa dai giocatori che scelgono un'avatar appartenente alla razza Namecciana e specializzato nella classe denominata Poko Priest, ed è utile a generare guerrieri che aiutano il giocatore negli scontri.
Creature nate dal Pokopen
- Famiglia Demoniaca
- Pianoforte
- Tamburello
- Cembalo
- Tamburo
- svariati demoni non identificati
- Piccolo
Riferimenti
Pokopen significa "cosa inutile" in giapponese ed è un termine razzista usato dai giapponesi per indicare i cinesi.