Álvaro Semedo

missionario portoghese

Álvaro de Semedo (in latino: Alvarus de Semedo, in cinese 曾德昭S, Zeng DezhaoP o in precedenza 謝務祿S, Xie WuluP; 1585 o 1586 – 18 luglio 1658) è stato un gesuita portoghese missionario in Cina.

Álvaro de Semedo ritratto nel 1642 (da Historica Relatione del Gran Regno Della Cina, pubblicata nel 1653)

Biografia

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Alvaro Semedo nacque a Nisa, in Portogallo, nel 1585 o 1586. Entrato come novizio nella Compagnia di Gesù nel 1602, il 29 marzo, 1608, partì per Goa e l'Estremo Oriente a bordo del Nossa Senhora. Giunse a Macao nel 1610, e a Nanchino nel 1613. Insieme a un altro gesuita, Alfonso Vagnoni, venne arrestato nel corso di una campagna anti-cristiana a Nanchino nel 1616, e poi rimandato a Macao, dove rimase fino al 1621.[1]

Quando la campagna di persecuzione contro i cattolici in Cina si attenuò, Semedo cambiò il suo nome cinese Xie Wulu in Zeng Dezhao e svolse il suo apostolato nelle province di Jiangsu e Jiangnan. Pur passando la maggior parte del suo mandato nelle province centrali e meridionali della Cina, fece un viaggio a nord, a Xi'an, nel 1625, durante il quale fu il primo europeo a vedere la stele nestoriana recentemente scoperta (stele eretta il 7 gennaio 781, che descrive i primi centocinquanta anni della storia del cristianesimo in Cina).[1]

Nel 1636, Semedo ritornò in Europa come Procuratore della Missione, inviato per reclutare nuovi missionari in Cina e per assicurare assistenza continua alla chiesa cinese dall'Europa. Durante il suo soggiorno in Europa, scrisse un lungo rapporto sulla Cina in portoghese o italiano (o in entrambe le lingue), tradotto e stampato in spagnolo da Manuel de Faria e Sousa, con il titolo Imperio de la China e da cultura evangélica en el (Madrid, Juan Sanchez, 1642).

Dopo il suo ritorno in Cina, a Canton, Semedo divenne vice provinciale della missione gesuita in Cina. Trascorse il resto della sua vita a Canton, dove morì.

  1. ^ a b David E. Mungello, Curious Land: Jesuit Accommodation and the Origins of Sinology, University of Hawaii Press, 1989, p. 75, ISBN 0-8248-1219-0.
  2. ^ La traduzione italiana fu realizzata dal gesuita Giovanni Battista Giattini; cfr. History Of Mathematical Sciences: Portugal And East Asia V - Visual And Textual Representations In Exchanges Between Europe And East Asia 16th - 18th Centuries, Luis Saraiva, Catherine Jami, World Scientific, 2018, p. 38

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN32104455 · ISNI (EN0000 0001 2126 8047 · SBN BVEV040871 · CERL cnp01095213 · LCCN (ENn85356608 · GND (DE132611112 · BNE (ESXX1118193 (data) · BNF (FRcb125101134 (data) · NDL (ENJA00456089
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