Ḫattušili I

sovrano ittita

Ḫattušili I, o Ḫattušiliš I, o più semplicemente in traslitterazione adattata Hattusili I (... – Kuššara, 1620 a.C. circa), è stato un re ittita.

Ḫattušili I
Re degli Ittiti
In carica1650 a.C. circa[1] - 1620 a.C. circa (cronologia media)
PredecessoreLabarna I
SuccessoreMuršili I
Altri titoliRe della Terra di Ḫattuša[2], gran Re, Re di Hatti, signore di Kuššara, Labarna II
MorteKuššara, 1620 a.C. circa
Luogo di sepolturaKuššara
PadrePapahdilmah[3]
ConsorteKadduši e
Hastayar (?)[4][5]
FigliHuzziyas
Labarnas, adottivo
Hastayar[6]
Happi
Muršili I, adottivo

L'ascesa al trono

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Hattušili I o Labarna II[7] fu re degli Ittiti approssimativamente dal 1650 a.C. al 1620 a.C., succedendo a Labarna I, ed è considerato uno dei grandi sovrani di questo popolo.

Secondo la visione tradizionale, fu colui che riedificò la città-madre ittita di Ḫattuša distrutta da Anitta, anche se il "Testo di Zalpa"[8] parla di Hattuša come sede regale già al tempo del nonno di Hattušili. Forse Hattušili sviluppò una città già riedificata in precedenza.

Labarna I era salito al trono avendo sposato Tawananna, la figlia del re PU-Sarruma, che lo aveva adottato preferendolo come erede al figlio Papahdilmah[9]. Una parte della nobiltà non accettò la scelta e sostenne con le armi Papahdilmah nella sua rivendicazione del trono. A quanto pare, il giovane Hattušili, figlio proprio di Papahdilmah[10], restò leale al volere del nonno, come egli stesso spiegò nel suo testamento[11]. Si giunse allo scontro, vinto da Labarna che divenne re e adottò il nipote indicandolo in seguito come proprio erede. Alcuni storici ritengono probabile una coreggenza[12], basandosi sul "Testo di Zalpa"[13] dove il "Re" ed il "Vecchio Re" conducono insieme l'assedio di Zalpa. Nelle due figure vengono identificati Hattušili e Labarna I[14]. Alla morte di Labarna I Hattušili ascese al trono[15] come erede designato[16].

È strano, come è stato fatto notare[17], che Hattušili, il figlio dell'erede di sangue a cui era stato "usurpato" il trono (Papahdilmah), fosse divenuto l'erede dell'"usurpatore" (Labarna I) del padre. Dato che è probabile che Labarna dopo l'ascesa al trono non controllasse tutti i territori ittiti ma che una parte fosse rimasta in mano al ramo di Papahdilmah[18], le parti potrebbero aver trovato un accordo per riunificare il regno nella persona di Hattušili[19]. Oppure il giovane Hattušili potrebbe essere stato premiato dallo zio per la fedeltà mostratagli.

La famiglia

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Il nome Hattušili significa uomo di Ḫattuša e secondo la visione tradizionale sarebbe stato aggiunto dal re all'appellativo regale "Labarna" quando trasferì la capitale del regno a Ḫattuša, riedificandola. Tuttavia una più recente scuola di pensiero ipotizza il contrario: che cioè Hattušili fosse il nome proprio del re dalla nascita, perché era nato a Hattuša[20].

 
Hattuša, porta dei leoni

La moglie principale di Hattušili e Regina Regnante ittita fu Kadduši, dato suffragato sia dal Sigillo Cruciforme che dalle liste delle offerte "B", "H" ed "A"[21], dove il suo nome compare immediatamente di seguito a quello del re[22], e sempre prima di quello del successore, Muršili I. Della vita della regina non ci è giunta alcuna informazione.

Ḫattušili ebbe numerosi figli, con i quali i rapporti furono molto complicati: Huzziyas, governatore di Tapassanda, forse il maggiore, che poi fu diseredato ed imprigionato come ribelle; Labarnas, figlio di una sorella e adottato, forse erede designato ed in seguito diseredato per contrasti tra il re e la madre; la figlia Hastayar[23] che fu probabilmente madre del successore di Hattušili, il nipote Muršili I; Happi, governatore ribelle di Zalpa, ucciso dalle armate di Ḫattušili; ed almeno un'altra figlia, il cui nome non è noto.

Gli Annali

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Annali di Ḫattušili I.

Hattušili I intraprese una serie di campagne militari sfruttando la potenza dell'esercito ittita, che disponeva di cavalli, di carri da guerra a tre uomini (un auriga, un arciere ed uno scudiero) e di armi in bronzo.

 
Carro da guerra ittita

Nei suoi annali[24][25] sono descritti i suoi primi sei anni di regno.

La rivolta di Zalpa

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Come già durante il regno di suo nonno, Hattušili, in un momento imprecisato del proprio regno, dovette fronteggiare una rivolta della città di Zalpa, sul Mar Nero. La città costiera era stata storicamente indipendente, talvolta alleata, altre ostile agli Ittiti, fino a quando era stata sottomessa, sul finire del XVIII secolo a.C. dal cosiddetto "nonno del re", probabilmente PU-Sarruma.

Dal cosiddetto "testo di Zalpa"[26] giunge notizia di una nuova rivolta della città, contro Hattušili. La nobiltà locale si sarebbe rifiutata di consegnare al re un non meglio identificato Labarna[27] ed il principe Happi, figlio ribelle di Hattušili[28] che pare reggesse precedentemente, come governatore per il padre, la città. Era forse in atto una più ampia congiura ai danni di Hattušili, fomentata da Happi e dall'élite di Zalpa, in favore di un altro membro della famiglia reale ittita, tale Damnassu[29]. Hattusili attaccò i nemici, domando la rivolta; Damnassu fu catturato e portato in catene ad Ḫattuša mentre Happi e Labarna riuscirono a fuggire. Hattušili comunque li inseguì, cinse Zalpa d'assedio, la espugnò e la distrusse. I ribelli furono uccisi[29].

La lotta per la successione

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In seguito, sistemate le questioni interne ed affermata la propria autorità, Hattusili si dedicò ad una campagna di conquista verso le città fiorenti dell'area siriana, anticipando un tema che avrebbe contraddistinto l'impero ittita per tutti i secoli a venire. Le città e gli stati della zona siriana, dedite a commerci, erano spesso entità fiorenti, ricche, e costituirono un importante substrato economico per il sostentamento della potenza ittita.

Hattusili tentò l'assedio di Aleppo,[30] ma l'esito non fu quello sperato: il re fece ritorno ferito gravemente nella sua città, Kuššara, e comprendendo che la fine era vicina iniziò a predisporre una successione che si rivelò complicata.

Uno dei suoi figli, Huzziya, governatore di Tapassanda, era già stato diseredato ed incarcerato per ribellione contro il padre: le grandi famiglie della città, pare avessero fomentato una rivolta per ottenere esenzioni fiscali. Tuttavia, nel proprio "Testamento" Hattušili parla più di atti profanatori[31] che non di problemi fiscali.

«[Guardate] mio [figlio] Huzziya! Io, il re, lo [avevo fatto signore] in Tapassanda; ma quelli lo coinvolsero con le loro calunnie [e me lo inimicarono (dicendogli)]: Ribellati a tuo padre! Le 'grandi case' [di Tapassanda] non [sono state purificate:] fa' tu la purificazione![32][33]»

L'episodio resta oscuro, ma lo scontro col figlio procurò al re l'ostilità di gran parte della nobiltà e spinse sua sorella, nota dai testi come "La Serpe", la madre di Labarna, il nipote scelto in un primo momento come successore da Hattušili[34], a schierarsi apertamente contro il sovrano.

Le dimensioni dei contrasti in seno alla famiglia reale furono importanti, come ci narra lo stesso Hattušili, e si estesero a tutto il regno, inclusa la capitale, e portarono Hattusili a modificare la scelta del proprio erede, ddiseredando anche Labarna:

«"Quando imprigionai Huzziya, il popolo di Hatti mi divenne ostile, anche ad Hattuša[35]

Il sovrano reagì con vigore: convocò gli alti ufficiali e funzionari nel palazzo di Kuššara e pronunciò un amaro discorso che è giunto fino a noi:[36]

«Ora io sono ammalato. Prima avevo proclamato Labarna figlio di fronte a voi dicendo: 'egli siederà sul trono!'. Il re lo ha chiamato figlio e continuamente lo ha istruito e tenuto presso di sé. Ma egli si è dimostrato un figlio inutile: 'egli non versò lacrime, egli non mostrò misericordia', egli è freddo, egli non è misericordioso. Io, il re, lo presi con me e lo feci crescere nella mia saggezza. E ora? Nessuno più eleverà il figlio di sua sorella! Per le parole del re non ha nessun interesse! Ascolta solo le parole di sua madre, la serpe! Ascolta le fredde parole dei suoi fratelli e delle sue sorelle. Ma il re ha udito ed ha capito. Basta! Egli non è mio figlio ... Così ora Muršili I è mio figlio![37]»

Labarna fu così non solo diseredato, ma anche rinchiuso in un tempio come sacerdote, mentre la "Serpe" fu bandita da corte, con la confisca dei beni personali. Il re nominò così suo successore un altro nipote, Muršili, molto giovane all'epoca, forse figlio di Hastayar, probabilmente una figlia del re o una sua moglie secondaria.

Pare, per giunta, che Tawananna, vedova di Labarna I (e quindi madre adottiva di Ḫattušili nonché sua zia biologica) e al momento ancora in carica quale Regina Regnante, non avesse accettato la designazione del giovanissimo Mursili ad erede, scatenando l'ira di Hattušili che, se l'interpretazione di un passaggio del suo "Editto" è corretta, la esiliò[38].

Gli storici si sono chiesti perché l'anziana regina potesse essersi rivoltata contro il genero e figlio adottivo, e mettono in relazione l'episodio a due testi parzialmente giunti sino a noi[39]nei quali si parla della rivolta del principe di Purushanda, sede di un potente regno in orbita ittita, indipendente fino ad un secolo prima.

Oltre che al principe di Purushanda si fa riferimento, in un passaggio frammentario, alla "Sposa di Hurma" che avrebbe trasgredito i voleri del re. Hurma è la stessa città su cui regnava, stando al testo di Zalpa, il padre di Labarna e da cui proveniva perciò Labarna stesso. L'ipotesi è che la sposa di Hurma possa essere una figlia di Labarna I e Tawananna, sposata al principe dì Purushanda.

Da qui potrebbero essersi originate le mire sul trono di Tawananna, volte ad insediare la supposta figlia e il genero sul trono ittita, e la conseguente rivolta contro la designazione di Muršili[40].

Ḫattušili però non arrivò mai allo scontro con Purushanda in quanto si spense di lì a poco; fu il successore Muršili I, che domò la rivolta con l'aiuto di Pimpira, fratello di Ḫattušili e tutore del giovane re[41].

L'eredità di Ḫattušili

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Ḫattušili era riuscito ad unificare la maggior parte dell'Anatolia centro-orientale ed aveva riportato grandi vittorie militari, espandendo i confini ittiti fino all'area siriana, con una estensione territoriale mai raggiunta in precedenza. Ma le frequenti assenze del sovrano, impegnato in campagne militari, il difficile rapporto con l'entourage familiare ed il cambio di erede proprio in prossimità della sua morte[42] lasciarono il regno in un clima di grande incertezza, situazione con cui si dovette confrontare il giovanissimo Muršili I appena asceso al trono.

La forte personalità e la capacità militare ed organizzativa di Hattušili, comunque, avevano gettato le basi per una grandezza neppure immaginabile al momento della sua ascesa al trono. Queste caratteristiche fecero del re un punto di riferimento per le future generazioni di regnanti, fino all'epoca imperiale[43].

  1. ^ Bryce, p. 68.
  2. ^ Birgit Brandau e Hartmut Schickert, Gli Ittiti, Newton Compton editori s.r.l, 2006, p. 34.
  3. ^ Fabio Beccaria, Le antiche civiltà del Vicino Oriente III, Universale Eurodes, 1979, p. 562.
  4. ^ Oppure figlia
  5. ^ Fabio Beccaria, Le antiche civiltà del Vicino Oriente III, Universale Eurodes, 1979, p. 565.
  6. ^ Oppure moglie secondaria, forse madre di Muršili I
  7. ^ La lettera š in ittita rappresenta il suono sh per cui nei testi si può trovare sia la versione Hattušili, considerata più corretta, sia Hattushili.
  8. ^ Nome ufficiale del reperto CTH 3
  9. ^ “Divenga re il primo principe maschio. Se non c'è il primo principe maschio, divenga re il secondo maschio. Se non vi è un principe maschio, si prenda un marito per la prima figlia e questi divenga re.” Il proclama di Telipinu, § 28, posteriore di circa due secoli ad Hattušili, chiarì le regole della successione dinastica, probabilmente perché una regola univoca non esisteva; nell'antico regno è possibile che il Re scegliesse da solo e liberamente il proprio erede, dandogli in sposa la figlia prescelta per essere regina, e poi adottandolo.
  10. ^ Si veda la lista delle offerte "C", nome ufficiale del reperto Kub XXVII 77. Sull'identificazione di Papahdilmah col padre biologico di Hattušili concordano Bryce, Beal, Forlanini e Surenhagen; una minoranza di storici è dubbiosa, soprattutto Otten che, nel 1951, lo ritenne padre di Labarna I e oggi Gilan che ritiene improbabile che negli Annali Hattušili usasse proprio il padre biologico per fornire un esempio negativo. Si veda: The hittite offering lists and related texts as historical sources, p. 89.
  11. ^ Si veda la traduzione di Petra Goedegebure, The bilingual testament of Hattusili I.
  12. ^ Beal, pp. 24-30.
  13. ^ Nome ufficiale del reperto CTH 3.
  14. ^ Alcuni storici invece, pur riconoscendo Hattušili nella figura del "Re", ritengono che col termine "Vecchio Re" si indichi un personaggio minore, cioè un sovrano vassallo del Re Ittita. Si veda A. Gilan, How many princes can the land bear?, pp. 312-314.
  15. ^ Hattušili si definì "figlio di un fratello di Tawananna": "Tabarna Hattušili, Gran Re, re del paese di Hattusa, uomo di Kuššara, ha regnato sul paese di Hattuša, il figlio di un fratello di Tawananna": dagli annali di Hattušili I.
  16. ^ Pecchioli Daddi, p. 19.
  17. ^ Si veda tra gli altri A. Gilan, The hittite offering lists and related texts as historical sources.
  18. ^ Pecchioli Daddi, pp. 14-19.
  19. ^ Beal, pp. 30-32.
  20. ^ Beal, p. 25. Ed inoltre Helck e Forlanini. Forlanini si spinge oltre ed incrociando i dati delle varie "liste delle offerte" e del "Testo di Zalpa" (nome ufficiale del reperto-CTH 3), assume che il "Nonno di Hattušili, PU-Sarruma", oltre ad investire come governatori di Zalpa e Hurma rispettivamente il figlio Hakkarpili ed il "Padre del Vecchio Re" (Labarna I), probabilmente un consanguineo, avesse posto come governatore di Hattuša, l'altro proprio figlio Papahdilmah, padre biologico di Hattušili. Per questa ragione ad Hattušili sarebbe quindi stato imposto alla nascita il nome, "Uomo di Hattuša": perché suo padre Papahdilmah sarebbe stato in quel momento governatore di tale città. M. Forlanini, The branches of the Hittites royal family of the early kingdom period, p. 117 nota 17. Tale circostanza spiegherebbe anche la presenza piuttosto sorprendente nelle varie "liste delle offerte" di Papahdilmah: tali liste sarebbero connesse con la "Casa di Pietra" di Hattuša ove riposavano le ceneri dei regali ittiti, ed in esse sarebbero pertanto indicati solo membri morti, vissuti o sepolti nella capitale. Tra questi, anche Papahdilmah, in qualità di reggente della città, A. Archi 2007, pp. 50-51 e M. Forlanini, The branches of the Hittites royal family of the early kingdom period, pp .117-118
  21. ^ Nomi ufficiali dei reperti: Kub XI 4, KBo XIII 43 e Kub XXXVI 120.
  22. ^ Beal, p. 34, nota b.
  23. ^ Alcuni storici la considerano in realtà una moglie secondaria, ed il modo in cui il Re le si rivolge nel "testamento" appare poco filiale ad aumenta i dubbi ("Lavami accuratamente, tienimi al tuo seno, deponimi nella terra"); si veda a tal proposito J. Blasweiler: Purushanda and The old kingdom of Hattusa; pagg. 10-11.
  24. ^ Information about the Hittites - Hittite History Archiviato il 12 dicembre 2013 in Internet Archive.
  25. ^ Del Monte, pp. 41-43.
  26. ^ Nome ufficiale del reperto CTH3
  27. ^ Per ipotesi sull'identità di questo personaggio si veda Klinger, StBot 37, pag. 119-120
  28. ^ Si veda KBo 22.2 obv. 4-6.
  29. ^ a b (EN) J. Blasweiler, Purushanda and The old kingdom of Hattusa, p. 5.
  30. ^ Si veda il reperto KBo iii 57 (CTH 11) 10-15 che narra le gesta di Mursili I: "Egli (Mursili) uscì contro Aleppo per vendicare il sangue di suo padre. Hattušili aveva assegnato Aleppo a suo figlio (perché lo affrontasse). A lui il re di Aleppo fece ammenda"
  31. ^ J. Blasweiler: Purushanda and The old kingdom of Hattusa, pp. 16-19.
  32. ^ Pecchioli Daddi, pp. 12-13.
  33. ^ Del Monte, pp. 43-45.
  34. ^ J. Blasweiler: Purushanda and The old kingdom of Hattuša, pp. 17-18
  35. ^ Si veda la traduzione del "Testamento" di Petra Godegebure, riga 13.
  36. ^ Trascritto in una tavoletta bilingue ittita - akkadico che è uno dei primi esempi di notazione dei sentimenti in un documento ittita: http://www.hittites.info/translations.aspx?text=translations/historical%2fSuccession+Proclamation+Hatt+I.html KUB 1.16 (BoTU 8)+ KUB 40.65: bilingual akk.-hitt.
  37. ^ Del Monte, pp. 42-43.
  38. ^ "Nel futuro nessuno potrà pronunciare [il nome] di Tawannanna! Nessuno potrà pronunciare i nomi dei suoi figli!" (Editto di Hattušili I - KBo 3.27 / CTH 5).
  39. ^ Nomi ufficiali dei reperti CTH 13 e KBo 3.28
  40. ^ Si veda Beal, pp. 27-32, che collega l'episodio dell'Editto alla rivolta di Purushanda, concludendo che il principe di tale città vassalla fosse un genero (o meno probabilmente un figlio) di Tawananna che, visto che nessun erede diretto di Hattušili lo avrebbe seguito sul trono, potrebbe aver tentato di favorire la propria discendenza diretta a danno del giovinetto prescelto
  41. ^ Pecchioli Daddi, p. 11.
  42. ^ Bryce, pp. 94-95.
  43. ^ La ricostruzione storica degli eventi dei primi anni dell'antico regno ittita non è un problema di documentazione bensì di interpretazione. La successione dinastica ittita ha subito molte deviazioni violente con frequenti usurpazioni al trono da parte di membri della nobiltà e della stessa famiglia reale. Le storie tratte dalla vita dei primi e famosi re come Labarna I, Hattušili I e lo stesso Muršili I sono state spesso riscritte e utilizzate dai posteri per giustificare queste deviazioni violente dell'asse ereditario. Con queste cautele, i testi più importanti da cui ricostruire la storia della vita di Ḫattušili I sono il "Testamento" e gli "Annali". Dall'analisi di questi testi, consultabili in rete, in lingua inglese in rete all'indirizzo http://www.hittites.info/ ed in parte in italiano all'indirizzo Copia archiviata (PDF), su omero.humnet.unipi.it. URL consultato il 16 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2008). è tratta la gran parte di quanto scritto in questa pagina.

Bibliografia

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Voci correlate

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