385446 Manwë

oggetto transnettuniano

385446 Manwë è un oggetto transnettuniano. Scoperto nel 2003, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 43,5777954 UA e da un'eccentricità di 0,1116274, inclinata di 2,66760° rispetto all'eclittica. Il suo diametro è valutato essere tra i 58 e i 92 km.[1]

Manwë
(385446 Manwë)
Stella madreSole
Scoperta25 agosto 2003
ScopritoreMarc W. Buie
ClassificazioneTNO
Designazioni
alternative
2003 QW111
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458000,5
4 settembre 2017)
Semiasse maggiore6 519 238 192 km
43,5777954 UA
Perielio5 791 512 582 km
38,7133194 UA
Afelio7 246 963 801 km
48,4422714 UA
Periodo orbitale105074,21 giorni
(287,68 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
2,66760°
Eccentricità0,1116274
Longitudine del
nodo ascendente
68,40761°
Argom. del perielio21,67272°
Anomalia media276,55409°
Par. Tisserand (TJ)5,865 (calcolato)
Dati osservativi
Magnitudine ass.6,57

Nel 2006 Keith Noll, Will Grundy, Harold Levison e Denise Stephens hanno determinato la natura binaria del corpo:[2] il compagno, denominato 385446 I Thorondor, ha dimensioni, stimate tra i 35 e 53 km, pari a circa la metà del corpo principale, e percorre un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore di 6.674±41 km, un periodo di 110,176±0,018 giorni, un'eccentricità di 0,5632±0,0070 e un'inclinazione di 25,58±0,23°.[1] Ha un periodo di rotazione di 11,8819 ore.

Dal 15 aprile al 10 agosto 2014, quando 392728 Zdzisławłączny ricevette la denominazione ufficiale, è stato l'asteroide denominato con il più alto numero ordinale. Prima della sua denominazione, il primato era di 382238 Euphemus.

L'asteroide è dedicato all'omonimo re di Arda e il satellite all'omonimo re delle Aquile, entrambi personaggi dell'universo immaginario dei romanzi di J. R. R. Tolkien.

  1. ^ a b (EN) Grundy, Benecchi, Portera e Noll, The Orbit of Transneptunian Binary Manwë and Thorondor and their Upcoming Mutual Events (PDF), in Icarus, vol. 237, 15 luglio 2014, pp. 1-8, DOI:10.1016/j.icarus.2014.04.021. URL consultato il 25 aprile 2017.
  2. ^ (EN) 2003 QW_111, su IAUC 8745: 2003 QW_111; 2006es, 2006et, 2006eu, cbat.eps.harvard.edu, 7 settembre 2006. URL consultato il 25 aprile 2017.

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