Aftenposten
L'Aftenposten (pronuncia norvegese: [²ɑftn̩ˌpɔstn̩], in IPA) è il maggiore quotidiano norvegese per diffusione. Ha sede a Oslo. Fu convertito a foglio elettronico in formato compatto nel marzo 2005. Aftenposten è una società privata interamente di proprietà della società Schibsted ASA.[1][2] Anche il secondo quotidiano norvegese, VG, è di proprietà di Schibsted. Trine Eilertsen è la direttrice, redattrice capo e CEO dal 2020, sostituendo Espen Egil Hansen.[3]
Aftenposten | |
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Stato | Norvegia |
Lingua | norvegese |
Periodicità | quotidiano |
Formato | compact |
Fondatore | Christian Schibsted |
Fondazione | 1860 |
Sede | Oslo |
Editore | Schibsted ASA |
Direttore | Trine Eilertsen |
ISSN | 0804-3116 | e 0807-2027
Sito web | aftenposten.no |
Storia
modificaAftenposten fu fondato da Christian Schibsted il 14 maggio 1860 con il nome di Christiania Adresseblad. L'anno seguente, è stato ribattezzato Aftenposten. Dal 1885, iniziò a stampare due edizioni giornaliere. Un'edizione domenicale fu pubblicata fino al 1919 e fu reintrodotta nel 1990. L'edizione del venerdì mattina reca il supplemento A-magasinet, contenente articoli su scienza, politica e arte. Nel 1886, Aftenposten acquistò una rotativa, e fu il primo giornale norvegese a farlo.[4]
Storicamente, Aftenposten si definiva "indipendente, conservatore", allineando maggiormente la loro piattaforma editoriale al Partito conservatore norvegese. Questo si manifestò in un brutale anticomunismo durante l'era tra le due guerre. Durante la seconda guerra mondiale, Aftenposten, a causa della sua ampia diffusione, fu sottoposto alle direttive delle autorità di occupazione tedesche e fu imposta una gestione editoriale nazista.
Aftenposten ha sede a Oslo.[5] Verso la fine degli anni '80, Egil Sundar ha lavorato come redattore capo e tentò di trasformare il giornale in un quotidiano distribuito a livello nazionale. Tuttavia, fu costretto a dimettersi dal suo incarico a causa del suo tentativo fallito.
Linea editoriale
modificaL'Aftenposten ha una posizione conservatrice e ha sostenuto il partito politico Høyre[6] fino alla rottura del sistema di stampa del partito nel paese. In seguito, il giornale si è ridefinito come indipendente di centro-destra.
I critici di destra hanno spesso sottolineato che il quotidiano sia diventato socialdemocratico dalla fine della Guerra Fredda e quindi essenzialmente politicamente allineato con la grande maggioranza della stampa norvegese.
Note
modifica- ^ Øystein Aldridge Arve Henriksen, Aftenposten har det høyeste avisopplaget i Norge, su Aftenposten. URL consultato l'11 febbraio 2019.
- ^ N O H R S T E D T E T A L: From the Persian Gulf to Kosovo — War Journalism and Propaganda (PDF), su site.iugaza.edu.ps. URL consultato l'11 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- ^ (NO) Trine Eilertsen blir ny sjefredaktør i Aftenposten, su aftenposten.no.
- ^ (EN) Svennik Hoyer, THE POLITICAL ECONOMY OF THE NORWEGIAN PRESS (PDF), su img.kb.dk.
- ^ Cook, Bernard A., Europe since 1945 : an encyclopedia, Garland, 2001, ISBN 0815313365, OCLC 45736680. URL consultato l'11 febbraio 2019.
- ^ Rolf Werenskjold, The Dailies In Revolts: The global 1968 revolts in major Norwegian newspapers, su tandfonline.com. URL consultato l'11 febbraio 2019.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aftenposten
Collegamenti esterni
modifica- (NO) Sito ufficiale, su aftenposten.no.
- (EN) Aftenposten, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Aftenposten, su INDUCKS.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 147145969949732250346 · LCCN (EN) no2009135367 |
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