Angelo Agostini

fumettista, illustratore e giornalista italiano (1843-1910)
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Angelo Agostini (Vercelli, 8 aprile 1843Rio de Janeiro, 23 gennaio 1910) è stato un fumettista, illustratore e giornalista italiano naturalizzato brasiliano, noto soprattutto per essere stato uno dei precursori del fumetto, tanto da essere considerato il padre del fumetto brasiliano.[1][2]

Angelo Agostini

Biografia

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Nacque a Vercelli, ma per seguire la madre, la cantante lirica Raquel Agostini, trascorse la sua infanzia prima a Parigi, dove inizio a studiare arte, poi in Brasile dove si stabilì nel 1859.[1]

Nel 1864 fondò Diablo Coxo la prima rivista illustrata di Rio de Janeiro,[1] dove pubblicò le sue opere anche il poeta Luís Gama. Il giornale chiuse già nel 1865 e così l'anno seguente iniziò a collaborare con il periodico Cabrião.[2] Anche questa pubblicazione fallì nel giro di un anno, e così Agostini si trasferì al Vida Fluminense. Qui, nel 1869, pubblicò la storia As Aventuras de Nhô Quim (L'avventura di Nhô Quim) considerata il primo fumetto brasiliano.[2]

Nel 1879 fondò la Revista Ilustrada dove, a partire dal 27 giugno del 1883, iniziò la pubblicazione a puntate de As Aventuras do Zé Caipora (L'avventura di Zé Caipora)[2] che riscuoterà un enorme successo ispirando anche una canzone e due film muti.

Nel 1895 Agostini fondo la rivista Don Quixote che visse fino al 1906. Negli ultimi anni lavorò al giornale O Malho fino alla sua morte avvenuta nel 1910.

Riconoscimenti

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A partire dal 1984 la Associação dos Quadrinhistas e Caricaturistas do Estado de São Paulo ha intitolato un premio in suo onore[3][2] che è oggi il massimo riconoscimento per quel che riguarda i fumetti in Brasile.

 
Copertina disegnata da Agostini per il primo numero di Don Quixote
  1. ^ a b c Gianni Brunoro, La carica dei precursori, in If.Immagini e fumetti, vol. 5, Milano, Edizioni If, marzo 1996, p. 21.
  2. ^ a b c d e (EN) Voce Angelo D'Agostini su Lambiek Comiclopedia, su lambiek.net. URL consultato il 20 gennaio 2022.
  3. ^ (PT) Prêmio ANGELO AGOSTINI, su aqcsp.blogspot.com. URL consultato il 2 dicembre 2021.

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