Avorio nero
Avorio nero noto anche col titolo alternativo di Antonio Adverse l'avventuriero[1][2][3] (Anthony Adverse) è un film del 1936 di Mervyn LeRoy basato sul romanzo omonimo di Hervey Allen (1933).
Il film, anche se con meno intensità del romanzo di Hervey Allen, ricostruisce nella prima parte gli scenari di una Livorno di fine Settecento in cui predomina una borghesia mercantile costituita in buona parte da elementi di origine straniera [4]
Il direttore della fotografia Tony Gaudio ricevette l'Academy Award per questo film, diventando il primo italiano a vincere un Oscar.
Trama
modificaAnthony Adverse è un orfano, figlio illegittimo di una coppia di nobili. Innamorato di una donna che ritroverà a Parigi dopo una lunga assenza, scopre di avere avuto da lei un figlio. Non ricambiato dalla donna, diventata amante di Napoleone Bonaparte, fuggirà insieme al figlio.
Produzione
modificaIl film fu prodotto dalla Warner Bros. Pictures con un budget stimato di 1 milione di dollari. La produzione cominciò il 6 novembre 1935 e finì il 16 gennaio 1936.[5] Le riprese furono effettuate negli studi 14, 15 e 17 della Warner Brothers a Burbank, al 4000 Warner Boulevard.[6]
Il film ha anche un'ambientazione italiana: la parte iniziale infatti è ambientata a Livorno, ricostruita direttamente negli studi di Hollywood. Livornese è poi uno dei protagonisti del film, Vincent Nolte, appartenente all'influente comunità tedesca della città, che però nella realtà storica non viene salvato dal fallimento da Anthony Adverse, ma è imprigionato per debiti [7]
Per la parte del piccolo Anthony fu scelto Billy Mauch per la sua somiglianza con Fredric March, anche se l'attore bambino dirà poi di essersi divertito ad alternarsi nel ruolo con il fratello gemello Bobby Mauch a insaputa del regista.[8] I due gemelli in effetti erano straordinariamente simili di aspetto e di voce da rendere difficile talora anche alla loro madre di riconoscerli, se non per il fatto che Billy era mancino e aveva bisogno degli occhiali per leggere.[9]
Distribuzione
modificaDistribuito dalla Warner Bros., il film fu presentato con il titolo originale Anthony Adverse in anteprima a Los Angeles il 29 luglio 1936 e, sulla costa orientale, a New York il 26 agosto. Uscì poi nelle sale cinematografiche USA il 29 agosto 1936. Nel 1947, ne venne fatta una riedizione che uscì il 13 dicembre.[10]
In Italia uscì nelle sale nel marzo 1937; venne quindi ridistribuito nell'agosto 1948 con un nuovo doppiaggio.
Riconoscimenti
modifica- 1937 - Premio Oscar
- Miglior attrice non protagonista a Gale Sondergaard
- Migliore fotografia a Tony Gaudio
- Miglior montaggio a Ralph Dawson
- Miglior colonna sonora a Leo F. Forbstein
- Candidato al miglior film alla Warner Bros.
- Candidato alla migliore aiuto regia a William H. Cannon
- Candidato alla migliore scenografia a Anton Grot
Note
modifica- ^ Manifesto italiano con titolo alternativo
- ^ Retro del manifesto
- ^ Italia taglia
- ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/ascanio-baldasseroni_%28Dizionario-Biografico%29/
- ^ IMDb business
- ^ IMDb locations
- ^ http://shannonselin.com/2014/05/vincent-nolte-reminiscences-extraordinary-businessman/
- ^ John Holmstrom, The Moving Picture Boy, p.128.
- ^ Bobby Mauch's Obituary, by Tom Vallance (Independent, 23 October 2007)
- ^ IMDb
Bibliografia
modifica- Mario Guidorizzi, Hollywood 1930/1959, Mazziana Editore, Verona, 1986. ISBN 88-85073-08-5
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Avorio nero
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Anthony Adverse, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Avorio nero, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Avorio nero, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Avorio nero, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Avorio nero, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Avorio nero, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Avorio nero, su FilmAffinity.
- (EN) Avorio nero, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Avorio nero, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Avorio nero, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.