Avverbio (lingua italiana)
avverbi in italiano
In grammatica, l'avverbio è una parte invariabile del discorso che serve a modificare il significato delle parole (verbi, aggettivi, altri avverbi o intere proposizioni) a cui si affianca.
Un'espressione formata da più parole che abbia la funzione di un avverbio (di sempre, in fondo, alla carlona, di certo, in su, in un batter d'occhio, da quando, ecc.) è detta "locuzione avverbiale".
Esempi
modifica- Questi spaghetti sono molto buoni: "molto" si riferisce a "buoni", che è un aggettivo: quindi, la parola in questione non è un avverbio.
- Noi sappiamo cucinare bene i maccheroni: "bene" si riferisce a "cucinare", che è un verbo: in questo caso avremo quindi un avverbio.
- Ben presto le lasagne si raffreddarono: "ben" si riferisce a "presto", che è un avverbio.
- Un cuoco intelligente prepara intelligentemente i contorni: "intelligente" si riferisce a "cuoco" che è un sostantivo: è quindi un aggettivo, mentre "intelligentemente" si riferisce alla forma verbale "prepara", ed è dunque un avverbio.
Avverbi di modo
modificaGli avverbi di modo (o qualificativi) indicano il modo in cui l'azione è compiuta. Sono avverbi di questo tipo:
- quelli formati aggiungendo il suffisso "-mente" alla forma femminile di un aggettivo (es.: "velocemente", "morbidamente", "gentilmente")
- quelli formati aggiungendo il suffisso "-oni" alla radice di un sostantivo o di un verbo (es.: "bocconi", "ciondoloni")
- quelli che hanno la stessa forma di alcuni aggettivi qualificativi al maschile singolare (es.: "giusto", "forte", "alto")
- "bene", "male", "volentieri", "malvolentieri", "come", "comunque", "così", "cioè", "altrimenti", "parimenti", "lento", "veloce", "piano", "certo", "in fretta e furia" (locuzione avverbiale), ecc.
Altri tipi di avverbi
modifica- Avverbi di tempo
- Ancora, adesso, ora, mai (si usa solo per se stessi, se invece si dice:-Non te lo dirò mai al figlio adulto, significa scoprilo, e lì) , sempre, prima, dopo, ieri, oggi, domani, subito, presto, frequentemente, spesso...
- Avverbi di luogo
- lì, là, qui, qua, giù, su, laggiù, lassù, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, altrove, intorno, ci, vi... Qui e qua si riferiscono ad un luogo vicino a chi parla; lì e là ad un luogo lontano da chi parla e da chi ascolta.
- Avverbi di quantità
- Poco, molto, tanto, più, meno, parecchio, appena, abbastanza, troppo, assai, quasi, per lo più, piuttosto, quanto...
- Avverbi di valutazione
- Purtroppo, giustamente, fortunatamente, stranamente, ecc...
- Tra questi si distinguono
-
- Avverbi opinativi: che esprimono un'opinione
- Avverbi di affermazione o di certezza : Sì, esatto, certo, davvero, sicuro, appunto, proprio, affatto...
- Avverbi di negazione: no, non, né, neppure, neanche, nemmeno, per niente...
- Avverbi di dubbio o dubitativi: se, forse, magari, chissà, probabilmente, eventualmente...
- Avverbi opinativi: che esprimono un'opinione
- Avverbi interrogativi ed esclamativi
- come, dove, quando, quanto, perché, ecc.
- Avverbi presentativi
- ecco, rieccoti, inoltre, ecc.
Gradi e alterazioni degli avverbi
modificaGli avverbi hanno gli stessi gradi degli aggettivi:
- Positivo (velocemente)
- Comparativo di minoranza (meno velocemente)
- Comparativo di maggioranza (più velocemente)
- Comparativo di uguaglianza (tanto velocemente quanto)
- Superlativo assoluto (velocissimamente)
- Superlativo relativo (il più velocemente (possibile))
Alterazioni
modificaCome gli aggettivi, anche gli avverbi, in certi casi, possono essere alterati da suffissi:
- diminutivo: poco - pochino
- vezzeggiativo: presto - prestuccio
- accrescitivo: bene - benone
- dispregiativo: male - malaccio
Distinguere gli avverbi dalle altre parti del discorso
modifica- Gli aggettivi accompagnano sempre un sostantivo e concordano con quello in genere e numero, gli avverbi no. Quindi, nella frase "Ho molta fame", la parola "molta" è un aggettivo (perché riferita al sostantivo "fame" e perché c'è una concordanza), mentre nella frase "Ho studiato molto", "molto" è un avverbio (si riferisce a un verbo).
- Le congiunzioni collegano sempre due elementi, mentre gli avverbi si riferiscono a uno solo. Nella frase "Faremo come vuoi", la parola "come" è una congiunzione perché unisce le frasi "[noi] faremo" e "[tu] vuoi". Nella frase "Come è buffo questo ritratto!", la parola "come" non collega due elementi: infatti, è un avverbio esclamativo.
- Le preposizioni introducono sempre un sostantivo o un pronome (formando un complemento linguistico) oppure una proposizione. Per esempio, in "Sopra l'armadio c'è una scatola", la parola "sopra" è una preposizione, perché introduce "l'armadio". Invece, in "Guarda l'armadio: sopra c'è una scatola", la parola "sopra" non introduce alcun termine, pertanto è un avverbio.
- Le particelle "ci", "vi" e "ne" possono essere o pronomi o avverbi di luogo. Quando indicano uno stato o un moto da luogo, sono avverbi ("Ci sono venti regioni in Italia", "Aprì la scatola e ne uscì solo polvere"); negli altri casi, sono pronomi ("Vi dirò i nostri propositi più tardi", "Arrivò la carestia e molte persone ne morirono").
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- AVVERBI, in La grammatica italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.