Beppe Maniglia

musicista italiano

Beppe Maniglia, pseudonimo di Giuseppe Fuggi (Kolozsvar, 19 aprile 1943[1]), è un chitarrista e artista di strada italiano.

Beppe Maniglia
Beppe Maniglia nel 2010
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Rock
Periodo di attività musicaleanni 1960 – in attività
EtichettaManiglia Muscolosa Music
Album pubblicati22
Studio22
Live0
Raccolte0
Sito ufficiale

Biografia

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Nacque a Kolozsvar, da genitori entrambi musicisti. Il padre, italiano, è stato primo oboe nell'orchestra del Teatro Comunale di Bologna e la madre, ungherese, era una pianista. Dopo la separazione dei genitori rimase col padre che lo portò con sé in Italia, dove visse un'infanzia solitaria[1]. Il suo pseudonimo è dovuto alla piccola maniglia, presente sulla chitarra, che usa per distorcere il suono; al tempo era uno dei pochi a saperla usare e perciò gli è stato dato questo soprannome che ha deciso di conservare negli anni[2].

Beppe Maniglia è noto nel capoluogo emiliano poiché per anni (prima che il comune di Bologna glielo impedisse, a seguito di una lunga polemica dovuta all'alto volume da lui prodotto[2]) si esibiva come musicista-saltimbanco in Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno[3] con una Harley Davidson[4] con montato sopra un impianto acustico, suonando con una chitarra elettrica musica rock (di cui si occupa fin dagli anni sessanta, quando faceva parte della band Les Copains[5]) su basi preregistrate e vendendo ai passanti prima musicassette poi cd[6][7], editi dalla sua etichetta discografica personale Maniglia Muscolosa Music[7].

D'estate solitamente si esibisce a Cattolica, sulla riviera romagnola[1].

Un tema ricorrente dei suoi pezzi, che spaziano tra diversi generi musicali, è quello degli indiani d'America[8]. All'inizio del 2008 ha espresso l'intenzione di candidarsi a sindaco della città di Bologna[9] alla guida di una lista civica, che è stata presentata ma esclusa dalla competizione elettorale per irregolarità formali[10]. Nel 2016 ha espresso nuovamente l'intenzione di candidarsi[11].

Impegnato in opere umanitarie, nel 1986 è stato invitato a Londra da Bob Geldof a suonare per Sport Aid[12]. Si è esibito nei programmi televisivi Italia's Got Talent[13] su Canale 5, Attenti a quei due su Rai 1, ed è stato ospite di Raffaella Carrà[14].

Citazioni e omaggi

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  • Isabella Santacroce lo ricorda su una spiaggia che "passa rombando su una stranissima Harley Davidson" in Fluo: storie di giovani a Riccione[15].
  • Pier Vittorio Tondelli lo cita mentre "continua a cantare e far scoppiare boule e raccontare con la sua chitarra storie di indiani d'America" in Un weekend postmoderno[16]: il suo numero era infatti quello di far scoppiare, gonfiandola a fiato, una borsa dell'acqua calda.
  • Alessandro Baricco lo definisce immarcescibile, e con la faccia da fiondato di classe: "Chissà quanti anni ha, Beppe Maniglia. E se ha una mamma. E cosa dice la mamma quando le chiedono Cosa fa suo figlio? E che regalo gli farà per Natale?" in Barnum: cronache del grande show del 2000[17].
  • Il concittadino Gianluca Morozzi invece racconta un fatto detto solo da "leggende", che Bruce Springsteen, dopo averlo sentito suonare Apache, avrebbe comprato la cassetta I Remember da Maniglia senza essere riconosciuto: "Ecco, io non so se sia vera o no questa storia, ma l'idea di Bruce Springsteen che compra una cassetta di Beppe Maniglia, mio idolo adolescenziale, l'uomo delle borse dell'acqua calda, è talmente bella che io voglio assolutamente che sia vera"[18].
  • Beppe Maniglia viene anche citato nella canzone Bologna soccia dei Gem Boy ("Un dolce suono mi giunge all'orecchio... / Ma sono le campane di San Petronio! / No, sarà il coro dell'Antoniano! / o forse Carboni, Dalla, Morandi... / Ah, no! Ho capito: / È Beppe Maniglia!").
  • Nel 2009 appare per qualche secondo nell'episodio Sempre avanti, della terza serie de L'ispettore Coliandro. Si tratta di un vero e proprio omaggio: Coliandro camminando da solo tra i portici di Bologna sente Alambra e poi si chiede "Ma perché Beppe Maniglia non è diventato uno dei chitarristi più famosi nel mondo?" mentre la figura di Maniglia appare in un angolo dello schermo.

Discografia

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  • Mama Bess & Papa Joe
  • Animal
  • Love Sex And Music
  • Indians '60
  • Guitar rhythm and blues
  • Guitar rock 'n' roll
  • The Commandments of Love
  • Beatlesmania
  • Sexable
  • A sud del sole
  • Latino
  • Latino 2
  • Latino 3
  • Napoli
  • Soul Guitar
  • Country Love
  • Friend Road
  • Indians
  • I Remember
  • Lobotomy
  • Ghost (I Remember 2)
  • Subliminal
  • Cuba
  • Harley Davidson
  • Blues on
  1. ^ a b c Beppe Maniglia, 25 anni in piazza, in La Repubblica, 19 aprile 2005. URL consultato il 25 agosto 2015.
  2. ^ a b ANDREA ZANCHI, Bologna, Beppe Maniglia dice addio alla piazza - il Resto del Carlino, in il Resto del Carlino, 6 ottobre 2016. URL consultato il 27 ottobre 2016.
  3. ^ Piazza Nettuno: multato Beppe Maniglia, scintille con la Municipale, in BolognaToday. URL consultato il 21 novembre 2016.
  4. ^ Isabella Santacroce 2003
  5. ^ Cesare Rizzi, Fulvio Beretta Enciclopedia del rock italiano, Arcana 1993
  6. ^ orrorea33giri.com. URL consultato il 27 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2011).
  7. ^ a b Gianluca Morozzi 2004; Panorama, Edizioni 1155-1158 1988
  8. ^ Pier Vittorio Tondelli, Opere, vol. II: Cronache, saggi, conversazioni, a cura di Fulvio Panzeri, Milano, Bompiani, 2001.
  9. ^ ilrestodelcarlino.quotidiano.net. URL consultato il 13 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2008).
  10. ^ Sulla scheda 23 liste e 13 candidati sindaco fuori Beppe Maniglia e la sinistra di Cazzola, in la Repubblica, 12 maggio 2009.
  11. ^ Beppe Maniglia si candida a sindaco su ilrestodelcarlino.it
  12. ^ L'Espresso , 1986; ivi; Settimanale lastefani.it Archiviato l'8 febbraio 2011 in Internet Archive.
  13. ^ Italia's got Talent - La prima puntata del 12 aprile 2010 in liveblogging su TvBlog, in TVBlog.it. URL consultato il 21 novembre 2016.
  14. ^ Biography, su beppemanigliamusic.com. URL consultato il 21 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2015).
  15. ^ Feltrinelli 2003
  16. ^ Bompiani 1993, pp.223-224
  17. ^ Alessandro Baricco, Barnum, Feltrinelli, 2000
  18. ^ Gianluca Morozzi, 2004

Collegamenti esterni

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