Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915
Il bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915 fu un'azione navale effettuata dalla marina imperiale austro-ungarica contro le città e le linee di trasporto della costa adriatica italiana, in risposta alla dichiarazione di guerra dell'Italia lo stesso giorno. Divise in otto gruppi principali, le navi da guerra austriache bombardarono obiettivi militari e civili lungo quasi tutta la costa italiana, effettuando un'azione lampo di attacco che colse impreparati gli italiani, che non riuscirono a opporre una efficace risposta.
Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915 parte delle operazioni navali nel mare Adriatico della prima guerra mondiale | |||
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Cartolina austroungarica raffigurante il bombardamento navale di Ancona. | |||
Data | 24 maggio 1915 | ||
Luogo | Costa italiana dell'Adriatico | ||
Esito | Vittoria austriaca | ||
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Le azioni di bombardamento
modificaQuando l'Italia dichiarò guerra all'Impero austro-ungarico la marina imperiale era pronta a reagire, attaccando diversi obiettivi in tutta la regione delle Marche. Lo stesso giorno, il cacciatorpediniere Dinara e la nave silurante Tb 53T bombardarono il porto di Ancona. Il cacciatorpediniere Lika, in ricognizione tra Pelagosa e il Gargano, colpì una stazione radio a Vieste. A difendere queste acque vi era unicamente il cacciatorpediniere Turbine, che ebbe uno scontro con la Lika, uscendone però sconfitto.
Successivamente, la maggior parte della flotta austriaca a Pola salpò per l'Adriatico. Di questo gruppo di navi facevano parte tre corazzate dreadnought (Viribus Unitis, Prinz Eugen e Tegetthoff) e otto corazzate pre-dreadnought. In seguito si aggiunsero altre unità. La flotta bombardò diverse città sulla costa adriatica della penisola, soprattutto Ancona e la sua provincia.
La città di Ancona subì il bombardamento più violento durato circa un'ora e un quarto eseguito da quasi tutta la squadra di Pola, con la presenza della nave ammiraglia Habsburg. Furono lanciati siluri verso le banchine del porto colpendo e affondando il piroscafo tedesco Lemnos. Furono lanciati sulla città inerme proiettili di grosso calibro provocando gravi danni a edifici pubblici e a diverse case private. Due velivoli solcavano il cielo segnalando gli obiettivi da colpire. Subirono danni rilevanti l'ospedale militare, il bagno penale, L'orfanotrofio, le officine dei cantieri navali, la Banca d'Italia e, in particolare, la cattedrale di San Ciriaco, di cui fu lesionata la cupola e completamente distrutta la cappella del Sacramento.[1]
La Tegetthoff e il cacciatorpediniere Velebit colpirono l'aeroporto Città di Falconara, fuori Ancona. La pre-dreadnought SMS Radetzky e due navi siluranti bombardarono Potenza Picena prima di rientrare a Pola. Un'altra pre-dreadnought, la SMS Zrinyi, con altre due navi siluranti, bombardò Senigallia, distruggendo un treno e danneggiando la stazione ferroviaria e un ponte; in seguito rientrarono anch'essi a Pola.
L'incrociatore leggero Admiral Spaun bombardò la stazione di segnalazione sull'isola di Cretaccio, mentre la Sankt Georg, con due navi siluranti, colpì Rimini, danneggiando un treno. Il cacciatorpediniere Streiter attaccò una stazione di segnalazione vicino a Torre Mileto e l'incrociatore leggero SMS Novara, con il cacciatorpediniere Scharfschütze e due navi siluranti, colpì una base navale e le sue batterie costiere a Porto Corsini.
L'incrociatore leggero Helgoland, supportato da quattro cacciatorpediniere, dopo aver colpito il castello di Barletta, ebbe uno scontro con il cacciatorpediniere italiano Turbine, immolatosi nelle acque adriatiche a sud di Pelagosa. Il cacciatorpediniere Tatra colpì la ferrovia vicino a Manfredonia mentre il Csepel centrò la sua stazione ferroviaria. L'attacco si concluse con un bombardamento su Venezia e sull'aeroporto di Falconara Marittima, da parte di idrovolanti austriaci.
Conseguenze
modificaLa Marina austroungarica inflisse gravi danni e 63, tra militari e civili italiani morirono, solo ad Ancona[2], dove gli austriaci colpirono il cantiere navale[3] e la cappella del Santissimo Sacramento del Duomo di San Ciriaco, che venne seriamente danneggiata da otto cannonate austriache[4]. Le vittime austriache furono minime.
La guerra sull'Adriatico continuò, culminando in un tentativo britannico di bloccare la flotta austriaca sul canale d'Otranto. Tale blocco venne attaccato ripetutamente dagli austriaci per tutta la durata della guerra.
Galleria d'immagini
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Effetti dei bombardamenti ad Ancona.
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Case di Ancona colpite dai bombardamenti.
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Convoglio ferroviario danneggiato dai bombardamenti.
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Ancona bombardata.
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Ancona bombardata.
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Treno colpito dal bombardamento.
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Ancona bombardata
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Faro di Senigallia bombardato dalla nave SMS Zrinyi della flotta austroungarica.
Note
modifica- ^ Mario Natalucci, Ragioni e conseguenze del bombardamento navale di Ancona e di altre coste marchigiane 24 maggio 1915, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche, Serie VIII, VI, 1968-1970, p. 149-150.
- ^ Grga Novak, Jadransko more u sukobima i borbama kroz stoljeća, libro 2, 2004.
- ^ Ancona Archiviato il 24 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ La storia di Ancona Archiviato il 13 aprile 2009 in Internet Archive.
Bibliografia
modifica- (EN) Robert, ed. Gardiner, Conway's All the World's Fighting Ships, 1906–1921, Annapolis, Maryland, Naval Institute Press, 1985, ISBN 978-0-87021-907-8, OCLC 12119866.
- (EN) V. E. Tarrant, The U-Boat Offensive: 1914–1945, Annapolis, Maryland, Naval Institute Press, 1989, ISBN 978-0-87021-764-7, OCLC 20338385.
- (DE) Lothar Baumgartner, Erwin Sieche, Die Schiffe der k.(u.)k. Kriegsmarine im Bild = Austro-Hungarian warships in photographs, Wien, Verlagsbuchhandlung Stöhr, 1999, ISBN 978-3-901208-25-6, OCLC 43596931.
- (EN) Robert, ed. Gardiner, Conway's All the World's Fighting Ships, 1906–1921, Annapolis, Maryland, Naval Institute Press, 1985, ISBN 978-0-87021-907-8, OCLC 12119866.
- (EN) Thomas Sakmyster, Hungary's Admiral on Horseback. East European Monographs, Boulder, CO 1994. ISBN 0-88033-293-X
- (EN) John Flournoy Montgomery, The Unwilling Satellite, New York, The Devin-Adair Company, 1947, ISBN 1-931313-57-1
- (EN) Owen Rutter, Regent of Hungary: The Authorized Life of Admiral Nicholas Horthy London, Rich and Cowan, 1938
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su bombardamento navale di Ancona
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Serbia, Balcani & Macedonia 1914–18, su naval-history.net. URL consultato il 27 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- (EN) Operazioni combinate nell'Adriatico, 1915–1918, su worldatwar.net.
- (EN) La Classe dreadnought Tegetthoff – il primo sito online sull'argomento sin dal 1998, su geocities.com. URL consultato il 27 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2006).
- (EN) Marina austro-ungarica, su naval-history.net.