Callidula petavius
Callidula petavius (Stoll, 1781)[1] è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Callidulidae, endemico dell'isola di Ambon e delle Molucche meridionali (Indonesia).[2][3]
Callidula petavius | |
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Callidula petavius in De Uitlandsche Kapellen C: recto; D: verso | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Calliduloidea |
Famiglia | Callidulidae |
Sottofamiglia | Callidulinae |
Genere | Callidula |
Specie | C. petavius |
Nomenclatura binomiale | |
Callidula petavius (Stoll, 1781) | |
Sinonimi | |
Papilio petavius |
Descrizione
modificaAdulto
modificaCapo
modificaIl capo presenta dei "ciuffi" di scaglie piliformi. Gli occhi rivelano la presenza di minutissime setole interommatidiali; gli ocelli sono presenti ma ridotti; i chaetosemata sono ben sviluppati, con piccole scaglie inframmezzate alle setole sensoriali.[4][5][6]
Nell'apparato boccale, i lobi piliferi sono presenti, come pure la spirotromba, quest'ultima ben sviluppata e priva di scaglie.[6] I palpi mascellari sono ridotti. I palpi labiali sono trisegmentati e terminano con un organo di vom Rath ben definito.[4][5][6]
Le antenne sono filiformi e lievemente clavate; i sensilli tricoidei sono di lunghezza ridotta.[4][5][6]
Torace
modificaIl processo ventrale della tegula risulta alquanto corto; gli anepisterni del mesotorace sono ben sviluppati. Il metascuto è diviso in due sezioni.[4]
Nelle zampe, le tibie sono munite di spine; l'epifisi è presente e la formula degli speroni tibiali è 0-2-4, con gli speroni metatibiali intermedi più corti di quelli apicali; nei protarsi, il IV tarsomero è munito sulla superficie ventrale di una coppia di robuste spine apicali, mentre il distitarso ne è privo; l'arolio è ben sviluppato e i pulvilli sono divisi; le unghie sono semplici, prive di dentellatura.[4][5][6]
Nel maschio manca un retinaculum sulla subcosta, mentre il frenulum è presente in entrambi i sessi.[4][6]
Nell'ala anteriore, R è libera; Rs2 ed Rs3 sono unite, mentre Rs4 è libera; M e CuA sono anch'esse libere, con M2 posizionata nettamente più vicina a M3 che a M1; la nervatura radio-mediale (r-m) è lunga e sottile; CuP è sostituita da una piega; la cellula discale è aperta tra M1 ed M2; 1A+2A è priva di biforcazione alla base.[4][5][6]
Sulla pagina superiore dell'ala anteriore, la colorazione di fondo è un brunastro molto carico, alquanto uniforme, interrotto da una larga fascia obliqua di colore giallo-ocra, che dal terzo centrale della costa raggiunge la metà posteriore del termen; ventralmente l'ala appare arancione, con la stessa fascia gialla visibile dorsalmente, che qui appare più ristretta a livello della costa; l'ala è punteggiata qui e là di scaglie nere e di piccole macchie discoidali bluastre. L'ala posteriore riprende su entrambe le superfici le colorazioni di fondo dell'anteriore, ma sulla pagina ventrale la tonalità si stinge ulteriormente in prossimità del termen e del margine anale.[1][7]
Addome
modificaNell'addome non sono presenti organi timpanici; i bordi laterali del I tergite sono connessi anteriormente al II sternite attraverso uno sclerite tergosternale completo; i tergiti III-VI sono allargati; nel maschio, l'VIII sternite è ridotto a un paio di bastoncelli.[4]
Nell'apparato genitale maschile; le valve sono unite ventralmente rispetto alla juxta; non si osserva uno gnathos completo, mentre l'uncus appare ristretto nella parte distale, quasi a formare una sorta di uncino; l'edeago presenta un coecum penis.[4]
Nel genitale femminile, l'ostium bursae è situato proprio in prossimità del margine anteriore arcuato dell'VIII sternite; le apofisi sono alquanto pronunciate; l'ovopositore appare appiattito e quadrilobato.[4]
Uovo
modificaL'uovo è ellittico e lievemente appiattito.[4][5][6]
Larva
modificaSul corpo della larva le setole primarie sono ben distribuite, ma quelle secondarie sono assenti.[4][5][6][8]
Nel torace, lo scudo dorsale (pronoto) è ampio, con cinque paia di setole; nel protorace, le setole laterali L sono due,[4][5] mentre soltanto una setola subdorsale (SD2) è presente.[6]
Ad ogni lato del primo segmento addominale si nota una ghiandola posta al di sotto della setola L2. Nei segmenti A1-A7 le due setole L sono distanziate una dall'altra, mentre appaiono ravvicinate in A8.[4][5][6]
Cinque paia di corte pseudozampe sono presenti sui segmenti A3-A6 e A10, con uncini disposti a cerchio, in doppio ordine.[4][5][6]
Pupa
modificaLa pupa è obtecta, con i segmenti A8-A10 fusi tra loro.[5]
Nel torace, i profemori non sono esposti, mentre il secondo paio di zampe si spinge caudalmente più avanti delle antenne.[4]
L'addome presenta solo due segmenti mobili;[4] sui segmenti A2-A4 si osservano dei calli ambulacrali.[6]
Il cremaster è costituito da una diecina di robuste setole ricurve.[4][6]
Biologia
modificaGli adulti volano durante il giorno nel sottobosco.[5][6]
Alimentazione
modificaNon si conoscono le piante nutrici per questa specie sebbene si ritenga in generale che le larve delle Callidulinae siano strettamente pteridofaghe, ossia si alimentino esclusivamente di foglie di felce.[4][5][6][8][9]
Parassitoidismo
modificaNon sono stati riportati fenomeni di parassitoidismo ai danni di queste larve.[10]
Distribuzione e habitat
modificaIl taxon è endemico dell'Indonesia, e più in particolare dell'isola di Ambon e delle Molucche meridionali.[1][7]
L'habitat è rappresentato dal sottobosco della foresta pluviale.[5][11]
Tassonomia
modificaCallidula petavius (Stoll, 1781) - in Cramer, Uitl. Kapellen 4 (29-31): 145, tav. 365, figg. C, D - locus typicus: Ambon (Indonesia).[1]
Sottospecie
modificaNon sono state individuate sottospecie.[2][3]
Sinonimi
modificaConservazione
modificaQuesta specie non è stata inserita nella Lista rossa IUCN.[12]
Note
modifica- ^ a b c d e f (NL) Stoll, C., Pieter Cramer. Aanhangsel van het werk, De uitlandsche kapellen, voorkomende in de drie waereld-deelen : Asia, Africa en America, door den Heere Pieter Cramer, vervattende naauwkeurige afbeeldingen van Surinaamsche rupsen en poppen; als mede van veele zeldzaame en nieuwe ontdekte uitlandsche dag- en nagt-kapellen (PDF), Vol. 4, Amsterdam, Chez Nic. Th. Gravius. libraire sur le Nieuwendyk, 1781, p. 145, tav. 365, figg. C, D., DOI:10.5962/bhl.title.43777, ISBN non esistente, OCLC 78458052. URL consultato il 27 marzo 2017.
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modificaPubblicazioni
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Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Callidula petavius
Collegamenti esterni
modifica- (EN) ADW - Animal Diversity Web, su animaldiversity.org. URL consultato il 27 marzo 2017.
- (EN) Catalogue of Life 2017, su catalogueoflife.org. URL consultato il 27 marzo 2017.
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