Cappella di Sant'Andrea (Bolzano)

cappella scomparsa di Bolzano

L'ex cappella di Sant'Andrea (in tedesco St.-Andreas-Kapelle) era uno degli edifici ecclesiastici più antichi di Bolzano (Alto Adige). Si trovava in piazza del Grano (Kornplatz) e faceva parte della dimora cittadina del vescovo di Trento, costruita nel XII secolo e demolita nel XIII secolo.

Capella di Sant'Andrea
St.-Andreas-Kapelle
L'edificio in piazza del Grano 4 a Bolzano conserva alcuni dettagli architettonici dell'ex capella nonché reca una targa memoriale ottocentesca.
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàBolzano
Coordinate46°29′56.96″N 11°21′18.9″E
Religionecattolica
TitolareAndrea

La cappella dedicata a Sant'Andrea Apostolo fu menzionata per la prima volta in un documento del 1189 e fu l'unica istituzione ecclesiastica nella zona dei portici (Lauben) di Bolzano, il nucleo del borgo ivi fondato nell'Alto Medioevo[1]. Come parte della fortificazione episcopale, è da considerarsi la cappella privata dei vescovi di Trento, i cui cappellani sono nominati con Bertold Köhl nel 1438 («Perichtoldt Köel, gewaltiger capplan der cappellen zu sand Andre zu Boczen»). La cappella si trovava direttamente sull'antico fossato della città, che è stato riempito nel XIII secolo e forma l'attuale via Argentieri (Silbergasse). Grazie a numerose donazioni nell'area cittadina, il beneficio associato alla cappella aveva anche un proprio archivio, registrato dal notaio bolzanino Friedrich Schlegel all'inizio del XVI secolo[2].

La cappella, che nel 1759 appare ancora quale «S. Andree-Kürchen»[3], fu abbandonata e secolarizzata nel 1786 e parzialmente demolita e integrata nell'edificio successivo. La nota locanda Gasthaus zum Schlutzigen Luis (Unterhofer) è stata gestita nell'edificio fino agli anni Sessanta.[4] Oggi l'edificio ospita diversi negozi e appartamenti, nonché la sede della cooperativa di Tagesmutter.[5]

  1. ^ Hannes Obermair, Bozner Urkundenwesen des Mittelalters und die Gründung der städtischen Siedlung Bozen, in Bozen von den Anfängen bis zur Schleifung der Stadtmauer. Berichte der internationalen Studientagung in Schloß Maretsch, Bozen, Verlagsanstalt Athesia, 1991, pp. 159–190, qui pp. 170–172, ISBN 88-7014-559-X.
  2. ^ Hannes Obermair, Il notariato nello sviluppo della città e del suburbio di Bolzano nei secoli XII–XVI, in Il notariato nell'arco alpino. Produzione e conservazione delle carte notarili tra medioevo e età moderna (= Studi storici sul notariato italiano, vol. XVI), Milano, Giuffrè, 2014. ISBN 978-88-14203794, pp. 293–322, qui p. 315.
  3. ^ Anton Dörrer, Tiroler Umgangsspiele. Ordnungen und Sprechtexte der Bozner Fronleichnamsspiele und verwandter Figuralprozessionen vom Ausgang des Mittelalters bis zum Abstieg des Aufgeklärten Absolutismus (= Schlern-Schriften, vol. 160), Innsbruck, Wagner, 1957, p. 368.
  4. ^ Bruno Mahlknecht, Bozen durch die Jahrhunderte, vol. 3, Athesia Spektrum, Bolzano, 2006, ISBN 88-6011-027-0, p. 173.
  5. ^ Website Tagesmütter.

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