Carlo Cabigiosu

generale italiano

Carlo Cabigiosu (Brunico, 22 giugno 1939) è un ex militare italiano, generale dell'Esercito.

Carlo Cabigiosu
NascitaBrunico, 22 giugno 1939
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataEsercito Italiano
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
Anni di servizio1959-2004
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra del Kosovo
Comandante diBattaglione Alpini "Susa"
Kosovo Force
COI
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Laureato in scienze strategiche all'Università di Torino[1][2], collabora con lo stesso ateneo e con la Scuola di Applicazione dell'Esercito, è editorialista del quotidiano "Il Messaggero" di Roma ed è Senior Mentor per l'Allied Command Transformation della NATO.

Carriera

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Ammesso nel 1959 al XVI Corso dell'Accademia Militare di Modena, il 1º settembre 1961 vi è nominato ufficiale ed assegnato agli Alpini; nel 1964 torna alla natia Brunico, assegnato al 6º Reggimento[3], in seno alla "Tridentina". In questo diviene guida alpina militare e vince con la sua pattuglia due medaglie d'oro nei Campionati sciistici delle truppe alpine. Ritorna nel 1970 all'Accademia[4].

Dal 1972 frequenta a Civitavecchia la Scuola di Guerra ed a Roma l'Istituto Stati Maggiori Interforze. Nel 1976 partecipa con la "Julia"[5] alle operazioni di soccorso della popolazione friulana colpita dal terremoto. Nel 1978 frequenta nel Regno Unito lo Staff College di Camberley; rientra a Roma nel 1979 e viene assegnato allo Stato Maggiore dell'Esercito come ufficiale addetto all'Ufficio Regolamenti.

Dal 1981 al 1983 è a Pinerolo, a comandare il Battaglione Alpini "Susa"[6], con il quale partecipa ad esercitazioni in Danimarca, Norvegia, Turchia e Germania. Dal 1983 al 1985 è di nuovo allo Stato Maggiore dell'Esercito[7], poi comanda il distretto militare di Roma, ente in cui si operava la sperimentazione dell'informatizzazione nell'Esercito. Nel 1986 rientra ancora allo SME[8]. Nel 1987[9] è addetto militare all'ambasciata italiana a Bonn, con accrediti anche per Paesi Bassi e Danimarca. Rimpatriato, comanda la Brigata alpina "Taurinense", poco dopo inviata in Calabria per supporto ad attività di polizia nel contrasto al crimine organizzato. Successivamente parte con alcuni reparti per il Nord dell'Iraq ove, in soccorso alla popolazione curda, si sviluppa la "Operazione Provide Confort".

Dal 1991 è a Roma, ancora una volta allo SME[10], e poco dopo è assegnato al Gabinetto del Ministro della Difesa[11]. Nel 1993 è vicecomandante della regione militare Nord-Ovest[12]; come tale, nel 1994 partecipa agli interventi di soccorso a seguito dell'alluvione in Piemonte e Lombardia. Dal 1995 al 1997 è nuovamente in Germania, come Vice Comandante del Corpo d'Armata di Reazione Rapida[13] della NATO; come tale partecipa all'Operazione Joint Endeavour in Bosnia ed Erzegovina, dalla sede di Sarajevo[14]. Promosso generale di corpo d'armata il 26 marzo 1998, comanda la regione militare Sud con sede a Napoli[15] ed il 1º novembre 1999 è nominato Capo di Stato Maggiore del Comando Regionale delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa[15] primo Generale italiano ad assumere tale carica, da sempre ricoperta da Generali dell'Esercito americano.

Primo ufficiale italiano ad assumere il comando di una forza militare internazionale, dal 16 ottobre 2000 al 6 aprile 2001 comanda per conto della NATO la Kosovo Force[16]. Al suo rientro in Italia è nominato Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze e coordinatore delle missioni militari italiane all'estero (oltre 10.000 uomini)[17] e delle missioni a partecipazione italiana[18]. Nel giugno del 2002, in occasione del vertice NATO-Russia di Pratica di Mare, comanda le forze militari impiegate per la sicurezza del vertice medesimo.

Terminato il servizio attivo, rappresenta l'Italia al Senior Official Group (SOG) della NATO, per la revisione della struttura di Comando Operativa dell'Alleanza. Dal giugno 2003 al febbraio 2004 è consigliere militare della Missione Italiana in Iraq[19].

Onorificenze e decorazioni

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Onorificenze italiane

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«Comandante del contingente internazionale in Kossovo impegnato nell'operazione "Joint Guardian", si prodigava con tenacia, determinazione, chiarezza di obbiettivi e di metodo nella condotta di difficili operazioni militari interalleate e multinazionali, nonché in tutte le attività politico-militare ed umanitarie connesse al mandato. In un contesto contrassegnato da difficoltà ambientali ed operative e da situazioni di pericolo, riusciva a portare a compimento il compito affidatogli, evidenziando ben bilanciate capacità di comando e diplomatiche. Si è prodigato con coraggio, acuta perspicacia, iniziativa e rara competenza e ha costituito chiaro esempio di Comandante e di Soldato per tutti i contingenti. I risultati conseguiti gli sono valsi il plauso e l'ammirazione dell'intera comunità internazionale, del Comitato militare della NATO, degli organi di Vertice politico della NATO e dell'ONU, dando così lustro all'Italia e alle sue Forze Armate. Kossovo, ottobre 2000 - aprile 2001
— 5 giugno 2001[20]
«Vice Comandante del Corpo D'Armata di reazione rapida di ACE (ARRC) e Ufficiale coordinatore e rappresentante dell'Autorità di Comando Nazionale (UCRAN) in Bosnia-Erzegovina fin dall'inizio della operazione NATO e per tutto il periodo - di circa un anno - di schieramento del comando ARRC, ha assicurato la continuità operativa del Comando dell'Operazione Terrestre vera e propria e inoltre ha ininterrottamente costituito validissimo e indispensabile tramite tra il comando multinazionale dell'operazione e le autorità nazionali, raggiungendo risultati eccelsi, pienamente riconosciuti dai vertici Internazionali. Nella sua qualità di Vice Comandante ARRC, con sagacia, generosa perseveranza, coraggio intellettuale ed encomiabile iniziativa, ha affrontato ed efficacemente risolto le molteplici e svariate problematiche insorte nel corso della missione, fornendo un contributo determinante al superamento delle non lievi difficoltà ambientali ed operative connesse in particolare con l'avvio dell'operazione ed imponendosi all’attenzione delle autorità estere per la spiccata efficienza organizzativa ed il lodevole spirito di sacrificio. In molte circostanze,anche con grave rischio personale, ha reso possibili ed abituali gli incontri tra le varie fazioni contrapposte, ottenendo in particolare l'osservanza degli accordi e l'imposizione delle regole di comportamento. In merito al suo ruolo di UCRAN è stato ben più di un semplice tramite tra IFOR e le autorità Nazionali. Con tatto, acume e somma competenza professionale si e infatti naturalmente imposto quale interlocutore autorevole con i vertice militari dell'organizzazione Internazionale che in lui riponevano assoluta fiducia, agevolando in modo esemplare i minori tra la nostra e le altre nazioni partecipanti ed inducendo sentimenti di vivo rispetto e sincera ammirazione per le Forze Armate Italiane. Soprattutto, la sua attenta azione - sia nelle sedi consultive sia in quelle decisionali di pianificazione e di condotta - è stata determinante per il corretto impiego del Contingente Italiano, quindi per il suo successo. Fulgido esempio di felice fusione di rare capacità militari e preziose qualità umane, si è proposto quale sicuro riferimento a quanti hanno operato con lui, indipendentemente dall'appartenenza nazionale. Con il suo operato e la sua elevatissima professionalità, oggetto di unanime apprezzamento, è stato una figura chiave nell'organizzazione del Comando Multinazionale e ha contribuito, in misura e modi determinanti, ad accrescere il prestigio e la considerazione dell'esercito e delle Forze Armate Italiane in generale. Sarajevo, 12 gennaio - 5 novembre 1996
— 31 luglio 1998[21]
Croce d'oro con stelletta per anzianità di servizio
«[1]»
Medaglia di bronzo al merito della Croce Rossa Italiana
«[1]»

Onorificenze straniere

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Grande ufficiale con placca dell'Ordine della corona di ferro
«[1]»
Medaglia d'argento del Reale Esercito dei Paesi Bassi

Riconoscimenti commemorativi

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Medaglia commemorativa per l'intervento in occasione del terremoto nel Friuli
«[1]»
Medaglia commemorativa per l'intervento in occasione dell'alluvione nel Piemonte
Croce commemorativa per attività di soccorso internazionale per le operazioni di supporto umanitario in Bosnia-Erzegovina
«[1]»
Croce commemorativa per attività di soccorso internazionale per le operazioni di supporto umanitario in Kosovo
«[1]»
Medaglia commemorativa della NATO per il servizio svolto in Bosnia–Erzegovina
«[1]»
Medaglia commemorativa della NATO per il servizio svolto nel quadro delle operazioni in Kosovo
«[1]»
  1. ^ a b c d e f g h i j k l Tenente Generale Carlo Cabigiosu (PDF), su difesa.it. URL consultato il 6 gennaio 2022 (archiviato il 6 gennaio 2022).
  2. ^ Presso la medesima facoltà ha poi frequentato in seguito anche un master nella stessa materia.
  3. ^ Sciolto il 30 settembre 1975, oggi idealmente identificato nel Battaglione Alpini "Bassano", cui ne furono destinate Bandiera e tradizioni.
  4. ^ Come Comandante di Compagnia Allievi.
  5. ^ In qualità di Capo Sezione di Stato Maggiore della Brigata
  6. ^ Inquadrato nella Forza Mobile della NATO
  7. ^ Come caposezione presso l'Ufficio Regolamenti.
  8. ^ Come Capo Ufficio Documentazione e Attività Promozionali
  9. ^ Al principio della riunificazione delle due Germanie
  10. ^ Come Capo del III Reparto
  11. ^ Vice Capo di Gabinetto
  12. ^ Con sede a Torino
  13. ^ Allied Rapid Reactions Corps
  14. ^ gennaio - novembre 1996
  15. ^ a b Con sede a Napoli
  16. ^ 44.000 uomini rispettivamente di molte etnie e nazionalità. Durante questo comando ci furono la questione della Valle del Presevo, i conflitti al confine fra Kosovo e Macedonia, la questione della città di Mitrovica, il ritorno alla sovranità serba della Zona di Sicurezza.
  17. ^ Per delega del Capo di Stato Maggiore della Difesa
  18. ^ Come Operazione “Essential Harvest” in Macedonia, “Enduring Freedoom” nel Mare Arabico e ISAF in Afghanistan
  19. ^ Con sede a Baghdad
  20. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato., su quirinale.it. URL consultato il 4 settembre 2011 (archiviato il 6 ottobre 2015).
  21. ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato., su quirinale.it. URL consultato il 4 settembre 2011 (archiviato il 12 marzo 2016).
  22. ^ In precedenza Commendatore il 27 dicembre 1992 e Grand'Ufficiale il 2 giugno 2000.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN220534541 · ISNI (EN0000 0003 6028 4351 · LCCN (ENno2011194860 · GND (DE1138640670
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