Carlomanno di Baviera

re di Baviera (r. 865-880), re dei Franchi orientali (r. 876-880), re d'Italia (r. 877-879)

Carlomanno di Baviera (830Altötting, 12 aprile 880) è stato re di Baviera (865-880), re dei Franchi Orientali (876-880) e re d'Italia (877-879).

Carlomanno di Baviera
Ritratto di Carlomanno di Baviera, particolare dell'albero genealogico dei Carolingi, XII secolo
Re dei Franchi Orientali
Re di Baviera
In carica28 agosto 876 –
12 aprile 880
co-regnanti:
PredecessoreLudovico II il Germanico
SuccessoreLudovico III il Giovane
Re d'Italia
In carica6 ottobre 877 –
novembre 879
PredecessoreCarlo il Calvo
SuccessoreCarlo il Grosso
Nascita830
MorteAltötting, Baviera, 12 aprile 880
Luogo di sepolturaAbbazia di Altötting
DinastiaCarolingi
PadreLudovico II il Germanico
MadreEmma di Baviera
Coniugeuna figlia di Ernesto di Nordgau
FigliArnolfo (illegittimo)
ReligioneCattolicesimo

Origine

modifica
 
L'impero Carolingio alla morte di Ludovico II detto il Germanico. In viola il regno di Carlomanno.
 
L'impero Carolingio alla morte di Carlo il Calvo. In blu i regni di Carlomanno.

Figlio maschio primogenito del re dei Franchi orientali e re di Lotaringia, Ludovico II detto il Germanico e della moglie, Emma di Baviera[1], figlia di Guelfo I (?-824/5), conte di Altdorf ed altre contee in Baviera e di Edvige di Baviera[2]. Quindi come confermato dagli Annales Xantenses, Emma era la sorella dell'imperatrice, Giuditta di Baviera[3].

Biografia

modifica

Nell'861, secondo gli Annales Bertiniani, Carlomanno si ribellò a suo padre, Ludovico il Germanico, e, alleatosi coi Venedi, guidati da Resticio, riuscì a conquistare una gran parte del regno del padre, sino al fiume Inn[4]. Tuttavia, Ludovico riuscì a contenere la ribellione e privò degli onori il suocero di suo figlio Carlomanno, Ernesto I, conte nel Nordgau della stirpe degli Ernestini, che fu esiliato dal regno assieme a Carlomanno, ad Adalardo il Siniscalco ed altri[5]. Carlomanno, nell'863, abbandonato dai Venedi, chiese di essere ricevuto dal padre, che rifiutò[6]. Non molto tempo dopo, Ludovico il Germanico acconsentì a ricevere Carlomanno, che era stato abbandonato anche dai nobili che l'appoggiavano e gli permise di rientrare nel regno[6].
Dato che Carlomanno era vigilato, per ordine del padre, nell'864, con la scusa di andare a caccia cercò di sottrarsi al controllo[7], che lo mandò a cercare per concedergli il perdono e restituirgli gli onori[7].

Nell'865, il padre gli assegnò il regno di Baviera, comprendente oltre alla Baviera propriamente detta, la Carinzia (quindi tutta l'Austria odierna), la Pannonia, la Boemia e la Moravia[8])[9].

Nell'870, a causa del trattamento di favore che Ludovico il Germanico aveva riservato al figlio Carlomanno, scoppiò una ribellione dei fratelli di quest'ultimo, Ludovico e Carlo il Grosso, che però rientrò in breve tempo[10].

Alla morte del cugino Ludovico II, nell'875, Carlomanno contrastò lo zio, il re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo per la corona del regno d'Italia[11], ottenendo l'appoggio di un feudatario importante come il futuro imperatore Berengario, allora marchese del Friuli, e dei Supponidi[12]; tuttavia Carlo, che aveva l'appoggio di papa Giovanni VIII, riuscì ad imporsi nella lotta e si fece incoronare imperatore. Il padre di Carlomanno, Ludovico II il Germanico, accompagnato dal figlio, Ludovico III il Giovane, allora attaccò Carlo sul Reno, lo sconfisse e costrinse a rientrare in patria[11].

 
Lapide sulla tomba di Carlomanno ad Altötting.

Il padre, però, rientrato in patria, il 28 agosto 876, morì[13]. Carlomanno assunse quindi la corona dell'intero regno Franco Orientale, assegnazione puramente onorifica in quanto i suoi fratelli continuavano a possederne la maggior parte: Ludovico III il Giovane possedeva la Franconia, la Sassonia e la Turingia, mentre Carlo il Grosso amministrava l'Alemannia (comprendente Svevia e Rezia).

Raccolto un imponente esercito, Carlomanno, nell'877, ritornò in Italia, arrivò a Pavia[14] e, sentendosi minacciato, Carlo il Calvo dovette fuggire in Moriana[15], dove morì (877). Carlomanno, allora fu incoronato re d'Italia, ma poco dopo fu colto da un grave malore[16] e dovette rientrare in Baviera.

Durante la malattia, nell'879, quando già non parve più in grado di seguire gli affari di stato, Carlomanno assegnò l'Italia al fratello Carlo il Grosso mentre l'altro fratello, Ludovico III il Giovane, si fece consegnare il regno di Baviera, che occupò[17], togliendolo al figlio illegittimo di Carlomanno, Arnolfo di Carinzia.

La morte di Carlomanno è ricordata, nel mese di aprile 880, sia dagli Annali di Fulda[18], che gli Annales Necrologi Prumienses[13]. Anche il cronista Reginone ricorda la morte di Carlomanno nel mese di aprile e riporta che fu tumulato a Altötting[19].
Dopo la morte di Carlomanno, il figlio illegittimo di quest'ultimo, Arnolfo, ottenne il ducato di Carinzia, mentre il fratello, Ludovico il Giovane ricevette la Baviera e il suo titolo regale, mentre il Regno d'Italia andò invece al terzo fratello, Carlo il Grosso

Discendenza

modifica

Prima dell'861, Carlomanno aveva sposato la figlia (di cui non si conosce il nome) del conte nel Nordgau, Ernesto I[5], della stirpe degli Ernestini, con il quale congiurò contro il padre. In un documento dell'8 luglio 879, Carlomanno parla di una moglie e un figlio[20]. Comunque Carlomanno non ebbe eredi legittimi.

Carlomanno ebbe un'amante, Liutwwindis († prima del 9 marzo 891)[21], di cui non si conoscono gli ascendenti. Secondo alcuni storici era la stessa donna che poi aveva sposato, ma il figlio che gli diede, venne ritenuto illegittimo:

Antenati

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo Magno Pipino il Breve  
 
Bertrada di Laon  
Ludovico il Pio  
Ildegarda Geroldo di Vinzgau  
 
Emma d'Alemannia  
Ludovico II il Germanico  
Ingerman di Hesbaye Sigramnus di Hesbaye  
 
 
Ermengarda di Hesbaye  
Edvige di Baviera  
 
 
Carlomanno di Baviera  
Rotardo di Metz  
 
 
Guelfo I  
Ermelinda  
 
 
Emma di Baviera  
Isanbarto  
 
 
Edvige di Baviera  
 
 
 
 
  1. ^ a b (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus IX; Genealogiae Comitum Flandriae , Pag 303 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  2. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus II, Thegani Vita Hludovici Imperatoris, Pag 596, par. 26 Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  3. ^ (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus II; Annales Xantenses anno 827, pag 225 Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  4. ^ (LA) Annales de Saint-Bertin , Pag 105
  5. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, pag 106
  6. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, pag 119
  7. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, pag 139
  8. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy :GERMANY - KARLOMAN
  9. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 142
  10. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 218
  11. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, pag 241
  12. ^ Vito Fumagalli, La nobiltà, in Terra e società nell'Italia padana. I secoli IX e X, collana Piccola biblioteca Einaudi, Giulio Einaudi Editore, 1976, p. 103.
  13. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus II: Annales Necrologi Prumienses , pag. 219 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  14. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 257
  15. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 258
  16. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 259
  17. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus I: Reginonis Chronicon, Pag 592 Archiviato il 3 novembre 2016 in Internet Archive.
  18. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus I: Annalium Fuldensium Pars tertia, anno 882 , Pag 393 Archiviato il 3 novembre 2016 in Internet Archive.
  19. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus I: Reginonis Chronicon, Pag 591 Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
  20. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Diplomata Regum Germaniae ex Stirpe Karolinorum, tomus I: Kaiserkunden Karlman n° 26, pag. 324
  21. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Diplomata Regum Germaniae ex Stirpe Karolinorum, tomus III: Kaiserkunden Arnolf n° 87, pag. 129 Archiviato il 7 gennaio 2015 in Internet Archive.

Bibliografia

modifica

Fonti primarie

modifica

Letteratura storiografica

modifica
  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 583–635
  • Allen Mayer, I vichinghi, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 734–769

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN100209841 · ISNI (EN0000 0001 1478 5660 · SBN SBNV087222 · CERL cnp00397055 · LCCN (ENn88666611 · GND (DE118640127 · BNF (FRcb13752392m (data) · J9U (ENHE987007278857705171
  NODES
orte 7