Cassero di Porta di Sant'Angelo

Il Cassero di Porta di Sant'Angelo è una delle porte medievali delle mura di Perugia, situata nel rione di Sant'Angelo, al termine di corso Garibaldi, adiacente al tempio di Sant'Angelo. È visibile nel Gonfalone della Giustizia dipinto dal Perugino (1496-1498), conservato alla Galleria nazionale dell'Umbria.

Cassero di Porta di Sant'Angelo
Mura di Perugia
Il fronte principale della torre
Ubicazione
StatoStato Pontificio (bandiera) Stato Pontificio
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneUmbria
CittàPerugia
Coordinate43°07′10.4″N 12°23′04.6″E
Mappa di localizzazione: Italia
Cassero di Porta di Sant'Angelo
Informazioni generali
Tipocassero
Stilemedievale
Altezza30 m
Costruzione1325-1479
CostruttoreLorenzo Maitani
Materialeconci e laterizi
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Storia e descrizione

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Il fronte posteriore

Il cassero fu realizzato nel 1325 da Lorenzo Maitani.[1] Si notano bene i tre momenti della costruzione osservando i materiali impiegati: arenaria in basso, pietra calcarea al centro e laterizio in alto.

Si presenta come una fortificazione merlata inserita nella cinta urbica perugina del XIV secolo. Anticamente rappresentava un completamento della seconda cerchia delle mura, che si cominciarono a edificare nel 1321. L'opera ha subito varie modifiche nel corso dei secoli: realizzato nel 1325 da Lorenzo Maitani, venne successivamente ingrandito nel 1327 su commissione dell'Abate di Monmaggiore, adibendolo a caserma; dal 1416 al 1424, Braccio Fortebraccio vì compì nuovi restauri su disegno di Fioravante Fioravanti da Bologna; infine nel 1479 fu trasformata in fortino e munita di porta caditoia, botole e feritoie. Nelle vicinanze della porta, sino a tutto il XVIII secolo[1] era visibile anche il Cassero di San Matteo, opera di Matteo Gattaponi.[1]

Più che una porta, si tratta di una torre con funzione di vedetta:

«Cospicua e ben munita è l'alta sua torre quadrata che nei trapassati secoli ebbe continuamente un presidio. Fu la porta restaurata e chiusa con nuove imposte nel 1797, ma nel luglio del 1799 dalle truppe così dette austro-aretine, che si fecero forti nel prossimo convento del Monte, fu battuta la torre, onde à impressi i frequenti colpi di cannone contro di lei vibranti, e rimasero conquassate le imposte rinnovate nel 1820.»

Fu restaurato nel 1930 dal Comune di Perugia, e nuovamente nel 1988. Attualmente è sede della mostra che anticipa la nascita del museo degli strumenti musicali, che ospita rari pezzi di rarità tra cui partiture originali di Carlo Dardocci (seconda metà del XVIII secolo) e Angelo Galimberti (seconda metà del XIX secolo), oltre a numerosi fortepiani a tavolo, flauti barocchi e ottocenteschi, liuti e chitarre del XIX secolo; la gestione è affidata all'Associazione Arte & Musica nelle terre del Perugino.

  1. ^ a b c Touring Club Italiano, p. 154.

Bibliografia

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  • AA.VV., Umbria, Milano, Touring Club Italiano, 2004.

Altre pubblicazioni

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  • Giovan Battista Rossi Scotti, Guida illustrata di Perugia, Perugia, Tipografia di G. Boncompagni e C., 1878.
  • Alberto Grohmann, Le città nella storia d'Italia. Perugia, Bari, Laterza, 1981, ISBN 88-420-1877-5.
  • Raffaele Rossi, Storia illustrata delle città dell'Umbria, Perugia, Milano, Elio Sellino Editore, 1993, ISBN 88-236-0051-0.
  • Mauro Menichelli, Templum Perusiae. Il simbolismo delle porte e dei rioni di Perugia, Perugia, Futura, 2006.

Voci correlate

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