Cecco del Borgo

condottiero italiano

Francesco del Borgo, detto Cecco del Borgo o Cecco del Cozzo (Scarperia e San Piero, 1350Capua, 1411), è stato un nobile e condottiero italiano[2].

Cecco del Borgo
Marchese di Pescara
Stemma
Stemma
In carica14031411
PredecessoreTitolo inesistente
SuccessoreTitolo vacante
TrattamentoMarchese
Altri titoliViceré del Regno di Napoli
Gran Giustiziere dell'Abruzzo Ultra
NascitaScarperia e San Piero, 1350
MorteCapua, 1411
DinastiaDel Borgo[1]
ConsorteAntonella di Miro
FigliGiovannella
ReligioneCattolicesimo
Cecco del Borgo
NascitaScarperia e San Piero, 1350
MorteCapua, 1411
Dati militari
Paese servito Regno di Napoli
Forza armataMercenari
GradoCondottiero
BattaglieLiberazione di Roma (1409-1410) ed altre
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Fu il 1º marchese della storia di Pescara, conte di Monteodorisio, barone di Trentola Ducenta, viceré del Regno di Napoli e gran giustiziere dell'Abruzzo Ultra[3].

Biografia

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Nato nel 1350 a Senno (frazione del comune toscano di Scarperia e San Piero)[3], venne avviato sin da giovane alla carriera militare[2]. Nel 1373 fu a Firenze, dove si macchiò dell'omicidio di un abitante del posto[4]. Nel 1383 insieme a vari baroni fu mandato da Margherita d'Angiò-Durazzo, regina consorte reggente del Regno di Napoli, a Palermo per prelevare Costanza Chiaramonte e scortarla fino Napoli in occasione delle nozze col figlio Ladislao[5]. Nel 1386 a Capua venne incoronato re del Regno di Napoli Ladislao d'Angiò-Durazzo e subito dopo, nel 1390, a Gaeta Cecco del Borgo ne fu nominato viceré[2]. Da questi ottenne l'incarico di contrastare i baroni aderenti a Luigi II d'Angiò-Valois insieme ai condottieri Alberico da Barbiano ed Ottone IV di Brunswick-Grubenhagen, riportando esiti alterni in battaglia[3]. Nel 1393 Cecco decise di deporre la carica di viceré per divenire gran giustiziere dell'Abruzzo Ultra[3], carica che mantenne fino al 6 luglio 1402[2]. Nel 1403 venne investito del titolo di marchese di Pescara dal re Ladislao[6]. Rimasto sempre fedele al sovrano napoletano, partecipò alle battaglie contro Luigi II, fino al 1411, data in cui morì in combattimento a Capua[7]. Il suo stemma era costituito da uno scudo troncato d'argento e di rosso al leone rampante dell'uno nell'altro[8].

Discendenza

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Cecco del Borgo si sposò con Antonella di Miro, da cui ebbe un'unica figlia, Giovannella del Borgo, andata in sposa a Francesco d'Aquino, gran camerlengo del Regno di Napoli[2]. Giovannella gli succedette nella titolarità della contea di Monteodorisio, ma non in quella del marchesato di Pescara, che sarebbe poi stato concesso dal re Alfonso V d'Aragona al di lei figlio Bernardo Gaspare d'Aquino[9].

Nel corso della sua vita Cecco del Borgo fece costruire una torre in una delle piazze principali della città dell'Aquila e una cittadella a protezione dell'abitato[3].

  1. ^ Il nome della sua famiglia è riportato nelle fonti anche nella forma "Dal Borgo".
  2. ^ a b c d e DBI.
  3. ^ a b c d e Condottieridiventura.it.
  4. ^ Ammirato (1647), p. 877.
  5. ^ Costanzo (1710), p. 256.
  6. ^ Grimaldi (1750), p. 517.
  7. ^ Costanzo (1710), p. 296.
  8. ^ Famiglia d'Aquino, su nobili-napoletani.it.
  9. ^ Summonte (1748), p. 506.

Bibliografia

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  • Scipione Ammirato, Istorie fiorentine, vol. 2, Firenze, Amadore Massi da Forlì, 1647, ISBN non esistente.
  • Angelo di Costanzo, Historia del Regno di Napoli, Napoli, Domenico Antonio Parrino, 1710, ISBN non esistente.
  • Gregorio Grimaldi, Istoria delle leggi e magistrati del Regno di Napoli, vol. 3, Napoli, Raffaello Gessari, 1750, ISBN non esistente.
  • Giovanni Antonio Summonte, Dell'historia della città, e Regno di Napoli, vol. 3, Napoli, Giuseppe Raimondi e Domenico Vivenzio, 1748, ISBN non esistente.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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