Città dello sport

complesso architettonico incompiuto a Roma
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo impianto in Malaysia, vedi Città dello sport (Kuala Lumpur).

La Città dello sport è una struttura architettonica incompiuta progettata come complesso sportivo polifunzionale dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava nell'area di Tor Vergata a Roma. Del progetto è stata realizzata la struttura di uno stadio del nuoto, con l'intelaiatura della copertura che costituisce una caratteristica "vela a pinna di squalo" visibile anche da grande distanza (che gli ha meritato il soprannome di Vela di Calatrava), e la struttura di base di un palazzetto per il basket e la pallavolo.

Città dello sport
Vela di Calatrava[1][2]
Informazioni generali
StatoItalia (bandiera) Italia
UbicazioneRoma
Inizio lavori2007
Inaugurazionenon avvenuta
Costo660 milioni di euro (stimati)
ProgettoSantiago Calatrava
Informazioni tecniche
StrutturaPalazzetto dello Sport (incompiuto)

Caratteristiche

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Il piano per la Città dello sport prevedeva una coppia di palazzetti dello sport, uno per basket e pallavolo e l'altro per il nuoto, posti uno di fronte all'altro di fronte a una coppia di laghi artificiali, a formare una struttura a quadrifoglio. Intorno a questa struttura sarebbero stati realizzati altri impianti sportivi: piscine all'aperto e al coperto, pista di atletica e altre strutture sportive.[3] Di fronte al complesso di impianti sportivi, era prevista inoltre una torre alta circa 90 metri destinata al rettorato dell'università. La costruzione del complesso è stata avviata nel quartiere romano di Tor Vergata.

Il progetto di Calatrava includeva inoltre un campus per ospitare gli studenti universitari e gli atleti, nonché altre piscine olimpiche per l'allenamento degli atleti.

Storia dei lavori

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Il progetto venne avviato nel 2005 dall'amministrazione comunale del sindaco di Roma Walter Veltroni. Il costo previsto per la realizzazione dell'opera era di 60 milioni di euro, che diventarono 120 milioni già all'atto dell'assegnazione dei lavori tramite gara d'appalto. La società che ricevette l'incarico della costruzione fu la Vianini Lavori del gruppo Caltagirone; la gestione dei fondi fu affidata alla Protezione Civile di Guido Bertolaso, che per la gestione dei capitali incaricò Angelo Balducci. Tra il 2006 e il 2007, benché i lavori non avanzassero, si vide l'ulteriore raddoppio dei costi di costruzione che arrivarono così a 240 milioni di euro.

Nel giugno 2008 ad Angelo Balducci subentrò Claudio Rinaldi. Ad ottobre dello stesso anno il nuovo sindaco di Roma Gianni Alemanno affermò che - a tre anni dall'inizio lavori - sarebbero state gettate le fondazioni della "Città dello sport"; a dicembre, però, venne deciso che i mondiali di nuoto non sarebbero più stati disputati a Tor Vergata, in quanto la struttura non avrebbe potuto essere completata in tempo, e si optò per l'utilizzo del Foro Italico, già utilizzato per i Campionati mondiali di nuoto 1994. La costruzione della "Città dello Sport" nel 2009 fu bloccata per mancanza di fondi nonostante si fosse speso, fino a quel momento, quattro volte la cifra inizialmente stimata per la realizzazione dell'opera.

Nell'aprile 2010 Calatrava dichiarò: "Attualmente sono stati realizzati i due stadi, uno per il basket e l'altro con le piscine per il nuoto, i tuffi e quella per il riscaldamento, piccoli servizi e l'accesso per gli atleti. È in corso di realizzazione il parcheggio e la copertura a cupola di uno dei due palazzi, mentre sono state già costruite anche la piscina esterna ed un'altra sempre per il riscaldamento degli atleti".[4]

Nel 2011, a seguito della candidatura di Roma quale sede delle Olimpiadi 2020, si decise di riattivare il cantiere di Tor Vergata: i lavori ripresero senza nessuna data certa per la consegna dell'impianto e con una cifra stimata per il completamento dei lavori di 660 milioni di euro, ovvero undici volte il prezzo iniziale.[4]

Condizioni attuali e prospettive future

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Nel novembre 2012, il sindaco Giovanni Alemanno annunciò che il complesso sportivo sarebbe stato completato con il contributo di privati,[5] ma le operazioni di completamento, al dicembre 2014, non erano ancora partite. A inizio 2014 fu prospettato il cambio di destinazione d'uso per la "vela" dalla struttura della copertura già completata,[6] e destinata allo stadio del nuoto, con una proposta dell'Università di Tor Vergata per trasformare la struttura in una serra/orto botanico. La spesa prevista per completare la copertura era di 60 milioni di euro.[7] Secondo questo piano il secondo palazzetto potrebbe comunque essere realizzato come struttura polifunzionale per eventi sportivi e musicali, sebbene la struttura richieda altri 426 milioni di euro per essere completata.[3]

Il 26 marzo 2021, in attuazione alla legge di bilancio 2021 che ha autorizzato a tal fine una spesa di 25 milioni di euro, la struttura e l'area circostante è stata trasferita dall'Università di Roma Tor Vergata, che la deteneva inutilizzata, all'Agenzia del Demanio.[8] A quest'ultima è stata assegnata la somma di 3 milioni di euro annui per gli anni dal 2021 al 2023, ai fini della manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle opere realizzate e della messa in sicurezza dell'area trasferita, in vista del recupero funzionale delle opere realizzate.[9]

All'inizio del 2022, il neo-eletto sindaco Roberto Gualtieri aveva proposto che l'area fosse destinata ad ospitare l'Expo 2030, qualora questo fosse stato assegnato a Roma.[10] È stato anche suggerito che lo stadio del nuoto possa essere convertito in polo di accoglienza per l'evento e ultimato già entro il Giubileo del 2025.[11] A seguito della mancata assegnazione dell'Expo, è stata confermata la volontà di recuperare le strutture per il Giubileo.[12]

La conclusione dei lavori è stata prevista entro la fine del 2024.[13]

  1. ^ Repubblica - Vela di Calatrava, il Codacons a Regione e Comune: "Abbattetela subito", su roma.repubblica.it, 13 ottobre 2014.
  2. ^ Ernesto Menicucci, La «Vela» di Calatrava aprirà - Non solo nuoto, anche concerti, in Corriere della Sera, RCS Mediagroup, 4 dicembre 2013, p. 4 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2014).
  3. ^ a b Tor Vergata, monumento allo spreco. L'ira M5S: “Chi ha sbagliato paghi”, su affaritaliani.it, 28 gennaio 2014.
  4. ^ a b Laura Mari, Calatrava alla città dello sport di Tor Vergata Alemanno: "Con 400 milioni pronta in 3 anni", su roma.repubblica.it, repubblica.it, 7 aprile 2010.
  5. ^ Paolo Boccacci, Tor Vergata trova i soldi per finire la Città dello Sport, su roma.repubblica.it, repubblica.it, 21 novembre 2012.
  6. ^ Città dello Sport, cantiere infinito l'ultima idea, la serra più grande del mondo, su roma.repubblica.it, repubblica.it, 28 gennaio 2014.
  7. ^ Affari Italiani.it - Vele, non c'è un euro. Tor Vergata, addio piscina, su affaritaliani.it, 28 febbraio 2014.
  8. ^ Atti in esecuzione della Legge 30 dicembre 2020 (commi 557-560), su web.uniroma2.it.
  9. ^ Legge 30 dicembre 2020, n. 178 , art. 1, comma 558
  10. ^ Expo 2030 a Roma, la corsa è partita: Gualtieri lancia Tor Vergata, in Roma Today, 4 marzo 2022. URL consultato il 4 marzo 2022.
  11. ^ Fabio Grilli, La Vela di Calatrava sarà completata per il Giubileo, in Roma Today, 10 marzo 2022. URL consultato il 10 marzo 2022.
  12. ^ Valerio Valeri, Chiuso Expo, si apre il Giubileo. Così Tor Vergata non verrà dimenticata, in Roma Today, 30 novembre 2023. URL consultato il 30 novembre 2023.
  13. ^ Vele di Calatrava, collaudi previsti per il 2025, ma per terminare il complesso non basterà il Giubileo, su RomaToday. URL consultato il 22 settembre 2024.
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