I colettani sono un'antica congregazione di francescani riformati. Sorti attorno al 1410 per la direzione dei monasteri femminili colettini, vennero riconosciuti come gruppo autonomo in seno all'ordine minoritico nel 1427: vennero incorporati agli osservanti nel 1517.

I colettani prendono il nome da Coletta di Corbie, riformatrice delle clarisse e fondatrice delle colettine.[1] I monasteri delle clarisse colettine erano soggetti alla giurisdizione dei frati minori: di regola, a ogni monastero colettino erano assegnati quattro frati (due sacerdoti per la predicazione e le confessioni e due laici per la questua).[2]

Le comunità di frati legati ai monasteri colettini giunsero a godere una certa autonomia dai ministri provinciali tanto che il loro capo, Enrico di Baume, consigliere di Coletta, le organizzò in congregazione autonoma e l'11 settembre 1427 si fece riconoscere la carica di vicario.[3]

I colettani vennero uniti agli osservanti con la bolla di papa Leone X Ite et vos del 29 maggio 1517.[4]

  1. ^ G. Odoardi, DIP, vol. II (1975), col. 1211.
  2. ^ G. Odoardi, DIP, vol. II (1975), col. 1212.
  3. ^ G. Odoardi, DIP, vol. II (1975), col. 1213.
  4. ^ G. Odoardi, DIP, vol. II (1975), col. 1216.

Bibliografia

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  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
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