Corpus Domini

solennità della Chiesa Cattolica

La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Sollemnitas Sanctissimi Corporis et Sanguinis Christi)[1] o, prima della riforma liturgica del 1969, Festum Ss.mi Corporis Christi[2], comunemente nota con l'espressione latina Corpus Domini ("Corpo del Signore"), è una delle principali solennità dell'anno liturgico della Chiesa cattolica. È una festa mobile: si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure, in alcuni Paesi tra cui l'Italia, la domenica successiva.[3]

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Una processione del Corpus Domini in Belgio con il cardinale Godfried Danneels.
Tiporeligiosa
DataIl giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità; in alcuni Paesi, la domenica successiva.
PeriodoAnnuale
ReligioneCattolicesimo
Oggetto della ricorrenzaCelebrazione del sacramento eucaristico
Ricorrenze correlateSantissima Trinità, Sacratissimo Cuore di Gesù
Tradizioni religioseProcessione con ostensione del Santissimo Sacramento
Tradizioni profaneInfiorata
Data d'istituzione11 agosto 1264
Altri nomiCorpus Domini

Rievoca, in una circostanza liturgica meno carica, la liturgia della Messa nella Cena del Signore (Missa in cena Domini) del Giovedì santo. La solennità cristiana universale fu istituita ad Orvieto da papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell'11 agosto 1264.

 
Il vescovo Arturo Aiello eleva l'Ostensorio con l'ostia consacrata durante la solennità del Corpus Domini

La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucaristia[4] in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.[5]

L'introduzione di questa festività nel calendario cristiano si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività[6]. Nel 1208 ebbe un'altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il sacramento dell'eucaristia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l'istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Hughes de Saint-Cher, all'arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto di Thourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l'iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocasse un concilio e ordinasse, a partire dall'anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All'epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all'interno delle loro diocesi.

Alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte, nel 1264 papa Urbano IV, che già aveva contribuito alla prima festa del Corpus Domini in Belgio, dopo aver riconosciuto il miracolo eucaristico di Bolsena fece promulgare la bolla Transiturus de hoc mundo, con la quale istituì la solennità del Corpus Domini come festa di precetto e la estese alla Chiesa universale, fissandola al giovedì dopo l'ottava della Pentecoste[7][8][9][10].

Durante il periodo delle guerre di religione in Francia (in verità tra il 1540 e il 1600, cioè in un arco temporale leggermente più lungo), la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degli Ugonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica. Gli Ugonotti facevano la processione oggetto di numerose provocazioni, e veri e propri attacchi alle immagini e all'ostia, oppure semplicemente dimostravano la loro diversità religiosa (non stendendo alla finestra le tovaglie che, tradizionalmente, le famiglie cattoliche francesi mettevano in mostra in omaggio alla processione, lavorando ostentatamente alle finestre o davanti agli usci ecc.).

Fino alla metà del Seicento in certe zone della Francia la processione del Corpus Domini fu quindi accompagnata da massicci schieramenti di forza pubblica, e con i fedeli in genere armati e pronti a difendere l'ostia da eventuali profanazioni.

Il nome della solennità

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Nella bolla del 1264 la festa è descritta come memorialis sacramentum in cotidianis missarum sollemnior, festum sanctissimi Corporis Domini nostri Jesu Christi[11] (..."festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo) nella quale si afferma la divinità di Gesù e, in particolare, del Suo Corpo (indicato con l'iniziale maiuscola).

Il Messale successivo alla riforma liturgica ribattezzò la celebrazione col nome latino di Sollemnitas Sanctissimi Corporis et Sanguinis Christi[11] a seguito della soppressione della festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, ritenuta un doppione, e che si celebra tuttavia ancora il 1º luglio.

In lingua italiana è comunemente nota come Corpus Domini; in altre lingue, come inglese, spagnolo e portoghese, si usa l'espressione Corpus Christi.

Data della solennità

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Data del Corpus Domini,
2010-2024
Anno Giovedì Domenica
2010 3 giugno 6 giugno
2011 23 giugno 26 giugno
2012 7 giugno 10 giugno
2013 30 maggio 2 giugno
2014 19 giugno 22 giugno
2015 4 giugno 7 giugno
2016 26 maggio 29 maggio
2017 15 giugno 18 giugno
2018 31 maggio 3 giugno
2019 20 giugno 23 giugno
2020 11 giugno 14 giugno
2021 3 giugno 6 giugno
2022 16 giugno 19 giugno
2023 8 giugno 11 giugno
2024 30 maggio 2 giugno

La ricorrenza ha il grado liturgico di solennità ed è di precetto. Il suo giorno proprio è il giovedì della II settimana dopo la Pentecoste, il che corrisponde al giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. Nei Paesi, come l'Italia, in cui il giovedì non è giorno festivo nel calendario civile, la solennità si trasferisce alla seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità con le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario.[12]

A Orvieto, dove fu istituita, la festività si svolge comunque il giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. Nella stessa data si celebra in quei paesi nei quali la solennità è anche festa civile: nei cantoni cattolici della Svizzera, in Spagna, in Germania, Irlanda, Croazia, Polonia, Portogallo, Brasile, Austria, Principato di Monaco e a San Marino. A Roma, la celebrazione è presieduta dal Papa e inizia con la Messa sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano, cui fa seguito la processione eucaristica tradizionale fino alla basilica di Santa Maria Maggiore; si è svolta di giovedì sera fino al 2017, quando papa Francesco, per motivi pastorali, l'ha spostata alla domenica sera.

Nella riforma del rito ambrosiano, promulgata dall'arcidiocesi di Milano il 20 marzo 2008, la festività è stata riportata obbligatoriamente al giovedì della II settimana dopo Pentecoste con la possibilità, per ragioni pastorali, di celebrarla anche la domenica successiva.[13][14]

Numerose diocesi in Italia continuano a proporre ai fedeli la celebrazione e la processione eucaristica, a livello diocesano, il giovedì, lasciando la domenica per le celebrazioni e le processioni parrocchiali.

Celebrazione

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Guido Cagnacci, Processione del Santissimo Sacramento (1628), Museo di Saludecio e del Beato Amato

Processione

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In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un'ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero[15], presente nel Santissimo Sacramento. Invece nelle città di Orvieto e Bolsena oltre al Santissimo Sacramento vengono portate in processione le reliquie del miracolo eucaristico occorso al sacerdote boemo Pietro Da Praga nel 1263 presso l'Altare del Miracolo situato nella basilica di Santa Cristina nella città di Bolsena e dal 6 gennaio 2013 fino al 14 novembre 2014 si è tenuto un giubileo eucaristico straordinario nelle comunità di Orvieto e di Bolsena medianti la Diocesi di Orvieto Todi.

Papa Urbano IV incaricò Tommaso d'Aquino di comporre l'officio della solennità e della messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, San Tommaso risiedeva, come il pontefice, sull'etrusca città rupestre di Orvieto, nel convento di San Domenico (che, tra l'altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). Il Doctor Angelicus insegnava Teologia nello Studium (l'università dell'epoca) orvietano e presso S. Domenico si conserva ancora la sua cattedra e il crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell'officio composto per il Corpus Domini, Gesù - attraverso quel crocifisso - abbia detto: "Bene scripsisti de me, Thoma". L'inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il Pange lingua; un altro inno dedicato è il Sacris solemniis, specialmente nella sua sezione finale (che costituisce il Panis Angelicus). Esiste anche una sequenza per il Corpus Domini: il Lauda Sion Salvatorem.

  1. ^ Missale Romanum, editio typica tertia (2002).
  2. ^ Missale Romanum 1962.
  3. ^ Norme generali per l'Anno Liturgico e il Calendario § 7
  4. ^ Corpus, su avvenire.it. URL consultato il 6 giugno 2021.
  5. ^ Papa Paolo VI, angelus dell'8 agosto 1976, su vatican.va.
  6. ^ Catholic Encyclopedia
  7. ^ Corpus Domini, dalla visione mistica al miracolo eucaristico di Bolsena, su m.famigliacristiana.it. URL consultato il 6 giugno 2021.
  8. ^ Il miracolo di Bolsena all’origine del Corpus Domini, su it.aleteia.org. URL consultato il 6 giugno 2021.
  9. ^ Il Miracolo Eucaristico di Bolsena, su it.zenit.org. URL consultato il 6 giugno 2021.
  10. ^ Miracolo Eucaristico di Bolsena (PDF), su miracolieucaristici.org. URL consultato il 6 giugno 2021.
  11. ^ a b (EN) Peter Caban, On the History of the Solemnity of the Body and Blood of Christ (PDF), in Colloquia Theologica Ottoniana, n. 2, dicembre 2009, pp. 114-117, ISSN 1731-0555 (WC · ACNP), OCLC 8253703485. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2020). Ospitato su archive.is. e record WorldCat.
  12. ^ Nel 1977, in Italia la Conferenza episcopale italiana decise di spostare i festeggiamenti alla seconda domenica dopo Pentecoste. Con legge 5 marzo 1977, n. 54, cessarono di essere considerate festive in Italia, agli effetti civili, oltre al giorno del Corpus Domini: l'Epifania (6 gennaio), il giorno di San Giuseppe (19 marzo), il giorno dell'Ascensione (40 gg. dopo la Pasqua), il giorno dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno) e furono spostate rispettivamente alla prima domenica di giugno e alla prima di novembre le celebrazioni della Festa della Repubblica (giorno 2 giugno) e dell'Unità Nazionale (ex Festa della Vittoria della prima guerra mondiale, 4 novembre). Otto anni dopo, con il D.P.R. 792/1985, veniva ripristinata, sempre agli effetti civili, la festività dell'Epifania e, limitatamente al Comune di Roma, quella dei santi apostoli Pietro e Paolo. Con la L. 336/2000 dal 2001 ridivenne festivo anche il giorno 2 giugno, al quale fu riportata la celebrazione della Festa della Repubblica.
  13. ^ Sandro Magister, Rito ambrosiano. La scure del cardinale Biffi sul nuovo lezionario, su chiesa.espresso.repubblica.it, 1º febbraio 2010.
  14. ^ III- Norme universali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario ambrosiano, su Principi e norme per l'uso del Messale Ambrosiano, Pontificio Istituto di Musica Sacra, p. 168. URL consultato il 14 giugno 2020 (archiviato il 14 giugno 2020). Ospitato su archive.is.
  15. ^ Il sacerdote nella celebrazione eucaristica del Corpus Domini

Bibliografia

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  • AA.VV., Studi Eucaristici. Atti della Settimana internazionale di Alti Studi teologici e storici, Torino, Tipografia Fratelli Scaravaglio & C., 1966.
  • J.A. Weisheipl, L’Ufficio del Corpus Domini redatto ad Orvieto da san Tommaso d’Aquino (testi di J.A. Weisheipl e J.-P. Torrell), in Tommaso D’Aquino. Vita, pensiero, opere, Milano, Jaca Book, 1988, pp. 182-190.

Voci correlate

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