Douglas Engelbart
Douglas Carl Engelbart (Portland, 30 gennaio 1925 – Atherton, 2 luglio 2013) è stato un inventore e ingegnere statunitense.
È stato il fondatore dell'Augmentation Research Center[1] ed è ritenuto l'inventore, in collaborazione con William English, del primo mouse. Pioniere dell'interazione uomo-computer, ha sviluppato con i suoi collaboratori l'ipertesto, le reti di computer ed è stato un precursore dell'interfaccia grafica.
Biografia
modificaI suoi avi provenivano da Germania, Svezia e Norvegia[2]. Durante la Seconda guerra mondiale, quando prestò servizio come tecnico radio per la marina statunitense nelle Filippine, Engelbart fu ispirato dall'articolo scritto da Vannevar Bush As We May Think ("Come potremmo pensare").
Dopo la guerra, Engelbart conseguì la laurea in ingegneria elettronica all'Università dell'Oregon (1948), seguita poi da una specializzazione a Berkeley nel 1952[3], e da un dottorato di ricerca, sempre a Berkeley, nel 1955. All'Università dell'Oregon fece anche parte del club universitario "Sigma Phi Epsilon". A Berkeley fu coinvolto, come studente, nella costruzione del California Digital Computer (CALDIC). Ci mise più di un anno per creare senza successo una startup, "Tecniche Digitali", per commercializzare alcune delle sue ricerche. Lavorò anche con Hewitt Crane a un progetto di dispositivi magnetico-logici[4] allo Stanford Research Institute (SRI). Nell'istituto di Menlo Park, Engelbart fondò, insieme ad alcuni giovani informatici e ingegneri elettronici, l'Augmentation Research Center.
Negli anni Novanta ha fondato il Bootstrap Institute che, attraverso una serie di seminari alla Stanford University, portò avanti l'idea di collaborazione ripresa dal movimento open source[6]. Nel 1997 ha vinto il Premio Lemelson-MIT.
È morto il 2 luglio 2013 all'età di 88 anni per insufficienza renale[7].
Principali invenzioni
modificaEngelbart è l'inventore del primo mouse per computer, sviluppato negli anni '60 e brevettato il 21 giugno 1967. A quel tempo il mouse era un blocco di legno che copriva due ruote di metallo e non è stato commercialmente disponibile se non fino al 1981, con lo Xerox Star. Per questo, essendo il brevetto scaduto prima della diffusione di massa, Engelbart non poté trarre un profitto economico dalla sua invenzione[6].
Engelbart è conosciuto anche per aver progettato, sempre negli anni sessanta, oN Line System, un rivoluzionario ambiente software creato con i colleghi dell'Augmentation Research Center. Il sistema era costituito da workstation personali[8] collegate a un mainframe SDS-940, in grado di visualizzare testo e grafica. Nella visione di Engelbart, l'Augmentation Framework era parte integrante di un progetto che comprendeva la rete ARPAnet per la condivisione delle informazioni. oN Line System fu presentato alla "Joint Computer Conference" di San Francisco nel 1968. In una dimostrazione della durata di un'ora e mezza, che passò alla storia come «The mother of all demos», Engelbart presentò un sistema di computer collegati tra loro in rete, comprendente un programma di scrittura a video con la possibilità di modificare il testo prima di stamparlo, un sistema a finestre, il primo mouse e un sistema di teleconferenza interattiva basato sul collegamento di più monitor in rete tra loro[9].
Note
modifica- ^ STIM - MouseSite, su sloan.stanford.edu. URL consultato il 23 agosto 2018.
- ^ Henry Lowood, Stanford and the Silicon Valley. Oral History Interviews (1986).
- ^ Welcome - bootstrap.org Redirect - Doug Engelbart Institute, su bootstrap.org. URL consultato il 19 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2009).
- ^ sri.com, https://web.archive.org/web/20110720214714/http://www.sri.com/about/timeline/allmagnetic-logic.html (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
- ^ Benj Edwards, The computer mouse turns 40, in Macworld, 9 dicembre 2008. URL consultato il 6 luglio 2013.
- ^ a b Addio a Doug Engelbart, il papa' del mouse, in ANSA, 4 luglio 2013. URL consultato il 5 luglio 2013.
- ^ Doug Engelbart, “Father Of The Mouse,” Passes Away At 88, su techcrunch.com. URL consultato il 3 luglio 2013.
- ^ oN Line System, la workstation del futuro - WEMEDIA, su wemedia.it.
- ^ Engelbart and the dawn of interactive computing (PDF), su sri.com. URL consultato il 31 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Douglas Engelbart
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su dougengelbart.org.
- Engelbart, Douglas, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Mark Hall, Douglas Engelbart, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- The Mother of All Demos, su wemedia.it.
- (EN) Intervista con Douglas Engelbart, su www-sul.stanford.edu.
- (EN) Immagine della tastiera a 5 tasti e del mouse di Engelbart, su cedmagic.com.
- (EN) Augmenting Human Intellect: A Conceptual Framework, saggio del 1962, su invisiblerevolution.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29451617 · ISNI (EN) 0000 0000 7867 8672 · LCCN (EN) nr99004444 · GND (DE) 124884253 · BNF (FR) cb144348037 (data) |
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