Erucastrum
Erucastrum C.Presl, 1826 è un genere di piante angiosperme eudicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Brassicacee,[1] dall'aspetto di piccole erbacee dai tipici fiori disposti a croce.
Etimologia
modificaIl nome del genere (Erucastrum), definito dal botanico boemo Karel Borivoj Presl (1794 – 1852), è stato ripreso da un altro genere della stessa famiglia: Eruca (tipico nome latino usato da Plinio nei suoi testi)[2].
Descrizione
modificaI dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
L'altezza delle piante di questo genere oscilla da 20 a 80 cm. Il ciclo biologico è biennale o perenne. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e con poche foglie.
Radici
modificaLe radici possono essere sia del tipo a fittone che di tipo rizomatoso.
Fusto
modificaI fusti sono ascendenti e ramoso soprattutto nella parte alta.
Foglie
modificaLe foglie sono del tipo imparipennato con numero di segmenti per lato variabile tra 3 - 8. I segmenti sono o completamente oppure parzialmente divisi e a loro volta possono essere lobati o dentati grossolanamente. Le foglie in genere sono verdi su entrambe le facce.
- Foglie basali: le foglie basali sono disposte a rosetta e sono più grandi con un lungo picciolo.
- Foglie cauline: le foglie caulinari sono più piccole e hanno un picciolo più corto (ma non sono abbraccianti il fusto); sono inoltre disposte in modo alterno lungo il fusto.
Infiorescenza
modificaL'infiorescenza è un racemo di tipo ombrellifero con fiori gialli portati da lunghi peduncoli. In alcune specie i peduncoli partono dall'ascella delle foglie, in altre no. In questa infiorescenza non esiste un fiore apicale. Durante la fruttificazione il racemo si allunga.
Fiore
modificaI fiori sono ermafroditi, attinomorfi (in realtà sono fiori dissimmetrici – a due piani di simmetria) e tetrameri (calice e corolla composti da 4 parti).
- * K 2+2, C 4, A 2+4, G 2 (supero)[3]
- Calice: il calice è formato da quattro sepali, eretti e a due a due ravvicinati ma divisi (dialipetali).
- Corolla: la corolla è composta da quattro petali normalmente gialli, alternati ai sepali, disposti in croce e tutti uguali fra di loro; la forma dei petali è obovata.
- Androceo: gli stami sono sei (2 corti più esterni e 4 lunghi più interni); sporgono dalla corolla (ma sono più corti dello stilo). Le antere hanno una forma ovato-cordata. I nettari si trovano alla base dell'androceo a disposizione laterale e sono bilobi.
- Gineceo: l'ovario è supero a forma ellittica e bi-loculare; per ogni loggia ci sono molti ovuli in posizione pendula. Lo stilo è allungato e sporge dalla corolla mentre lo stimma è a capocchia.
- Impollinazione: impollinazione di tipo entomofila.
Frutti
modificaIl frutto è una siliqua (non divisa in logge sovrapposte) contenente numerosi semi. All'apice può essere presente un becco (quasi un uncino). Le valve del frutto sono carenate sul dorso. La siliqua è portata da un breve peduncolo. Il portamento dei frutti è più o meno divergente (quasi patente) dall'asse principale del fusto.
Distribuzione e habitat
modificaDelle 4 specie spontanee della flora italiana solo 2 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[4].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
E. gallicum | 2 | collinare | Ca Ca/Si | basico neutro |
basso | secco | B1 B2 B5 C3 | AO BS TN BL UD |
E. nasturtiifolium | 3 | montano collinare |
Ca Ca/Si | basico neutro |
medio | medio | B2 B5 C3 | tutto l'arco alpino (escl. VA CO BG BL) |
Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
- Comunità vegetali:
- 2 = comunità terofiche pioniere nitrofile
- 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
- Ambienti:
- B1 = campi, colture e incolti
- B2 = ambienti ruderali, scarpate
- B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua
- C3 = ghiaioni, morene e pietraie
Tassonomia
modificaIl genere comprende le seguenti specie:[1]
- Erucastrum abyssinicum (A.Rich.) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum arabicum Fisch. & C.A.Mey., 1839
- Erucastrum austroafricanum Al-Shehbaz & Warwick, 2003
- Erucastrum brevirostre (Maire) Gomez-Campo, 1984
- Erucastrum canariense Webb & Berthel., 1836
- Erucastrum cardaminoides (Webb ex H.Christ) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum elatum (Ball) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum elgonense Jonsell, 1979
- Erucastrum erigavicum Jonsell, 1993
- Erucastrum gallicum (Willd.) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum griquense (N.E.Br.) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum ifniense Gomez-Campo, 1984
- Erucastrum lasiocalycinum Boiss., 1867
- Erucastrum leucanthum Coss. & Durieu, 1855
- Erucastrum littoreum (Pau & Font Quer) Maire, 1929
- Erucastrum meruense Jonsell, 1979
- Erucastrum nasturtiifolium (Poir.) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum pachypodum (Chiov.) Jonsell, 1976
- Erucastrum palustre (Biv.) Vis., 1857
- Erucastrum rifanum (Emb. & Maire) Gomez-Campo, 1982
- Erucastrum rostratum (Balf.f.) Gomez-Campo, 1998
- Erucastrum strigosum (Thunb.) O.E.Schulz, 1916
- Erucastrum supinum (L.) Al-Shehbaz & Warwick, 2003
- Erucastrum varium (Durieu) Durand, 1849
- Erucastrum virgatum C.Presl, 1826
- Erucastrum woodiorum Jonsell, 1993
Specie spontanee della flora italiana
modificaL'elenco che segue utilizza il sistema delle chiavi analitiche[5].
- Gruppo 1A: le foglie basali sono imparipennate e il lobo apicale è molto più grande di quelli laterali; il colore della pagina inferiore è glauco;
- Erucastrum virgatum (Presl.) Presl.: l'altezza della pianta va a 30 a 60 cm; il ciclo biologico è bienne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le zone ruderali, gli incolti e i pascoli; la diffusione sul territorio italiano è solo al sud (e non molto frequentemente) ad una altitudine fino a 600 m s.l.m..
- Gruppo 1B: le foglie basali sono imparipennate e il lobo apicale è appena più grande di quelli laterali; il colore della pagina inferiore è verde;
- Gruppo 2A: i peduncoli dei fiori inferiori nascono all'ascella di una foglia bratteale;
- Erucastrum gallicum (Willd.) O.E.Schulz – Erucastro francese: l'altezza della pianta va a 20 a 50 cm; il ciclo biologico è bienne o perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Ovest Europeo (Subatlantico); l'habitat tipico sono le zone ruderali, i greti dei fiumi e le scarpate ferroviarie; sul territorio italiano questa pianta è rara ed è presente solo nella provincia di Aosta ad una altitudine fino a 1500 m s.l.m..
- Gruppo 2B: i peduncoli dei fiori sono privi di foglie bratteale ascellanti;
- Erucastrum nasturtiifolium (Poiret.) O.E.Schulz – Erucastro comune: la parte bassa del fusto è ispida; le foglie basali hanno 3 – 5 segmenti per lato. L'altezza della pianta va a 20 a 50 cm; il ciclo biologico è bienne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i greti dei fiumi, le zone ghiaiose e ruderali; la diffusione sul territorio italiano è solo al nord ad una altitudine dai 200 fino a 2000 m s.l.m..
- Erucastrum palustre (Pirona) Vis. – Erucastro friulano: tutto il fusto è glabro; le foglie basali hanno 10 - 13 segmenti per lato. L'altezza della pianta va a 60 a 80 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le paludi e le torbiere; sul territorio italiano si trova solo nei Friuli ed è molto rara.
- Gruppo 2A: i peduncoli dei fiori inferiori nascono all'ascella di una foglia bratteale;
Note
modifica- ^ a b (EN) Erucastrum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 febbraio 2021.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 19 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2009).
- ^ AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 606.
- ^ Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Vol.1, Bologna, Edagricole, 1982, p. 475-476, ISBN 88-506-2449-2.
Bibliografia
modifica- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 1, Bologna, Edagricole, 1982, p. 475-476, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume 1, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 606.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 841-842, ISBN 88-7287-344-4.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Erucastrum
- Wikispecies contiene informazioni su Erucastrum
Collegamenti esterni
modifica- Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 20-08-2009.
- Botanica Sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 20-08-2009.
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 20-08-2009.
- http://193.62.154.38/cgi-bin/nph-readbtree.pl/feout?FAMILY_XREF=&GENUS_XREF=Erucastrum[collegamento interrotto] Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database