Fabio degli Abati Olivieri
Fabio degli Abati Olivieri (Pesaro, 29 aprile 1658 – Roma, 9 febbraio 1738) è stato un cardinale italiano.[1]
Fabio degli Abati Olivieri cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto del cardinale Olivieri | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 29 aprile 1658 a Pesaro |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Creato cardinale | 6 maggio 1715 da papa Clemente XI |
Deceduto | 9 febbraio 1738 (79 anni) a Roma |
Biografia
modificaNato da Gian Andrea Olivieri e da Giulia di Orazio Albani, era cugino del cardinale Gian Francesco Albani, che nel 1700 divenne papa con il nome di Clemente XI.[1]
Grazie alla protezione del cugino, ottenne prima un beneficio dalla Basilica di San Pietro, poi fu nominato canonico della Basilica di San Giovanni in Laterano per assumere successivamente l'incarico di aiutante dello stesso cardinale nella segreteria dei Brevi in Vaticano.[1][2] All'elezione al papato del cugino, divenne prima segretario dei Brevi il 24 novembre 1700, poi, il 22 maggio 1706, referendario delle Due Segnature, nel 1713 prefetto dei Palazzi Apostolici e infine, il 16 maggio 1715, cardinale del titolo dei santi Vito e Modesto, nella cui chiesa verrà poi sepolto.[1][2]
Alla morte di Clemente XI, nel 1721, e nei successivi tre conclavi cui partecipò, fu sempre tra i candidati favoriti per il papato, ma non fu mai eletto, prima per il parere contrario di Carlo VI d'Asburgo, poi per l'elezione di Innocenzo XIII e quindi per quella di Benedetto XIII.[1][2] Sostenuto dalla Francia, per mezzo del cardinale Armand Gaston de Rohan, e dalla Spagna contro l'Impero Asburgico, nel conclave del 1724 la sua candidatura venne proposta dal cardinale Annibale Albani, un suo parente.[1] In quell'occasione fu protagonista di un grave scandalo, sollevato dall'ambasciatore imperiale Maximilian von Kaunitz che non esitò a irrompere nella sala del conclave, accusandolo di simonia per aver promesso alla Francia la soppressione della bolla Unigenitus - emessa nel 1713 da Clemente XI a condanna del giansenismo - e alla Spagna i feudi di Parma e Piacenza, di Castro e di Ronciglione a favore di don Carlos, figlio di Filippo V.[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa, Roma, Stamperia Pagliarini, 1794, p. 155.
- L. von Pastor, Storia dei Papi, XV, Roma, 1933.
- Giovanni M. Claudi, Liana Catri, Dizionario biografico dei marchigiani, Ancona, Il lavoro editoriale, 2007, ISBN 978-88-7663-409-3.
- Roberto Zapperi, ABATI OLIVIERI, Fabio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fabio degli Abati Olivieri
Collegamenti esterni
modifica- Fabio degli Abati Olivieri, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Opere di Fabio degli Abati Olivieri, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) David M. Cheney, Fabio degli Abati Olivieri, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89707186 · ISNI (EN) 0000 0000 6197 8409 · SBN SBNV009163 · BAV 495/83604 · CERL cnp01423336 · LCCN (EN) no2019020305 · GND (DE) 1019745274 |
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