Giovanni Battista Gandino

latinista italiano

Giovanni Battista Gandino, indicato anche come Giovan Battista Gandino (Bra, 23 agosto 1827Bologna, 15 novembre 1905), è stato un latinista italiano, dal 1861 docente all'Università di Bologna.

Giovanni Battista Gandino

Biografia

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Figlio di Domenico e Catarina Cravero, nato nel 1827 a Bra, in provincia di Cuneo, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Torino ma non si è certi che arrivasse alla laurea.[1][2] Suo compagno di studi giuridici fu Costantino Nigra.[3]

Nella prima guerra d'indipendenza, si arruolò nell'esercito del Regno di Sardegna e fu ferito nella battaglia di Novara (22-23 marzo 1849).[1][4][5]

Nel 1861 ottenne la cattedra di letteratura latina all'Università di Bologna, dapprima come professore straordinario, poi, due anni dopo, nel ruolo ordinario.[1] Fu in questi anni, o dopo la morte di Maddalena Marliani, vedova dell'ex banchiere milanese Paolo Bignami (1868), che acquistò Villa Basabò fuori Porta Castiglione a Bologna dove fissò la residenza di famiglia. Nel 1885 circa acquistò anche la villa di campagna dei conti Malvezzi a Ozzano dell'Emilia dove intratteneva i suoi illustri ospiti.

Era socio dell'Accademia dei Lincei fin dal 1866.[6]

Nell'ateneo felsineo fu amico e collega di Giosuè Carducci, docente di letteratura italiana; tra i suoi allievi ebbe Giovanni Pascoli, che nella cattedra bolognese succedette a Carducci nel 1904.

Cultore di Cicerone, fino ad essere considerato uno degli ultimi ciceroniani, con il suo insegnamento e gli scritti, in massima parte indirizzati all'ambito scolastico, contribuì alla formazione di molti studiosi postumi.

Dal matrimonio con Olimpia Orsi[7][8] ebbe tre figli: Gemma, Maria Pia e Adolfo (1878-1940), musicista e apprezzato compositore di poemi sinfonici e lirica cameristica.[9][10][11]

Morì a Bologna, a settantotto anni, nel 1905. È sepolto nel Campo Carducci, Muro di Cinta lungo il canale, cripta 2 bis della Certosa di Bologna.[2][12]


Opere (lista incompleta)

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Busto di Cicerone
  • Mariae Piae Victorii Emmanuelis II regis Italiae filiae sponsae Aloisio I regi Lusitaniae carmen nuptiale, Augustae Taurinorum, ex officina I. B. Paraviae et sociorum, 1862.
  • Anthologica latina in quinque libros digesta in usum gymnasiorum, III ed., Augustae Taurinorum, ex officina J. Balionis, 1862-1863.
  • Osservazioni critiche intorno all'argomento acrostico del "Miles Gloriosus" di Plauto, in "Rivista di filologia e di istruzione classica", Anno 1, 1873, pp. 415–432.
  • Epistola in nuptiis Aemilii Tezae et Nuntiatae Perlascae, Bononiae, ex Officina Favae et Garagnani, 1877.
  • Studi di latino antico, estratto da Rivista di filologia ed istruzione classica, Torino, Ermanno Loescher, 1877-1878.
  • Letture latine per uso dei principianti scelte e annotate da G. B. Gandino, Torino, G. B. Paravia e C., 1888. URL consultato il 23 maggio 2024. Ospitato su Archive.org.
  • Lo stile latino mostrato con temi di versione tratti da scrittori italiani del secolo XIX e corredati di regole ed osservazioni ad uso delle scuole, Torino, Stamperia Reale della ditta G. B. Paravia, 1893.
  • Esercizi latini, con regole ed osservazioni, per uso dei ginnasi, Torino, Ditta G.B. Paravia e C., varie ristampe, 1912-1933.
  • La sintassi latina mostrata con luoghi di Cicerone tradotti ed annotati da G. B. Gandino, per uso di retroversione nei ginnasi e nei licei, Torino, G. B. Paravia e C., varie ristampe, 1920-1932.
  1. ^ a b c Vedi la biografia di Fagioli Vercellone nel Dizionario Biografico degli Italiani, citata in Bibliografia.
  2. ^ a b Angela Pierro, Giovanni Battista Gandino, su Storia e memoria di Bologna. URL consultato il 23 maggio 2024 (archiviato il 21 maggio 2024).
  3. ^ Evangelisti, p. 242 e nota a piè di pagina.
  4. ^ Evangelisti, p. 239.
  5. ^ Evangelisti, p. 248.
  6. ^ Evangelisti, p. 242.
  7. ^ Vedi l'articolo di Grazia Novellini, pubblicato da La Stampa, citato nei Collegamenti esterni.
  8. ^ Evangelisti, p. 247.
  9. ^ Vedi Adolfo Gandino e il "lied italiano" dal sito Progetto Scriptorium ONLUS.
  10. ^ Lo stesso Giovanni Battista, padre di Adolfo, spesso intratteneva gli ospiti suonando la chitarra. Per mantenersi negli studi aveva suonato questo strumento nelle sale da ballo. Vedi Grazia Novellini, ibidem.
  11. ^ "Imparò a ben suonare la chitarra" Evangelisti, p. 248.
  12. ^ Certosa di Bologna. Arte e storia 2. Una passeggiata tra le memorie della città della musica (cartina) (PDF), su Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna, gennaio 2004. URL consultato il 3 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2019).

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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