Il Grand Capucin (pron. fr. AFI: [ɡʁɑ̃ kapysɛ̃]; 3.838 m s.l.m.) è un obelisco di granito rosso situato nelle Alpi Graie (Alpi del Monte Bianco). La sua forma appuntita ricorda la sagoma di un frate cappuccino, da cui il nome francese. Fa parte della Crête du Diable nel Gruppo del Mont Blanc du Tacul.

Grand Capucin
il Grand Capucin
StatoFrancia (bandiera) Francia
Regione  Rodano-Alpi
DipartimentoAlta Savoia
Altezza3 838 m s.l.m.
Prominenza18 m
CatenaAlpi
Coordinate45°51′06″N 6°53′53″E
Data prima ascensione24 luglio 1924
Autore/i prima ascensioneAdolphe e Henri Rey, Louis Lainier e Enrico Augusto
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Francia
Grand Capucin
Grand Capucin
Mappa di localizzazione: Alpi
Grand Capucin
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi del Monte Bianco
SupergruppoMassiccio del Monte Bianco
GruppoGruppo del Monte Bianco
SottogruppoGruppo del Mont Blanc du Tacul
CodiceI/B-7.V-B.2.e

Caratteristiche

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Il versante sud del Grand Capucin visto dal Cirque Maudit

Le sue pareti si alzano verticali fra i contrafforti sud-est del Mont Blanc du Tacul nel comprensorio del Monte Bianco. Si trova lungo la cresta du diable che, innalzandosi dal ghiacciaio del Gigante, provenendo dalla Pyramide du Tacul e dal Petit Capucin e proseguendo per le Aiguilles du Diable arriva alla vetta del Mont Blanc du Tacul.

La parete est è quella più alta e di maggior interesse alpinistico. Su di essa, tra il 20 ed il 23 luglio 1951, fu tracciata la prima via da Walter Bonatti e Luciano Ghigo, oggi diventata una classica tra le più belle scalate del Monte Bianco.

La prima salita in libera della Bonatti-Ghigo avviene il 15 luglio 1983 da parte di Eric Escoffier, Thierry Renault, Jean-Baptiste Tribout e D.Chambre con difficoltà fino al 7a.[1]

 
Il Grand Capucin all'alba
 
Due cordate di arrampicatori impegnati sulla Via degli Svizzeri

L'arditezza del Grand Capucin aveva indotto gli antichi alpinisti a pensare che questa vetta sarebbe rimasta inaccessibile, tuttavia nel 1924 A. e H. Rey, L. Lanier con E. Augusto riuscirono nell'impresa. Proprio a causa dell'ostica reputazione di questa montagna Walter Bonatti decise di scalarla frontalmente lungo la superba parete est. Un primo tentativo lo fece il 24 luglio 1950 con Camillo Barzaghi; sorpreso da un temporale dovette rinunciare.

Tre settimane più tardi Bonatti, con il nuovo compagno di cordata Luciano Ghigo, riparte all'assalto del Grand Capucin. Aiutati da una situazione meteorologica meno capricciosa del primo tentativo, i due alpinisti percorrono una grande parte dell'ascensione durante i tre primi giorni. Disgraziatamente al terzo bivacco il tempo peggiora ed il vento e la neve fanno la loro apparizione.

Tentano tuttavia di terminare il progetto, ma incontrano una difficoltà degna della reputazione del Grand Capucin; una parete di quaranta metri tanto liscia quanto verticale (6c+). Devono nuovamente battere in ritirata ed effettuare una discesa che diventerà lunga e pericolosa a causa delle corde di canapa gelate. Occorrerà aspettare un anno ed un terzo tentativo per raggiungere la vetta. È la stessa cordata che ci riprova il 20 luglio 1951 e questa volta ci vogliono solamente due giorni per percorrere il lungo tratto dell'anno precedente.

Superano allora il famoso muro di quaranta metri e si ritrovano nuovamente con una tormenta che li costringe a bivaccare in condizioni molto precarie. Occorre loro la completa giornata successiva per conquistare la vetta e per ritornare al Rifugio Torino nella notte e nella tempesta. Questa via è ormai chiamata via Bonatti-Ghigo ed è la prima aperta sulla parete Est. In seguito vennero aperte molte altre vie, tutte di grande difficoltà.

Vie esistenti

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Le vie d'arrampicata sono descritte in ordine partendo da sud-sud-ovest e girando in senso antiorario attorno al Grand Capucin[2][3]:

orientamento nome della via primi alpinisti data difficoltà per tiro lunghezza totale
Pilastro SSO O sole mio Michel Piola, Pierre-Alain Steiner 21, 22 aprile 1984 VI/A0/ED 250 m
Diedro S Via degli Svizzeri C. Asper, M. Bron, M. Grossi e M. Morel 24, 25, 26 luglio 1956 III/IV/V/VI/A1/A2/TD+ 300 m
Parete S Sorriso dell'estate Gaetano e Romain Vogler 24, 25 agosto 1981 VI/A2/ED+ 300 m
Parete S De fil en aiguille JL. Amstutz, V. Banderet e R. Vogler 31 luglio 1991 VI/VII/A1/EX 300 m
Parete S Variante Panoramica C. Dalphin, R. Habersaat, T. Grassin C. Reuille, B. Voltolini estate 1962 VII/A2
Parete S Eau et gaz à tous les étages Jean-Marc Boivin, F. Diaferia e M. Moioli 28, 29 luglio 1984 VI+/A3/ED+ 400 m
Parete S Voyage selon Gulliver PA. Steiner e Michel Piola 18, 19 luglio 1982 VI/A0/ED+ 300 m
Parete SE Via Lecco G. Cariboni, C. Ferrari, C. Mauri, A. Anghileri e P. Negri 30 luglio, 1º agosto 1968 V+/VI/VII/A1/A2/ED 300 m
Parete SE Flagrant délire Jean-Marc Boivin, Michel Piola 13, 14 agosto 1983 VI/A3/ED+ 400 m
Parete SE Elixir d'Astaroth Michel Piola, PA. Steiner, R. Vogler 18, 19, 20 agosto 1981 VI/A2/ED+ 400 m
Parete E Voie Petit Arnaud Petit e Stéphanie Bodet, RP Alexander Huber 1997 8b max / 7b obbl. 450 m
Parete E Odyssey Jim Bridwell e Giovanni Groaz 1999 VI/5.9/A4/EX 450 m
Parete E Via Bonatti-Ghigo Walter Bonatti e L. Ghigo 20, 21, 22, 23 luglio 1951 IV/V+/VII/A1/A2/A3/TD+ 400 m
Parete E Po-Eticomania F. Delisi ed E. Jovane 1, 2 agosto 1986 VII/A2 400 m
Parete E Alta tensione MA.Gallego e JL.Gallego 1983 ED sup 250 m
Parete E Directe des Capucines E. Belin, Jean-Marc Boivin e M. Moioli 9, 10 luglio 1983 VI/A0/ED 400 m
Faccia NE Russkaya Zima (Inverno Russo) M.Devi e A.Klenov 13,15 febbraio 1999 ED, A3/6c max 400 m
Faccia NE Zimniy voyag (voyage hivernal) A.Routchkine e R.Zaitov 13,17 febbraio 1999 ED+, A4/6c max 400 m
Faccia NE Laratoune F.Gentet, A.Cayrol e F.Bernard Inverno 1998 4+, Course Glace Permette di compiere il giro del GC
Faccia N Paragot-Bérardini L.Bérardini e R.Paragot 24,25 luglio 1955 ED 250 m
Faccia N Marche à l'ombre D.Brau-Mouret e M.Challamel 5,6,7 gennaio 1999 A2+,5c, misto, 80° 250 m

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Collegamenti esterni

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INTERN 1
Note 2