Il paese di Giocagiò

Il paese di Giocagiò è stato un programma televisivo per bambini realizzato dalla Rai a partire dal gennaio 1970.

Il paese di Giocagiò
PaeseItalia
Anno1970
Genereper bambini
Lingua originaleitaliana
Realizzazione
Casa di produzioneRAI
Rete televisivaRAI

La preparazione

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Nel 1969 la Rai decise di abbandonare il format britannico di Giocagiò per creare una trasmissione tutta italiana: Paola De Benedetti, responsabile della programmazione per l'infanzia, incaricò la giornalista e scrittrice Teresa Buongiorno, la quale coinvolse Gianni Rodari e altri collaboratori, fra i quali Emanuele Luzzati per la sigla animata e le scenografie. Diedero vita a una trasmissione originale e diversa, ma lo scrittore di Omegna volle e ottenne che nel titolo rimanesse la parola Giocagiò, un richiamo per il pubblico delle stagioni precedenti: nacque così Il paese di Giocagiò, presentato da Marco Dané (poi anche coautore) e Simona Gusberti, a partire dal gennaio 1970, identica fascia oraria della precedente rubrica. Altri autori erano Marcello Argilli, collega e collaboratore di Rodari, Donatella Zilotto e Lucia Serino.

Le caratteristiche

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Luzzati disegnò piccole case fatte a paravento, che aperte mostravano l'interno, chiuse si trasformavano in roulotte e il pubblico si “trovava” in una piazza. Rodari volle un cavallo parlante affacciato alla finestra (che solo nella puntata finale fu mostrato nella sua interezza), e un «signor Coso» in difficoltà con certe parole, esattamente come succede ai bimbi: al saggio quadrupede, che esprimeva la morale attraverso filastrocche, dava voce Enrico Urbini, mentre il signor Coso era interpretato con grande efficacia e successo dall'attore Enrico Luzi.

Gli altri personaggi furono aggiunti dalla Buongiorno, con Paola De Benedetti e il regista Salvatore Baldazzi: il pittore Buendia (Roberto Galve), un musicista (Stefano Torossi), e un giardiniere – nientemeno che Ippolito Pizzetti.

« A tenere le fila due ragazzi – spiegò anni dopo la Buongiorno ricordando quell'esperienza – appena fratelli maggiori, non maestri in cattedra. La coppia restava, ma sdrammatizzata, coinvolta nella comunità. »[1]

Per scegliere i due conduttori furono fatti molti provini, e alla fine furono scelti Marco Danè e Simona Gusberti, ritenuti dagli autori la coppia giusta.

Il seguito

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Dalla stagione successiva, il programma lasciò il posto a Il gioco delle cose, trasmesso da Napoli con gli stessi presentatori, stessi curatrice e regista, ma senza più Rodari e Luzzati fra i collaboratori: scene e pupazzi erano di Bonizza Giordani, sorella di Brando, in redazione c'erano Marcello Argilli, Antonella Tarquini e Maria Napoleone e nuovi personaggi vennero aggiunti.

  1. ^ Giocagiò e il paese di Giocagiò, su TV dei Ragazzi Anni 70 e 60, 27 giugno 2011. URL consultato il 26 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2016).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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