Inulanthera
Inulanthera Källersjö, 1986 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae e tribù Anthemideae/clade Southern hemisphere grade). Inulanthera è anche l'unico genere della sottotribù Inulantherinae Oberpr. & Töpfer, 2022.[1][2][3][4]
Etimologia
modificaIl nome del genere deriva da due parole: "Inula" (= genere di piante erbacee perenni della famiglia delle Asteraceae) e "anthos" (= fiore); ossia "Inula fiorita".[5]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Mari Källersjö (1954-) nella pubblicazione " Nordic Journal of Botany. Copenhagen" ( Nordic J. Bot. 5(6): 539) del 1986.[6] Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici Christoph Oberprieler (1964-) e Alisha Töpfer nella pubblicazione " Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem" ( Willdenowia 52(1): 126) del 2022.[7]
Descrizione
modificaPortamento. L'habitus delle specie di questo genere è arbustivo e cespuglioso; l'indumento è formato da peli basifissi oppure le superfici possono essere glabre.[8][9][10][11][12][3]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie sono a disposizione alterna con forme da intere a lobate.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini raccolti in modo corimboso denso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami). I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferiche a sferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, strette, a consistenza erbacea e margini scariosi, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 serie. Il ricettacolo, piatto, è provvisto, oppure (più raramente) no, di pagliette avvolgenti la base dei fiori.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono assenti;
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi (o funzionalmente maschili) e fertili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore può è giallo.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che mediofissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[14] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Le antere basalmente sono caudate. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo; la forma degli acheni è cilindrica o obovoide con 10 coste; l'apice è provvisto di una piccola corona squamata; il pericarpo è liscio, papilloso e privo di cellule miogeniche e sacche resinose.
Biologia
modificaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaLe specie di questo gruppo sono distribuite in Africa meridionale e Madagascar.[4]
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][12]
Filogenesi
modificaIl gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, la tribù Anthemideae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Gnaphalieae e Astereae.[18][19]
In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". La sottotribù (Inulantherinae) e il genere (Inulanthera) di questa voce sono compresi nel clade Southern hemisphere grade.[3]
Diversi generi presentano dei caratteri simili a quelli di Inulanthera. Alcuni Autori hanno proposto dei collegamenti con il genere Gonospermum Less. delle Canarie o il genere Ursinia Gaertn.. Le differenze tra questi generi dal punto di vista morfologico suggeriscono piuttosto la creazione di una sottotribù indipendente e unigenerica piuttosto che la creazione di una sottotribù estremamente eterogenea. Inoltre all'interno dell'intera tribù (Anthemideae) le antere caudate sono condivise solamente dai generi Osmitopsis Cass. e Hippolytia Poljakov, ma non sono mai state confermate strette relazioni filogenetiche con questi generi.[3]
I caratteri distintivi delle specie di questo genere sono:[12]
- le foglie sono alternate;
- le antere sono caudate;
- all'apice dell'achenio è presente una piccola coroncina di scaglie.
Inulanthera, insieme a Ursinia, ha incominciato a diversificarsi circa 14 milioni di anni fa.[3]
In precedenti trattazioni questo genere era descritto all'interno del "Cotula Group".[12]
Elenco delle specie
modificaQuesto genere ha 10 specie:[4]
- Inulanthera brownii (Hochr.) Källersjö
- Inulanthera calva (Hutch.) Källersjö
- Inulanthera coronopifolia (Harv.) Källersjö
- Inulanthera dregeana (DC.) Källersjö
- Inulanthera leucoclada (DC.) Källersjö
- Inulanthera montana (Wood) Källersjö
- Inulanthera nuda Källersjö
- Inulanthera schistostephioides (Hiern) Källersjö
- Inulanthera thodei (Bolus) Källersjö
- Inulanthera tridens (Oliv.) Källersjö
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ Susanna et al. 2020.
- ^ a b c d e Oberprieler et al. 2022.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 maggio 2024.
- ^ David Gledhill 2008, p. 216.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 26 maggio 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 26 maggio 2024.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 631.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 353.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Mandel et al. 2019.
- ^ Zhang et al. 2021.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
- Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
- Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Inulanthera
Collegamenti esterni
modifica- Inulanthera Royal Botanic Gardens KEW - Database