La morte civile (film 1942)
La morte civile è un film del 1942 diretto da Ferdinando Maria Poggioli, tratto dall'omonima opera teatrale di Paolo Giacometti.
Trama
modifica1861. La giovane Rosalia sposa il pittore Corrado Palmieri, ma viene ripudiata dalla famiglia, contraria alle nozze. Poi nel corso di un litigio, Corrado uccide il proprio cognato e viene quindi condannato all'ergastolo.
Dopo alcuni anni, evade dal penitenziario e torna al suo paese: qui trova la moglie in veste di governante nella casa dell'amico Dottor Arrigo Palmieri e la propria figlia che crede di essere nata dallo stesso medico. Per non compromettere l'avvenire della bambina e la serenità della consorte, si ritira in buon ordine e perde la vita in un burrone.[1]
Produzione
modificaIl dramma di Giacometti era stato portato in scena in passato da attori famosi (Ermete Novelli, Ermete Zacconi), e già trasposto al cinema all'epoca del muto tre volte (la prima nel 1911 diretta da Gerolamo Lo Savio, la seconda nel 1913 e la terza nel 1919 diretta da Edoardo Bencivenga); verrà poi nuovamente trasposto sul grande schermo nel 1954 con il film La figlia del forzato diretto da Gaetano Amata.
È stato girato interamente nel 1940 sul Gargano (cosa insolita per le produzioni cinematografiche dell'epoca), in particolare a Monte Sant'Angelo. Anche le scene interne (il penitenziario) sono ambientate nelle case del paese. Da notare che il trio dei cantori del locale gruppo folkloristico "La Pacchianella" offre un apporto determinante nel film.[2]
Distribuzione
modificaIl film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 23 settembre del 1942 distribuito dalla Generalcine[3], e redistribuito nel 1950 dalla Nembo Film.[4]
Critica
modifica«[...] Il Poggioli ha sentito tutti i pericoli del troppo popolare copione, ha anzitutto voluto evitare quello di fare del teatraccio. Ha perciò ampliato al massimo gli sviluppi ambientali, con bellissimi esterni, ha inserito episodi, come quello del pellegrinaggio, assai coloriti, e ci ha dato un film molto dignitoso, condotto con grande cura. In più di un momento avrebbe non poco giovato l'andare un po' al di là della superficie, chiarire più nettamente i singoli toni, evitare timbri di recitazione risaputi: ma parecchie visioni crude e assolate di paese e di campagna sono di quelle che non si dimenticano. [...]»
«[...] Poggioli ha tratto un sobrio film di ammirevole coesione drammatica e raffinata eleganza figurativa negli interni (il penitenziario) e negli esterni, girati sul Gargano, pur smorzando la tematica divorzista e giudiziaria del commediografo ligure.»
Note
modifica- ^ La morte civile (1942), scheda ANICA
- ^ https://www.amaraterra.blogspot.com/ Archiviato il 4 aprile 2019 in Internet Archive..
- ^ Fotobusta della distribuzione del 1942
- ^ Fotobusta della distribuzione del 1950
- ^ Cinema e concerti - Sullo schermo: La morte civile, di F. M. Poggioli, La Stampa, 19 maggio 1943
- ^ La morte civile, mymovies.it
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- La morte civile, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) La morte civile, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La morte civile, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- La morte civile, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo.