La pazza di Chaillot

La pazza di Chaillot (La Folle de Chaillot), a volte tradotto come La folle di Chaillot, è un'opera teatrale del commediografo francese Jean Giraudoux, scritta nel 1943 e portata al debutto a Parigi nel 1945.

La pazza di Chaillot
Commedia in due atti
Lucia Sturdza-Bulandra ne La pazza di Chaillot in un dipinto di George Ștefănescu (1967)
AutoreJean Giraudoux
Lingua originale
GenereCommedia satirica
AmbientazioneParigi
Pubblicato nel1946
Prima assoluta19 dicembre 1945
Théâtre de l'Athénée, Parigi
Trasposizioni operisticheDear World di Jerry Herman (1969)
Riduzioni cinematograficheLa pazza di Chaillot, regia di Bryan Forbes e John Huston (1969)
 

Nel quartiere parigino di Chaillot, un gruppo di affaristisi incontrano al caffè "Chez Francis". I quattro pianificano di scavare un pozzo petrolifero sotto Parigi, un piano che fa inorridire la Contessa Aurélie, un'eccentrica signora con una visione rosea del mondo. Aurélie decide di opporsi al loro piano con l'aiuto dei suoi amici: un cantante di strada, una fioraia, l'uomo delle fogne, lo straccivendolo e altri sognatori come le sue amiche di lunga data Constance, Gabrielle e Josephine. Grazie all'odore del petrolio, attirano gli uomini d'affari nella cantina di Aurélie da cui non usciranno mai più.

Storia delle rappresentazioni

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Giraudoux scrisse la pièce per Marguerite Moreno, che interpretò il ruolo in occasione della prima a Parigi nel 1945. La prima ebbe luogo a un anno dalla morte dell'autore e la commedia fu portata in scena dai suoi storici collaboratori, tra cui Louis Jouvet, tornato apposta dagli Stati Uniti per interpretare lo straccivendolo, il compositore Henri Sauguet e il costumista e scenografo Christian Bérard.

Con le sue tematiche ecologiste e sociali, il testo si rivelò profetico ed entrò a pieno titolo nel repertorio francese del Novecento.[1] Il ruolo di Aurélie, in particolare, ha attirato interpreti di eccezione come Edwige Feuillère, Annie Ducaux, Madeleine Robinson e Anny Duperey nell'edizione portata in scena per il centenario della Comédie des Champs-Élysées nel 2013. In Italia è stata particolarmente apprezzata l'interpretazione di Sarah Ferrati per la regia di Giorgio Strehler nel 1954 e poi ancora in una riduzione televisiva del 1961 per la regia di Sandro Bolchi.[2]

La commedia fu portata in scena con enorme successo a Broadway nel 1948, rimanendo in cartellone per 368 rappresentazioni fino al gennaio 1950; Martita Hunt ottenne grandi apprezzamenti per la sua interpretazione nel ruolo di Aurélie, tanto da vincere il Tony Award alla miglior attrice protagonista in un'opera teatrale.[3]

Adattamenti

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Nel 1969 Bryan Forbes e John Huston diressero un adattamento cinematografico omonimo basato sulla traduzione in inglese di Maurice Valency e con Katharine Hepburn nel ruolo della protagonista.[4]

Nello stesso anno una riduzione per il teatro musicale con una partitura di Jerry Herman e libretto di Jerome Lawrence e Robert E. Lee fu portata in scena a Broadway con scarso successo, anche se per la sua interpretazione nel ruolo della protagonista Angela Lansbury vinse il Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical.[5][6]

  1. ^ (EN) Paul A. Mankin, Precious irony: The theatre of Jean Giraudoux, Walter de Gruyter GmbH & Co KG, 1º gennaio 2019, ISBN 978-3-11-169820-5. URL consultato il 22 novembre 2023.
  2. ^ Chiara Pasanisi, La resistenza delle attrici nel secondo Novecento: Recitazione, repertorio e regia in Miranda Campa, Ave Ninchi, Lilla Brignone, Sarah Ferrati, Mimesis, 11 novembre 2022, ISBN 978-88-575-9648-8. URL consultato il 22 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Martita Hunt, Who Played Lead In 'Madwoman of Chaillot,' Dies; l Performance Won a TonymI ! Was Miss Havisham in Film I I of 'Great Expectations' [, in The New York Times, 14 giugno 1969. URL consultato il 22 novembre 2023.
  4. ^ (EN) Katharine Hepburn in the Spotlight, Galley Press, 1980, ISBN 978-0-8317-4445-8. URL consultato il 22 novembre 2023.
  5. ^ (EN) Sam Zolotow, GLENVILLE YIELDS 'DEAR WORLD' POST; Interim Director Going to a Previous Assignment, in The New York Times, 19 novembre 1968. URL consultato il 22 novembre 2023.
  6. ^ (EN) Stephen Citron, Jerry Herman: Poet of the Showtune, Yale University Press, 1º ottobre 2008, ISBN 978-0-300-13324-0. URL consultato il 22 novembre 2023.

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