Leda
Leda (in greco antico: Λήδα?, Lḕda) è un personaggio della mitologia greca. Fu regina di Sparta.
Leda | |
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Leda ed il Cigno, copia dell'originale opera di Timoteo (Musei Capitolini) | |
Saga | Ciclo troiano |
Nome orig. | Λήδα |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | femmina |
Luogo di nascita | Elea |
Professione | regina di Sparta |
Genealogia
modificaFiglia di Testio[1][2][3] e di Euritemi [4] (citata anche come Leucippe[2]) o Deidamia (figlia di Periere[5]), sposò Tindaro[1] e fu madre di due figli, i gemelli Dioscuri[2][6] (Castore e Polluce), e di cinque figlie, Elena[1], Clitennestra[1], Timandra[1], Filonoe[1] e Febe[7].
Secondo la tradizione, Elena e Polluce erano figli di Zeus piuttosto che di Tindaro. La versione più diffusa del mito narra che Leda si unì prima a Tindaro e poi a Zeus in forma di cigno, e in seguito depose due uova: dalla prima nacquero Castore e Clitennestra, figli di Tindaro, e dalla seconda Polluce ed Elena, figli di Zeus[8][9].
Mitologia
modificaLa leggenda narra che Zeus, innamoratosi di Leda, si trasformò in un cigno per sedurla sulle rive del fiume Eurota e, una volta ottenuta la sua attenzione, si accoppiò con lei. (Altre versioni sostengono che Zeus si fosse prima palesato nella sua virilità per poi accoppiarsi con la fanciulla.) Successivamente la donna depose un uovo che schiudendosi lasciò uscire i figli Elena e Polluce[10][11], e la stessa notte giacque anche con il marito Tindaro. Da questo amplesso divenne dunque madre di Castore e Clitennestra[12][13].
Il mito però è confuso poiché alcuni autori sostengono che solo Elena sia di origine divina, mentre Polluce, Castore e Clitennestra erano figli di Tindaro[14][15].
Altri tramandano che le uova deposte fossero due e che dalla prima nacquero Castore e Clitennestra come figli di Tindaro e di stirpe mortale mentre dalla seconda Polluce ed Elena, figli di Zeus[8][9].
Alcune varianti del mito e la pittura si legarono a una lettura più semplice dell'episodio e immaginarono che i quattro figli uscirono tutti dall'uovo e che fossero tutti figli di Zeus.
Secondo un'altra versione del mito, Zeus, in veste di cigno inseguito da un'aquila, si rifugiò nel grembo di Nemesi e in seguito all'amplesso Nemesi depose un uovo che Ermes mise tra le cosce di Leda, mentre era seduta su uno sgabello a gambe divaricate. A tempo debito la donna diede alla luce Elena e Zeus immortalò l'immagine del Cigno e dell'Aquila nel cielo a memoria della sua avventura, mentre Leda fu divinizzata in seguito col nome di dea Nemesi.
Si pensa anche che per probabile assonanza dei nomi, Leda fosse la dea Leto (Latona), che generò Apollo ed Artemide a Delo. Il mito dell'uovo color giacinto ricorda quello dell'uovo rosso pasquale chiamato glain che i Druidi cercavano ogni anno sulla riva del mare. Secondo il mito celtico l'uovo veniva emesso dalla dea nella sua metamorfosi in serpente marino e la leggenda di Leda con l'uovo posto tra le cosce è forse scaturita da una raffigurazione della dea accovacciata su uno sgabello da partoriente ed in procinto di partorire Apollo con la testa del dio che le usciva dal grembo.[16]
Influenza culturale
modificaA Leda è intitolata la Leda Planitia su Venere.
Arte
modificaPittura
modifica- Leda e il cigno di Géricault
- Leda di Leonardo da Vinci
- Leda e il cigno di Michelangelo
- Leda col cigno attribuita a Cesare da Sesto, copiata dalla Leda del Da Vinci
- Leda di Correggio
- Leda e il cigno di Tintoretto
- Leda Atomica di Salvador Dalì
- Leda di Alberto Remo Carlo Lanteri
- Leda del Ghirlandaio
- Leda e il cigno di Rubens
Letteratura
modifica- La Leda senza cigno, racconto di Gabriele D'Annunzio
- Leda and the Swan, poesia di William Butler Yeats
Musica
modifica- Swan Upon Leda, canzone di Hozier
- Leda, canzone di The Angels of Liberty
Televisione
modifica- Orphan Black, serie televisiva in cui si cita il mito di Leda e dei Dioscuri.
Note
modifica- ^ a b c d e f (EN) Apollodoro, Biblioteca, III, 10, 5; III, 10, 6 e III, 10, 7, su theoi.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
- ^ a b c Igino, Fabulae, 14.
- ^ (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, libro III, 13, 8, su theoi.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
- ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca, I, 7.10, su theoi.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
- ^ Scholi a Apollonio Rodio, Le Argonautiche, 201
- ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca, III, 11.2, su theoi.com. URL consultato il 18 giugno 2019.
- ^ (EN) Ovidio, Eroidi III, 77, su theoi.com. URL consultato il 21 giugno 2019.
- ^ a b (EN) Apollodoro, Biblioteca, III, 10, 7, su Theoi.com.
- ^ a b Pindaro, Nemee, X, 55
- ^ Lattanzio, libro I, 21.
- ^ Primo Mitografo Vaticano, 78 e 204.
- ^ Omero, Iliade, libro XXIV, v. 199.
- ^ (EN) Igino, Fabulae, 77, su Theoi.com.
- ^ Omero, Iliade, libro III, v. 426
- ^ Omero, Odissea, libro XI, v. 299.
- ^ Robert Graves, Capitolo 62 - Leda, in I miti Greci.
Bibliografia
modifica- Ovidio, Metamorfosi, VI.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Leda
Collegamenti esterni
modifica- Circa 200 immagini di Leda nel Warburg Institute Iconographic Database Archiviato il 10 aprile 2015 in Internet Archive.
- (EN) Leda, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Leda, su Theoi Project.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 25399567 · LCCN (EN) no2014165606 · GND (DE) 118832611 · BNF (FR) cb14524855f (data) · J9U (EN, HE) 987011344150505171 |
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