Licone (peripatetico)
Licone (in greco antico: Λύκων?, Lýkōn; 299 a.C. circa – 225 a.C. circa[1]) è stato un filosofo peripatetico greco antico, discepolo di Stratone di Lampsaco, al quale successe come scolarca della Scuola peripatetica nel 269 a.C. circa[1]. Rimase in carica per più di quarantaquattro anni.
Biografia
modificaIn diverse occasioni il suo consiglio fu molto utile agli ateniesi[2]. Licone fu celebrato per la sua eloquenza[3] e per la sua abilità nell'istruire i giovani. Presto attenzione tanto al corpo quanto alla mente e praticò costantemente esercizi atletici. Malgrado ciò, morì di gotta a 74 anni. Diogene Laerzio ci riporta che fu un rivale del filosofo peripatetico Ieronimo di Rodi[4]. Tra i suoi studenti del Peripato spiccò Aristone di Ceo, destinato a succedergli a capo della scuola.
Opere
modificaTra gli scritti di Licone rientra probabilmente l'opera Sui caratteri (simile a quella di Teofrasto), un frammento della quale è riportato da Publio Rutilio Lupo[5], sebbene il titolo del libro non venga citato da alcuno scrittore antico. Apuleio suggerisce che abbia scritto un'opera sulla natura degli animali[6].
Note
modificaBibliografia
modifica- (EN) W. Fortenbaugh; S. White, Lyco of Troas and Hieronymus of Rhodes: Text, Translation and Discussion, Transaction Publishers, 2004, ISBN 0-7658-0253-8.
Collegamenti esterni
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 17614371 · ISNI (EN) 0000 0003 7118 5551 · SBN TO0V558264 · CERL cnp00285021 · LCCN (EN) n2004094775 · GND (DE) 102397619 · BNF (FR) cb12190610f (data) · J9U (EN, HE) 987007459067105171 |
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