Lunfardo

argot spagnolo utilizzato a Buenos Aires e Montevideo

Il lunfardo è un argot spagnolo utilizzato nelle città di Buenos Aires, Rosario e Montevideo. Il suo utilizzo è molto frequente, specialmente nelle canzoni del ballo tipico di queste città, il tango. Colloquialmente, è chiamato lunfa.

Inversione

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Le sue origini furono quelle di un argot o slang di prigionieri, usato nelle carceri per non farsi comprendere dalle guardie. In questo contesto si inserisce anche la creazione di una particolare forma di parlare invertendo l'ordine delle sillabe di una singola parola, chiamata vesre, ossia l'inverso di revés, che significa 'contrario'. Ecco che quindi, al vesre, tango risulta essere gotán, amigogomía, cabeza è zabeca, etc. Le regole per invertire le sillabe, comunque, possono variare a seconda delle parole, infatti, per esempio, il vesre di pantalón è lompa, ossia la forma abbreviata.

In francese esiste un argot simile, il verlan, che è il vesre fonetico di l'envers.

Nel Prologo del libro "El informe de Brodie", scritto in parte in Lunfardo, Jorge Borges asserisce che questo slang in realtà è una specie di invenzione pittoresca senza il valore di autentico argot: "El Lunfardo, de hecho, es una broma literaria inventada por saineteros y compositores de tango..." ("Il Lunfardo, di fatto, è uno scherzo letterario inventato da scrittori di commedie di genere e compositori di tango...").

Lessico

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Il lessico del lunfardo deriva in buona parte da lingue europee che hanno influenzato lo spagnolo d'Argentina e Uruguay, tra cui in particolare dall'italiano o da altri idiomi della penisola, come il genovese, il piemontese o il napoletano e il cocoliche (pidgin italo-spagnolo parlato dagli immigrati italiani), anche se in origine ha rivestito una figura importante nella sua formazione la lingua francese, nonché in parte l'occitano nel lessico.

Altre lingue che hanno pesantemente influenzato il lunfardo (termine che dovrebbe derivare da lumbard, “lombardo” nella stessa lingua lombarda) sono l'inglese, il francese, il portoghese, il gallego e gli idiomi amerindi, come la lingua quechua o il guaraní.

Numerose parole incorporate al lunfardo, così come allo spagnolo d'Argentina e Uruguay in generale, hanno cambiato forma o significato rispetto alla lingua originale da cui sono state tratte. Inoltre, un numero elevato di termini usati in lunfardo sono parole dello stesso castigliano che fuori dall'Argentina sono considerati arcaismi oppure che hanno subito delle modifiche a livello semantico.

Il lunfardo contemporaneo

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Oggigiorno, alcune parole del lunfardo sono state incorporate allo spagnolo comune della città di Buenos Aires e Montevideo, mentre molte sono cadute in disuso, o hanno un utilizzo assai poco frequente o limitato a certi particolari contesti. Con la parola lunfardo molti tendono ormai a indicare tutto lo slang di Buenos Aires e dei dintorni, indipendentemente dal fatto che l'origine del termine o del neologismo sia o meno legata all'origine reale del lunfardo.

Nel libro "Aproximación al lunfardo" (Avvicinamento al lunfardo), José Gobello sostiene che il lunfardo non è né una lingua, né un dialetto, né un gergo: secondo la sua definizione, il lunfardo è un vocabulario compuesto por voces de diverso origen que el hablante de Buenos Aires emplea en oposición al habla general, ovvero: un vocabolario composto di voci di varia origine che i portegni utilizzano al posto dell'idioma generale.

Bibliografia

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  • Gobello, J. Aproximación al lunfardo, Buenos Aires, Ediciones de la Universidad Católica Argentina, 1996

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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