Michael Castle

politico statunitense

Michael Newbold Castle (Wilmington, 2 luglio 1939) è un politico statunitense, membro della Camera dei rappresentanti per lo stato del Delaware dal 1993 al 2011 e in precedenza governatore dello stesso stato dal 1985 al 1992.

Michael Castle

Membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti - Delaware, at-large
Durata mandato3 gennaio 1993 –
3 gennaio 2011
PredecessoreThomas Carper
SuccessoreJohn C. Carney, Jr.

69º Governatore del Delaware
Durata mandato15 gennaio 1985 –
31 dicembre 1992
PredecessorePete du Pont
SuccessoreDale E. Wolf

20º Vicegovernatore del Delaware
Durata mandato20 gennaio 1981 –
15 gennaio 1985
Vice diPete du Pont
PredecessoreJames D. McGinnis
SuccessoreShien Biau Woo

Membro del Senato del Delaware, distretto n.1
Durata mandato14 gennaio 1969 –
11 gennaio 1977
PredecessoreRussell D. F. Dineen
SuccessoreHarris McDowell III

Membro della Camera dei rappresentanti del Delaware, distretto n.6
Durata mandato10 gennaio 1967 –
14 gennaio 1969
PredecessoreFrank A. Parisi
SuccessoreGeorge C. Hering III

Dati generali
Partito politicoRepubblicano

Biografia

modifica

Nato a Wilmington, Castle si laureò in legge alla Georgetown e successivamente lavorò come avvocato.

Membro del Partito Repubblicano, tra il 1965 e il 1966 fu vice procuratore generale del Delaware, finché venne eletto all'interno della Camera dei rappresentanti del Delaware, la camera bassa della legislatura statale. Due anni dopo ottenne un seggio nella camera alta, il Senato del Delaware, dove rimase fino al 1977.

Dopo una pausa dalla politica nella quale riprese la professione di avvocato, nel 1980 divenne vice del governatore Pierre S. du Pont IV; Castle mantenne l'incarico fino al 1985, quando cioè si candidò egli stesso alla carica di governatore e fu eletto. Nel 1988 ottenne poi dagli elettori un secondo mandato.

Nel 1992, poiché le leggi dello stato impedivano ad un governatore di ottenere più di due mandati consecutivi, Castle si candidò alla Camera dei rappresentanti e riuscì ad essere eletto. Negli anni successivi fu riconfermato per altri otto mandati, fin quando nel 2010 decise di non chiedere la rielezione, optando invece per la corsa al Senato. Nelle primarie repubblicane Castle, che ideologicamente si configurava da sempre come un moderato, affrontò l'ultraconservatrice Christine O'Donnell e dopo una campagna elettorale molto combattuta venne sconfitto di misura[1][2]. La O'Donnell finì poi per essere sconfitta con ampio margine dal candidato democratico Chris Coons.

Durante la sua permanenza al Congresso, Castle era considerato un repubblicano di vedute decisamente centriste: fu ad esempio uno dei soli quindici deputati repubblicani che votarono a favore dell'abolizione del Don't ask, don't tell[3] e fu co-autore di un disegno di legge bipartisan a favore della ricerca sulle cellule staminali[4]. Lo si ricorda inoltre come l'autore della legge del 1996 che, a distanza di diciassette anni, divenne oggetto di dibattito per la controversia della moneta da mille miliardi di dollari[5].

  1. ^ Matthew Iglesias, L'arma a doppio taglio della vittoria dell'estrema destra. Il successo di una candidata come Christine O'Donnel, consulente finanziaria e arrivista, può essere la rovina dei repubblicani. Il Delaware è uno Stato progressista. Non riuscirà a spuntarla - L'analisi, su cerca.unita.it, l'Unità. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2016).
  2. ^ (EN) Christine O'Donnell upsets Mike Castle in Delaware Senate primary, su voices.washingtonpost.com, The Washington Post. URL consultato il 12 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2011).
  3. ^ (EN) House Vote 638 - Repeals 'Don't Ask, Don't Tell', su projects.propublica.org, The New York Times. URL consultato il 12 settembre 2016.
  4. ^ USA - Usa. Il deputato Castle ripropone il tema clonazione nel Delaware, su salute.aduc.it, ADUC. URL consultato il 12 settembre 2016.
  5. ^ (EN) Michael Castle: Unsuspecting godfather of the $1 trillion coin solution, su washingtonpost.com, The Washington Post. URL consultato il 12 settembre 2016.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN9410116 · ISNI (EN0000 0000 4266 1596 · LCCN (ENno91026582 · GND (DE1194982433
  NODES
INTERN 1
Note 2
Project 1