Minusio
Minusio (in tedesco Maniss, desueto[1], in dialetto ticinese Minüs[senza fonte]) è un comune svizzero di 7 498 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Locarno.
Minusio comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Locarno |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | Italiano |
Territorio | |
Coordinate | 46°10′37″N 8°48′47″E |
Altitudine | 246 e 600 m s.l.m. |
Superficie | 5,85 km² |
Abitanti | 7 498 (2023) |
Densità | 1 281,71 ab./km² |
Frazioni | Mappo, Mondacce, Rivapiana, Navegna, Brighirolo, Fontile |
Comuni confinanti | Avegno Gordevio, Brione sopra Minusio, Locarno, Gambarogno, Muralto, Orselina, Tenero-Contra |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6648 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5118 |
Cod. catastale | 6648 |
Targa | TI |
Nome abitanti | minusiensi |
Circolo | Navegna |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaMinusio si affaccia sul Lago Maggiore.
Storia
modificaMinusio nel Medioevo era chiamato Menuxio (1061)[1] ed era parte della comunità di Locarno. Durante questo periodo Minusio ottenne via via maggiori autonomie in ambito sociale ed economico. Già nel 1313 risultano 175 capitoli degli statuti viciniali e alcune pergamene conservate negli archivi locali[senza fonte].
La comunità del Locarnese, comprendente una ventina di vicinie o piccole podesterie, fece parte dell'area di influenza della città di Milano fino al 1513. In seguito divenne parte dei baliaggi dei Confederati. Durante questo periodo Minusio divenne un importante snodo per il traffico di soldati mercenari e di varie mercanzie[senza fonte], grazie alla presenza della famiglia di origine urana degli A Pro che edificò la Casa di Ferro, una fortezza-caserma sulle sponde del Lago Maggiore (1558)[1].
Durante il XIX e l'inizio del XX secolo molte personalità di rilievo trovarono ospitalità a Minusio come testimoniano le diverse ville e parchi ancora presenti sul pendio che si apre sul Golfo di Mappo[1]. La Verbanella, ormai demolita, ospitò negli anni 1846-1866 lo scrittore e politico italiano Angelo Brofferio[2], mentre alla Baronata soggiornarono prima, negli anni 1873-1874, il filosofo e anarchico russo Michail Bakunin e successivamente l'anarchico italiano Carlo Cafiero[3]. La Roccabella appartenne inizialmente a famiglie dell'aristocrazia russa e in seguito a quella del politico svizzero Rinaldo Simen[4]. All'inizio del XX secolo il poeta e pittore Elisar von Kupffer fece costruire con il filosofo tedesco Eduard von Mayer la Villa Elisarion sul confine con Muralto[1][5].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa parrocchiale dei Santi Rocco e Quirico, del XV secolo[1]
- Chiesa-oratorio del Santo Crocifisso in località Cadogno, del XVIII secolo[1]
- Chiesa di San Quirico in località Rivapiana, romanica con torre di vedetta, attestata nel 1313[1]
Architetture militari
modifica- Castello di Ferro, del 1558[1]
Architetture civili
modifica- La Baronata
- Villa Margherita sul Lago Maggiore[senza fonte]
- Villa San Quirico e il suo parco pubblico[senza fonte]
- Villa Elisarion (ufficialmente Sanctuarium Artis Elisarion[senza fonte], del 1925-1929[1], sede di mostre e conferenze.
- Centro anziani Casa Rea, persone di tutte le età possono sfogarsi presso il bocciodromo più vecchio del paese, datato 1874. Casa Rea è munita di un parco giochi per i bambini e di un campo di calcio nelle vicinanze.
Infrastrutture e trasporti
modificaMinusio è servita dalla stazione di Minusio.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaL'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[6]
Amministrazione
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. Presidente dell'ufficio patriziale (2017-2021) è Renzo Merlini[7].
Gemellaggi
modificaNote
modifica- ^ a b c d e f g h i j k Daniela Pauli Falconi, Minusio, in Dizionario storico della Svizzera, 16 marzo 2010. URL consultato il 27 settembre 2017.
- ^ Mondada 1990a, pp. 390-393.
- ^ Mondada 1990a, pp. 393-399.
- ^ Mondada 1990a, pp. 399-402.
- ^ Mondada 1990a, pp. 402-407.
- ^ Dizionario storico della Svizzera
- ^ MEMBRI UFFICIO PATRIZIALE 2017-2021, su patriziatominusio.ch.
- ^ Biassono, su minusio.ch.
Bibliografia
modifica- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894., (Rivapiana) 172, 214-215.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 430-434.
- Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969, 215-218.
- Giuseppe Mondada, Minusio. Note storiche, S.A. Grassi & Co., Bellinzona 1944
- Giuseppe Mondada, La «Ca' di ferro» (Minusio), Editore P. Romerio, 1946.
- Giuseppe Mondada, Minusio. Raccolta di memorie (PDF), Locarno, Armando Dadò Editore, 1990.
- Giuseppe Mondada, Quell'Oratorio del miracolo avvenuto oltre 450 anni fa, in Giornale del Popolo, 1990.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 130, 138-140.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Roland Ulmi, Stefan George nel Molino dell'Orso a Minusio, in «Bollettino della Società Storica Locarnese», Tipografia Pedrazzini, Locarno 2004, 35-50.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 151, 165-166, 168.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Minusio
Collegamenti esterni
modifica- Daniela Pauli Falconi, Minusio, in Dizionario storico della Svizzera, 16 marzo 2010. URL consultato il 27 settembre 2017.
- Ufficio di statistica del Canton Ticino: Minusio, su www3.ti.ch.
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