Museo archeologico nazionale della Basilicata
Il Museo archeologico nazionale della Basilicata Dinu Adameşteanu è un museo archeologico inaugurato nel 2005 a Potenza, nel restaurato palazzo Loffredo. Il museo è dedicato a Dinu Adameșteanu, archeologo rumeno che fu il primo soprintendente della Basilicata (1964-1977).
Museo archeologico nazionale della Basilicata Dinu Adameşteanu | |
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Vista di Palazzo Loffredo, sede del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Potenza |
Indirizzo | Via Andrea Serrao, 11 |
Coordinate | 40°38′23.37″N 15°48′22.07″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologico |
Intitolato a | Dinu Adameșteanu |
Visitatori | 6 049 (2015)[1] |
Sito web | |
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Basilicata, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Descrizione
modificaIl museo offre un quadro generale dei ritrovamenti archeologici dell'intera regione della Basilicata e un maggiore approfondimento sulla più antica storia del territorio di Potenza. L'esposizione si articola su due piani e segue un ordine cronologico e geografico.
- 11 e 7 secolo a.C.: Enotri sulla costa ionica; siti dell'Incoronata, a Pisticci e di Santa Maria d'Anglona, con oggetti datati all'inizio dell'età del ferro.
- VII secolo a.C.: colonizzazione greca sulla costa ionica; oggetti dalle colonie di Metaponto, fondata nel 640 a.C. e di Siris-Heraclea
- IX e VIII secolo a.C.: Enotri lungo le valli dei fiumi Agri e Sinni; necropoli con tombe a fossa (Aliano, Chiaromonte, Guardia Perticara);
- tra IX-VIII e IV secolo a.C.: Apuli sulla media valle del Bradano e del Basento
- tra VIII e V secolo a.C.: Peuketiantes nelle zone montuose della Basilica settentrionale interna (necropoli principesche di Baragiano e di Braida di Vaglio e abitato di Serra di Vaglio, presso Vaglio Basilicata.
- fine del V - IV secolo a.C.: Lucani nella zona settentrionale (santuario di Rossano di Vaglio)
- fine del IV secolo a.C.: conquista romana: oggetti dalla colonia latina di Venusia (Venosa), dal centro romano di Grumentum e dalle ville romane del territorio.
Sede
modificaIl Museo è ospitato da palazzo Loffredo, costruito dalla famiglia dei Guevara, signori feudali della città, tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo e passata alla famiglia Loffredo nel 1604. Nel XIX secolo ospitò uffici pubblici dell'Intendenza di Basilicata e fu quindi trasformato nel 1825 in sede del Real Collegio, retto dai gesuiti tra il 1850 e il 1860. Dopo l'unità d'Italia fu sede di liceo e del Conservatorio di musica intitolato a Gesualdo da Venosa. Di proprietà del comune di Potenza, è stato ceduto in uso alla Soprintendenza ai Beni archeologici della Basilicata per il museo nazionale.
Note
modifica- ^ Dati visitatori 2015 (PDF), su beniculturali.it. URL consultato il 15 gennaio 2016.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo archeologico nazionale della Basilicata
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su polomusealebasilicata.beniculturali.it.
- Scheda del museo nel sito della Soprintendenza Archeologia della Basilicata, su archeobasilicata.beniculturali.it. URL consultato il 31 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
- Scheda del museo nel sito del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata, su basilicata.beniculturali.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 152826424 · LCCN (EN) no2007158450 |
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