Olimpiadi degli scacchi del 1956

Le Olimpiadi degli scacchi del 1956 si svolsero dal 31 agosto al 25 settembre a Mosca. Furono la dodicesima edizione della competizione organizzata dalla FIDE, e consistettero di un unico torneo open.[1]

Olimpiadi degli scacchi del 1956
Competizione Olimpiadi degli scacchi
Sport scacchi
Edizione 12ª
Organizzatore FIDE
Date dal 31 agosto 1956
al 25 settembre 1956
Luogo Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Mosca
Partecipanti 34 squadre per un totale di 197 giocatori
Nazioni 34
Formula torneo a due fasi open con gironi all'italiana
Impianto/i Teatro centrale dell'Armata Rossa
Risultati
Oro Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
(3º titolo)
Argento Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Bronzo Ungheria (bandiera) Ungheria
Quarto Argentina (bandiera) Argentina
Statistiche
Incontri disputati 1220
Cronologia della competizione

All'evento parteciparono 197 giocatori di 34 nazioni diverse, la più alta partecipazione fino a quel momento; per la prima volta vennero giocate più di mille partite. Le squadre vennero divise in quattro gironi: le prime tre classificate di ogni gruppo si sarebbero classificate per la finale "A", le successive tre per la finale "B" e le ultime per la finale "C".

Prima fase

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Nel primo gruppo, la Polonia non riuscì a qualificarsi a causa della sconfitta al primo turno con la Svizzera, che era un'avversaria diretta, e alla sconfitta per 4-0 con l'Unione Sovietica. Nel secondo girone, la Danimarca riuscì a qualificarsi per la finale principale nonostante un brutto inizio, sconfiggendo nello scontro diretto i Paesi Bassi che a due turni dal termine era ancora un punto e mezzo avanti a loro.

L'Islanda, nel gruppo 3, nonostante un buon inizio (11/12, ma con squadre minori) persero con il Cile per 3-1, lasciando così campo libero all'Inghilterra. La Colombia e la Germania Est non riuscirono, invece, a qualificarsi dall'ultimo raggruppamento, cedendo il passo a Romania e Cecoslovacchia.

Nella tabella seguente, ogni colonna rappresenta un girone; le qualificate alla finale "A" sono evidenziate in grassetto, mentre le partecipanti alla finale "B" in corsivo.

Seconda fase

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Nella finale, l'Unione Sovietica cominciò battendo l'Inghilterra senza concederle un punto, e furono in testa fino al quarto turno, in cui furono sconfitti dall'Ungheria (la prima sconfitta di squadra dell'Unione Sovietica nell'intera storia delle Olimpiadi), che li raggiunse. Al turno successivo furono raggiunti anche dalla Jugoslavia, ma una netta vittoria sulla Danimarca (3,5-0,5) li riportò in testa, dove rimasero fino al termine della competizione. Ungheria e Jugoslavia si scontrarono all'ultimo turno, ma il pareggio favorì questi ultimi, che avevano vinto (come squadra) una partita in più. L'Argentina arrivò quarta, prima volta fuori dalle medaglie nel dopoguerra.

I sovietici conquistarono anche cinque medaglie individuali, di cui tre d'oro. Il danese Bent Larsen, grazie alla sua prestazione, non soltanto guadagnò la medaglia d'oro come prima scacchiera, ma anche il titolo di Grande maestro.

Risultati assoluti

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Pos. Squadra Scacchiere Punti
Prima Seconda Terza Quarta Quinta (1ª riserva) Sesta (2ª riserva)
Finale A
    Unione Sovietica GM[2] Michail Botvinnik GM Vasilij Smyslov GM Paul Keres GM David Bronštejn GM Mark Tajmanov GM Juchym Heller 31
    Jugoslavia GM Svetozar Gligorić GM Aleksandar Matanović GM Borislav Ivkov MI[3] Nikola Karaklajić MI Borislav Milić Božidar Đurašević 26,5
    Ungheria GM László Szabó GM Gedeon Barcza MI Pál Benkő MI György Szilágyi MI Miklós Bély Lajos Portisch 26,5
4   Argentina GM Miguel Najdorf MI Julio Bolbochán GM Oscar Panno GM Herman Pilnik Raúl Sanguineti Bernardo Wexler 23
5   Germania Ovest GM Wolfgang Unzicker MI Lothar Schmidt Klaus Darga Walter Niephaus Rudolf Teschner 22
6   Bulgaria Nikola Pădevski Nikolaj Minev Atanas Kolarov Georgi Tringov MI Alexandǎr Cvetkov MI Zdravko Milev 22
7   Cecoslovacchia GM Miroslav Filip GM Luděk Pachman Jan Šefc MI Josef Rejfíř Ladislav Alster Jaroslav Ježek 20,5
8   Inghilterra MI Harry Golombek Jonathan Penrose MI Robert G. Wade Stuart Milner-Barry Peter Clarke Alan Phillips 20
Finale B
10   Austria Karl Robatsch MI[3] Andreas Dückstein Anton Kinzel Alexander Premeshuber MI Josef Lovkenc Hans Busek 28
11   Islanda MI Friðrik Ólafsson Ingi Jóhannsson Baldur Möller Freysteinn Þorbergsson Sigurgeir Gíslason Arinbjörn Guðmundsson 27
12   Svezia GM[2] Gideon Ståhlberg Åke Stenborg Kristian Sköld Åke Backlund Manne Joffe Lennart Ljungqvist 26,5
Finale C
25   Filippine Glicerio Badilles Florencio Campomanes Carlos Benítez Radolfo Tan Cardoso 24
26   Saar Otto Benkner Gerhard Lorson Ernst Weichselbaumer V. Foltz G. Both G. Schmidt 23
27   India Ramchandra Sapre Ramdas Gupta B. Mahishkar T. Venkatraman 20,5

Risultati individuali

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Furono assegnate medaglie ai giocatori di ogni scacchiera con le tre migliori percentuali di punti per partita.

Giocatore Punti Partite %
Prima scacchiera
    Bent Larsen 14 18 77,8
    Michail Botvinnik 9,5 13 73,1
    Friðrik Ólafsson 13 18 72,2
Seconda scacchiera
    Andreas Dückstein 13 17 76,5
    Aleksandar Matanović 11,5 16 71,9
    Gedeon Barcza
Terza scacchiera
    Paul Keres 9,5 12 79,2
    Borislav Ivkov 12 16 75,0
    Baldur Möller 11 16 68,8
Quarta scacchiera
    David Bronštejn 11 13 84,6
    Rodolfo Tan Cardoso 13 17 76,5
    Georgi Tringov 9 12 75,0
Quinta scacchiera (1ª riserva)
    Raúl Sanguineti 9 11 81,8
    Peter Clarke 9,5 12 79,2
    Mark Tajmanov 8,5 11 77,3
Sesta scacchiera (2ª riserva)
    Juchym Heller 7,5 10 75,0
    Lennart Ljungqvist 7 10 70,0
    Zdravko Milev 9 13 69,2

Medaglie individuali per nazione

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Nazione       Totali
  Unione Sovietica 3 1 1 5
  Danimarca 1 0 0 1
  Austria 1 0 0 1
  Argentina 1 0 0 1
  Jugoslavia 0 2 0 2
  Ungheria 0 1 0 1
  Filippine 0 1 0 1
  Inghilterra 0 1 0 1
  Svezia 0 1 0 1
  Islanda 0 0 2 2
  Bulgaria 0 0 2 2
  1. ^ Chiamato generalmente maschile, era in realtà aperto a giocatori di entrambi i sessi.
  2. ^ a b Grande maestro
  3. ^ a b maestro Internazionale

Collegamenti esterni

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  NODES
INTERN 1
Note 2