Ophrys fuciflora parvimaculata

sottospecie di orchidea
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L'ofride dal piccolo disegno (Ophrys fuciflora subsp. parvimaculata O.Danesch & E.Danesch, 1970) è una pianta erbacea spontanea in Italia, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

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Ofride dal piccolo disegno
Ophrys fuciflora subsp. parvimaculata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaOrchidoideae
TribùOrchideae
SottotribùOrchidinae
GenereOphrys
SpecieO. fuciflora
SottospecieO. fuciflora parvimaculata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
GenereOphrys
SpecieO. fuciflora
SottospecieO. fuciflora parvimaculata
Nomenclatura trinomiale
Ophrys fuciflora parvimaculata
O.Danesch & E.Danesch, 1970

Etimologia

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L'epiteto sottospecifico (parvimaculata) deriva dal latino e si riferisce alle piccole dimensioni del disegno del labello.

Descrizione

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È un'orchidea terrestre alta fino a 40 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori.

Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale, arrotondati e di colore biancastro; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice, eretta e robusta. Il colore è verde.

Le foglie in parte sono basali (disposte a rosetta) con forme che vanno da ovato-oblunghe a ovato-lanceolate e in parte sono cauline; queste ultime sono allungate, più strette e amplessicauli. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Il colore delle foglie è verde chiaro.

Infiorescenza

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L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme e pauciflora con pochi fiori disposti in modo lasso (da 2 a 7 fiori). Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lanceolata e di colore verde chiaro. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso.

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2].

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[3]
 
Diagramma fiorale[4]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tre segmenti esterni sono patenti a forma ovato-lanceolata con apice ottuso. I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli a forma triangolare-lanceolata e apice acuto; sono disposti in modo alterno a quelli esterni e i bordi sono pelosi. Colore dei tepali: da verdi a bianchi (in qualche varietà il colore è rosa) con una nervatura centrale longitudinale verde chiaro.
  • Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) si presenta con un portamento pendente. La forma è intera e rotondeggiante. Il colore prevalente è bruno-rossastro scuro; al centro è presente una piccola macchia con una forma che richiama a volte la lettera alfabetica H di colore grigio-violaceo o bluastro, bordata da linee più chiare. Tutta la superficie è vellutata, mentre i bordi sono densamente pubescenti. La parte apicale termina con un “apicolo” giallastro, con più denti e revoluto in avanti. Nella parte basale ai due lati sono presenti due piccole gibbosità glabre. Questo labello è privo dello sperone.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore e in questa orchidea è piccolo a forma acuta. Alla sua base si trova la “cavità stigmatica” di colore scuro. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[6].
  • Ovario: l'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[2].
  • Fioritura: la fioritura va da aprile a maggio.

Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]

Biologia

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La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:

  • per via sessuata grazie all'impollinazione entomogama: gli insetti impollinatori sono imenotteri apoidei della specie Eucera nigrescens[8]) che riconoscono (o credono di riconoscere) nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tentano una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[9]. La successiva germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). La disseminazione è di tipo anemocora.
  • per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).

Distribuzione e habitat

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  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico.
  • Distribuzione: è una pianta rara e in Italia si trova nelle seguenti regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo (meno frequentemente) e forse in Toscana e Sardegna.
  • Habitat: l'habitat tipico di questa orchidea sono le macchie mediterranee e radure boschive di leccete.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 600 m s.l.m.; frequentano quindi il piano vegetazionale collinare.

Tassonomia

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  • Ophrys cosentiana nothosubsp. nociana H.Baumann & Künkele (1986) - Ibrido con Ophrys fuciflora apulica O.Danesch & E.Danesch, 1969.

Sinonimi

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Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature:[1]

  • Ophrys holoserica subsp. parvimaculata (O.Danesch & E.Danesch) O.Danesch & E.Danesch
  • Ophrys parvimaculata (O.Danesch & E.Danesch) Paulus & Gack
  • Ophrys peucetiae Lozito, D'Emerico, Medagli & Turco

Specie simili

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Di seguito sono elencate alcune entità molto simili a Ophrys fuciflora parvimaculata:

(Per le differenze morfologiche tra le varie entità consultare le relative voci di questa enciclopedia.)

Conservazione

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Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[10]

  1. ^ a b (EN) Ophrys fuciflora subsp. parvimaculata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 18 aprile 2021.
  2. ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
  3. ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 14 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  4. ^ Judd et al., p. 140.
  5. ^ Musmarra, p. 628.
  6. ^ Nicolini, vol. 3, p. 151.
  7. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  8. ^ GIROS, p. 210.
  9. ^ Strasburger, vol. 2, pp. 556, 771.
  10. ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Idea 7
idea 7
INTERN 6
Note 2