Papiro 64
Il Papiro 64 (64), meglio noto come Papiro Magdalen P64, è un antico manoscritto del Nuovo Testamento scritto in greco e contenente frammenti del Vangelo secondo Matteo. I tre frammenti di questo papiro ritrovati a Luxor in Egitto e portati ad Oxford da Charles Huleatt nel 1901, furono datati dal papirologo Arthur Hunt come appartenenti al IV secolo.[3] Vennero in seguito ridatati da Colin Roberts nel 1953, che stabilì la loro datazione alla fine del II secolo[4], e infine nel 1994 il papirologo tedesco Carsten Peter Thiede propose di retrodatarli alla fine del I secolo[5]. È conservato presso il Magdalen College di Oxford, da cui prende il nome.
Papiro 64 Manoscritto del Nuovo Testamento | |
---|---|
Nome | Papiro Magdalen |
Simbolo | 64 |
Testo | Vangelo secondo Matteo 26,7.10.14–15.22–23.31.32–33[1] |
Datazione | fine del II secolo |
Scrittura | greco |
Conservazione | Magdalen College Gr. 17, Oxford[2] |
Tipo testuale | alessandrino |
Categoria | I |
Nota | molto probabilmente proveniente dallo stesso documento di 67 |
Storia e descrizione
modifica64 fu acquistato nel 1901 a Luxor, in Egitto, da Charles Huleatt (1863–1908), che lo identificò come parte del Vangelo secondo Matteo e lo donò al Magdalen College, dove è catalogato come Papyrus Magdalen Greek 17.
I frammenti del papiro contengono alcuni versetti (interi o parzialmente completi) del capitolo 26 del Vangelo secondo Matteo: 7, 10, 14–15, 22–23, 31, 32–33.[1] I frammenti sono scritti su entrambi i lati, segno che provengono da un codice piuttosto che da un rotolo.[6] Il codice in origine forse conteneva solo il Vangelo secondo Matteo e occupava 150 pagine.[7]
Un altro frammento, catalogato come P. Barc. Inv. 1 ( 67 nella numerazione Gregory-Aland), è considerato dalla maggioranza degli studiosi come proveniente dallo stesso codice.[8] Un terzo papiro, 4 (contenente frammenti del Vangelo secondo Luca), è stato da alcuni studiosi accostato a questi due, ma non è generalmente riconosciuto come parte dello stesso manoscritto.[8]
Datazione
modifica64 fu datato al III secolo da Charles Huleatt; dopo la donazione al Magdalen College, il papirologo A.S. Hunt studiò il manoscritto e lo datò all'inizio del IV secolo. Proprio in reazione a questa datazione, che riteneva troppo tarda, Colin Roberts propose di datarlo alla fine del II secolo;[4] questa datazione fu confermata da tre altri eminenti papirologi, Harold Bell, Theodore Cressy Skeat ed Eric Gardner Turner[9], e questa è stata la datazione generalmente accettata per 64 da allora.
Tuttavia non sono mancate altre proposte. Nel loro libro Text of the Earliest NT Greek Manuscripts (2001), Philip Comfort e David Barrett propendono per una datazione tra il 150 e il 175, sia per 64, sia per 4 e 67, che, sostengono, verrebbe dallo stesso codice e anticiperebbe di quasi 100 anni la data di composizione del papiro.[10] Comfort e Barret mostrano anche che questo 4/64/67 ha affinità con un certo numero di papiri del tardo II secolo.[11]
Secondo altri papirologi, Comfort e Barret «tendono a scegliere per molti manoscritti inclusi nel loro volume una data antecedente a quella accettata dagli altri paleografi».[12] Il Novum Testamentum Graece, un riferimento per i testimoni greci del Nuovo Testamento, elenca 4 e 64/67 indipendentemente, datando il primo al III secolo e il secondo al 200 circa.[13] In seguito Charlesworth ha concluso che « 64+67 e 4, sebbene scritti dallo stesso scriba, non provengono dallo stesso [...] codice».[14]
Nel tardo 1994, destò molto interesse lo studio di Carsten Peter Thiede che retro-datava il Papiro Magdalen all'ultimo terzo del I secolo. Il suo articolo accademico comparve in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik l'anno successivo.[15] La datazione di Thiede è stata generalmente accolta con scetticismo dagli studiosi biblici di livello accademico, che in maggioranza preferiscono la datazione di fine II secolo.[16][17][18]
Note
modifica- ^ a b Roberts, p. 236.
- ^ In alcune pubblicazioni è indicato come numero di catalogo del frammento "Gr. 18", ma poiché frammenti con questo numero non esistono, il corretto numero di catalogo è "Gr. 17" (Thiede, Papyrus, pp. 13-14).
- ^ Roberts, p. 233.
- ^ a b Roberts, p. 237.
- ^ Thiede, Papyrus, pp. 17-18.
- ^ Roberts, pp. 233-234.
- ^ Roberts, p. 234.
- ^ a b Thiede, Papyrus, p. 13.
- ^ Thiede, Papyrus, p. 16.
- ^ Philip Wesley Comfort e David P. Barrett, The Text of the Earliest New Testament Greek Manuscripts, Wheaton, Ill., 2001, pp. 50-53.
- ^ P. Oxy. 224, 661, 2334, 2404 2750, P. Ryl. 16, 547, e P. Vindob. G 29784.
- ^ (EN) M.A. Robinson, Review of Philip W. Comfort and David P. Barrett, eds. The Text of the Earliest New Testament Greek Manuscripts, in TC: A Journal of Biblical Textual Criticism, 2001.
- ^ Nestle-Aland. Novum Testamentum Graece, 28ª ed., Stoccarda, 2012, pp. 792, 795.
- ^ Charlesworth, p. 604.
- ^ Thiede, Papyrus. V. anche dello stesso autore con Matthew d'Ancona Eyewitness to Jesus, New York, 1996 (tr. it. Testimone oculare di Gesù , Milano, 1996).
- ^ Sigrid Peterson, University of Pennsylvania, su sas.upenn.edu.
- ^ Head. L'articolo sostiene che Thiede ha sovrastimato la quantità di somiglianza stilistica tra P64 e molti manoscritti greci palestinesi e sottostimato la forza del consenso accademico sulla datazione intorno al 200.
- ^ (DE) Harold Volcke, Papyrus Magdalen 17–Weitere Argumente gegen die Frühdatierung des angeblichen Jesus-Papyrus (PDF), in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 113, 1996, pp. 153-157.
Bibliografia
modifica- Massimo Astrua, La storicità dei Vangeli una guerra vinta, Mimap-Docete Editore, Pessano con Bornago 2009, ISBN 978-88-8424-170-2
- (EN) Peter M. Head, The Date of the Magdalen Papyrus of Matthew (P. Magd. Gr. 17 = P64): A Response to C.P. Thiede (PDF), in Tyndale Bulletin, vol. 46, n. 2, 1995, pp. 251-285. URL consultato il 10 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2020).
- (EN) Colin Roberts, An Early Papyrus of the First Gospel, in The Harvard Theological Review, vol. 46, n. 4, 1953, pp. 233-237.
- (EN) C.P. Thiede, Papyrus Magdalen Greek 17 (Gregory-Aland P64): A Reappraisal (PDF), in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 105, 1995, pp. 13-20.
- (EN) S.D. Charlesworth, T. C. Skeat, P64+67 and P4, and the Problem of Fibre Orientation in Codicological Reconstruction, in New Testament Studies, vol. 53, pp. 582–604, DOI:10.1017/S002868850700029X.
- T. C. Skeat, The Oldest Manuscript Of The Four Gospels?, in New Testament Studies, vol. 43, 1997, pp. 1–34, DOI:10.1017/S0028688500022475.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Papiro 64
Collegamenti esterni
modifica- Pinakes - Numéro diktyon : 75219, su pinakes.irht.cnrs.fr. URL consultato l'11 gennaio 2020.
- Trismegistos - TM 61783 / LDAB 2936, su trismegistos.org. URL consultato l'11 gennaio 2020.
- (EN) The Magdalen Papyrus P64: possibly the earliest known fragments of the New Testament (or of a book!), su magd.ox.ac.uk. URL consultato il 10 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2020).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 183572267 · LCCN (EN) n95112155 · J9U (EN, HE) 987007289815605171 |
---|