Piccola cantata massonica
La Piccola cantata massonica, conosciuta anche con il titolo Laut verkünde unsre Freude, K. 623 ("Alto annunci la nostra gioia", prime parole del testo in tedesco) è una cantata composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Vienna nel 1791.
Piccola cantata massonica | |
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Compositore | Wolfgang Amadeus Mozart |
Tonalità | do maggiore |
Tipo di composizione | cantata |
Numero d'opera | K. 623 |
Epoca di composizione | 1791 |
Prima esecuzione | Vienna, 18 novembre 1791 |
Pubblicazione | Vienna, 1792 |
Durata media | circa 13 minuti |
Organico | due tenori, basso, coro maschile e orchestra |
Si tratta dell'ultima opera completata da Mozart (il Requiem, com'è noto, rimase incompiuto). Uno dei primi biografi di Mozart, il Nissen, evidenzia come il compositore attribuisse grande importanza a questa cantata, che gli diede animo negli ultimi giorni della sua vita[1].
Titolo
modificaIl manoscritto mozartiano, conservato alla Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, è privo di titolo[2]. Il compositore inserì l'opera nel catalogo autografo delle sue opere, alla data del 15 novembre 1791, con la dicitura «Eine kleine Freymaurer-Kantate»[3] ("Una piccola cantata massonica"). La moderna edizione critica delle opere di Mozart, la Neue Mozart-Ausgabe, pubblica quest'opera col titolo Laut verkünde unsre Freude, corrispondente alle prime quattro parole del testo tedesco[2].
Storia
modificaMozart completò l'opera il 15 novembre 1791; essa fu eseguita la prima volta a Vienna il 17 o 18 novembre, in occasione dell'inaugurazione del nuovo tempio della loggia massonica Zur gekrönten Hoffnung ("alla speranza incoronata"), di cui il compositore faceva parte. L'autore del testo è incerto: esso è stato attribuito a Emanuel Schikaneder (il librettista de Il flauto magico), ma si ritiene più probabile che sia invece di Karl Ludwig Giesecke[4].
La prima esecuzione fu un successo, il che rallegrò grandemente il compositore in un periodo in cui era di umore molto malinconico; egli (secondo quanto riferì più tardi la moglie Constanze) avrebbe commentato: «Se non sapessi di aver fatto cose più belle, penserei che questa è la mia opera migliore»[5].
La cantata fu pubblicata postuma nel 1792, dall'editore Joseph Hraschanzky di Vienna[6]. Questa prima pubblicazione fu finanziata dalla loggia massonica, a favore della vedova di Mozart e degli orfani[7].
Descrizione
modificaOrganico
modificaL'organico è il seguente: due tenori; basso; coro maschile; orchestra composta da flauto, due oboi, due corni e archi.
Struttura
modificaLa composizione è suddivisa in sei numeri:
- Coro con Soli: Laut verkünde unsre Freude
- Recitativo accompagnato, per il secondo tenore: Zum ersten Male, edle Brüder
- Aria per il secondo tenore: Dieser Gottheit Allmacht ruhet
- Recitativo accompagnato, per il primo tenore e il basso: Wohlan ihr Brüder, überlaßt euch ganz
- Duetto per il primo tenore e il basso: Lange sollen diese Mauern
- Coro con Soli: Laut verkünde unsre Freude
Testo
modificaSi tratta di un testo d'occasione, scritto per l'inaugurazione di un tempio massonico. Il primo recitativo dice fra l'altro: «Noi consacriamo questo luogo a santuario del nostro lavoro [...]. Dolce è il sentimento del massone, che in una giornata così festante rinsalda nuovamente e più strettamente il vincolo coi fratelli; dolce è il pensiero che oggi la comunità ha ripreso spazio tra gli uomini; dolce è il richiamo di questo luogo [...] dove tutte le virtù più sacre, prima tra le virtù, la carità regina, troneggiano in silenzioso splendore». Subito dopo, l'aria del secondo tenore intona: «L'onnipotenza di questa divinità non si fonda / sul clamore, sul lusso e sullo sperpero, / no! Essa opera in silenzio ed elargisce / il bene all'umanità. / Silente divinità, il petto del massone / rende completo omaggio alla tua immagine, / perché tu riscaldi con la dolcezza del sole sempre il suo cuore in dolce gaiezza»[8].
Secondo Lidia Bramani, è «commovente il messaggio che Mozart ci lascia, insieme al Requiem, al Flauto Magico e alla Clemenza di Tito, anche in questa cantata, ribadendo ancora una volta, la fiducia in una convivenza solidale tra gli uomini»[1].
Discografia
modificaAnno | Cast (Tenore I, Tenore II, Basso, Coro, Orchestra) | Direttore | Etichetta |
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1969 | Werner Krenn (primo e secondo tenore), Tom Krause, Edinburgh Festival Chorus, London Symphony Orchestra | István Kertész | Decca |
1991 | Peter Schreier, Hans-Peter Blochwitz, Andreas Schmidt, Männerchor des Runfunkchores Leipzig, Staatskapelle Dresden | Peter Schreier | Philips |
Note
modifica- ^ a b Bramani 2005, p. 76.
- ^ a b Giegling 1957, p. 19.
- ^ Giegling 1957, p. 21. La parola Freymaurer è scritta così nel testo di Mozart; in tedesco odierno la grafia corretta è Freimaurer.
- ^ Bramani 2005, pp. 75-6.
- ^ Testimonianza di Constanze Weber, citata in Solomon 1999, p. 449.
- ^ Bramani 2005, p. 384.
- ^ Solomon 1999, p. 308.
- ^ Citato in Bramani 2005, p. 76.
Bibliografia
modifica- Lidia Bramani, Mozart massone e rivoluzionario, Milano, Bruno Mondadori, 2005, ISBN 9788842491286.
- (DE) Franz Giegling, Kritischer Bericht zur Neuen Mozart-Ausgabe, Serie I, Werkgruppe 4, Band 4: Kantaten, Kassel - Basel - London, Bärenreiter, 1957, pp. 20-7. URL consultato il 10 gennaio 2018.
- Maynard Solomon, Mozart, traduzione di Andrea Buzzi, Milano, Mondadori, 1999 [1996], ISBN 88-04-45404-0.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Spartiti o libretti di Piccola cantata massonica, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Piccola cantata massonica, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Bruno Bianco, LA MUSICA VOCALE DI MOZART (parte seconda), su classicaonline.com, 21 febbraio 2006. URL consultato il 6 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2018).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 185686199 · LCCN (EN) no91022151 · GND (DE) 300430892 · BNF (FR) cb13940783d (data) |
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