Pietre d'inciampo in Friuli-Venezia Giulia

lista di un progetto Wikimedia
Voce principale: Pietre d'inciampo in Italia.

La lista delle pietre d'inciampo in Friuli-Venezia Giulia contiene l'elenco delle pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) poste in Friuli-Venezia Giulia. Esse commemorano le vittime friulane e giuliane della persecuzione del regime nazista nell'ambito di un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig estesa a tutta l'Europa. Le prime pietre d'inciampo in questa regione sono state collocate il 20 gennaio 2016 a Gorizia.

Pietre d'inciampo a Gorizia

Provincia di Gorizia

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In provincia di Gorizia sono posate 96 pietre d'inciampo.

Cormons

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
21 gennaio 2017 Via San Giovanni, 12

45°57′50.65″N 13°28′08.85″E
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE
PINCHERLE
NATO 1879
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 1944
Pincherle, Giuseppe Giuseppe Pincherle (???, 1879 - Auschwitz, ??? 1944)[1]

Doberdò del Lago

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Nel comune di Doberdò del Lago trovano 14 pietre d'inciampo, posate tra il 2018 e il 2022.[2] L'iniziativa per le pietre d'inciampo in questo comune è stata promossa dal Circolo cattolico Hrast, con la collaborazione delle due sezioni ANPI di Doberdò e Vallone-Jamiano, dell’Aned con il patrocino del Comune (sindaco Fabio Vizintin). L'incisione sulle pietre d'inciampo dedicate ai partigiani di Doberdò è in lingua slovena.

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione Traduzione
23 gennaio 2018 Via Trieste, 5

45°50′35.44″N 13°32′24.62″E
 
TU JE PREBIVAL
ANDREJ FRANDOLIČ
ROJEN 1899
PREGNAN 12.10.1944
UMORJEN 1.2.1945
DACHAU
QUI ABITAVA
ANDREJ FRANDOLIČ
NATO 1899
DEPORTATO 12.10.1944
ASSASSINATO 1.2.1945
DACHAU
Frandolič, Andrej Andrej Frandolič (Doberdò del Lago, 1899 - Dachau, 1 febbraio 1945), coniugato, quattro figli. Partigiano dal settembre del 1943, catturato dai tedeschi il 12 ottobre 1944 a Idria, deportato nel campo di concentramento di Dachau dove muore il 1 febbraio 1945.[3][4]
28 gennaio 2019 Via Roma, 4

45°50′43.72″N 13°32′23.59″E
 
TU JE PREBIVAL
JOŽEF FERFOLJA
ROJEN 1902
PREGNAN
DACHAU
UMORJEN 29.12.1944
QUI ABITAVA
JOŽEF FERFOLJA
NATO 1902
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 29.12.1944
Ferfolja, Jožef Jožef Ferfolja (Doberdò del Lago, 12 agosto 1902, - Dachau, 29 dicembre 1944), anche Giuseppe Ferfoglia,coniugato con Dora, sette figli. Partigiano nella Brgt. Autonoma della Divisione Garibaldi "Natisone", arrestato il 12 ottobre 1944, deportato al campo di concentramento di Dachau dove muore il 29 dicembre 1944.[5][6]
Il figlio Pepi, deportato a Cottbus, sopravvive al Lager.
Via Fratelli Cervi, 7
località Marcottini

45°51′39.14″N 13°32′57.23″E
 
TU JE PREBIVAL
RUDOLF LAVRENČIČ
ROJEN 1895
PREGNAN
BUCHENWALD-OHRDRUF
UMORJEN 6.3.1945
QUI ABITAVA
RUDOLF LAVRENČIČ
NATO 1895
DEPORTATO
BUCHENWALD-OHRDRUF
ASSASSINATO 6.3.1945
Lavrenčič, Rudolf Rudolf Lavrenčič (Doberdò del Lago, 3 agosto 1895 - Ohrdruf, 6 marzo 1945), anche Rodolfo Laurencich, coniugato, sette figli tra i quali l'omonimo Rudolf col quale condivide l'adesione alla Resistenza, partigiani entrambi nelle fila della Brgt. Autonoma della Divisione Garibaldi "Natisone". Aarrestati entrambi il 12 ottobre 1944 e deportati il 18 ottobre 1944 al campo di concentramento di Buchenwald. Costretti al lavoro coatto nel campo di lavoro di Ohrdruf, entrambi sono assassinati il 6 marzo 1945.[5][7]
 
TU JE PREBIVAL
RUDOLF LAVRENČIČ
ROJEN 1924
PREGNAN
BUCHENWALD
UMORJEN 6.3.1945
QUI ABITAVA
RUDOLF LAVRENČIČ
NATO 1924
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO 6.3.1945
Lavrenčič, Rudolf Rudolf Lavrenčič (Doberdò del Lago, 1924 - Ohrdruf, 6 marzo 1945), anche Rodolfo, condivide il tragico destino del padre: condivide l'adesione alla Resistenza, partigiani entrambi nelle fila della Brgt. Autonoma della Divisione Garibaldi "Natisone". Aarrestati entrambi il 12 ottobre 1944 e deportati il 18 ottobre 1944 al campo di concentramento di Buchenwald. Costretti al lavoro coatto nel campo di lavoro di Ohrdruf, entrambi sono assassinati il 6 marzo 1945.[5]
20 gennaio 2020 Bonetti 67
località Bonetti

45°50′16.5″N 13°34′02.6″E
 
TU JE PREBIVAL
JOŽEF BONETA
ROJEN 1900
PREGNAN V
DACHAU
UMORJEN 10.4.1945
QUI ABITAVA
JOŽEF BONETA
NATO 1900
DEPORTATO A
DACHAU
ASSASSINATO 10.4.1945
Boneta, Jožef Jožef Boneta (Bonetti 1900 - Dachau, 10 aprile 1945)
Piazza San Martino, 11

45°50′46.41″N 13°32′26.31″E
 
TU JE PREBIVAL
JOŽEF FERLETIČ
ROJEN 1908
PREGNAN V
MAUTHAUSEN-EBENSEE
UMORJEN 27.2.1945
QUI ABITAVA
JOŽEF FERLETIČ
NATO 1908
DEPORTATO A
MAUTHAUSEN-EBENSEE
ASSASSINATO 27.2.1945
Ferletič, Jožef Jožef Ferletič (Doberdò del Lago, 1908 - Ebensee, 27 febbraio 1945)
Via Brigata Proletaria, 6

45°50′34.6″N 13°32′27.38″E
 
TU JE PREBIVAL
ALOJZ JELEN
ROJEN 1904
PREGNAN V
BUCHENWALD
UMORJEN 24.12.1944
HALBERSTADT
QUI ABITAVA
ALOJZ JELEN
NATO 1904
DEPORTATO A
BUCHENWALD
ASSASSINATO 24.12.1944
HALBERSTADT
Jelen, Alojz Alojz Jelen (Doberdò del Lago, 1904 - Halberstadt, 24 dicembre 1944)
27 gennaio 2021 Bonetti 66-70
località Bonetti

45°50′16.5″N 13°34′02.6″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
MARIO PAHOR
ROJEN 1925
PREGNAN 22.2.1944
RIŽARNA
USODA NEZNANA
QUI ABITAVA
MARIO PAHOR
NATO 1925
DEPORTATO 22.2.1944
RISIERA
DESTINO SCONOSCIUTO
Pahor, Mario Mario Pahor (???, 1925 - ???, ???)
Palchisce 29
località Palchisce

45°51′22.09″N 13°34′05.69″E
 
QUI ABITAVA
ALESSANDRO ZULIAN
TUKAJ JE PREBIVAL
BRUNO ŠULIGOJ
ROJEN 1923
PREGNAN 22.2.1944
RIŽARNA
USODA NEZNANA
QUI ABITAVA
BRUNO ŠULIGOJ
NATO 1923
DEPORTATO 22.2.1944
RISIERA
DESTINO SCONOSCIUTO
Šuligoj, Bruno Bruno Šuligoj (???, 1923 - ???, ???)
Via Trieste, 16

45°51′22.09″N 13°34′05.69″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
ALOJZ LAVRENČIČ
ROJEN 1914
PREGNAN
BAUMHOLDER
UMORJEN 28.2.1945
QUI ABITAVA
ALOJZ LAVRENČIČ
NATO 1914
DEPORTATO
BAUMHOLDER
ASSASSINATO 28.2.1945
Lavrenčič, Alojz Alojz Lavrenčič (???, 1914 - Baumholder, 28 febbraio 1945)
27 gennaio 2022 Via Gorizia, 2

45°50′47.05″N 13°32′20.92″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
MARIO LAVRENČIČ
ROJ. 1903
PREGNAN
BUCHENWALD
UMORJEN 4.4.1945
QUI ABITAVA
MARIO LAVRENČIČ
NATO 1903
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO 4.4.1945
Lavrenčič, Mario Mario Lavrenčič (???, 1903 - Buchenwald , 4 aprile 1945)
Via Matija Gubec, 10
località Marcottini

45°51′36.49″N 13°32′55.69″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
STANKO DEVETAK
ROJ. 1927
PREGNAN 30.9.1943
NEMČIJA
USODA NEZNANA
QUI ABITAVA
STANKO DEVETAK
NATO 1927
DEPORTATO 30.9.1943
GERMANIA
DESTINO SCONOSCIUTO</small
Devetak, Stanko Stanko Devetak ([???, 1927 - ???, ???)
Via Roma, 5

45°50′43.04″N 13°32′24.76″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
OTON JARC
ROJ. 1928
PREGNAN
LEONBERG
UMORJEN 27.2.1945
QUI ABITAVA
OTON JARC
NATO 1928
DEPORTATO
LEONBERG
ASSASSINATO 27.2.1945
Jarc, Oton Oton Jarc (???, 1928 - Leonberg, 27 febbraio 1945)
Via Trieste, 16

45°50′34.93″N 13°32′19.6″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
ANDREJ MOKOLE
ROJ. 1915
PREGNAN
FLOSSENBÜRG
UMORJEN 25.2.1945
QUI ABITAVA
ANDREJ MOKOLE
NATO 1915
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 25.2.1945
Mokole, Andrej Andrej Mokole (???, 1915 - Flossenbürg, 25 febbraio 1945)

Fogliano Redipuglia

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Nel comune di Fogliano Redipuglia sono presenti 6 pietre d'inciampo, posate tra il 2020 e il 2023,[8][9]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
2020 Via Redipulia 36

45°51′49.84″N 13°28′56.12″E
 
QUI ABITAVA
FIORENZO VISINTIN
NATO 1907
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
MITTELBAU-DORA
ASSASSINATO 30.4.1945
ILFELD
Visintin, Fiorenzo Fiorenzo Visintin (???, 1907 - Mittelbau-Dora, 30 aprile 1945)
 
QUI ABITAVA
AUGUSTO FONTANIN
NATO 1892
ARRESTATO 1944
MONFALCONE
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 21.4.1945
GUSEN
Fontanin , Augusto Augusto Fontanin (???, 1892, - Gusen, 21 aprile 1945)
27 gennaio 2022 Via III° Armata, 112

45°50′40.31″N 13°29′23.7″E
 
QUI ABITAVA
ARDUINO TREVISAN
NATO 1910
ARRESTATO DIC. 1944
DEPORTATO
NATZWEILER
ASSASSINATO 30.3.1945
Trevisan, Arduino Arduino Trevisan (???, 1910 - Natzweiler , 30 marzo 1945), una pietra d'inciampo dedicata ad Arduino è posata dal 2022 anche a Scandicci.[10]
davanti la Lapide ai caduti per la Libertà  
QUI ABITAVA
SERGIO MARCUZZI
NATO 1927
ARRESTATO DIC. 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 15.3.1945
Marcuzzi, Sergio Sergio Marcuzzi (???, 1927 - Dachau , 15 marzo 1945)
27 gennaio 2023 Via Bersaglieri, 49

45°51′49.86″N 13°28′45.73″E
 
QUI ABITAVA
ITALO FURLAN
NATO 1920
ARRESTATO NOV. 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 24.11.1944
Furlan, Italo Italo Furlan (???, 1920 - Dachau, 24 novembre 1944), partigiano della Divisione Garibaldi. Il 3 ottobre del 1944, mentre cercava informazioni e rifornimenti con e per i suoi compagni è arrestato dalle SS. Detenuto prima a Gorizia, quindi Trieste prima della deportazione nel Reich, il 15 novembre, destinato a Dachau. Internato come "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[11], muore al campo il 24 novembre 1944.
Conferito della Croce al merito di guerra.
davanti al Monumento ai caduti per la Libertà

45°50′46.41″N 13°32′26.31″E
 
QUI ABITAVA
ATTILIO MARIOTTI
NATO 1921
ARRESTATO 25.9.1944
DEPORTATO
NEUENGAMME
ASSASSINATO 1.2.1945
Mariotti, Attilio Attilio Mariotti (???, 13 novembre 1921 - Neuengamme, 1 febbraio 1945), operaio, partigiano. Catturato nel settembre del 1944, dopo la detenzione a Gorizia è deportato nel Reich destinato a Dachau. Trasferito a Neuengamme muore al campo il 1º febbraio 1945.

Gorizia

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A Gorizia si trovano 27 pietre d'inciampo, posate tra il 2016 e il 2023.[12][13] Le pietre d'inciampo a Gorizia sono state promosse dall’associazione “Amici di Israele” con il patrocinio del Comune di Gorizia. Partecipava anche l'organizzazione Informest che ora ha sede proprio nella casa di una delle persone deportate.[14]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
20 gennaio 2016 Via Graziadio Isaia Ascoli, 25

45°56′58.43″N 13°37′36.04″E
 
QUI ABITAVA
BIANCHA ALPHANDERY
ARMANI
NATA 1885
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Alphandery Armani, Bianca Bianca Alphandery Armani (Firenze, 15 novembre 1885- Auschwitz, ???), famiglia ebrea, figlia di Giuseppe ed Elisa Grego, coniugata con Adolfo Armani, madre di Gino Armani. È tra le vittime della retata del 23 novembre 1943 a Gorizia ad opera delle SS. Arrestata con la famiglia, dal carcere di Trieste è deportata nel Reich il 7 dicembre 1943 con destinazione Auschwitz dove giunge l'11 dicembre 1943. Nessuno della famiglia sopravvive alla Shoah.[15][16]
 
QUI ABITAVA
ADOLFO ARMANI
NATO 1881
ARRESTATO 18.9.1943
DEPORTATO 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 11.12.1943
Armani Heischmann, Adolfo Umberto Adolfo Umberto Armani Heischmann (Gorizia, 23 novembre 1881 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Sigismondo e Carolina Bolaffio, coniugato con Bianca Alphandary, genitore di Gino. Arresto il 18 settembre 1943 è deportato, insieme alla moglie ed al figlio, nel Reich il 7 dicembre 1943 con destinazione Auschwitz dove giunge l'11 dicembre 1943. Assassinato al suo arrivo al campo. Nessuno della famiglia sopravvive alla Shoah.[15][17]
 
QUI ABITAVA
GINO ARMANI
NATO 1922
ARRESTATO 18.9.1943
DEPORTATO 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Armani, Gino Gino Armani (Trieste, 29 aprile 1922 - Auschwitz, ???), figlio di Adolfo e Bianca Alphandary, condivide il tragico destino dei genitori. Non sopravvive alla Shoah.[15][18]
 
QUI ABITAVA
DAVIDE SCHUMANN
NATO 1880
ARRESTATO 23.11.1943
DEPORTATO 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 11.12.1943
Schumann, Davide Davide Schumann (Chklow (Bielorussia), 5 novembre 1880 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Isidoro e Sara Fleher, coniugato con Matilde Rechnitzer. Vittima con la moglie della retata nazista del 23 novembre 1943. Dopo la detenzione a Trieste, il 7 dicembre 1943 sono entrambi deportati ad Auschwitz. Assassinati entrambi nelle camere a gas al loro arrivo al campo, 11 dicembre 1943.[19]
 
QUI ABITAVA
MATILDE RECHNITZER
SCHUMANN
NATA 1864
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Rechnitzer Schumann , Matilde Matilde Rechnitzer Schumann (Zalalövő, 26 ottobre 1864 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Enrico e Anna Bruckner, coniugata con Davide Schumann. Vittima con il marito della retata nazista del 23 novembre 1943. Dopo la detenzione a Trieste, il 7 dicembre 1943 sono entrambi deportati ad Auschwitz. Assassinati entrambi nelle camere a gas al loro arrivo al campo, 11 dicembre 1943.[20]
Via Graziadio Isaia Ascoli, 15

45°56′55.78″N 13°37′33.61″E
 
QUI ABITAVA
FRIEDA WEISSMANN
IACOBONI
NATA 1887
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
BERGEN-BELSEN
Weissmann Iacoboni, Frieda Frieda Weissmann Iacoboni (Čortkiv, 2 agosto 1887 - Bergen-Belsen, ???), figlia di Abramo Ginsberg e di Gittel Weissmann, coniugata con Leone Iacoboni, madre di Giacomo, Gisella e Sofia Iacoboni. Arrestata con le due figlie dai nazisti nella retata del 23 novembre 1943, con loro imprigionata a Trieste prima della deportazione nel Reich con destinazione campo di concentramento di Auschwitz dove arrivano l'11 dicembre 1943. Frieda muore nel campo di Bergen-Belsen. Solo il figlio Giacomo sopravvive alla Shoah..[21][22][23]
 
QUI ABITAVA
GISELLA IACOBONI
NATA 1921
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Iacoboni, Gisella Gisella Iacoboni (Trieste, 23 maggio 1921 - Auschwitz, ???), figlia di Leone e Frieda Weissmann, sorella di Sofia e Giacomo. Arrestata il 23 novembre 1943 insieme alla madre, sorella e fratello, dal carcere di Gorizia prima, Trieste poi, il 7 dicembre 1943 è deportata con la famiglia ad campo di concentramento di Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah, stessa sorte per madre e sorella.
 
QUI ABITAVA
SOFIA IACOBONI
NATA 1920
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
BERGEN-BELSEN
Iacoboni, Sofia Sofia Iacoboni (Trieste, 17 settembre 1920 - Bergen-Belsen, ???), figlia di Leone e Frieda Weissmann, sorella di Gisella e Giacomo. Insieme alla madre e ai fratelli è arrestata il 23 novembre 1943. Con loro detenuta nel carcere di Gorizia, poi Trieste, quindi deportata con i famigliari il 7 dicembre 1943 ad Auschwitz. Solo il fratello Giacomo sopravvive alla Shoah.
Via Garibaldi, 5

45°56′32.6″N 13°37′13.9″E
 
QUI ABITAVA
ELISA RICHETTI
LUZZATTO
NATA 1858
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Richetti Luzzatto, Elisa Elisa Richetti Luzzatto (Gorizia, 5 febbraio 1858 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Elia, coniugata con Giuseppe Luzzatto, madre di Rina Sara e Iginio. Il 23 novembre 1943 è arrestata insieme ai figli e portata nel carcere di Gorizia, a cui segue Trieste, quindi, il 7 dicembre 1943, la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz. Nessuno della famiglia sopravvive alla Shoah.[15][24]
 
QUI ABITAVA
IGINIO LUZZATTO
NATO 1886
ARRESTATO 23.11.1943
DEPORTATO 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Luzzatto, Iginio Iginio Luzzatto (Gorizia, 8 giugno 1886 - Auschwitz, ???), figlio di Giuseppe ed Elisa Richetti, fratello di Rina Sara. È arrestato insieme a madre e sorella il 23 novembre 1943, portato nella prigione di Gorizia, quindi Trieste. Il 7 dicembre 1943 deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivano l'11 dicembre 1943. Nessuno della famiglia sopravvive alla Shoah.[15][25]
 
QUI ABITAVA
SARA LUZZATTO
NATA 1884
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Luzzatto, Sara Sara Luzzatto (Gorizia, 24 marzo 1884 - Auschwitz, ???), figlia di Giuseppe e di Elisa Richetti. Il 23 novembre 1943 è arrestata insieme alla madre e al fratello Iginio e incarcerati a Gorizia, in seguito Trieste, infine il 7 dicembre 1943 deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Nessuno della famiglia sopravvive alla Shoah.[15][26]
 
QUI ABITAVA
EMMA LUZZATTO
MICHELSTAEDTER
NATA 1854
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
MORTA
DURANTE IL TRASPORTO
Luzzatto Michelstaedter, Emma Emma Luzzatto Michelstaedter (Gorizia, 17 ottobre 1854 - ???, ???), figlia di Cesare e Regina Jona, coniugata con Alberto Michelstaedter, quattro figli tra cui Elda e Carlo Michelstaedter. Il 23 novembre 1943 Emma è arrestata, incarcerata a Gorizia, in seguito Trieste, a cui segue, il 7 dicembre, la deportazione nel Reich con destinazione Auschwitz. Dubbia la sua comunque tragica sorte: forse deceduta durante il viaggio verso il Lager o forse assassinata all'arrivo nel Lager, 11 dicembre 1943.[27]
Via Mazzini, 15

45°56′31.37″N 13°37′19.85″E
 
QUI ABITAVA
FERRUCCIO LEONI
NATO 1877
ARRESTATO 24.11.1943
DEPORTATO 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 11.12.1943
Leoni, Ferruccio Ferruccio Leoni (Padova, 16 dicembre 1877 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlio di Marco e Vittoria Bertocco, coniugato con Marcellina Tani. Arrestato il 24 novembre 1943, incarcerato a Trieste, il 7 dicembre 1943 è deportato ad Auschwitz, dove arriva l'11 dicembre 1943. Non sopravvive alla Shoah.[28]
21 gennaio 2017 Corso Italia, 178

45°56′20.47″N 13°36′45.63″E
 
QUI ABITAVA
ANNA PAOLA
LUZZATTO
NATA 1864
ARRESTATA 1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Luzzatto, Anna Paola Anna Paola Luzzatto (Gorizia, 19 dicembre 1864 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Eugenia Liebmann e Aronne, il responsabile sanitario in città. Arrestata a Gorizia il 23 novembre 1943, incarcerata a Trieste, deportata ad Auschwitz-Birkenau è assassinata al suo arrivo al campo, 11 dicembre 1943.[29]
23 gennaio 2018 Largo Culiat, 11

45°56′39.64″N 13°37′03.85″E
 
QUI ABITAVA
ELDA
MICHELSTAEDTER
MORPURGO
NATA 1879
ARRESTATA 1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 26.12.1944
RAVENSBRÜCK
Michelstaedter Morpurgo, Elda Elda Michelstaedter Morpurgo (Gorizia, 2 ottobre 1879 - Ravensbrück, 26 dicembre 1944), figlia di Alberto e Emma Luzzatto, sorella del filosofo Carlo Michelstaedter, coniugata con Silvio Morpurgo. Arrestata a Gorizia il 9 novembre 1943 e detenuta prima a Gorizia, poi Trieste a cui segue la deportazione nel Reich, insieme alla madre. Muore al campo di Ravensbrück il 26 dicembre 1944. La madre muore sul convoglio verso il Lager.[14][30]
27 gennaio 2019 Via del Santo, 4

45°56′55.05″N 13°37′38.45″E
 
QUI ABITAVA
MALVINA
MICHELSTAEDTER
GOLDBERGER
NATA 1856
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Michelstaedter Goldberger, Malvina Malvina Michelstaedter Goldberger (Gorizia, 22 settembre 1856 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), zia del filosofo Carlo Michelstaedter. Coniugata con Massimiliano Goldberger, italianizzato Colberti, madre di Irene e Adele. Eredita con le figlie, alla morte del marito, la conduzione del commercio di vini all'ingrosso. Malvina e le due figlie sono tra le vittime della retata nazista del 23 novembre 1943; detenute prima nel carcere di Gorizia e poi Trieste, quindi deportate, nel dicembre 1943, nel Reich con destinazione Auschwitz-Birkenau. Malvina è assassinata al suo arrivo al campo, 11 dicembre 1943.
 
QUI ABITAVA
ADELE
GOLDBERGER
NATA 1892
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
DESTINO IGNOTO
Goldberger, Adele Adele Goldberger (Fiume, 18 febbraio 1892 - ???, ???), figlia di Massimiliano e Malvina Michelstaedter, sorella di Irene. È arrestata con la madre e la sorella il 23 novembre 1943. Dopo la detenzione nel carcere di Gorizia e poi Trieste, sono tutte e tre deportate, nel dicembre 1943, nel Reich destinate ad Auschwitz. Non sopravviveranno alla Shoah. La madre è assassinata all'arrivo al campo, della sorte delle due sorelle nulla è dato più di sapere.[31]
 
QUI ABITAVA
IRENE
GOLDBERGER
NATA 1887
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
DESTINO IGNOTO
Goldberger, Irene Irene Goldberger (Fiume, 7 gennaio 1887 - ???, ???), figlia di Massimiliano e Malvina Michelstaedter, sorella di Adele. È arrestata con la madre e la sorella il 23 novembre 1943. Dopo la detenzione nel carcere di Gorizia e poi Trieste, sono tutte e tre deportate, nel dicembre 1943, nel Reich destinate ad Auschwitz. Non sopravviveranno alla Shoah. La madre è assassinata all'arrivo al campo, della sorte delle due sorelle nulla è dato più di sapere.[31]
20 gennaio 2020 Via Galilei, 4

45°56′33.2″N 13°37′01.7″E
 
QUI ABITAVA
EDVIGE
JONA GENTILLI
NATA 1868
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Jona Gentilli, Edvige Edvige Jona Gentilli (Gorizia, 17 luglio 1868 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Giacomo, coniugata con Alberto Jona, un figlio. Arrestata con la sorella a Gorizia nel corso del rastrellamento nazista del 23 novembre 1943, imprigionata prima a Gorizia, poi Trieste da dove, il 7 dicembre, è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Entrambe le sorelle Gentilli sono assassinate al loro arrivo al campo l'11 dicembre 1943.[32]
 
QUI ABITAVA
MARGHERITA
GENTILLI
NATA 1873
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Gentilli, Margherita Margherita Gentilli (Gorizia, 20 dicembre 1873 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Giacomo, sorella di Edvige Jona Gentilli. Arrestata con la sorella a Gorizia nel corso del rastrellamento nazista del 23 novembre 1943, imprigionata prima a Gorizia, poi Trieste da dove, il 7 dicembre, è deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Entrambe le sorelle Gentilli sono assassinate al loro arrivo al campo l'11 dicembre 1943.[32]
19 novembre 2021 Via Vittorio Veneto, 174
parco Basaglia
ingresso ex ospedale psichiatrico


45°56′01.18″N 13°37′57.86″E
 
QUI ABITAVA
ELIO
MICHELSTAEDTER
NATO 1871
ARRESTATO 25.3.1944
DEPORTATO 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATO
Michelstaedter, Elio Elio Michelstaedter (Fiume, 24 aprile 1871 - Auschwitz, ???), figlio di Isacco e Anna Camerini, coniugato con Amelia Pavia. Ospitato con la moglie presso l'allora ospedale psichiatrico, con essa sfugge al rastrellamento nazista del 23 novembre 1943, ma sono entrambi arrestati il 25 marzo 1944. Incarcerati entrambi a Trieste quindi deportati ad Auschwitz. Entrambi non sopravvivono alla Shoah.[33]
 
QUI ABITAVA
AMELIA PAVIA
MICHELSTAEDTER
NATA 1876
ARRESTATA 25.3.1944
DEPORTATA 1944
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Pavia Michelstaedter, Amelia Amelia Pavia Michelstaedter (Gorizia, 15 luglio 1876 - Auschwitz, ???), figlia di Giuseppe e Betty Michelstaedter, coniugata con Elio Michelstaedter, condivide il destino tragico del coniuge. Ospitati entrambi presso l'allora ospedale psichiatrico, sfuggono al rastrellamento nazista del 23 novembre 1943, ma sono entrambi arrestati il 25 marzo 1944. Incarcerati entrambi a Trieste quindi deportati ad Auschwitz. Entrambi non sopravvivono alla Shoah.[33]
 
QUI ABITAVA
ELSA VALOBRA
NATA 1895
ARRESTATA 25.5.1944
DEPORTATA 1944
AUSCHWITZ
DESTINO IGNOTO
Valobra, Elsa Elsa Valobra (trieste, 16 maggio 1895 - ???, ???), figlia di Giulio e Emma Morpurgo. Ospitata presso l'allora ospedale psichiatrico provata dalle persecuzioni conseguenti l'emanazione delle leggi razziali fasciste del 1938, sfugge al rastrellamento del 23 novembre 1943, di cui è invece vittima la madre, ma viene arrestata il 25 marzo 1944 e deportata nel Reich con destinazione Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[33]
Via Luigi Cadorna, 34

45°56′40.2″N 13°37′05.6″E
 
QUI ABITAVA
EMMA PIA
MORPURGO VALOBRA
NATA 1866
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Morpurgo Valobra, Emma Pia Emma Pia Morpurgo Valobra (Gorizia, 23 luglio 1886 - Auschwitz, 11 dicembre 1943),figlia di Giuseppe e Lina Doerfles, coniugata con Giulio Valobra, madre di Elsa Valobra. All'arresto del 23 novembre 1943 segue la deportazione ad Auschwitz. Assassinata al suo arrivo al campo l'11 dicembre 1943 precedendo di solo qualche mese la figlia Elsa che pure non sopravviverà alla Shoah.[33]
23 novembre 2022 Via Manzoni, 18

45°56′26.05″N 13°36′47.73″E
 
QUI ABITAVA
PROSPERA
VITALE BOLAFFIO
NATA 1862
ARRESTATA 23.11.1943
DEPORTATA 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 11.12.1943
Vitale Bolaffio, Prospera Prospera Vitale Bolaffio (Alessandria, 12 luglio 1862 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), figlia di Michele e Anna Sacerdote, coniugata con Giacomo Bolaffio. Arrestata a Gorizia nel corso della retata del 23 novembre 1943, dopo la detenzione nel carcere cittadino è trasferita in quello di Trieste e da lì il 7 dicembre deportata ad Auschwitz dov'è assassinata nella camera a gas al suo arrivo al campo l'11 dicembre 1943.[34][35]
18 aprile 2023 Via Lunga, 66

45°56′14.18″N 13°37′50.63″E
 
QUI ABITAVA
LADISLAO
HERSKOVITZ
NATO 1906
ARRESTATO 23.11.1943
DEPORTATO 1943
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 1943
Herskovitz, Ladislao Ladislao Herskovitz (Fiume, 10 dicembre 1906 - Auschwitz, dicembre 1943), anche Ladislao Ercoli, figlio di Samuele e Laura Starck, negoziante di mobili. Arrestato è detenuto prima a Gorizia, quindi Trieste prima della deportazione nel Reich destinazione Auschwitz dove giunge l'11 dicembre 1943. Non sopravvive alla Shoah.[36][37]

Gradisca d'Isonzo

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A Gradisca d'Isonzo sono presenti 4 pietre d'inciampo, tutte posate il 27 gennaio 2022.[38]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2022 Via Marziano Ciotti, 8

45°53′18.24″N 13°30′08.37″E
 
QUI ABITAVA
ARRIGO MAREGA
NATO 1920
DEPORTATO
ASSASSINATO 9.1.1944
Marega, Arrigo Arrigo Marega, come gli oltre 600mila soldati italiani che all'armistizio dell'8 settembre 1943 sono catturati e deportati nel Reich, Arrigo, con lo stato di internato militare italiano, è messo al lavoro coatto a Danzica. Muore sotto un bombardamento anglo-americano il 9 gennaio 1944.
Via Roma, 4

45°53′34.89″N 13°29′53.21″E
 
QUI ABITAVA
AMEDEO QUARGNAL
NATO 1926
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
LIBERATO
MORTO 27.7.1945
Quargnal, Amedeo Amedeo Quargnal, deportato a Mauthausen, muore pochi mesi dopo la liberazione.
Via Aquileia, 39

45°53′19.21″N 13°29′36.36″E
 
QUI ABITAVA
LUCIANO PUSSIG
NATO 1921
DEPORTATO
GELSERKIRCHEN
ASSASSINATO 4.11.1944
Pussig, Luciano Luciano Pussig, come gli oltre 600mila soldati italiani che all'armistizio dell'8 settembre 1943 sono catturati e deportati nel Reich, Luciano, con lo stato di internato militare italiano, è messo al lavoro coatto a Gelsenkirchen. Muore sotto un bombardamento anglo-americano il 4 novembre 1944.
Piazzale dell'Unità d'Italia, 6

45°53′19.87″N 13°29′59.06″E
 
QUI ABITAVA
EUGENIO VENUTI
NATO 1904
DEPORTATO
ASSASSINATO 19.3.1945
BERGEN - BELSEN
Venuti, Eugenio Eugenio Venuti, partigiano, animatore della Resistenza locale unitamente alla moglie Anna. Sono deportati entrambi: Eugenio a Bergen-Belsen, dove muore il 19 marzo 1945; la moglie sopravvive ad Auschwitz.

Ronchi dei Legionari

modifica

A Ronchi dei Legionari sono attualmente presenti 33 pietre d'inciampo, posate tra il 2019 e il 2023.[39][40][41][42][43] Ronchi dei Legionari, considerato uno degli epicentri della Resistenza italiana, città decorata con medaglia d’argento al valor militare per l’attività partigiana, durante la seconda guerra mondiale pagò un prezzo altissimo: nei lager nazisti arrivarono 158 deportati, 75 dei quali non fecero più ritorno. Gia l’8 settembre 1943 si costituì la prima formazione partigiana: la Brigata Proletaria. Il 24 maggio 1944, la città è teatro di un feroce rastrellamento che coinvolse 68 persone. Alle 5 del mattino arrivarono le SS tedesche spalleggiate dai repubblichini italiani appartenenti alla famigerata "Banda Collotti", nota per la sua crudele repressione antipartigiana. Gli arrestati caricati sui camion diretti a Vermegliano, verso il centro e nella zona della "Casette"[44] e imprigionati poi nel carcere del Coroneo,[45] a Trieste, quindi il 31 maggio 1944 deportati nel Reich. In totale 158 persone deportate dalla cittadina che contava allora 8.000 abitanti: 75 di esse non torneranno più.

Nel maggio 2014, una lapide commemorativa è stata collocata dall'amministrazione comunale, in collaborazione con ANPI e ANED alla presenza di due sopravvissuti dei lager.[46]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
28 gennaio 2019 Via Dante Alighieri, 12
(di fronte alla chiesa di Maria Madre della Chiesa)

45°49′47.31″N 13°30′03.83″E
 
QUI FU ARRESTATO
DOMENICO CANDOTTO
NATO 1886
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 23.11.1944
Candotto, Domenico Domenico Candotto (???, ??? 1886 - Dachau, 23 novembre 1944), sposa Maria Turolo. La coppia ebbe cinque figli. Massimo e Renzo, morti partigiani, Ida e Corinna deportate ad Auschwitz con la madre Maria. Il figlio minore Mario con il padre Domenico invece furono deportati al campo di concentramento di Dachau dove Domenico muore il 23 novembre 1944. I figli Mario, Ida e Corinna sopravvissero.[47]
 
QUI FU ARRESTATO
ANGELO GREGORIN
NATO 1883
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 15.9.1944
Gregorin, Angelo Angelo Gregorin (???, ??? 1883 - Dachau, 15 settembre 1944)
 
QUI FU ARRESTATO
ORLANDO SERAFIN
NATO 1921
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO
Serafin, Orlando Orlando Serafin (???, ??? 1921 - Buchenwald, 24 maggio 1944), partigiano fratello di Ida Serafin; così come la sorella troverà la morte nel Lager. Il 27 gennaio 2012, al fratello Silvio è consegnata una medaglia d'onore in sua memoria, conferita con decreto del Presidente della repubblica.[48]
 
QUI FU ARRESTATA
MARIA TUROLO
NATA 1890
ARRESTATA 24.5.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Turolo, Maria Maria Turolo (???, ??? 1890 - Auschwitz, ???), sposa Domenico Candotto dal quale avrà cinque figli. Mentre il marito e il figlio sono deportati al campo di concentramento di Dachau, Maria, con le figlie Ida e Corinna, è deportata ad Auschwitz e assassinata come il marito; le figlie ed il figlio Mario sopravvissero.
Piazza Santo Stefano
davanti antica chiesa

45°50′08.26″N 13°30′40.07″E
 
QUI FU ARRESTATO
ANGELO MINIUSSI
NATO 1914
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 21.3.1945
Miniussi, Angelo Angelo Miniussi (Fogliano, 6 dicembre 1914 - Dachau, 21 marzo 1945), figlio di Pino e Maria Saranz,[49] una figlia. Arrestato a Vermegliano, deportato in Germania e detenuto al campo di concentramento di Dachau, a Allach,[50] e Markirch. Assassinato il 21 marzo 1945.[48]
 
QUI FU ARRESTATO
GINO ZONTA
NATO 1929
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
MORTO 12.5.1945
Zonta, Gino Gino Zonta (???, ??? 1929 - Dachau, 12 maggio 1945), arrestato con il padre Lodovico Zonta, deportati entrambi nel Reich: Gino destinato al campo di campo di concentramento di Dachau dove muore il 12 maggio 1945, il padre destinato a Flossenbürg.
 
QUI FU ARRESTATO
LODOVICO ZONTA
NATO 1903
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 4.11.1944
Zonta, Lodovico Lodovico Zonta (???, ??? 1903 - Dachau, 4 novembre 1944), padre di Gino Zonta e Paolino. Arrestato col figlio Gino, è deportato a Flossenbürg. Muore il 4 novembre 1944. Gino è ucciso a Dachau, Paolino sopravvisse.[51]
Viale G.Garibaldi
località Vermegliano

45°50′00.37″N 13°30′29.3″E
 
QUI ABITAVA
ARCÙ TARDIVO
NATO 1921
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
RISIERA DI SAN SABBA
ASSASSINATO 28.6.1944
Tardivo, Acrù Acrù Tardivo (???, ??? 1921 - Risiera di San Sabba, 28 giugno 1844), attivo nella Resistenza, due fratelli: Giacomo e Mario. Tutti e tre arrestati dai nazisti il 24 maggio del 1944, alle cinque del mattino, a seguito della delazione di due partigiani passati al nemico. Detenuto nel carcere Coroneo[45] di Trieste. Insieme ai partigiani combattenti Angelo Cenedese e Oliviero De Bianchi è trasferito alla Risiera di San Sabba il 22 giugno 1944; uccisi lo stesso giorno, così come altri combattenti della Resistenza nel Litorale adriatico di origine italiano, sloveno oppure croato.[52]
Il fratello Mario, sopravvissuto, sarà presidente dell'ANED di Ronchi dei Legionari. Mario morì nel 2011, Giacomo nel 2016.[53]
Via Brigata Modena, 2

45°49′57.9″N 13°30′27.23″E
 
QUI ABITAVA
GUGLIELMO TOMASIN
NATO 1896
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
MORTO 9.5.1945
Tomasin, Guglielmo Guglielmo Tomasin (???, ??? 1896 - Dachau, 9 maggio 1945), sposato, due figli: Valdi Tomasin e Maria Pia. Guglielmo e il figlio sono arrestati e deportati al campo di concentramento di Dachau. Entrambi assassinati nel campo.
Maria Pia sopravvisse.[51]
 
QUI ABITAVA
VALDI TOMASIN
NATO 1929
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
MORTO 9.5.1945
Tomasin, Valdi Valdi Tomasin (???, ??? 1929 - Auschwitz, ???), arrestato e deportato nel Reich con il padre Guglielmo Tomasin, destinati al campo di concentramento di Dachau dove entrambi trovarono la morte.
3 febbraio 2020 Via Dante Alighieri, 12
(di fronte alla chiesa di Maria Madre della Chiesa)

45°49′47.31″N 13°30′03.83″E
 
QUI ABITAVA
GIOVANNI OLIVO
NATO 1913
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
DACHAU
MORTO 14.5.1945
Olivo, Giovanni Giovanni Olivo (Ronchi dei Legionari, ??? 1913 - Dachau, 14 maggio 1945), arrestato nel 1944, deportato a Dachau, Flossenbürg, infine assassinato a Dachau il 14 maggio 1945.
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE ZAMAR
NATO 1906
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 15.2.1945
Zamar, Giuseppe Giuseppe Zamar (Ronchi dei Legionari, ??? 1906 - Dachau, 15 febbraio 1945), arrestato nel maggio 1944, deportato a Dachau, trasferito a Natzweiler[54], Leonberg,[55] infine assassinato a Dachau il 15 febbraio 1945.
 
QUI ABITAVA
ANTONIO FRANZI
NATO 1911
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 28.1.1945
Franzi, Antonio Antonio Franzi (Ronchi dei Legionari, ??? 1911 - Dachau, 28 gennaio 1945), arrestato nel maggio 1944, deportato a Dachau, trasferito a Allach,[50]quindi Natzweiler[54], infine assassinato a Dachau il 28 gennaio 1945.
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE ZANET
NATO 1919
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 15.2.1945
Zanet, Giuseppe Giuseppe Zanet (Ronchi dei Legionari, ??? 1919 - Dachau, 15 febbraio 1945), arrestato nel maggio 1944, deportato a Dachau, trasferito a Allach,[50]quindi Natzweiler[54], infine assassinato a Dachau il 15 febbraio 1945.
Via G.D'Annunzio, 15

45°49′37.51″N 13°30′10.9″E
 
QUI ABITAVA
ANGELO GHERGOLET
NATO 1891
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 9.3.1945
Ghergolet, Angelo Angelo Ghergolet (Ronchi dei Legionari, ??? 1891 - Dachau, 9 marzo 1945), arrestato nel 1944, deportato a Dachau e qui assassinato il 9 marzo 1945.
Via XXIV Maggio

45°49′08″N 13°30′08.84″E
 
QUI ABITAVA
ANNAMARIA
MAGNASSI
NATA 1900
ARRESTATA 24.5.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 30.11.1945
Magnassi, Annamaria Annamaria Magnassi (Ronchi dei Legionari, ??? 1900 - Auschwitz, 30 novembre 1945), arrestata nel 1944, deportata ad Auschwitz e qui assassinata il 30 novembre 1944.
 
QUI ABITAVA
EUFEMIA BRUMAT
NATA 1903
ARRESTATA 24.5.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA
Brumat, Eufemia Eufemia Brumat (Ronchi dei Legionari, ??? 1903 - Auschwitz, ???), arrestata nel 1944, deportata e assassinata ad Auschwitz.
Piazza Santo Stefano
davanti antica chiesa

45°50′08.26″N 13°30′40.07″E
 
QUI ABITAVA
ARMANDO MATURO
NATO 1908
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 8.2.1945
Maturo, Armando Armando Maturo (Ronchi dei Legionari, ??? 1891 - Dachau, 8 febbraio 1945), arrestato nel 1944, deportato a Dachau, quindi Allach[50] e assassinato a Dachau l’8 febbraio 1945.
24 maggio 2021 Piazza Santo Stefano
davanti antica chiesa

45°50′08.26″N 13°30′40.07″E
 
QUI ABITAVA
ATTILIO TOSOLIN
NATO 1907
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
MATHAUSEN
ASSASSINATO 31.3.1945
Tosolin, Attilio Attilio Tosolin (Ronchi dei Legionari, ??? 1907 - Mauthausen, 31 marzo 1945)
 
QUI ABITAVA
FORTUNATO
SORANZIO
NATO 1905
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 24.2.1945
Soranzio, Fortunato Fortunato Soranzio (Ronchi dei Legionari, ??? 1905 - Dachau, 24 febbraio 1945)
Via Dante Alighieri, 12
(di fronte alla chiesa di Maria Madre della Chiesa)

45°49′47.31″N 13°30′03.83″E
 
QUI ABITAVA
FRANCESCO
MANAZZONI
NATO 1891
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 16.4.1944
Manazzoni, Francesco Francesco Manazzoni (Ronchi dei Legionari, ??? 1891 - Dachau, 16 aprile 1944)
 
QUI ABITAVA
LUIGI QUINTO
NATO 1907
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
MATHAUSEN
ASSASSINATO
Quinto, Luigi Luigi Quinto (Ronchi dei Legionari, ??? 1907 - Mauthausen, ???)
 
QUI ABITAVA
LEDI BEVILACQUA
NATA 1922
ARRESTATA 24.5.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 28.2.1945
Bevilacqua, Leda Leda Bevilacqua (Ronchi dei Legionari, 10 settembre 1922 - Auschwitz, 28 febbraio 1945), nata nel rione di Vermegliano, fervente credente e attivista dell'Azione Cattolica, impiegata ai cantieri navali di Monfalcone. Arrestata il 24 maggio 1944 con lo zio e con tanti altri concittadini per sospetto collaborazionismo, avviata prima al carcere Coroneo a Trieste e poi ad Auschwitz dove giunge il 4 giugno. In un biglietto gettato dal treno che la deportava nel Reich, scrisse all’amica Iole Zanolla, presidente della Gioventù femminile: «Prima di partire ti mando questa mia. Spero ti arriverà. Parto per la Germania. Soffro tanto. Ma questa è la volontà di Dio. “Fiat”. Il corpo è sfinito: ma io con la preghiera riesco a portare il mio dolore. Il mio maggior tormento è quello di lasciare la nonna e di non poter ricevere Gesù: la mia unica forza. O Dio mio. Aiutami tu. Prega per me, Jole. E porta il saluto a tutte le socie». A metà agosto è avviata a Ravensbrück dove Muore il 28 febbraio 1945.[56]
24 maggio 2022 Via Dante Alighieri, 12
(di fronte alla chiesa di Maria Madre della Chiesa)

45°49′47.31″N 13°30′03.83″E
 
QUI ABITAVA
ANGELO CENEDESE
NATO 1925
ARRESTATO 24.5.1944
INTERNATO
RISIERA SAN SABBA
ASSASSINATO 21.9.1944
Cenedese, Angelo Angelo Cenedese (Ronchi dei Legionari, ??? 1925 - Risiera di San Sabba, 21 settembre 1944)
 
QUI ABITAVA
IDA SERAFIN
NATA 1926
ARRESTATA 1.6.1944
DEPORTATA
AUSCHWITZ
ASSASSINATA 28.8.1944
Serafin, Ida Ida Serafin (???, 1926 - Auschwitz, 25 agosto 1944), sorella del partigiano Orlando Serafin. Come il fratello non fece ritorno dalla deportazione, precedendolo nella morte di un solo mese.
Via delle Fornaci, 2

45°49′28.53″N 13°31′20.23″E
 
QUI ABITAVA
OLIVIERO
DE BIANCHI
NATO 1923
ARRESTATO 24.5.1944
INTERNATO
RISIERA SAN SABBA
ASSASSINATO 23.5.1944
De Bianchi, Oliviero Oliviero De Bianchi (Ronchi dei Legionari, ??? 1923 - Risiera di San Sabba, 23 maggio 1944)
 
QUI ABITAVA
LUCIO TOLLOI
NATO 1920
ARRESTATO 24.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 15.4.1945
Tolloi, Lucio Lucio Tolloi (Ronchi dei Legionari, ??? 1920 - Dachau, 15 aprile 1945)
Piazza Santo Stefano
davanti antica chiesa

45°50′08.26″N 13°30′40.07″E
 
QUI ABITAVA
ALDO GEPPERT
NATO 1912
ARRESTATO GIUGNO 1944
DEPORTATO
NATZWEILER-LEONBERG
ASSASSINATO 30.3.1945
Geppert, Aldo Aldo Geppert (??? 1912 - Natzweiler-Leonberg, 23 maggio 1944), di origine milanese, arrivato nella Bisiacaria per fare il militare, a Redipuglia, incontra quella che sarebbe diventata la moglie, Maria Soranzio; trasferiti a Vermegliano poi, il 16 giugno del 1944, la deportazione.[57]
24 maggio 2023 Via XXIV maggio, 36

45°49′11.78″N 13°30′01.66″E
 
QUI ABITAVA
LINO FURLAN
NATO 1919
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 18.3.1945
Furlan, Lino Lino Furlan (??? 1919 - Mauthausen, 18 marzo 1945), partigiano appartenente alla Brigata Garibaldi di Trieste deceduto nel lager di Mauthausen il 18 marzo 1945.
Via Brigata Modena, 2
Vermegliano

45°49′57.9″N 13°30′27.23″E
 
QUI ABITAVA
GUGLIELMO DEIURI
NATO 1901
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 18.3.1945
Deiuri, Guglielmo Guglielmo Deiuri (??? 1901 - Dachau, 18 marzo 1945)
Via del Capitello, 24

45°49′55.98″N 13°30′41.48″E
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE PACOR
NATO 1921
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 2.4.1945
Pacor, Giuseppe Giuseppe Pacor (??? 1921 - Mauthausen, 2 aprile 1945)
Via delle Fornaci, 4

45°49′23.93″N 13°31′30″E
 
QUI ABITAVA
BRUNO VIOLIN
NATO 1919
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 19.5.1945
Violin, Bruno Bruno Violin (??? 1919 - Dachau, 19 maggio 1945)
Via Dante Alighieri, 12
(di fronte alla chiesa di Maria Madre della Chiesa)

45°49′47.31″N 13°30′03.83″E
 
QUI ABITAVA
ATTILIO GAIARDO
NATO 1922
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO 9.3.1945
Gaiardo, Attilio Attilio Gaiardo (??? 1919 - Buchenwald, 9 marzo 1945)

Sagrado

modifica

A Sagrado sono presenti 6 pietre d'inciampo, posate tra il 2022 e il 2023.[58][59]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2022 Via Dante Alighieri, 19
davanti al Muicipio

45°52′34.9″N 13°29′07.23″E
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE AZZAN
NATO 1908
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 3.11.1944
Azzan, Giuseppe Giuseppe Azzan (???, 1908 - Mauthausen, 3 novembre 1944)
 
QUI ABITAVA
MARIO BOZZI
NATO 1923
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 3.4.1945
Bozzi, Mario Mario Bozzi (???, 1923 - Dachau, 3 aprile 1945)
 
QUI ABITAVA
UBALDA MOCCHIUT
NATA 1909
ARRESTATA 1944
DEPORTATA
BERGEN-BELSEN
ASSASSINATA
Mocchiut, Ubalda Ubalda Mocchiut (???, 8 novembre 1909 - Bergen-Belsen, ???)
 
QUI ABITAVA
VITTORIO
POLENTARUTTI
NATO 1920
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 12.4.1945
Polentarutti, Vittorio Vittorio Polentarutti (???, 1920 - Flossenbürg, 12 aprile 1945)
28 gennaio 2023 Via Dante Alighieri, 64

45°52′30.46″N 13°29′04.81″E
 
QUI ABITAVA
DAVIDE ROSSIN
NATO 1890
ARRESTATO 15.6.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 30.1.1945
Rossin, Davide Davide Rossin (???, 1890 - Dachau, 30 gennaio 1945)
Via Bersaglieri, 49

45°51′49.86″N 13°28′45.8″E
 
QUI ABITAVA
Giovanni Visintin
NATO 1909
ARRESTATO 13.1.1945
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 16.3.1944
Visintin, Giovanni Giovanni Visintin (???, 1909 - Flossenbürg, 16 marzo 1944)

Savogna d'Isonzo

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Nel Comune di Savogna d'Isonzo sono presenti quattro pietre d'inciampo posate tra il 2022 e 2023.[60][61]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione Traduzione
26 gennaio 2022 Via fratelli Rusjan, 34
Ulica bratov Rusjan, 34

45°53′59.18″N 13°36′30.56″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
JOŽEF FERFOLJA
ROJ. 1901
DEPORTIRAN 1944
BUCHENWALD
UMORJEN 25.2.1945
QUI ABITAVA
JOŽEF FERFOLJA
NATO 1901
DEPORTATO 1944
BUCHENWALD
ASSASSINATO 25.2.1945
Ferfolja, Jožef Jožef Ferfolja (???, 1901 - Buchenwald, 25 febbraio 1945),
Via Primo Maggio, 22a
Prvomajska ulica, 22a

45°54′18.37″N 13°34′22.87″E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
PETER URŠIČ
ROJ. 1904
DEPORTIRAN
BUCHENWALD
UMORJEN 7.2.1945
QUI ABITAVA
PETER URŠIČ
NATO 1904
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO 7.2.1945
Uršič, Peter Peter Uršič (???, 1904 - Buchenwald, 7 febbraio 1945)
26 gennaio 2023 Savogna d'Isonzo  
TUKAJ JE PREBIVAL
ALOJZ TOMSIČ
ROJ. 1908
USTRELJEN 3.11.1944
RǏZARNA V TRSTU
QUI ABITAVA
ALOJZ TOMSIČ
NATO 1908
FUCILATO 3.11.1944
RISIERA DI S.SABBA
Tomsič, Alojz Alojz Tomsič (Merna, 1908 - Risiera di San Sabba, 3 novembre 1944), meccanico, partigiano, coniugato, due figli. Arrestato, detenuto al Coroneo di Trieste prima dell'internamento alla Risiera di San Sabba, dov'è torturato prima della fucilazione il 3 novembre 1944.
località Peci  
TUKAJ JE PREBIVAL
PETER JUREN
ROJ. 1905
DEPORTIRAN 1944
DACHAU
UMORJEN 8.1.1945
BUCHENWALD
QUI ABITAVA
PETER JUREN
NATO 1905
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 8.1.1945
BUCHENWALD
Juren, Peter Peter Juren (Merna, 1904 - Buchenwald, 8 gennaio 1945), nato nella frazione di Peci,contadino, partigiano, coniugato, quattro figli. Aarrestato Il 14 ottobre 1944 è carcerato a Gorizia e il 19 ottobre deportato nel Reich giungendo il 22 ottobre a Dachau. Trasferito a Buchenwald, muore nel campo l'8 gennaio 1945.

Turriaco

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Turriaco accoglie tre pietre d'inciampo posate il 25 aprile 2021.[62]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
25 aprile 2021 Via Dante Alighieri, 36

45°49′21.82″N 13°26′45.51″E
 
QUI ABITAVA
EMILIO TOMASELLA
NATO 1900
ARRESTATO 23.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 12.2.1945
Tomasella, Emilio Emilio Tomasella (???, 1900 - Dachau, 12 febbraio 1945), antifascista già dalla nascita del PNF, operaio dei Cantieri di Monfalcone, subisce la violenza delle squadracce di Mussolini, più volte arrestato, l'ultimo e definitivo il 23 maggio 1944. Deportato nel Reich con destinazione Dachau, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[63], assassinato il 12 febbraio 1945.[64].
Viale Gramsci, 52

45°49′16.54″N 13°27′00.74″E
 
QUI ABITAVA
GUERRINO PERCO
NATO 1911
ARRESTATO 15.11.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 24.1.1945
GUSEN
Perco, Guerrino Guerrino Perco (???, 1911 - Mauthausen, 24 gennaio 1945), antifascista, arrestato insieme a Faliero Martinuzzi ed entrambi deportati nel Reich con destinazione Mauthausen, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[63], Guerrino è assassinato il 24 gennaio 1945.[65].
Piazza Libertà, 48

45°49′15.19″N 13°26′43.35″E
 
QUI ABITAVA
FALIERO
MARTINUZZI
NATO 1910
ARRESTATO 15.11.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 10.4.1945
GUSEN
Martinuzzi, Faliero Faliero Martinuzzi (???, 1910 - Mauthausen, 10 aprile 1945), antifascista, arrestato insieme a Guerrino Perco ed entrambi deportati nel Reich con destinazione Mauthausen, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge),[63], Faliero è assassinato il 10 aprile 1945.[65]

Provincia di Pordenone

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In provincia di Pordenone sono state posate 55 pietre d'inciampo tra il 2020 e 2024.[66]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
23 gennaio 2021 Via Cialata

46°02′28″N 12°32′03.73″E
 
QUI ABITAVA
ANGELO SANSON
NATO 1924
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO
Sanson, Angelo Angelo Sanson (Budoia, 13 gennaio 1924 - Sangerhausen, 27 dicembre 1944), figlio di Adriano e di Domenica Panizzut, operaio, antifascista. Arrestato a causa delle sue idee politiche è deportato nel Reich destinato al campo di Buchenwald, matricola 40093. Muore il 27 dicembre 1944 nel campo di Sangerhausen.[67]
28 gennaio 2022 Via Rivetta, 49
Dardago di Budoia

46°03′19.49″N 12°32′22.01″E
 
QUI ABITAVA
GINO BOCUS
NATO 1925
ARRESTATO 15.11.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO
Bocus, Gino Gino Bocus (Budoia, 29 luglio 1925 - ???), figlio di Angelo e Giuditta Zambon. Contadino, partigiano della divisione “Nino Nanetti”, è arrestato a Pordenone il 15 novembre 1944. Carcerato a Udine quindi deportato col treno n. 109 partito da Trieste l’8 dicembre 1944 con destinazione Dachau, ma di Gino non v'è traccia all'arrivo; tuttora è considerato disperso in Germania.[67]
Via Tarabin, 37
Dardago di Budoia

46°03′19.21″N 12°31′59.72″E
 
QUI ABITAVA
GUERRINO ZAMBON
NATO 1916
ARRESTATO 12.9.1944
DEPORTATO 1944
DUISBURG
ASSASSINATO 2.1.1945
Zambon, Guerrino Guerrino Zambon (Dardago, 6 gennaio 1916 - Duisburg, 2 gennaio 1945), figlio di Girolamo e Andreanna Zambon, partigiano appartenente alla Divisione Nino Nanetti, è arrestato dalle SS a Pordenone il 12 settembre 1944. Carcerato a Pordenone, successivamente Udine, quindi il primo novembre deportato nel Reich destino campo di concentramento di Duisburg, sottocampo di Buchenwald. Da quel momento non si hanno più notizie di lui fino all’agosto del 1945, quando la Croce Rossa Italiana comunicò la sua morte alla famiglia. Guerrino Zambon muore il 2 gennaio 1945.
Inizialmente sconosciuto il luogo di sepoltura, grazie alle ricerche della nipote, ora è eppellito al cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo.[67]
28 gennaio 2023 Via Dante Alighieri, 2
Santa Lucia di Budoia

46°01′59.75″N 12°31′57.49″E
 
QUI ABITAVA
BENVENUTO BUSETTI
NATO 1913
DEPORTATO
HEMER, ISERLOHN
ASSASSINATO 10.3.1944
Busetti, Benvenuto Benvenuto Busetti (Budoia, 19 dicembre 1913 - Iserlohn, 10 marzo 1944), nato a Santa Lucia di Budoia, arruolato nel 55º Reggimento Fanteria, divisione Marche, destinato al Fronte Balcanico, fatto prigioniero alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, è internato nello “Stammlager VI C[68] e costretto ai lavori forzati in una miniera di carbone. Trasferito nello "Stalag VI A",[69] a Hemer in Vestfalia muore il 10 marzo 1944.[67]
Via Castello, 37
Dardago di Budoia

46°03′08.57″N 12°32′16.49″E
 
QUI ABITAVA
SILVIO VETTOR
NATO 1924
DEPORTATO
WATENSTEDT
ASSASSINATO 22.4.1945
Vettor, Silvio Silvio Vettor (Dardago, 23 maggio 1924 - Salzgitter[70], 22 aprile 1945), Catturato durante un rastrellamento, è deportato nel Reich destinato al campo di Salzgitter-Watenstedt[70], nella Bassa Sassonia e destinato al lavoro coatto. Muore il 22 aprile 1945 durante un bombardamento alleato.[67]
26 gennaio 2024 Via Rivetta, 49
Dardago di Budoia

46°03′19.49″N 12°32′22.01″E
 
QUI ABITAVA
GUIDO BOCUS
NATO 1911
CATTURATO 10.9.1943
DEPORTATO
PETRISBERG - TREVIRI
ASSASSINATO 20.10.1944
BREBACH
Bocus, Guido Guido Bocus (Dardago, 19 novembre 1924 - Brebach, 20 ottobre 1944), figlio di Angelo e Santa Michelin, contadino, cugino di Gino Bocus. Caporal maggiore 74º Reggimento Fanteria, catturato nei giorni seguenti l'armistizio dell'8 settembre 1943 è deportato nel Reich destinato al lavoro coatto nello Stalag XII D a Petrisberg - Treviri. Muore il 20 ottobre 1944 durante un bombardamento alleato. Tumulato presso Neustadt an der Weinstraße, nel 2005 le sue spoglie sono riportate al paese natale.[71][72]

A Caneva sono state posate 8 pietre d'inciampo tra il 2021 e 2024.[73]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
21 gennaio 2021 Via Longone, 2
località Longon
Caneva


46°00′41.68″N 12°28′51.49″E
 
QUI ABITAVA
EUGENIO ZAGHET
NATO 1881
BRUCIATO VIVO
24.4.1945
Zaghet, Eugenio Eugenio Zaghet (Sarone di Caneva, 7 agosto 1881 - Sarone di Caneva, 24 aprile 1945), dal matrimonio con Caterina Polo nascono Mario e Norma. La mattina del 24 aprile, per rappresaglia a seguito degli scontri dei giorni precedenti con i partigiani che costano la vita a due tedeschi, i nazisti al comando di Alfred Dörnenburg, soprannominato “Foghin” per la sua tendenza a incendiare le case dei sospettati di complicità con i partigiani, fanno irruzione nell'isolata abitazione di Eugenio; con lui quella mattina ci sono la moglie, i nipoti Ermenegildo Zaghet, Enzo Carioti e la nuora Dosolina Manfè. La furia nazista si abbatte sulle loro vite: l'abitazione è data alle fiamme, nessuno degli abitanti ne esce vivo.[74]
 
QUI ABITAVA
CATERINA POLO
NATA 188A
BRUCIATA VIVA
24.4.1945
Polo, Caterina Caterina Polo (Sarone di Caneva, 1884 - Sarone di Caneva, 24 aprile 1945), moglie di Eugenio Zaghet, condivide la tragica sorte del coniuge e familiari presenti nella casa la mattina del 24 aprile 1945 in cui si consuma la tragedia.[74]
 
QUI ABITAVA
ERMENEGILDO
ZAGHET
NATO 1944
BRUCIATO VIVO
24.4.1945
Zaghet, Ermenegildo Ermenegildo Zaghet (Sarone di Caneva, 1944 - Sarone di Caneva, 24 aprile 1945), figlio di Mario e Dosolina Manfè, condivide la tragica sorte della madre e famigliari presenti nella casa la mattina del 24 aprile 1945 in cui si consuma la tragedia.[74]
 
QUI ABITAVA
DOSOLINA MANFE'
NATA 1910
BRUCIATA VIVA
24.4.1945
Manfè, Dosolina Dosolina Manfè (Sarone di Caneva, 2 settembre 1910 - Sarone di Caneva, 24 aprile 1945), moglie di Mario Zaghet, madre di Ermenegildo. Dopo aver convinto il marito a nascondersi, quella tragica mattina nella casa rimangono oltre a lei ed il figlio, i coniugi Zaghet con il nipote Enzo, con la convinzione che i soldati non avrebbero fatto nulla a due donne, un anziano e due bambini, ma la furia nazista non li risparmia. Alla violenta irruzione nella casa, tra scoppi di granate, raffiche di fucili automatici, bombe incendiarie, la casa con i cinque famigliari all'interno, è completamente divorata dalle fiamme.[74]
 
QUI ABITAVA
ENZO CARIOTI
NATO 1943
BRUCIATO VIVO
24.4.1945
Carioti, Enzo Enzo Carioti (Sarone di Caneva, 2 settembre 1910 - Sarone di Caneva, 24 aprile 1945), figlio di Giovanni e Norma Zaghet. Si trova nella casa dei nonni la tragica mattina del rastrellamento nazista e ne subisce l'atroce violenta rappresaglia come i famigliari.[74]
27 gennaio 2024 Via Dario Chiaradia, 8
Stevenà di Caneva

46°00′41.68″N 12°28′51.49″E
 
QUI ABITAVA
CLELIA BIT
NATA 1922
UCCISA IN RAPPRESAGLIA
6.3.1945
STEVENÀ DI CANEVA
Bit, Clelia Clelia Bit (Stevenà di Caneva, 19 settembre 1922- Stevenà di Caneva, 6 marzo 1945), figlia di Antonio e Maria Croda, madre di una bimba, sorella di Vittorino Bit. La notte del 5 marzo e fino al mattino del 6 i tedeschi si rendono protagonisti di una feroce rappresaglia e sparatoria sulle abitazioni di Stevenà, in seguito allo scontro con i partigiani della sera precedente che costa la vita a due camerati. Clelia Bit, il fratellino Vittorino e la cugina Dina Croda si trovano, con altri famigliari, nella casa di Antonio colpita da un ordigno scagliato dai nazifascisti; sono le tre vittime innocenti della rabbiosa rappresaglia.[75]
 
QUI ABITAVA
VITTORIO BIT
NATO 1940
UCCISO IN RAPPRESAGLIA
6.3.1945
STEVENÀ DI CANEVA
Bit, Vittorio Vittorio Bit (Stevenà di Caneva, 7 giugno 1940 - Stevenà di Caneva, 6 marzo 1945), figlio di Antonio e Maria Croda, fratello di Clelia Bit. È con la sorella e la cugina Dina Croda innocente vittima della furiosa rappresaglia dei nazifascisti della notte del 6 marzo 1945 sulla popolazione di Stevenà.[75]
 
QUI ABITAVA
DINA CRODA
NATA 1932
UCCISA IN RAPPRESAGLIA
6.3.1945
STEVENÀ DI CANEVA
Croda, Dina Dina Croda (Stevenà di Caneva, ??? 1932 - Stevenà di Caneva, 6 marzo 1945), figlia Antonio e Giuseppina Della Pasqua. La famiglia è appena tornata dal Belgio a causa della guerra e si trova nella casa dei Bit la notte della rappresaglia nazifascista. Dina, con i cugini Clelia e Vittorino Bit rimane uccisa dallo scoppio della granata scagliata sulla casa.[75]

Fontanafredda

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
28 gennaio 2023 Via S.Pellico, 61

45°58′32.07″N 12°34′47.89″E
 
QUI ABITAVA
LUIGI SFREDDO
NATO 1911
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 7.2.1945
Sfreddo, Luigi Luigi Sfreddo (Fontanafredda, 11 settembre 1911 - Dachau, 7 febbraio 1945), sarto a Villadolt di Fontanafredda, impossibilitato, causa poliomielite, all'attività partigiana, contribuisce alla resistenza sostenendo i partigiani con aiuti materiali e fornendo le informazioni ascoltate da Radio Londra. A seguito di una probabile delazione è arrestato nel corso del rastrellamento del 23 marzo 1944 seguente l'uccisione di alcuni soldati tedeschi. Incarcerato in un primo momento a Pordenone è deportato poi nel Reich destinato al campo di Dachau, internato quale oppositore politico. Muore il 7 febbraio del 1945.[76]

Maniago

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A Maniago sono state posate 5 pietre d'inciampo tra il 2022 e 2024.[77][78]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2022 Piazza Italia, 18
davanti Municipio

46°10′15.6″N 12°42′29.6″E
 
QUI FU ARRESTATO
GIOVANNI PAGOTTO
NATO 1906
TORTURATO
DEPORTATO 1944
FLÖSSENBURG
ASSASSINATO 9.3.1945
Pagotto, Giovanni Giovanni Pagotto (Vazzola, 1906 - Flossenbürg, 9 marzo 1945), mezzadro padre di otto figli, nonno di Tiziano e Antonio, segnalato a seguito di una delazione e accusato di aver ospitato nella sua casa una squadra partigiana è arrestato dai militi della X Mas, unità della RSI particolarmente impegnata contro la Resistenza partigiana. Giovanni è prima legato a un carro e picchiato nel cortile della sua abitazione, e poi portato, il giorno dopo, presso il comando nazifascista maniaghese, luogo di interrogatori, torture e infine della deportazione nel Raich destinazione lager di Flossenbürg, dove muore il 9 marzo 1945.
 
QUI FU ARRESTATO
ANTONIO PAGOTTO
NATO 1927
TORTURATO
DEPORTATO 1944
HERSBRUCK
ASSASSINATO 19.3.1945
Pagotto, Antonio Antonio Pagotto (Maniago, 1906 - Hersbruck, 19 marzo 1945), nipote di Giovanni Pagotto ne condivide la tragica sorte con Tiziano fino alla deportazione nel Raich destinazione lager di Hersbruck, sottocampo di Flossenbürg, dove muore il 19 marzo 1945.
 
QUI FU ARRESTATO
TIZIANO PAGOTTO
NATO 1925
TORTURATO
DEPORTATO 1944
HERSBRUCK
ASSASSINATO 16.3.1945
Pagotto, Tiziano Tiziano Pagotto (Maniago, 1944 - Hersbruck, 16 marzo 1945), nipote di Giovanni Pagotto, ne condivide la tragica sorte con Antonio fino alla deportazione nel Raich destinazione lager di Hersbruck, sottocampo di Flossenbürg, dove muore il 16 marzo 1945.
26 gennaio 2024 Piazza Italia, 18
davanti Municipio

46°10′15.6″N 12°42′29.6″E
 
QUI LAVORAVA
ALBINO TOMÉ
NATO 1924
DEPORTATO 1945
FLOSSENBÜRG
THERESIENSTADT
MORTO 31.5.1945
Tomè, Albino Albino Tomè (Maniago, 8 gennaio 1924 -Theresienstadt, 31 maggio 1945), figlio unico, impiegato comunale dopo aver completato gli studi a Padova. Partigiano della "V Brigata Osoppo - Friuli", è arrestato a Maniago il 5 dicembre del 1944 dalle SS mentre rientra dal lavoro dopo l’orario di coprifuoco. È deportato l'11 gennaio 1945 a Flossenbürg, quindi Il 20 aprile trasferito al campo di concentramento Theresienstadt, dove muore il 31 maggio 1945.[79]
28 gennaio 2024 Via S.Antonio, 1
Fratta di Maniago

46°10′43.07″N 12°43′22.86″E
 
QUI ABITAVA
MARIO TOFFOLO
NATO 1925
DEPORTATO 1945
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 29.1.1945
MAUTHAUSEN
Toffolo, Mario Mario Toffolo (Maniago, 26 maggio 1925 - Mauthausen, 29 gennaio 1945), insieme al fratello gemello Osvaldo, svolge il lavoro di contadino. Partigiano della "Brigata Garibaldi Sud Arzino", è arrestato a Maniago il 12.12.1944, trasferito alle carceri di Udine e in seguito deportato a Flossenbürg infine Mauthausen dove muore il 29 gennaio 1945.[79]

Maron di Brugnera

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2023 Via Fossadelle, 14

45°53′28.98″N 12°33′02.18″E
 
QUI ABITAVA
GUIDO MARTIN
NATO 1926
ARRESTATO 2.12.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
LIBERATO
Martin, Guido Guido Martin (Maron di Brugnera 12 maggio 1926 - Sacca Sessola (VE), 16 dicembre 1948), il 2 dicembre 1944 è arrestato nel corso di un rastrellamento organizzato per catturare esponenti della Resistenza locale. Deportato nel Reich pochi giorni dopo è internato nel campo di Dachau, quindi nel sottocampo di Lauingen, nel nord della Baviera. Riconcquista la libertà alla liberazione del campo il 29 aprile 1945, ma a causa della TBC contratta in prigionia, il 16 dicembre 1948 muore nel Sanatorio di Sacca Sessola a Venezia.[80]
27 gennaio 2024  
Marin, Eugenio Eugenio Marin parroco di Brugnera, arrestato 12 dicembre 1944, deportato a Dachau, liberato.[81]
 
Polesello, Pietro Pietro Polesello (??? 1919 - Altengrabow,[82] 4 ottobre 1944), contadino, artigliere, deportato allo Stalag XI B Fallingbostel[83], assassinato il 4 ottobre 1944 ad Altengrabow.[82][81]

Polcenigo

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
20 gennaio 2021 Via Maggiore, 4
località Coltura

46°02′00″N 12°29′23.73″E
 
QUI ABITAVA
GIOVANNA
BACHARACH
NATA 1879
ARRESTATA 2.4.1944
DEPORTATA
DESTINO SCONOSCIUTO
Bacharach, Giovanna Giovanna Bacharach (Bensheim, 22 novembre 1879 - ???, ???), di origini ebrea, vedova Weinberg, dal 1913 vive a Polcenigo nella frazione di Coltura. Segretaria per molti anni in una delle vetrerie più antiche di Venezia, benvoluta in paese per la sua disponibilità e generosità, è arrestata, su delazione tramite lettere anonime che la denunciano come simpatizzante comunista, prelevata in casa dai nazifascisti il 4 aprile 1944. Trasferita a Fossoli vi rimane, per via della sua lingua madre tedesca, fino allo sgombero del campo, quindi trasferita a Bolzano dove rimane fino al marzo del 1945, quando è deportata con l'ultimo dei tragici treni della morte verso Auschwitz. Ignota la sua sorte.[84]

Pordenone

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A Pordenone si trovano 24 pietre d'inciampo, collocate tra il 2020 e il 2024.[85][86][87]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
18 gennaio 2020 Viale Grigoletti, 5

45°57′46.42″N 12°39′09.57″E
 
QUI ABITAVA
ESTELLA STEINDLER
IN LUGINBUHL
NATA 1875
ARRESTATA 4.4.1944
INTERNATA
RISIERA DI SAN SABBA
DESTINO SCONOSCIUTO
Stendler Luginbuh, Estella Estella Stendler Luginbuh (Trieste, 2 febbraio 1875 - ???, ???), di famiglia ebrea, nel 1904 sposa Emilio Luginbuhl pastore protestante della comunità cittadina, due figli: Eros, preside del liceo di Spalato morto nel 1943 in seguito ad una rappresaglia e Sirio deportato in Germania, ma liberato e rientrato nel 1945. Inizialmente non interessati dalle leggi razziali fasciste, con la morte del marito Estella è arrestata a pochi giorni dal decesso del consorte. Nonostante l'età avanzata e le cattive condizioni di salute è internata nella Risiera di San Sabba e probabilmente destinata alla deportazione nel Reich, ma di Estella nulla più è dato di sapere.
Via del Fante, 15

45°57′52.09″N 12°39′01.93″E
 
QUI ABITAVA
FELICE BET
NATO 1928
PARTIGIANO
ARRESTATO 7.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
DESTINO SCONOSCIUTO
Bet, Felice Felice Bet (Pordenone, 16 novembre 1928 - ???, ???),
 
Felice Bet
partigiano, in seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, a soli 15 anni, si propone di raggiungere gli alleati al sud italia, ma si ferma al fronte di Cassino. Rientrato a Pordenone si unisce ai partigiani delle formazioni garbaldine. È arrestato il 7 gennaio 1945 dai militi repubblichini e per 2 giorni torturato alle Casermette,[88] prima della carcerazione e della deportazione come da sentenza del tribunale militare nazista, ma non ci sono notizie sulla sua sorte.
Via Bertossi, 9

45°57′34.5″N 12°39′33.81″E
 
QUI INSEGNAVA
TERZO DRUSIN
NATO 1913
PARTIGIANO
ARRESTATO 2.12.1944
ASSASSINATO 17.12.1944
Drusin, Terzo Terzo Drusin (Manzano, 28 gennaio 1913 - ???, 17 dicembre 1944), partigiano, figlio di Antonio ed Eugenia Passans, famiglia di contadini. Superando significative difficoltà si laurea infine in pedagogia alla Cattolica di Milano entrando in contatto con i movimenti antifascisti. Nel 1943 si trasferisce a Pordenone per insegnare. Sposa Lea Domenis dalla quae avrà una figlia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza tra le fila della Brigata Ippolito Nievo. Nel dicembre del 1944 è catturato dalle Brigate Nere e ripetutamente torturato nelle stanze della casa del fascio locale fino a provocarne la morte il 17 dicembre 1944. Conferito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Via Niccolò Tommaseo, 8

45°57′28.1″N 12°39′49.7″E
 
QUI ABITAVA
FRANCESCO
FOLLENI GUGLIELMO
NATO 1925
PARTIGIANO
ARRESTATO 23.12.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
DESTINO SCONOSCIUTO
Folleni Guglielmo, Francesco Francesco Folleni Guglielmo (Favaro Veneto, 1925 - ???, ???), partigiano, studente di Legge a Bologna, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si unisce ai partigiani col nome di battaglia “Romolo”. Catturato dalle Brigate Nere, dopo qualche giorno nel carcere cittadino è deportato nel Reich con destinazione Mauthausen da dove scrive alcune lettere. Non si hanno altre sue notizie.
Piazza XX Settembre, 2

45°57′31.88″N 12°39′34.74″E
 
QUI ABITAVA
ATTILIO GALLINI
NATO 1926
PARTIGIANO
ARRESTATO DIC. 1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG, DACHAU
LIBERATO
MORTO 22.7.1945
Gallini, Attilio Attilio Gallini (Pordenone, 17 marzo 1926 - Pordenone, 22 luglio 1945), partigiano, figlio di Giuseppe e Nella Botos. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si unisce agli uomini della "IV Divisione Osoppo-Friuli 15ª Brigata". Nel novembre 194 è arrestato il fratello sedicenne, Attilio allora si offre ai nazifascisti in cambio della liberazione del fratello, che ottiene, ma dovrà subire sevizie e torture al suo posto fino alla deportazione nel Reich con destinazione Flossenbürg. Sopravvive al Lager e alla liberazione del campo fa ritorno a Pordenone, ma il compromesso stato di salute ne determina la morte prematura il 22 luglio 1945.
 
QUI ABITAVA
FRANCO CARLO
MARTELLI
NATO 1910
PARTIGIANO
ARRESTATO 25.11.1944
FUCILATO 27.11.1944
Martelli, Franco Carlo Franco Carlo Martelli (Catania, 30 dicembre 1911 - Pordenone, 27 novembre 1944),
 
Franco Carlo Martelli
, partigiano, ufficiale di carriera è trasferito nel 1937 al Reggimento Cavalleggeri di Saluzzo di stanza a Pordenone. Promosso capitano partecipa all'invasione della Jugoslavia nel 1941, guadagnandosi un riconoscimento al valor militare. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si avvicina alla Resistenza assumendo il nome di battaglia “Ferrini” tra le fila della “Ippolito Nievo”, formazione appartenente alla 4ª Divisione "Osoppo Friuli", diventandone poi nel 1944 il comandante. In seguito a delazione è arrestato il 25 novembre 1944, condotto alle Casermette,[88] di via Molinari dove subisce ripetute torture e sevizie fino alla fucilazione, due giorni dopo l'arresto, per non aver collaborato con i nazifascisti, affrontata al grido di "Viva l'Italia libera". Insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Corso Vittorio Emanuele II, 49

45°57′17.39″N 12°39′36.42″E
 
QUI ABITAVA
VIRGINIO MICHELUZ
NATO 1905
PARTIGIANO
ARRESTATO 22.11.1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG, DACHAU
LIBERATO
MORTO GIUGNO 1945
Micheluz, Virginio Virginio Micheluz (Pordenone, 2 agosto 1905 - Dachau, giugno 1945), figlio di Pietro e Maria Rosa Zin, gestore della tabaccheria succeduto al padre, coniugato con Anna Elsa Maranese, tre figli. Accusato di collaborare con i partigiani è arrestato il 23 novembre 1944 dalle Brigate nere. Dal carcere di Udine è deportato nel Reich con destinazione Flossenbürg dove è internato il 21 dicembre, matricola n° 40242. Trasferito a Hersbruck quindi Dachau. Alla liberazione del campo è ricoverato nell'ospedale americano, dove muore nel giugno 1945. Riposa nel cimitero militare italiano di Monaco di Baviera.
20 gennaio 2021 Via Montereale, 24
all'ingresso Ospedale di Pordenone

45°58′05.14″N 12°39′09.96″E
 
QUI LAVORAVA
ANTO ZILLI
NATO 1922
ARRESTATO 22.11.1944
ASSASSINATO 23.12.1944
Zilli, Anto Anto Zilli (Fontanafredda, 9 gennaio 1922 - Giais di Aviano, 23 dicembre 1944), partigiano, figlio dell'ingegner Guido e della baronessa austriaca Nelda Weigelsberg, studente di Medicina e Chirurgia al quinto anno presso l’Università degli Studi di Padova, risponde, come il compagno di facoltà Bruno Barzotto, alla sollecitazione dell'allora rettore antifascista Concetto Marchesi di attivarsi nella Resistenza al nazifascismo. Anto, assumendo il nome di Guido, entra nelle fila della 5ª Brigata Osoppo occupandosi di curare i partigiani feriti. Intorno alla metà del dicembre 1944 sono arrestati e carcerati a Pordenone i familiari: il padre, lo zio Giorgio, la madre. Il 23 dicembre Anto, dopo giorni di sevizie, perde la vita fucilato da un plotone di SS al comando del famigerato tenente medico Alfred Dörnenburg[89] presso Giais di Aviano insieme ad altri tre partigiani. Non del tutto chiare le cause dell'esecuzione conseguente il suo arresto, se in conseguenza di una delazione, o al tentativo di Anto di trattare la liberazione dei familiari, oppure incappato in un'imboscata dei nazisti. Nel 1947 è proclamato "Dottore in Medicina e Chirurgia" honoris causa.[90]
 
QUI LAVORAVA
BRUNO BARZOTTO
NATO 1922
ARRESTATO 3.11.1944
DEPORTATO
DACHAU
LIBERATO
MORTO 18.9.1947
Barzotto, Bruno Bruno Barzotto (Pasiano, 15 luglio 1822 - Pordenone, 18 settembre 1947), figlio di Francesco anch'egli vittima della follia nazista.[91] Bruno è studente di Medicina e Chirurgia al quinto anno presso l’Università degli Studi di Padova, risponde, come il compagno di facoltà Anto Zilli, alla sollecitazione dell'allora rettore antifascista Concetto Marchesi di attivarsi nella Resistenza al nazifascismo. Col nome di battaglia Brenne abbraccia la causa resistenziale, prodigandosi nell'assistenza ai partigiani feriti, dall'interno dell'ospedale cittadino. Grazie ad un sotterfugio i fascisti fingendosi partigiani bisognosi di cure risalgono alla sua identità ed attività clandestina e procedono ad arrestarlo e recluderlo alle Casermette,[88] di via Molinari dove subisce ripetute torture e sevizie prima della deportazione nel Reich destinato a Dachau. Alla liberazione del campo rientra a Pordenone, ma la tubercolosi contratta in internamento ne causa la prematura morte il 18 settembre 1947. Alla sua morte è proclamato "Dottore in Medicina e Chirurgia" honoris causa.[91]
24 gennaio 2022 Via General Cantore, 28

45°58′06.22″N 12°40′36.44″E
 
QUI ABITAVA
ANTONIO PILAT
NATO 1898
INTERNATO
KAUFERING (GERMANIA)
ASSASSINATO 20.3.1945
Pilat, Antonio Antonio Pilat (Pordenone, 20 maggio 1898 - Kaufering, 20 marzo 1945), manovale, calzolaio, figlio di Luigi e di Anna Bresin, coniugato con Isolina Sartor, cinque figli tra i quali Romeo che condividerà la tragica sorte del genitore. Già partecipe della Grande Guerra tra i Bersaglieri è arruolato anche per la seconda mobilitazione. Arrestato nel 1944, detenuto a Udine prima della deportazione nel Reich internato adibito al lavoro coatto presso Kaufering dove muore il 20 marzo 1945.
 
QUI ABITAVA
ROMEO PILAT
NATO 1926
INTERNATO
KAUFERING (GERMANIA)
ASSASSINATO 22.5.1945
Pilat, Romeo Romeo Pilat (Pordenone, 5 settembre 1926 - Kaufering, 22 maggio 1945), meccanico, secondogenito di Antonio Pilat e Isolina Sartor, condivide la tragica sorte del genitore. Arrestato, detenuto prima nelle carceri cittadine, quindi l'11 maggio 1944 trasferito a Tolmezzo prima della deportazione, il 25 settembre, al campo di lavoro di Kaufering dove muore il 22 maggio 1945 a tre mesi dell'assassinio del padre.
Via Scipio Slataper, 14

45°58′23.86″N 12°40′29.88″E
 
QUI ABITAVA
ARTURO BIASUTTI
NATO 1905
INTERNATO
WATENSTED-SALZGITTER
ASSASSINATO 1.2.1945
Biasutti, Arturo Arturo Biasutti (Pordenone, 19 ottobre 1905 - Salzgitter, 1º febbraio 1945),
 
Arturo Biasutti con la moglie Regina Liut e la figlia Olga Biasutti
figlio di Luigi e di Maria Angela Furlan, coniugato con Regina Liut. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 è catturato e deportato nel Reich come lavoratore coatto ed internato nel campo di Watenstad-Salzgitter dove muore il 1º febbraio 1945. Riposa nel Cimitero militare italiano di Amburgo.
Via Piave, 13

45°58′09.35″N 12°40′19.78″E
 
QUI ABITAVA
ANNIBALE TOFFOLO
NATO 1912
INTERNATO
TROISDORF
ASSASSINATO 22.4.1945
Toffolo, Annibale Annibale Toffolo (Pordenone, 13 ottobre 1912 - Troisdorf, 22 aprile 1945), figlio di Sante e Antonia Pitton, nove tra fratelli e sorelle. Trentenne, nel 1942 per sfuggire la miseria emigra in Germania col fratello e trova lavoro come operaio. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 le condizioni cambiano e si trova internato come lavoratore coatto nel campo di Troisdorf. Fucilato il 22 aprile 1945. Riposa nel Cimitero militare italiano di Amburgo.
Via del Fante, 10

45°57′53.38″N 12°38′59.99″E
 
QUI ABITAVA
LUIGI ANTONIO
SANTAROSSA
NATO 1895
DEPORTATO
GERMANIA
ASSASSINATO 2.8.1944
SERBIA>
Santarossa, Luigi Antonio Luigi Antonio Santarossa (Pordenone, 6 agosto 1895 - Šabac, 2 agosto 1944), falegname, figlio di Pietro e di Vittoria Ardit, coniugato dal 1919 con Maria Mariuz. Arruolato, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si trova nella Serbia Centrale prigioniero nel campo di lavoro di Šabac, probabilmente uno dei milioni di lavoratori coatti che lavoravano per l'industria bellica del Reich (circa 1.200.000 di questi erano Italiani). Tale campo divenne poi un campo di concentramento in cui perirono non meno di 7.000 persone. Luigi Antonio muore il 2 agosto 1944.
23 gennaio 2023 Via Molinari, 27

45°57′46.78″N 12°39′38.54″E
 
QUI ABITAVA
PRECINTO BOMBEN
NATO 1918
DEPORTATO
HINDENBURG
ASSASSINATO 20.3.1945
Bomben, Precinto Precinto Bomben (Pordenone, 16 ottobre 1918 - Hindenburg, 30 marzo 1945), figlio Antonio e Emilia Nocent, famiglia contadina di dieci figli tra fratelli e sorelle. Meccanico specializzato, arruolato come autiere, medaglia d'argento al valor militare. Catturato dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, internato nel campo di lavoro di Hindenburg[92]. In seguito a incidente è ricoverato nell'infermeria del campo dove muore il 30 marzo 1945. [93]
Corso Garibaldi, 55

45°57′40.07″N 12°39′21.19″E
 
QUI ABITAVA
ANTEO PITTON
NATO 1926
ARRESTATO 6.8.1944
DEPORTATO
BUCHENWALD
TEREZIN
ASSASSINATO MAGGIO 1945
Pitton, Anteo Anteo Pitton (Pordenone, 07 novembre 1926 - Terezin, 08 maggio 1945), figlio di Giorgio e Luigia Ceschin. È arrestato il 6 Novembre 1944, diciottenne, in casa mentre la famiglia è a tavola per la cena, ad opera dei nazisti coadiuvati dai militi della RSI e tradotto nel carcere di Gorizia, dove incontra altri due pordenonesi detenuti, Agostino Brieda e Dionisio Cancian con i quali condividerà il tragico destino della deportazione nel Reich, 15 novembre 1944 destinati al campo di Buchenwald come prigioniero politico, quindi trasferito a TerezinTerezin dove muore l’8 maggio 1945.[93]
Via Roma, 4

45°57′24.21″N 12°39′42″E
 
QUI ABITAVA
LUCIANO BUSETTO
NATO 1923
DEPORTATO
FÜLLEN
ASSASSINATO 18.6.1944
Busetto, Luciano Luciano Busetto (Pordenone, 31 luglio 1923 - Groß Fullen,[94] 18 giugno 1944), figlio di Ernesto e Anita Bagnariol; arrestato in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943 è deportato nel Reich destinato al campo di Füllen,[94], dove muore il 18 giugno 1944.[93]
Via Zara, 29

45°58′13.67″N 12°40′26.62″E
 
QUI ABITAVA
DIONISIO CANCIAN
NATO 1925
ARRESTATO 6.8.1944
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO APR.1945
Cancian, Dionisio Dionisio Cancian (Torre di Pordenone, 4 giugno 1925 - Buchenwald, 23 aprile 1945), figlio di Giuseppe Luigi e Teresa Borean. Il 6 novembre 1944, diciannovenne, è arrestato dai tedeschi e fasscisti e tradotto al carcere di Gorizia dove conosce Agostino Brieda e Anteo Pitton, entrambi pordenovesi, che con lui condivideranno il suo tragico destino: la deportazione nel cmpo di Buchenwald immatricolato prigioniero politico, matricola 34825. Morte presunta durante il trasferimento a Terezin, 23 aprile 1945.[93]
Via Baracca, 46

45°58′05.81″N 12°40′32.77″E
 
QUI ABITAVA
ARTURO DE GERARD
NATO 1919
DEPORTATO
EISLEBEN
ASSASSINATO 7.2.1944
De Gerard, Arturo Arturo De Gerard (Torre di Pordenone, 13 dicembre 1919 - Eisleben, 07 febbraio 1944), figlio di Bartolomeo e Antonia Dalla Nora, due fratelli, uno dei quali, Elio, subirà anch'esso la deportazione ma riuscirà a tornare. Arturo, di professione fornaio è arruolato nell'Artiglieria e inviato sul fronte iugoslavo, in Croazia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 è catturato, arrestato e deportato nel Reich, internato nel Wilsleben Arbeitscommando 11/7, in Sassonia, dove muore il 7 febbraio 1944.[93]
23 gennaio 2024 Via Stradelle, 44

45°58′29.03″N 12°40′32.36″E
 
QUI ABITAVA
OLIVO
REPOSI MUZZIN
NATO 1925
DEPORTATO 1945
FLOSSENBÜRG
GROSS-ROSEN
ASSASSINATO 18.2.1945
DACHAU
Reposi Muzzin, Olivo Olivo Reposi Muzzin (Pordenone, 1925 - Dachau, 18 febbraio 1945)[95]
Via Molinari,30

45°57′50.97″N 12°39′31.74″E
 
QUI ABITAVA
ANTONIO
ROSSI
NATO 1925
ARRESTATO 14.11.1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 23.2.1945
Rossi, Antonio Lionello Antonio Lionello Rossi (Pordenone, 1925 - Flossenbürg, 23 febbraio 1945)[95]
Vicolo Molinari, 8

45°57′48.94″N 12°39′34.53″E
 
QUI ABITAVA
UMBERTO PERISSINOTTO
NATO 1898
ARRESTATO 6.2.1945
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 14.5.1945
Perissinotto, Umberto Umberto Perissinotto (Pordenone, 1898 - Dachau, 14 maggio 1945)[95]
Via Portogruaro, 3

45°56′54.25″N 12°40′12.33″E
 
QUI ABITAVA
MARIO VENDRAME
NATO 1925
DEPORTATO 1944
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 9.3.1945
Vendrame, Mario Mario Vendrame (???, 1925 - Flossenbürg, 9.3.1945)[95]
Via San Gregorio Bassa, 17

45°56′21.13″N 12°39′13.32″E
 
QUI ABITAVA
RODOLFO MARCUZ
NATO 1898
INTERNATO
LINZ
ASSASSINATO 18.4.1944
Valabrega, Alberto Alberto Valabrega (Pordenone, 1898 - Linz,18 aprile 1944)[95]

Prata di Pordenone

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
25 gennaio 2023 Via Cesare Battisti, 48

45°53′32″N 12°35′35.39″E
 
QUI ABITAVA
ANGIOLINA GIUDITTA
MORTARA
NATA 1863
ARRESTATA 4.4.1944
INTERNATA
RISIERA DI SAN SABBA
DESTINO SCONOSCIUTO
Mortara, Angiolina Giuditta Angiolina Giuditta Mortara (Viadana 20 ottobre 1863 - ???), ebrea, suocera del farmacista di Prata, che si pensa fosse il segretario del fascio locale, ma ciò nonostante, benché sorda e cieca, è arrestata a Prata, nella sua abitazione, il 4 aprile del 1944. L'anziana signora ebrea è prelevata dalle Camicie nere e caricata su un camion, davanti agli occhi increduli di alcuni passanti. Probabilmente non giunse a nessun campo di sterminio, pare, deceduta causa età e debolezza, nel giro di poche ore, a Maron di Brugnera, in qualche luogo adibito a caserma, ma si ipotizza anche potesse essere stata internata alla Risiera di San Sabba.[93][96]
Via Angelo Dino De Carli

45°53′58.44″N 12°36′04.74″E
 
QUI ABITAVA
ANGELO DINO
DE CARLI
NATO 1915
PARTIGIANO
FUCILATO 20.1.1944
De Carli, Angelo Dino Angelo Dino De Carli (Budoia, 29 luglio 1925 - ???), partigiano della Divisione “Garibaldi Destra Tagliamento” (nome di battaglia “Ulisse”), partecipa a diverse azioni di guerriglia e di sabotaggio nella bassa pordenonese e nella Pedemontana, occupandosi del coordinamento fra i gruppi di pianura e quelli di montagna. La sera del 21 gennaio 1945, come era solito fare quando gli era possibile, è in visita alla madre; all'uscita, i fascisti e i tedeschi che lo attendevano appostati, avvisati da un delatore a conoscenza delle abitudini del giovane partigiano, con una raffica di mitra lo falciano sulla porta di casa.[93][97]
Via Friuli, 99/1
Puia-villanova

45°52′40.62″N 12°34′09.74″E
 
QUI ABITAVA
FERRUCCIO GAVA
NATO 1921
PARTIGIANO
FUCILATO 14.1.1945
Gava, Ferruccio Ferruccio Gava (Prata di Pordenone, 3 novembre 1921 - Pordenone, 14gennaio 1945), figlio di Domenico e Rosa Verardo, operaio, celibe, partigiano della Divisione “Garibaldi Destra Tagliamento” (nome di battaglia “Tigre”). È arrestato il 17 dicembre 1944 a Brugnera in seguito a un rastrellamento e recluso nel carcere di Pordenone. Subisce atroci e crudeli torture alla “Casermette” di Pordenone, sede dei fascisti delle Brigate Nere, ma non tradisce i compagni. È fucilato il 14 gennaio 1945 insieme agli altri otto giovani partigiani martiri per la libertà che subirono medesima sorte in quella che è ricordata come la "strage delle Casermette".[93][98]

A Sacile si trovano quattro pietre d'inciampo, posate tra il 2022 e 2024.[99]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
29 gennaio 2022 Via Ettoreo, 4

45°57′22.03″N 12°30′02.98″E
 
QUI FU ARRESTATO
GINO COLTRO
NATO 1908
IN RESISTENZA
FUCILATO 29.10.1944
Coltro, Gino Gino Coltro
 
QUI LAVORAVA
MARCO MENEGHINI
NATO 1887
ARRESTATO
FUCILATO 16.4.1945
Meneghini, Marco Marco Meneghini
Via martiri Sfriso 12/D,
Stadio comunale


45°57′12.19″N 12°29′37.59″E
 
QUI SI ALLENAVA
ERMANNO SFRISO
NATO 1923
CATTURATO
ASSASSINATO 17.4.1945
S. GIOVANNI DI LIVENZA
Sfriso, Ermanno Ermanno Sfriso
30 gennaio 2024 Via Bandida, 97

45°58′24.83″N 12°32′54.55″E
 
QUI ABITAVA
GENESIO SANTIN
NATO 1909
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 11.12.1944
NEUENGAMME
Santin, Genesio Genesio Santin (Sacile, 15 maggio 1909 - Neuengamme, 11 dicembre 1944), contadino, partigiano, figlio di Gio Batta e di Luigia Biscontin, coniugato con Elisa Pizzinato. Partecipa alla Resistenza tra le fila della 15ª Brigata Osoppo Friuli. Arrestato è deportato nel Reich, destinazione Dachau dove è immatricolato il 5 ottobre 1944 con il n° 112942. Trasferito a Neuengamme quindi al sottocampo di Ladelund dove muore l'11 novembre 1944. È sepolto in una delle nove fosse comuni ai margini del cimitero della cittadina di Ladelund.[100].

Provincia di Trieste

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In provincia di Trieste dal 2018 al 2024 sono posate 146 pietre d'inciampo.

Duino-Aurisina

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Una pietra d'inciampo a Malchina, collocata sul muro

La prime 13 pietre d'inciampo in Duino-Aurisina / Devin - Nabrežina sono state collocate il 27 gennaio 2023.[101] [102]

Alla commemorazione con il titolo Da ne gre nikoli v pozabo njihovo trpljenje … / Per non dimenticare mai la loro sofferenza… hanno partecipato gli alunni della Scuola Media con lingua d'insegnamento slovena Igo Gruden ed Elementare con lingua d'insegnamento slovena Virgil Šček, i cori Fantje izpod Grmade e Fantovska skupina Devin Nabrežina. La manifestazione e la posa è stata organizzata da ANED, VZPI-ANPI Devin Nabrežina Duino Aurisina, le Comunelle di Medeazza/Medjevas, Duino/Devin, Visogliano/Vižovlje, Ceroglie/Cerovlje, Malchina/Mavhinje, Precenicco/Prečnik, Prepotto-Ternova/Praprot-Trnovca, Aurisina/Nabrežina, i circoli SŠKD Timava Medjevas Štivan, ŠKD Cerovlje Mavhinje, SKD Igo Gruden, ŠD Sokol, Godbeno društvo Nabrežina, Združenje staršev Nabrežina, Župnija Sv. Roka, SKD Vigred, Vaška skupnost Praprot e con il patrocinio del Comune.[103]


Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2023 Medeazza / Medjevas 9
in piazza, davanti alla Madonnina

45.798044°N 13.605033°E
 
V MEDJEVASI JE PREBIVAL
A MEDEAZZA ABITAVA

JOSIP FERFOLJA
ROJ./NATO 1926
UMORJEN/ASSASSINATO
7.4.1945
RIŽARNA/RISIERA
Ferfolja, Josip Josip Ferfolja,
 
nato il 18 aprile 1926, di Jožef e Matilda Furlan, di Medeazza 6. Dai documenti d'archivio del Comitato di liberazione di Aurisina risulta che dal 1943 aiutava dall'esterno il movimento partigiano. Nell'archivio di Albin Bubnič viene invece indicato che nel settembre 1943 entrò nelle file partigiane dove operò nell'ambito del terzo plotone d'artificieri del Carso. La prima delle due fonti riporta che la polizia tedesca lo arrestò a seguito di tradimento alla fine di gennaio 1945, mentre la sorella Lidija, al processo contro i crimini alla Risiera, nel 1976, testimoniò che i nazisti lo arrestarono nel giugno 1944 per poi inviarlo al carcere del Coroneo. Solamente a guerra conclusa la famiglia riuscì a sapere, tramite un conoscente e dalla Croce Rossa Italiana, che era perito al campo di San Sabba. Egli venne assassinato il 7 aprile 1945.
Sistiana / Sesljan 45a
sul marciapiede davanti al negozio

45.771561°N 13.637346°E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
QUI ABITAVA

MAKSIMILIJAN
GABROVEC
ROJ./NATO 1906
PREGNAN/DEPORTATO
1944
DACHAU
UMORJEN/ASSASSINATO
28.3.1945
Gabrovec, Maksimilijan Maksimilijan Gabrovec,
 
nato a Sistiana il 7 gennaio 1906, di Jakob e Marija Ostrouška. Dai documenti del Comitato di liberazione di Aurisina si desume che sostenne attivamente in loco il movimento partigiano. Dopo l'arresto nel marzo 1944 venne portato a Dachau. Morì il 28 marzo 1945 per infiammazione dell'apparato digerente. Suo cugino Ivan Furlan, di Visogliano, scomparve alla Risiera. Il fratello Oskar venne parimenti rinchiuso in un lager e morì alcuni anni dopo la liberazione per le conseguenze della prigionia.
Visogliano / Vižovlje 9
presso il pozzo sulla strada principale

45.776212°N 13.64628°E
 
V VIŽOVLJAH JE PREBIVAL
A VISOGLIANO ABITAVA

IVAN FURLAN
ROJ./NATO 1920
UMORJEN/ASSASSINATO
15.7.1944
RIŽARNA RISIERA
Furlan, Ivan Ivan Furlan,
 
nato il 24 febbraio 1920 a Visogliano, di Martin e Frančiška Gabrovec. Dai documenti dell'Archivio Bubnič traspare che entrò nelle file partigiane nell'ottobre 1943, operando in un gruppo di sabotaggio. Sua sorella Ema dichiarò per il Primorski dnevnik, nel marzo 1976, che Ivan venne catturato dai tedeschi il 18 giugno 1944 fra San Pelagio e Prepotto. A Trieste passò attraverso una vera e propria via crucis: le carceri del Coroneo, la sede delle SS a Piazza Oberdan e la Risiera. Quando la sorella cercò notizie su di lui a San Sabba le dissero che era in procinto di essere mandato in un campo di lavoro in Germania. Solamente dopo, attraverso conoscenti, seppe della morte nel campo di sterminio triestino. Egli morì il 15 luglio 1944.
Ceroglie / Cerovlje 30
a destra del portone, sul muro

45.788975°N 13.642221°E
 
V CEROVLJAH JE PREBIVAL
A CEROGLIE ABITAVA

ANTON TERČON
ROJ./NATO 1906
PREGNAN/DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
UMORJEN/ASSASSINATO
1945
Terčon, Anton Anton Terčon,
 
nato a Ceroglie il 9 ottobre 1906, di Jožef e Filomena Lupinc, sarto. Negli Anni Trenta diresse corsi per sarti nell'ambito della scuola complementare per apprendisti scalpellini di Aurisina. La nipote Lidija presume che durante la guerra abbia sostenuto dall'esterno il movimento partigiano. Dalla documentazione tedesca emerge che, dopo essere stato rinchiuso a Trieste, il 14 gennaio 1945 giunse a Flossenbürg. Dopo poco più di due settimane venne trasferito nel sottocampo di Hersbruck. La data di morte non è nota. Egli lasciò la moglie Marija Šemec con la quale, dopo il matrimonio nel 1929, creò famiglia.
Malchina / Mavhinje 50
a destra del portone, sul muro

45.783619°N 13.656488°E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
QUI ABITAVA

BERNARD ANTONIČ
ROJ./NATO 1924
UMORJEN/ASSASSINATO
1945
RIŽARNA/RISIERA
Antonič, Bernard Bernard Antonič,
 
di Malchina 50, nato il 20 maggio 1924 a San Pelagio (dove la famiglia visse prima di trasferirsi a Malchina), di Jožef e Antonija Peric. Egli lavorò al cantiere navale di Monfalcone. Dall'archivio Bubnič emerge che a seguito dell'Armistizio, nel settembre 1943, entrò nel distaccamento partigiano del Litorale meridionale e che il 29 dicembre 1944 venne catturato dai tedeschi. Un altro documento indica che apparteneva al plotone degli artificieri operante sul Carso. A seguito della cattura venne condotto a Trieste. Morì alla Risiera nell'aprile 1945; la data di morte non è nota in quanto varie fonti indicano diverse date. Al processo per i crimini in questo campo di sterminio, nel 1976, testimoniò come parte civile suo fratello Aleksander.
Precenico / Prečnik 5
sotto la targa commemorativa

45.775948°N 13.684644°E
 
V PREČNIKU JE PREBIVALA
A PRECENICO ABITAVA

ROZAMILA LEGIŠA
ROJ./NATA 1922
UMORJENA /ASSASSINATA
17.5.1944
RIŽARNA/RISIERA
Legiša, Rozamila Rozamila Legiša,
 
di Precenico, dove nacque il 7 febbraio 1922, di Henrik e Felicita Adamič, cuoca nel porto di Trieste. Da un servizio pubblicato sul Primorski dnevnik in occasione dei 60 anni dalla nascita, viene riportato che nell'aprile 1944 si unì ai partigiani. Non molto tempo dopo venne catturata dalle SS per essere condotta a Trieste. Secondo la testimonianza della madre sarebbe stata rinchiusa al Coroneo e da lì trasferita alla Risiera. Roza riuscì persino a mandare alla madre una breve lettera attraverso canali segreti. Al processo contro i crimini alla Risiera, nel marzo 1976, Felicita Legiša dichiarò di aver chiesto notizie della figlia nello stesso campo di sterminio, rivolgendosi ad un sottufficiale tedesco: “Questi ritornò con la carta d'identità della mia Roza. Notai che ad essa era attaccato un fogliettino nero… Così seppi della morte di mia figlia.” Secondo i dati del giornalista e ricercatore Albin Bubnič, venne vista l'ultima volta il 17 maggio 1944.
 
V PREČNIKU JE PREBIVALA
A PRECENICO ABITAVA

FRIDERIKA GRUDEN
ROJ./NATA 1918
UMORJENA/ASSASSINATA
10.3.1944
RAVENSBRÜCK
Gruden, Friderika Friderika Gruden,
 
nata il 18 dicembre 1918 a Precenico, di Alojz e Ivanka Šušteršič. Nel Libro dei deportati, vol. II, a cura di Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia, Mursia, 2011, è indicato che venne arrestata a Trieste, mentre nelle scarse fonti tedeschi che partì da Trieste verso la Germania il 16 gennaio 1945 con un trasporto ferroviario; nel numeroso gruppo di deportate vi era anche Marija Legiša di Sistiana. Diverse fonti riportano che morì a Ravensbrück il 10 marzo dello stesso anno. Nei lager tedeschi venne deportato anche il marito Valter, che sopravvisse, e il fratello Albert, che morì poco dopo di lei a St. Valentin, sottocampo di Mauthausen.
Ternova Piccola / Trnovca 4
sul muro a destra del portone

45.764445°N 13.706282°E
 
V TRNOVCI JE PREBIVAL
A TERNOVA ABITAVA

AVGUST ŠKRK
ROJ./NATO 1912
PREGNAN/DEPORTATO
1944
MAUTHAUSEN
UMORJEN /ASSASSINATO
1945
GUSEN
Škrk, Avgust Avgust Škrk, Ternova 8, nato l'8 agosto 1912, di Dominik e Ana Buccaro, scalpellino. Durante la guerra sostenne il movimento partigiano attraverso un'attività in loco. Secondo la testimonianza del nipote Berto, i tedeschi lo prelevarono presso la trattoria Suban nel villaggio natale. Dai documenti della Croce Rossa Internazionale emerge che il 30 novembre 1944 giunse a Mauthausen; da lì venne trasferito nel sottocampo di Gusen dove morì l'ultimo anno di guerra. La data di morte non è del tutto certa: secondo le fonti tedesche sarebbe deceduto nel marzo o persino nel maggio1945. Portava il numero 111.575.
 
V TRNOVCI JE PREBIVAL
A TERNOVA ABITAVA

IVAN PAVLINA
ROJ./NATO 1888
PREGNAN/DEPORTATO
1944
DACHAU
UMORJEN/ASSASSINATO
7.5.1944
Pavlina, Ivan Ivan Pavlina,
 
nato a Precenico il 15 ottobre 1888, di Anton e Ana Antončič, agricoltore. A seguito del matrimonio con Karolina Škrk si trasferì a Ternova. Durante il periodo bellico aiutò dall'esterno le truppe partigiane; nel fienile di casa sistemò un bunker che diventò punto d'appoggio degli appartenenti al VOS partigiano. I documenti resistenziali indicano che il 19 ottobre 1943 venne arrestato dai tedeschi. In base a quanto riferito dal nipote Ivo, il motivo della cattura va attribuito al fatto che venne trovato in loco un berretto partigiano. Dopo aver subito torture al carcere del Coroneo venne mandato a Dachau nel gennaio 1944. Lì morì il 7 maggio 1944. Uno dei suoi figli cadde nelle cd. unità partigiane d'oltremare l'ultimo anno di guerra.
Prepotto / Praprot
davanti al monumento dei caduti

45.764593°N 13.693225°E
 
V PRAPROTU JE PREBIVAL
A PREPOTTO ABITAVA

IVAN KANTE
ROJ./NATO 1889
UMORJEN/ASSASSINATO
11.1.1944
GUSEN
Kante, Ivan Ivan Kante,
 
nato a Prepotto il 3 gennaio 1889, di Ivan e Marija Peric, abitanti al numero civico 18; di professione era scalpellino, coniugato con Matilda Gergič di Brje. Nel volume Il libro dei deportati (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia) viene indicato che venne arrestato nel comune di origine. Dalle poche fonti emerge che sia deceduto a Gusen, sottocampo di Mauthausen, il 10 gennaio 1944. Portava il numero 1.740.
 
V PRAPROTU JE PREBIVAL
A PREPOTTO ABITAVA

MAKSIMILIJAN BLAŽINA
ROJ./NATO 1913
PREGNAN/DEPORTATO 1944
DACHAU
UMORJEN/ASSASSINATO
14.3.1945
Blažina, Maksimilijan Maksimilijan Blažina,
 
nato a Visogliano il 15 ottobre 1913, di Emil e Viktorija Lozej. Dopo il matrimonio con Marija Gruden si stabilì a Prepotto. I documenti partigiani indicano che dal settembre 1943 operò come informatore. Nel 1944 venne arrestato dalla polizia tedesca e rinchiuso al Coroneo. Successivamente venne condotto a Dachau dove giunse l’11 dicembre 1944. Morì il 14 marzo 1945 per polmonite (secondo i documenti della Croce Rossa Internazionale). Attraverso l'inferno dei lager tedeschi (Ravensbrück e Buchenwald) passò anche sua sorella Dorina, classe 1923, che sopravvisse.
Aurisina / Nabrežina 106
sul marciapiede a sinistra dell'entrata della banca

45.750133°N 13.672544°E
 
V NABREŽINI JE PREBIVAL
AD AURISINA ABITAVA

EDVARD KOJANEC
ROJ./NATO 1929
PREGNAN/DEPORTATO 1944
SANGERHAUSEN
UMORJEN/ASSASSINATO
18.11.1944
Kojanec, Edvard Edvard Kojanec
 
fu la più giovane vittima dei campi di concentramento del comune di Duino Aurisina. Non per caso nei documenti del lager viene indicato come “Schuler”. Edvard nacque ad Aurisina il 10 marzo 1929, lo stesso anno di Anna Frank (anche al momento della scomparsa i due avevano quasi la stessa età). La famiglia, in cui, oltre a lui, c'erano il padre Stanislav, la madre Marija Gruden, un fratello e una sorella, abitava ad Aurisina Stazione 77. Dai documenti del Comitato di liberazione di Aurisina risulta che nella primavera 1944 entrò nelle file partigiane e che durante un'offensiva a metà giugno di quell'anno venne catturato dai tedeschi; tuttavia, questo dato non è confermato. Nei documenti tedeschi emerge che nel luglio 1944 giunse a Buchenwald e che da lì venne trasferito a Mittelbau. Fece parte di un gruppo che costruiva edifici. Morì a Sangerhausen, sottocampo di Mittelbau, il 18 novembre 1944.
 
V NABREŽINI JE PREBIVAL
AD AURISINA ABITAVA

REMIGIO PITTORITTO
ROJ./NATO 1925
PREGNAN/DEPORTATO 1944
NEUENGAMME
UMORJEN ASSASSINATO
22.12.1944
Pittoritto, Remigio Remigio Pittoritto, nato il 31 dicembre 1925 a San Gottardo, oggi periferia di Udine, di Ettore e Maria Zucchiatti. Fu battezzato nella vicina chiesa del Santo Cuore. Di professione era carpentiere. Facendo parte di una famiglia di ferrovieri si trasferì spesso, da ultimo ad Aurisina. La famiglia era stabilita al casello fra Aurisina Stazione e Bristie. Nei documenti del Comitato di liberazione di Aurisina viene indicato che nel giugno 1944 si aggregò ai partigiani garibaldini. Venne catturato nei pressi di Attimis per essere poi mandato in Germania. Morì nel campo di Neuengamme presso Amburgo il 22 dicembre 1944 per polmonite.

A Muggia sono presenti 4 pietre d'inciampo, tutte posate il 27 gennaio 2022.[104]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2022 Via Dante Alighieri, 1

45°36′13.97″N 13°46′06.87″E
 
QUI ABITAVA
ALDO PETECH
NATO 1924
DETENUTO
RISIERA DI SAN SABBA
ASSASSINATO 22.11.1944
Petech, Aldo Aldo Petech (Muggia, 20 settembre 1924 - Risiera di San Sabba, 22 novembre 1944)
Via Dante Alighieri, 15

45°36′14.05″N 13°46′04.51″E
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE GABBIANO
NATO 1925
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 31.12.1944
Gabbiano, Giuseppe Giuseppe Gabbiano (Muggia, 5 febbraio 1925 - Dachau, 31 dicembre 1944)
Via D’Annunzio, 7

45°36′14.05″N 13°46′04.51″E
 
QUI ABITAVA
VITTORIO ROBBA
NATO 1879
ARRESTATO 7.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 14.10.1944
Robba, Vittorio Vittorio Robba (Muggia, 16 agosto 1879 - Dachau, 14 ottobre 1944), genitore di Carlo Robba. Entrambi vittime della follia nazista: insieme arrestati e deportati, entrambi assassinati a Dachau a solo qualche giorno di distanza l'uno dall'altro.
 
QUI ABITAVA
CARLO ROBBA
NATO 1918
ARRESTATO 7.5.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 22.9.1944
Robba, Carlo Carlo Robba (Muggia, 11 agosto 1918 - Dachau, 22 settembre 1944), figlio di Vittorio Robba. Entrambi vittime della follia nazista: insieme arrestati e deportati, entrambi assassinati a Dachau a solo qualche giorno di distanza l'uno dall'altro.

San Dorligo della Valle

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A San Dorligo della Valle fino ad ora sono state posate 3 pietre il 30 gennaio 2021 nella piazza di Bagnoli[105] ed altre 2 pietre a Dolina, il 29 settembre 2024. [106]


Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione Traduzione
30 gennaio 2021 Bagnoli della Rosandra / Boljunec
in piazza vicino alla fontanella

45.61474°N 13.859255°E
 
TUKAJ JE PREBIVAL
AVGUSTIN SANCIN
ROJEN 1902
PREGNAN 28.05.1944
RIŽARNA
UMORJEN 12.12.1944
MAUTHAUSEN
QUI ABITAVA
AVGUSTIN SANCIN
NATO 1902
DEPORTATO 28.05.1944
RISIERA
ASSASSINATO 12.12.1944
MAUTHAUSEN
Sancin, Avgustin Avgustin Sancin
 
TUKAJ JE PREBIVALA
VIKTORIJA ŽERJAL
SANCIN
ROJENA 1919
PREGNANA 28.05.1944
UMORJENA 21.06.1944
RIŽARNA
QUI ABITAVA
VIKTORIJA ŽERJAL
SANCIN
NATA 1919
DEPORTATA 28.05.1944
ASSASSINATA 21.06.1944
RISIERA
Žerjal Sancin, Viktorija Viktorija Žerjal Sancin
 
TUKAJ JE PREBIVALA
MARIJA SLAVEC
ROJENA 1912
PREGNANA 28.05.1944
UMORJENA 21.06.1944
RIŽARNA
QUI ABITAVA
MARIJA SLAVEC
NATA 1912
DEPORTATA 28.05.1944
ASSASSINATA 21.06.1944
RISIERA
Slavec, Marija Marija Slavec
29 settembre 2024 Dolina
sopra la piazza, difronte al monumento ai caduti

45.600475°N 13.859366°E
 
V DOLINI JE PREBIVALA
A SAN DORLIGO ABITAVA
ALBINA
PRAŠELJ JERCOG
ROJ./NATA 1912
PREGNANA/DEPORTATA
1944
RIŽARNA
UMORJENA/ASSASSINATA
30.11.1944
Prašelj Jercog, Albina Albina Prašelj Jercog
 
V DOLINI JE PREBIVALA
A SAN DORLIGO ABITAVA
SAVA SANCIN
ROJ./NATA 1920
PREGNANA/DEPORTATA
1944
RIŽARNA
UMORJENA/ASSASSINATA
22.6.1944
Sancin, Sava Sava Sancin

Trieste

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Pietre d'inciampo a Trieste.

A Trieste sono presenti 129 pietre d'inciampo. La prima pietra d'inciampo venne collocata il 23 gennaio 2018.

Provincia di Udine

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In provincia di Udine sono posate 38 pietre d'inciampo tra il 2020 e il 2024.

Campoformido

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
29 gennaio 2024 Largo Municipio, 9
davanti Municipio

46°01′11.08″N 13°09′36.39″E
 
A CAMPOFORMIDO ABITAVA
EUTIMIO PAGANI
NATO 1892
ARRESTATO 1.11.1944
DEPORTATO 7.2.1945
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 9.2.1945
AMSTETTEN
Pagani, Eutimio Eutimio Pagani (Lestizza, 2 ottobre 1892 - Amstetten[107], 9 febbraio 1945), coniugato con Anna Grion e padre di sette figli. È aresstato in casa il 1º novembre 1944 incarcerato a Udine prima della deportazione, il 7 febbraio 1945, nel Raich destinato a Mauthausen. Muore nel sottocampo di Amstetten[107] il 9 febbraio 1945: il suo corpo non è stato recuperato.[108]

Cervignano del Friuli

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2024 Via Roma, 66

45°49′22.35″N 13°20′18.2″E
 
QUI ABITAVA
ENNIO ONGARO
NATO 1926
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
BUCHENWALD
ASSASSINATO
Ongaro, Ennio Ennio Ongaro (Cervignano del Friuli, 1926 - Buchenwald, ???), è prelevato davanti a casa nel settembre 1944 e trasferito a Gorizia prima della deportazione nel Raich con destinazione Buchenwald. Più nulla si saprà di lui. Morte presunta dichiarata nel 1950.[109]
Via Gradisca
ingresso Porta Cistigna
località Torat, Strassoldo


45°51′42.28″N 13°19′26.83″E
 
A STRASSOLDO ABITAVA
GERALDO BULZICH
NATO 1887
ARRESTATO 19.1.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 8.12.1944
Bulzich, Geraldo Geraldo Bulzich (Jugoslavia, 1887 - Mauthausen, 8 dicembre 1944), padre di Girolamo, nato nell'ex Jugoslavia risiede in località Torat a Strassoldo. Con l'accusa di nascondere armi dei partigiani nella stalla della sua casa, è arrestato insieme al figlio il 19 gennaio 1944 dai nazisti che gli incendiano anche la casa. Dalle carceri di Trieste dove è incarcerato è deportato nel Raich destinato a Mauthausen dove trova la morte l'8 dicembre 1944.[109]
 
A STRASSOLDO ABITAVA
GIROLAMO BULZICH
NATO 1910
ARRESTATO 19.1.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 10.4.1944
EBENSEE
Bulzich, Girolamo Girolamo Bulzich (Joannis, 1910 - Ebensee, 10 aprile 1944), figlio di Geraldo ne condivide la tragica sorte. All'arresto insieme al padre segue la deportazione nel campo di Mauthausen, quindi Ebensee dove muore il 10 aprile 1944.[109]

Marano Lagunare

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
29 gennaio 2022 Via Sinodo, 3

45°45′49.66″N 13°09′59.37″E
 
QUI ABITAVA
MARCO BIANCHI
NATO 1899
ARRESTATO 2.8.1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 22.1.1945
Bianchi, Marco Marco Bianchi (Marano Lagunare, 1899 - Dachau, 22 gennaio 1945), nato da una famiglia borghese di patrioti, educato agli alti valori morali e civici, dopo il diploma e la chiamata alle armi, presta servizio da Ufficiale combattendo nella Grande Guerra ricevendo una decorazione al valor militare. Inviso al fascismo per la sua malcelata avversione, partecipa col grado di Maggiore anche al secondo conflitto mondiale. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, fedele ai propri principi morali, prende parte alla Guerra_di_liberazione_italiana collaborando con le formazioni partigiane della Divisione Osoppo. È arrestato nel 1944 dalle SS trasferito nelle carceri di Via Spalato a Udine e poi alla Risiera di San Sabba. Da Trieste, infine è deportato nel Reich destinato a Dachau in qualità di deportato politico. Muore il 22 gennaio 1945 nell’infermeria del lager dopo tre giorni di agonia a causa del pestaggio da parte del kapò del campo.[110]
Nel gennaio 2023 anche la città di Udine posa una pietra d'inciampo a suo ricordo davanti l'abitazione in cui visse.[111]

Pasian di Prato

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Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
27 gennaio 2024 Via Roma, 48
davanti Municipio

46°02′57.01″N 13°11′27.59″E
 
A PASIAN DI PRATO
ABITAVA

MAURO BRAMANTE
NATO 1924
ARRESTATO 28.7.1944
DEPORTATO
BUCHENWALD, DACHAU
LIBERATO
Bramante, Mauro Mauro Bramante (Basiliano, 9 novembre 1924 - Pasian di Prato, 20 settembre 1945), ferroviere, partigiano.[112]
 
A PASIAN DI PRATO
ABITAVA

EGIDIO CAUTERO
NATO 1924
ARRESTATO 11.12.1944
DEPORTATO
FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 30.4.1945
DACHAU
Cautero, Egidio Egidio Cautero (Udine, 14 marzo 1924 - Dachau, 30 aprile 1945)[112]
 
A PASIAN DI PRATO
ABITAVA

ARISTIDE COMUZZI
NATO 1924
ARRESTATO 12.10.1944
DEPORTATO
DACHAU, BUCHENWALD
ASSASSINATO 10.2.1945
NATZWEILER
Comuzzi, Aristide Aristide Comuzzi (Pasian di Prato, 25 maggio 1924 - Natzweiler, 10 febbraio 1945)[112]

Tavagnacco

modifica
Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
2 giugno 2023 Piazza Indipendenza, 1
davanti municipio

46°06′04.54″N 13°12′55.15″E
 
A TAVAGNACCO ABITAVA
ERMANNO RASPELLI
NATO 1895
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 7.5.1944
KEMPTEN
Raspelli, Ermanno Ermanno Raspelli (???, 1879 - Kempten, 7 maggio 1944), per sospetta attività antinazista è deportato nel Reich e destinato a Dachau. Muore nel sottocampo di Kottern-Weidach nei pressi di Kempten il 7 maggio 1944.[113]
 
A TAVAGNACCO ABITAVA
LUIGI DI BENEDETTO
NATO 1918
ARRESTATO 9.11.1944
DEPORTATO 1944
BUCHENWALD
ASSASSINATO 18.3.1945
Di Benedetto, Luigi Luigi Di Benedetto (???, 1918 - Dachau, 18 marzo 1945), per sospetta attività antinazista è deportato nel Reich e destinato a Buchenwald, dove muore il 18 marzo 1945.[114]
 
A TAVAGNACCO ABITAVA
LINEO CUBERLI
NATO 1908
ARRESTATO 30.1.1945
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 23.4.1945
Cuberli, Lineo Lineo Cuberli (???, 1908 - Dachau, 23 aprile 1945), per sospetta attività antinazista è deportato nel Reich e destinato a Dachau, dove muore il 23 aprile 1945.[115]

In Udine si trovano 27 pietre d'inciampo posate tra il 2020 e il 2023.[116][117][118]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
19 gennaio 2020 Via Veneto, 253

46°01′40.07″N 13°15′11.44″E
 
QUI ABITAVA
ONELIO BATTISACCO
NATO 1920
ARRESTATO 2.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 21.3.1945
Battisacco, Onelio Onelio Battisacco (???, 1920 - Mauthausen, 21 marzo 1945)
Via San Martino, 28

46°03′15.51″N 13°14′29.65″E
 
QUI ABITAVA
LEONE JONA
NATO 1882
ARRESTATO 9.1.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 7.9.1944
Jona, Leone Leone Jona (???, 1882 - Auschwitz, 7 settembre 1944)
Via Pozzuolo, 16
Sant'Osvaldo

46°03′08.7″N 13°13′43.75″E
 
QUI ABITAVA
LUIGI BASANDELLA
NATO 1921
ARRESTATO 30.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN-GUSEN
ASSASSINATO 25.4.1945
Basandella, Luigi Luigi Basandella (???, 1921 - Gusen, 25 aprile 1945)
Via Bologna, 27
Beivars

46°05′36.53″N 13°16′06.19″E
 
QUI ABITAVA
GIUSEPPE
QUAIATTINI
NATO 1916
ARRESTATO
DEPORTATO 1944
DACHAU, SPAICHINGEN
ASSASSINATO 21.1.1945
Quaiattini, Giuseppe Giuseppe Quaiattini (???, 1916 - Spaichingen[119], 21 gennaio 1945)
Via Bergamo, 11

46°05′06.28″N 13°12′12.23″E
 
QUI ABITAVA
SILVIO RIZZI
NATO 1926
ARRESTATO 26.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 25.3.1945
Rizzi, Silvio Silvio Rizzi (???, 1926 - Mauthausen, 25 marzo 1945), nome di battaglia “Treno”, partigiano diciannovenne attivo nella Brigata Garibaldi del quartiere Rizzi di Udine. Arrestato dalle SS il 26 gennaio 1945, è deportato nel Reich destinato a Mauthausen, ove morirà due mesi dopo, il 25 marzo.
Alla fine degli anni '50 Eliseo Rizzi, zio di Silvio, redige il proprio diario scritto su un quaderno di uso scolastico nel ricordo del nipote Silvio.[120]
Via Girardini,

46°03′50.23″N 13°13′47.67″E
 
QUI ABITAVA
CECILIA DEGANUTTI
NATA 1914
ARRESTATA 6.1.1945
INTERNATA
RISIERA DI SAN SABBA
ASSASSINATA 4.4.1945
Deganutti, Cecilia Cecilia Deganutti (Udine, 26 ottobre 1914 - Risiera di San Sabba, 4 aprile 1945), educata al senso del dovere dalla famiglia, nel 1942 è infermiera volontaria della Croce Rossa. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, con i nomi di copertura di “Giovanna d’Arco” e “Rita” entra nelle file della Resistenza ed impiegata in azioni ad alto rischio. Non imbraccerà mai un'arma. Arrestata ed imprigionata subisce sevizie e torture, ma non rivelerà nulla dei compagni e dell'attività resistenziale. È arsa viva nel forno crematorio della Risiera il 4 aprile 1945. Partigiana medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il suo eroismo e per il suo altruismo e medaglia d'oro della Croce Rossa Italiana.
Via Brenari, 14

46°03′38.18″N 13°13′54.5″E
 
QUI ABITAVA
SILVANO
CASTIGLIONE
NATO 1923
ARRESTATO 11.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 5.5.1945
Castiglione, Silvano Silvano Castiglione (???, 1923 - Mauthausen, 5 maggio 1945), muore il giorno stesso della liberazione del campo di sterminio.
Via Cairoli, 4

46°03′54.08″N 13°14′25.88″E
 
QUI ABITAVA
LUIGI COSATTINI
NATO 1913
ARRESTATO 27.2.1944
DEPORTATO 1944
BUCHENWALD
ASSASSINATO APR. 1945
ASCHERSLEBEN
Cosattini, Luigi Luigi Cosattini (???, 1913 - Buchenwald, aprile 1945)
Via Carducci, 2

46°03′39.86″N 13°14′22.9″E
 
QUI ABITAVA
GIOVANNI BATTISTA
BERGHINZ
NATO 1918
ARRESTATO 28.7.1944
INTERNATO
RISIERA DI SAN SABBA
ASSASSINATO 12.8.1944
Berghinz, Giovanni Battista Giovanni Battista Berghinz (Montecatini Terme, 8 febbraio 1918 - Risiera di San Sabba, 12 agosto 1944), arruolatosi nel Regio Esercito è impiegato come Ufficiale nella Campagna d'Africa Orientale. Conseguito il brevetto di osservatore aereo, nel corso della Seconda Guerra Mondiale presta servizio presso diversi aeroporti anche esteri. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, entra nelle file delle formazioni partigiane della Brigata Osoppo col nome di battaglia Bami. Nel 1944 riesce a laurearsi in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna. Nello stesso anno è catturato e imprigionato prima a Udine, quindi subisce sevizie e torture nel carcere di Trieste, ridotto in fin di vita, il 12 agosto è prelevato dalle SS e condotto alla Risiera di San Sabba dove è assassinato il giorno stesso. Sarà insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. A suo nome sono intitolate: una caserma in Udine; una via a Montecatini; un'aula del Liceo Classico Jacopo Stellini di Udine; un'aula della scuola alberghiera di Montecatini.
Via Savorgnana, 10

46°03′44.6″N 13°14′09.51″E
 
QUI ABITAVA
ELIO MORPURGO
NATO 1858
ARRESTATO 26.3.1944
MORTO MARZO 1944
DURANTE IL TRASPORTO
AD AUSCHWITZ
Morpurgo, Elio Elio Morpurgo (Udine, 10 ottobre 1858 - Risiera di San Sabba, 29 marzo 1944), di famiglia ebraica, fu sindaco di Udine, Deputato del regno, Sottosegretario, Senatore. Nonostante la sua adesione al fascismo e lo status di ebreo discriminato, pur in età avanzata è arrestato e condotto alla Risiera di San Sabba quindi destinato Auschwitz, ma muore durante il trasporto in data imprecisata. Il tribunale stabilì successivamente la data di morte nel giorno del suo arresto
22 aprile 2022 Via Treppo, 4
ex sede Questura

46°03′51.59″N 13°14′22.76″E
 
QUI ERA IN SERVIZIO
FILIPPO ACCORINTI
NATO 1916
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 20.4.1945
MAUTHAUSEN-MELK
Accorinti, Filippo Filippo Accorinti (???, 1916 - Melk, 20 aprile 1945), vice Commissario aggiunto, prende servizio presso l’ufficio di P.S. di frontiera a Tarvisio, il 27 maggio 1942. A seguito della situazione che si viene a creare dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, viene trasferito a Udine. Alle 18 del 22 luglio 1944 viene arrestato insieme al commissario aggiunto Camillo Galli e al vice commissario Mario Savino; trasferito nel carcere di via Spalato e, successivamente, col convoglio che parte dalla stazione di Udine, il 26 agosto è deportato nel Reich con destinazione Dachau, quindi Mauthausen, dove risulta presente il 14 settembre. Nel nuovo campo è destinato, dal 21 settembre 1944, al progetto Quarz, uno dei nomi di copertura dell'attività di scavo delle gallerie ideate per proteggere le fabbriche di armi dalle incursioni aeree alleate. Nel Libro dei Morti di Mauthausen, al numero 14081, all’ultima riga di pagina 1122, sono annotati il suo nome, l’ora del decesso e la causa della morte. Il certificato compilato il 27 settembre 1949 dall’Ufficio Anagrafe Speciale di Arolsen, distretto di Waldeck, attesta il decesso del vice commissario Filippo Accorinti, avvenuto il 20 aprile 1945 alle ore 2 e minuti zero. [Anna Colombi, 2022 - Pietre d'Inciampo a Udine, alla memoria dei Poliziotti morti nei campi di concentramento, Udine 2022, ISBN 9788895752389, pp. 30-31]
 
QUI ERA IN SERVIZIO
ALBERTO BABOLIN
NATO 1917
ARRESTATO 2.8.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 19.5.1945
MAUTHAUSEN-MELK
Babolin, Alberto Alberto Babolin (Teolo, 13 novembre 1917 - Melk, 19 maggio 1945), guardia di PS, di Vittorio ed Emilia Pelizza. Il 2 agosto 1944 è arrestato e, dopo una breve detenzione nel carcere di via Spalato, deportato con il convoglio che parte dalla stazione di Udine il 26 agosto 1944, insieme ai colleghi arrestati, tra luglio e agosto, perché sospettati di avere relazioni con le formazioni partigiane operanti nella zona. Eentra nel campo di Dachau il 29 agosto del 1944 con il numero 94466, quindi il 16 settembre trasferito a Mauthausen e successivamente è a Melk ai lavori forzati per l'operazione Quarz: uno dei nomi con cui viene indicato un progetto che consiste nello scavo di tunnel per ricoverare le linee di produzione delle fabbriche d’armi. Il certificato di morte compilato il 26 gennaio 1945 informa che il prigioniero Alberto Babolin, ha cessato di vivere il 19 gennaio 1945, alle 20 precise, a seguito di polmonite. [Anna Colombi, 2022 - Pietre d'Inciampo a Udine, alla memoria dei Poliziotti morti nei campi di concentramento, Udine 2022, ISBN 9788895752389, pp. 32-33]
 
QUI ERA IN SERVIZIO
BRUNO BODINI
NATO 1909
ARRESTATO 24.7.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 20.2.1945
BUCHENWALD-OHRDRUF
Bodini, Bruno Bruno Bodini ((???, 1909 - Ohrdruf, 20 febbraio 1945)), Vice Brigadiere.
 
QUI ERA IN SERVIZIO
GIUSEPPE CASCIO
NATO 1908
ARRESTATO 24.7.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 12.2.1945
MAUTHAUSEN-MELK
Cascio, Giuseppe Giuseppe Cascio (???, 1908 - Melk, 12 febbraio 1945), applicato di PS
 
QUI ERA IN SERVIZIO
MARIO COMINI
NATO 1916
ARRESTATO 1944
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 15.10.1944
KOTTERN-WEIDACH
Comini, Mario Mario Comini (???, 1916 - Kottern-Weidach, 15 ottobre 1944), guardia di PS
 
QUI ERA IN SERVIZIO
ANTONINO D'ANGELO
NATO 1912
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 16.4.1945
MAUTHAUSEN-MELK
d'Angelo, Antonino Antonino d'Angelo (???, 1912 - Melk, 16 aprile 1945), Commissario
 
QUI ERA IN SERVIZIO
ANSELMO PISANI
NATO 1912
ARRESTATO 2.8.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 2.1.1945
MAUTHAUSEN-MELK
Pisani, Anselmo Anselmo Pisani (???, 1912 - Melk, 2 gennaio 1945), Guardia di PS
 
QUI ERA IN SERVIZIO
MARIO SAVINO
NATO 1914
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 15.3.1945
MAUTHAUSEN-EBENSEE
Savino, Mario Mario Savino (???, 1914 – Ebensee, 15 marzo 1945), Vice Commissario
 
QUI ERA IN SERVIZIO
GIUSEPPE SGROI
NATO 1910
ARRESTATO 24.7.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 16.4.1945
MAUTHAUSEN-EBENSEE
Sgroi, Giuseppe Giuseppe Sgroi (???, 1910 – Ebensee, 16 aprile 1945), Commissario
28 gennaio 2023 Via Mercatovecchio, 12

46°03′50.13″N 13°14′04.14″E
 
QUI ABITAVA
MARCO BIANCHI
NATO 1899
ARRESTATO 2.8.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU
ASSASSINATO 22.1.1945
Bianchi, Marco Marco Bianchi (Marano Lagunare, ??? 1899 - Dachau, 22 gennaio 1945), nato da una famiglia borghese di patrioti, educato agli alti valori morali e civici, dopo il diploma e la chiamata alle armi, presta servizio da Ufficiale combattendo nella Grande Guerra ricevendo una decorazione al valor militare. Inviso al fascismo per la sua malcelata avversione, partecipa col grado di Maggiore anche al secondo conflitto mondiale. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, fedele ai propri principi morali, prende parte alla Guerra_di_liberazione_italiana collaborando con le formazioni partigiane della Divisione Osoppo. È arrestato nel 1944 dalle SS trasferito nelle carceri di Via Spalato a Udine e poi alla Risiera di San Sabba. Da Trieste, infine è deportato nel Reich destinato a Dachau in qualità di deportato politico. Muore il 22 gennaio 1945 nell’infermeria del lager dopo tre giorni di agonia a causa del pestaggio da parte del kapò del campo.[110]
Nel gennaio 2022 anche la città natia di Marano Lagunare posa una pietra d'inciampo a suo ricordo davanti l'abitazione in cui nacque.[121]
 
QUI ABITAVA
FEDERICO DE PAULI
NATO 1913
ARRESTATO 13.1.1945
DEPORTATO
DACHAU
ASSASSINATO 19.4.1945
De Pauli, Federico Federico De Pauli (???, 1913 - Dachau, 19 aprile 1945)
 
QUI ABITAVA
CARLO CHIARUTTINI
NATO 1921
ARRESTATO 10.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 17.4.1945
Chiaruttini, Carlo Carlo Chiaruttini (???, 1921 - Mauthausen, 17 aprile 1945)
 
QUI ABITAVA
ANTONIO DANELUTTI
NATO 1923
ARRESTATO 29.9.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 1.3.1945
Danelutti, Antonio Antonio Danelutti (???, 1923 - Mauthausen, 1 marzo 1945)
 
QUI ABITAVA
GIOVAN BATTISTA
PERIZ
NATO 1898
ARRESTATO 14.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 3.3.1945
Periz, Giovan Battista Giovan Battista Periz (???, 1898 - Mauthausen, 3 marzo 1945)
 
QUI ABITAVA
MARIO ZANUTTINI
NATO 1911
ARRESTATO 27.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 2.3.1945
Zanuttini, Mario Mario Zanuttini (???, 1911 - Mauthausen, 2 marzo 1945)
 
QUI ABITAVA
WALTER VIRGILI
NATO 1923
ARRESTATO 30.1.1945
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 9.4.1945
GUSEN>
Virgili, Walter Walter Virgili (???, 1923 - Gusen, 9 aprile 1945)
 
QUI ABITAVA
GIORDANO GREMESE
NATO 1913
ARRESTATO 9.8.1944
DEPORTATO 1944
DACHAU,NATZWEILER
ASSASSINATO 17.4.1945
FLOSSENBÜRG
Gremese, Giordano Giordano Gremese (???, 1913 - Flossenbürg, 17 aprile 1945)

Date di collocazione

modifica

Le pietre d'inciampo in questa regione sono state collocate dall'artista personalmente:

  • il 20 gennaio 2016 a Gorizia (Via Garibaldi 5, Via Giuseppe Mazzini 15, Via Graziadio Isaia Ascoli 25),
  • il 21 gennaio 2017 a Gorizia (Corso Italia 178),
  • il 23 gennaio 2018 a Gorizia (Largo Culiat 11), Doberdò del Lago (Via Brigata Trieste, 5)
  • il 28 gennaio 2019 a Ronchi dei Legionari, Doberdò del Lago (Marcottini, Via Cervi, 7; Via Roma), Gorizia (Via del Santo, 4)
  • il 18 gennaio 2020 a Pordenone
  • il 19 gennaio 2020 a Udine
  • il 20 gennaio 2020 a Fogliano Redipuglia, Ronchi dei Legionieri e Doberdo del Lago
  1. ^ “Pietre della memoria” per ricordare l’Olocausto, in friulionline.it, 19 gennaio 2017. URL consultato il 12 giugno 2023.
  2. ^ accesso23 giugno 2024, A Doberdò la posa di altre quattro pietre d’inciampo, in ilpiccolo.gelocal.it, 23 gennaio 2022.
  3. ^ Tlakovec v spomin na Doberdobca, in primorski.eu, 23 gennaio 2018. URL consultato il 23 giugno 2024.
  4. ^ Prvi v spomin na Andreja Frandoliča, in noviglas.eu, 1º febbraio 2018. URL consultato il 23 giugno 2024.
  5. ^ a b c Salgono a quattro le pietre d’inciampo a Doberdò, in ilpiccolo.gelocal.it, 27 gennaio 2019. URL consultato il 23 giugno 2024.
  6. ^ Serie fascicoli personali, p. 327 (PDF), su sa-fvg.archivi.beniculturali.it.
  7. ^ Serie fascicoli per sonali, p. 475 (PDF), su sa-fvg.archivi.beniculturali.it.
  8. ^ Ivan Bianchi, «Abbiamo riportato Arduino a casa». Redipuglia scopre due Pietre d'Inciampo, in Il Goriziano, 27 gennaio 2022.
  9. ^ Non fecero più ritorno: Fogliano Redipuglia posa le pietre d'inciampo con i giovani, in Il Goriziano, 27 gennaio 2023.
  10. ^ Giorno della Memoria, le Pietre d’Inciampo in Toscana per le vittime dell’Olocausto, su intoscana.it. URL consultato il 23 giugno 2024.
  11. ^ I deportati politici, su anpi-vicenza.it. URL consultato il 10 agosto 2023.
  12. ^ 78° deportazione Comunità ebraica di Gorizia - deposizione di pietre d'inciampo, su www3.comune.gorizia.it. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).
  13. ^ A Gorizia quattro nuove pietre d'inciampo, in Il Friuli, 23 novembre 2021.
  14. ^ a b Marco Bisiach: Omaggio alla sorella di Michelstaedter, Il Piccolo, 22 gennaio 2018
  15. ^ a b c d e f Il muro del ricordo (PDF), su amicidisraelegorizia.it. URL consultato il 24 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
  16. ^ Alphandary, Bianca, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 24 giugno 2018.
  17. ^ Armani Heischmann, Adolf Umberto, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 24 giugno 2018.
  18. ^ Armani Heischmann, Gino, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 24 giugno 2018.
  19. ^ Schumann, Davide, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 23 aprile 2018.
  20. ^ Rechnitzer, Matilde, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 23 aprile 2018.
  21. ^ Weissmann, Frieda, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 giugno 2018.
  22. ^ Iacoboni, Giacomo, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 giugno 2018.
  23. ^ USC Shoah Foundation: USC Shoah Foundation Institute testimony of Giacomo Iacoboni. URL consultato il 25 giugno 2018.
  24. ^ Richetti, Elisa, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
  25. ^ Luzzatto, Iginio, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
  26. ^ Luzzatto, Rina Sara, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
  27. ^ Luzzatto, Emma, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 ottobre 2018. (con un ritratto fotografico della signora anziana)
  28. ^ Leoni, Ferruccio, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 giugno 2018.
  29. ^ Valentina Princic, La triste vicenda di Anna Paola Luzzatto, in ilpiccolo.geolocal.it, 26 giugno 2018. URL consultato il 15 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2018).
  30. ^ Michelstaedter, Elda, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 ottobre 2018.
  31. ^ a b Alessandro Caragnano: Malvina, Irene e Adele le loro storie rivivono nelle pietre d’inciampo, Il Piccolo, 30 gennaio 2019
  32. ^ a b Shoah, la fine delle sorelle Gentili ricostruita dagli studenti, in ilpiccolo.gelocal.it, 27 gennaio 2020. URL consultato il 25 giugno 2024.
  33. ^ a b c d Timothy Dissegna, Arrestati nel blitz all'ospedale psichiatrico, Gorizia ricorda quattro deportati, in ilgoriziano.it, 19 novembre 2021. URL consultato il 25 giugno 2024.
  34. ^ Timothy Dissegna, Deportata dai nazisti a 81 anni, una Stolpersteine ricorda Prospera, in ilgoriziano.it, 23 novembre 2022. URL consultato il 25 giugno 2024.
  35. ^ Prospera Vitale, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 giugno 2024.
  36. ^ Manuel D'Angeli, La pietra di San Rocco per Herskovitz, 80 anni fa deportato da Gorizia, in ilgoriziano.it, 18 aprile 2023. URL consultato il 25 giugno 2024.
  37. ^ Ladislao Ercoli, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 25 giugno 2024.
  38. ^ Giornata della Memoria 2022 (PDF), su comune.gradisca-d-isonzo.go.it.
  39. ^ Con le 10 pietre d’inciampo Ronchi ricorda per sempre, in ilpiccolo.it, 30 gennaio 2019.
  40. ^ Pietre d’inciampo per ricordare otto ronchesi vittime del nazismo, in ilpiccolo.it, 11 febbraio 2020. URL consultato l'8 giugno 2023.
  41. ^ Giornata della Memoria a Ronchi dei Legionari, in ilfriuli.it, 27 gennaio 2021. URL consultato l'8 giugno 2023.
  42. ^ Ronchi dei Legionari, posizionate cinque nuove pietre d'inciampo, in Il Friuli, 27 gennaio 2022.
  43. ^ Ronchi ricorda chi fu rastrellato dai nazifascisti, 5 nuove pietre in città, in ilgoriziano.it, 23 maggio 2023. URL consultato il 7 giugno 2023.
  44. ^ Testimonianze e immagini dalle Casette Pater, su voceisontina.eu. URL consultato il 9 giugno 2023.
  45. ^ a b Casa circondariale - Ernesto Mari, su giustizia.it. URL consultato il 9 giugno 2023.
  46. ^ Il Piccolo: Ronchi ricorda l'invasione dei nazisti del maggio 1944., 22 maggio 2014
  47. ^ Voce isontina: "Pietre d’inciampo" per non dimenticare il dramma della Shoah, consultato il 22 febbraio 2019. Mario Candotto "La nostra è stata la prima Brigata Proletaria", in "Noi Partigiani. Memoriale della Resistenza italiana" (Feltrinelli 2020)
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