Pogostemoneae Briq., 1895 è una tribù di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae (ordine delle Lamiales).[1]

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Pogostemoneae
Pogostemon benghalensis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaLamiaceae
SottofamigliaLamioideae
TribùPogostemoneae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineLamiales
FamigliaLamiaceae
TribùPogostemoneae
Briq., 1895
Generi

Etimologia

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Il nome della tribù deriva dal suo genere più importante Pogostemon Desf. la cui etimologia deriva da due parole greche: "pogon" ( = barba, capelli)[2] e "stemon" ( = stame, filamento)[3] con riferimento ai filamenti staminali pelosi e barbuti verso la metà della loro lunghezza.[4][5]

Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico svizzero John Isaac Briquet (1870-1931) direttore del Conservatorio Botanico di Ginevra nella pubblicazione "Naturlichen Pflanzenfamilien - IV, 3a: 208." (a cura dei botanici Heinrich Gustav Adolf Engler e Karl Anton Eugen Prantl)[6] del 1895.[7]

Descrizione

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Il portamento
Pogostemon deccanensis
 
Le foglie
Colebrookea oppositifolia
 
Infiorescenza
Rostrinucula dependens
 
I fiori
Anisomeles indica
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), (supero), drupa, 4 nucule[8][11]
  • Calice: il calice è gamosepalo e persistente con forme da campanulate a tubulose. Il calice termina con 5 lobi subuguali (fino a 7 in Leucosceptrum) con raggruppamento dei lobi 3/2 oppure 1/4 (quello anteriore in genere è più lungo). La superficie del calice è percorsa da 5 - 10 nervi. In alcune specie il calice alla fruttificazione diventa globoso-urceolato ed è accrescente.
  • Corolla: la corolla, gamopetala e zigomorfa, alla base ha la forma di un tubo e termina in modo bilabiato (non sempre con evidenza e in alcune specie in modo indistinto) con 4 lobi totali (raggruppamento 3/1 oppure 1/3); se i lobi sono 5 allora il raggruppamento è 2/3. In alcune specie il labbro superiore è corto e non forma un cappuccio e può essere bilobato, mentre il labbro anteriore è stretto oppure più lungo di quello superiore; in altre è presente un cappuccio profondamente concavo e ampio con due denti alla base, mentre il labbro inferiore è trilobato. In alcuni generi (Comanthosphace) le fauci internamente sono circondate da un anello di peli obliqui per impedire l'accesso ad insetti più piccoli e non adatti all'impollinazione.[12] I colori della corolla sono da bianco a purpureo e rosso, ma anche giallo.
  • Androceo: l'androceo possiede quattro stami didinami (tutti uguali o il paio posteriore è leggermente più lungo) tutti fertili e sporgenti (o poco sporgenti) dalla corolla in modo patente o declinato. I filamenti sono adnati alla corolla e usualmente sono barbati lungo la parte centrale con peli moniliformi. Le antere sono lunghe quanto sono ampie (altre volte sono strette, e altre volte sono più ampie), sono inoltre ravvicinate a coppie e sono biloculari. Le teche sono confluenti con deiscenza longitudinale (raramente trasversale). I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato. Il nettario è ricco di sostanze zuccherine a forma di anello o cupolare.
  • Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[13] Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme. Lo stigma è bifido con lobi uguali o subuguali; in alcune specie i lobi sono molto diversi fra di loro.
  • Il frutto è uno schizocarpo composto da 1 - 4 nucule con forme cilindriche-oblunghe, arrotondate all'apice (o troncate) o anche rostrate; la superficie può essere glabra e lucida oppure provvista di scaglie ma anche ricoperta di peli o ghiandole sessili; il colore spesso è nero. I frutti spesso rilasciano i semi con facilità (sono fragili). In Colebrookea oppostifolia le nucule sono connate al calice. Dimensione delle nucule: 0,5 - 1,1 x 0,3 - 1,0 mm.

Riproduzione

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  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti tipo ditteri e imenotteri (impollinazione entomogama).[11]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).[14] I semi hanno una appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo.[15]

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle pante di questa tribù è eurasiatica (fino alla Cina e oltre) con habitat da temperati a subtropicali, ma anche nell'umido delle foreste tropicali, oppure pendii collinari e pascoli montani o ancora nelle savane e boschetti aridi.

Tassonomia

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La famiglia di appartenenza della tribù (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie[8], ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie; la tribù Pogostemoneae appartiene alla sottofamiglia Lamioideae.[1]

Filogenesi

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Cladogramma della tribù

Dalle ultime analisi filogenetiche sul DNA la tribù Pogostemoneae è monofiletica (monofilia altamente supportata) ed è formata da due grandi cladi (A - B). Studi precedenti avevano proposto una separazione di questo gruppo per formare la sottofamiglia Pogostemonoideae; in realtà da un punto di vista filogenetico la tribù è nidificata all'interno della sottofamiglia Lamioideae e si trova in posizione "basale" rispetto alla stessa.[16]

Nel clade "A" il genere monotipo Colebrookea è "gruppo fratello" al cospicuo subclade formato dai generi Craniotome, Microtoena, Anisomeles e Pogostemon. A parte il genere Microtoena, gli altri risultano monofiletici, inoltre i due generi Anisomeles e Pogostemon stanno in rapporto "gruppo fratello" con un forte sostegno. Un carattere morfologico comune in queste specie sono le nucule con superficie lucida e glabra. Tuttavia questi risultati potrebbero non essere definitivi in quanto in altri studi il genere Colebrookea sembra più vicino al clade "B" anche da un punto di vista morfologico (la condizione di avare peli ghiandolari sulle nucule). Il clade "B" è ben supportato e i generi Leucosceptrum, Comanthosphace, Rostrinucula e Eurysolen formano un "gruppo fratello" con il genere Achyrospermum. I vari gruppi di questo clade condividono alcuni caratteri morfologici come la superficie opaca e ricoperta da ghiandole delle nucule e dall'avere nel pericarpo una regione sclerenchimatica poco distinta.[17]

Il genere monotipo Paralamium Dunn con nucule piccole e lucide potrebbe appartenere al clade "A", ma mancando altri dati filogenetici per il momento è considerato incertae sedis nell'ambito della sottofamiglia.[17]

Il cladogramma a lato, tratto dallo studio citato[17] e semplificato, dimostra la struttura interna della tribù.

Il numero cromosomico delle specie di questa tribù è vario: 2n = 12, 28, 32, 34, 60, 64, 72, 84, 88.[10]

Composizione della tribù

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La tribù attualmente è formata da 10 generi e 132 specie:[1][10]

Genere Numero specie Distribuzione
Achyrospermum Blume, 1826 10 Africa tropicale, Madagascar, dal Nepal/India fino alle Filippine
Anisomeles R. Br., 1810 13 Africa tropicale del sud, Asia meridionale e Australia
Colebrookea Sm., 1806 Una specie:
Colebrookea oppostifolia Sm.
Dal Pakistan e India alla Cina e Thailandia
Comanthosphace S. Moore, 1877 5 Dalla Cina al Giappone
Craniotome Rchb., 1825 Una specie:
Craniotome furcata (Link) Kuntza
Dal Pakistan e India alla Cina e Vietnam
Eurysolen Prain, 1898 Una specie:
Eurysolen gracilis Prain
Dall'India alla Cina e Thailandia
Leucosceptrum Sm., 1805 3 Dall'Himalaya alla Cina
Microtoena Prain, 1889 Circa 25 Dall'Himalaya alla Cina
Pogostemon Desf., 1815 71 Dall'Asia meridionale alla Cina; alcune specie in Africa (tropicale), Australia, Taiwan e Giappone
Rostrinucula Kudò, 1929 2 Cina

Alcune specie sono coltivate nelle serre europee come ad esempio Pogostemon plectrantoides Desf. da oltre 150 anni. Altre specie come Pogostemon heyneanus Benth. (conosciuta più comunemente come patchouly) servono a preparare famosi profumi.[4]

Alcune specie

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  1. ^ a b c Olmstead 2012.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 309.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 361.
  4. ^ a b c Motta 1960, Vol. 3 - pag. 379.
  5. ^ Quattrocchi 1947, pag. 2130.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º dicembre 2015.
  7. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 1º dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ a b c Judd, pag. 504.
  9. ^ Strasburger, pag. 850.
  10. ^ a b c Kadereit 2004, pag. 214.
  11. ^ a b c dipbot.unict.it, https://web.archive.org/web/20160304200501/http://www.dipbot.unict.it/sistematica/Lami_fam.html (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ Motta 1960, Vol. 2 pag. 617.
  13. ^ Musmarra 1996.
  14. ^ Kadereit 2004, pag. 181.
  15. ^ Strasburger, pag. 776.
  16. ^ Scheen et al. 2010, pag. 203.
  17. ^ a b c Bendiksby et al. 2011, pag. 474.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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