Princisbecco
Il princisbecco è una lega metallica costituita da ottone con inclusioni di stagno[1] dal colore simile all'oro.
Il rapporto tra rame e zinco è variabile: Cu da 89% a 93% e Zn da 11% a 7%. Deve il suo nome all'inventore Christopher Pinchbeck (1670-1732) orologiaio inglese. Tale lega è stata usata principalmente per tutte quelle lavorazioni di poco valore ma appariscenti. Successivamente fu utilizzata da orefici disonesti al posto dell'oro e, con il passare del tempo, la parola è diventata sinonimo di falso, di bassa lega, non di valore[2].Lo stagno Sn quindi è poco presente e serve a far resistere il princisbecco dall'ossidazione e dalla corrosione.
Nella cultura popolare
modifica"Rimanere di princisbecco" significa rimanere stupiti o più precisamente avere una brutta sorpresa (simile a "rimanere di stucco", attonito)[3]. Con questo significato viene usata anche nel romanzo Pinocchio di Carlo Collodi quando il protagonista viene condannato nel paese di Acchiappa-citrulli dopo aver denunciato il Gatto e la Volpe per averlo derubato[4].
Il "princisbech" viene citato nella Locandiera di Goldoni, quando nel terzo atto lo spiantato Marchese di Forlipopoli, credendo di quella lega una boccetta d'oro non sua, la regala a Dejanira, salvo poi pentirsene una volta scopertane la vera costituzione e cercare di recuperarla (atto III, scene IX-XII).
Note
modifica- ^ Basire, restare di princisbecco - Treccani
- ^ La morale dell'arte - Wikisource
- ^ Dizionario Garzanti di Italiano
- ^ Le avventure di Pinocchio/Capitolo 19 - Wikisource
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Curiosità - Princisbecco [collegamento interrotto], su naiot.it.
- Princibecco, su aetnanet.org.