Ramandolo (vino)
Ramandolo è un vino DOCG prodotto nella provincia di Udine[1]
Ramandolo | |
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Dettagli | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Resa (uva/ettaro) | 8,0 t/ha |
Resa massima dell'uva | 65% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | 11,0% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | 11,0% |
Estratto secco netto minimo | 25,0 g/l |
Riconoscimento | |
Tipo | DOCG |
Istituito con decreto del | 30/11/2011 |
Gazzetta Ufficiale del | nº 295 del 20 dicembre 2011 |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
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MiPAAF - Disciplinari di produzione vini[1] |
Zona di produzione
modificaIl territorio del comune di Nimis che comprende la frazione di Ramandolo da cui prende il nome il vino e parte del territorio del comune di Tarcento, tutti in provincia di Udine.
Vitigni con cui è consentito produrlo
modifica- Verduzzo Friulano: 100%[1]
Tecniche produttive
modifica- Sono da considerarsi inadatti i terreni eccessivamente umidi o insufficientemente soleggiati.
- I nuovi impianti ed i reimpianti dovranno avere una densità non inferiore ai 3 000 ceppi/ettaro.
- L'appassimento delle uve potrà verificarsi sulla pianta o in locali idonei, sia termocondizionati che a ventilazione forzata.
- Nella vinificazione e nell'affinamento è consentito l'uso di botti in legno.
- Tutte le operazioni di vinificazione e imbottigliamento debbono essere effettuate nella zona DOCG.[1]
Informazioni sulla zona geografica
modificaLa zona di produzione del Ramandolo è la più settentrionale del Friuli. Essa comprende un territorio di alta e media collina (altitudine media 325 m s.l.m.) alle pendici del monte Bernadia (1 732 m) che la protegge dai venti freddi di tramontana. Presenta una temperatura media di 13,6 °C con picchi estivi superiori ai 30 °C ed una elevata piovosità (più di 2 200 mm distribuiti in 130 giorni).[1]
I terreni molto poveri, derivati da marne oceaniche: "Flysch di Cormons" (in friulano "ponca"), presentano elevate pendenze, a volte superiori al 30% e sono sistemati a terrazze molto strette, per cui non sono meccanizzabili e tutte le operazioni colturali devono essere svolte manualmente.[1]
Caratteristiche organolettiche
modificaStoria
modificaCome riporta il linguista Pavle Merkù nella sua Toponomastica dell'Alta Val Torre, il termine “ramandolo” deriva dallo slavo "Romandolina", lemma derivante dall'unione dei termini di Roman, cioè “latino”, e dolina, cioè valle. Fino a buona parte dell'Ottocento infatti queste zone erano abitate da una massicia minoranza slava che parlava un dialetto protoslavo simile al po nasen luseverense e che indicavano come "valle romana",cioè zona abitata da popolazioni latine, l'attuale frazione di Ramandolo. Secondo altri (Cornelio Cesare Desinan) deriva da Romandulus a sua volta diminutivo di “romandus” con il significato di “romanzo” cioè “friulano” in opposizione a “sloveno”. In effetti la frazione di Ramandolo è proprio al confine linguistico fra gli slavi (a nord) ed i latini (a sud). Le prime notizie documentate del vino ramandolo risalgono al 1893, quando alla II Fiera-concorso dei vini friulani, fu assegnato un attestato di lode ad un vino Ramandolo fuori concorso. (in: Claudio Fabbro -"Alle radici de Ramandolo'")[1]
Precedentemente all'attuale disciplinare questa DOCG è stata più volte modificata:
- Approvata sottozona della DOC Colli Orientali del Friuli con DPR 20.07.1970
- Approvata DOCG con DM 09.10.2001 G.U. 250 - 26.10.2001
- Modificato con DM 13.07.2011 G.U. 172 - 25.07.2011[1]
Di seguito si riportano i dati relativi al disciplinare del 2001
- resa_uva=8,0 t
- resa_vino=65,0%
- titolo_uva=12,0%
- titolo_vino=14,0%
- estratto_secco=20,0 g/l
- vitigno= Verduzzo Friulano 100.0%
- Caratteristiche organolettiche:
Abbinamenti consigliati
modificaDessert, pasticceria secca a base di mandorle, dolci alle mele, colomba, panettone e dolci della tradizione; formaggi erborinati e stagionati; foie gras a inizio pasto.[senza fonte]
Produzione
modificaProvincia, stagione, volume in ettolitri
- Udine (1990/91) 781,22
- Udine (1991/92) 1066,86
Note
modificaVoci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Consorzio di Tutela del Ramandolo, su ramandolo.it.