Il termine Saṃhitā, trascrizione di un sostantivo femminile sanscrito (in scrittura devanāgarī: संहिता), adattato anche in Samhita, indica una qualsiasi raccolta ordinata di versi o testi. Ha anche altri significati, quale "congiunzione", "connessione", e in senso lato anche "scienza".[1]

Note sono le Saṃhitā dei Veda, raccolte di versi (o mantra): esse ne costituiscono la parte più antica.[2]

Le Saṃhitā dei Veda sono:[3]

È da dire che spesso si identifica una singola suddivisione dei Veda con la relativa, o le relative Saṃhitā; per cui si scrive, ad esempio, Ṛgveda per intendere la Ṛgveda Saṃhitā.

Oltre queste, composte approssimativamente nel II millennio a.e.v., esistono numerose altre Saṃhitā composte in epoche successive: ogni scuola o tradizione dell'induismo ha i suoi testi canonici, e fra questi non pochi sono Saṃhitā. Si citano ad esempio la Śiva Saṃhitā e la Gheraṇḍa Saṃhitā, testi fondamentali dello Haṭha Yoga; la Brahma Saṃhitā, testo del corpus del Pāñcarātra, nella tradizione tantrica vishnuita; la Suśruta Saṃhitā, trattato medico facente parte dell'Ayurveda.

  1. ^ Vedi Monier-Williams Sanskrit-English Dictionary Archiviato il 7 maggio 2020 in Internet Archive..
  2. ^ Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī, a cura di Milena Carrara Pavan, traduzioni di Alessandra Consolaro, Jolanda Guardi, Milena Carrara Pavan, BUR, Milano, 2001, vol. I, p. 42.
  3. ^ Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī, a cura di Milena Carrara Pavan, traduzioni di Alessandra Consolaro, Jolanda Guardi, Milena Carrara Pavan, BUR, Milano, 2001, vol. II, p. 1155.
  4. ^ Vedi: Kapiṣṭhala-(Kaṭha)-Saṃhitā, Oxford Reference.

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