San Biagio Platani

comune italiano

San Biagio Platani (Sammrasi in siciliano) è un comune italiano di 2 831 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.

San Biagio Platani
comune
San Biagio Platani – Stemma
San Biagio Platani – Bandiera
San Biagio Platani – Veduta
San Biagio Platani – Veduta
Gli archi di Pasqua
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Agrigento
Amministrazione
SindacoSalvatore Di Bennardo (lista civica) dal 12-10-2021
Territorio
Coordinate37°30′36″N 13°31′35″E
Altitudine416 m s.l.m.
Superficie42,67 km²
Abitanti2 831[1] (31-8-2022)
Densità66,35 ab./km²
Comuni confinantiAlessandria della Rocca, Casteltermini, Sant'Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina
Altre informazioni
Cod. postale92020
Prefisso0922
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT084035
Cod. catastaleH778
TargaAG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisambiagesi
Patronosan Biagio
Giorno festivo3 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Biagio Platani
San Biagio Platani
San Biagio Platani – Mappa
San Biagio Platani – Mappa
Posizione del comune di San Biagio Platani nel libero consorzio comunale di Agrigento
Sito istituzionale

Geografia fisica

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San Biagio Platani è un paese dell'entroterra agrigentino, a 38 chilometri dal capoluogo, situato sul medio versante di una collina che culmina in contrada Garipi e digrada verso il fiume Platani.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di San Biagio.

Le origini risalgono al 1635, anno in cui Giovanni Battista Gerardi ottenne la licentia populandi. Gaetano Di Giovanni, nella sua opera Notizie storiche su Casteltermini e il suo territorio, attribuisce a Mariano Gianguercio, nel 1648, la fondazione dell'insediamento urbano, tenendo conto che nel Cedolario dei feudi della Val di Mazara, comincia proprio allora ad essere citata la "terra di San Biagio". Ma la licentia fa invece supporre che l'abitato abbia iniziato a svilupparsi alcuni anni prima, con poche case attorno ad una piccola chiesa.

Il contesto storico, caratterizzato dai cambiamenti di rotta verso le Americhe e dalla marginalizzazione dell'isola, portò la popolazione isolana a ripiegare nella sua più tradizionale economia. Da qui l'agricoltura estensiva attraverso il popolamento dei feudi. Ma la fondazione di agglomerati urbani aveva anche altre finalità legate al prestigio dei feudatari. Infatti un villaggio con più di 80 persone dava al principe il diritto di un seggio al parlamento oppure ad un voto in più, oltre al potere sui sudditi attraverso la facoltà di amministrare la giustizia entro il proprio feudo. Il feudo di San Biagio inizialmente era composto dalle terre di San Biagio, Gialdonieri e Mandralia. Nel 1660 è stato poi aggiunto il feudo di Ragattano, grazie ad una permuta effettuata dai Feudatari Ioppolo e Gianguercio. Il feudo era così composto da 1.830 salme. Il centro abitato si sviluppò fin dall'inizio intorno alla Chiesa Madre e al Palazzo Ducale. Venne stabilito un tracciato ad impianto ortogonale, il cui asse principale è il corso Umberto I, che allora era denominato strada Piazza. Per quasi tutto il XIX secolo la strada viene bloccata dalla piccola chiesa del Purgatorio, poi demolita alla fine del secolo. Il punto centrale della via, localizzato nella chiesa Madre rappresenta il baricentro dell'assetto, da cui parte l'altro asse principale che è l'odierna viale della Vittoria già strada Chiarenza. Di fronte al Palazzo Ducale parte parallelamente via Veneziano.

Il popolamento avvenne con un andamento costante e già nel 1653 il paese contava circa 300 abitanti. Ma nel XVIII secolo, la crisi produttiva e il sistema politico istituzionale troppo vecchio, determinarono una flessione nell'andamento demografico. Grave problema era rappresentato dalla produzione monocolturale, la cui mancata produzione di un anno creava carestie. Nel Settecento se ne verificarono tre e per farvi fronte fu chiamato Agesilao Bonanno, che poi sarebbe diventato signore della terra di San Biagio, in qualità di vicario per la incetta dei frumenti. La decadenza delle famiglie nobili siciliane non risparmiò neanche quella del signore di San Biagio, che trasferitosi nella villa della Noce a Palermo, con una serie di contratti redatti alla fine del settecento consegna in gabella tutti i possedimenti. Il 1812 segna la fine della feudalità.

Nel 1864 si aggiunse il nome Platani per distinguere questo comune dagli altri centri italiani con lo stesso toponimo.

Elenco feudatari

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Simboli

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Lo stemma del comune di San Biagio Platani è stato concesso con regio decreto del 20 luglio 1928.[3]

«Troncato: nel primo d'oro, al leone di nero, nascente dalla partizione, caricato di una stella d'argento e sormontato da un lambello di rosso a tre pendenti; nel secondo scaccato di rosso e d'argento, partito di otto, e spaccato di quattro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è costituito da un drappo di rosso.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[4]

Tradizioni e folclore

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La manifestazione più singolare che richiama ogni anno una massiccia presenza di visitatori, è certamente quella di Pasqua. In questa occasione vengono costruiti singolari archi di canne di bambù e altre piante del genere. In questa occasione vengono venduti anche caratteristici souvenir di pane.

Economia

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L'economia del paese si basa sull'agricoltura con una distribuzione di seminativi, giardini, mandorleti, oliveti e vigneti. L'avvento dei pistacchieti si ha probabilmente nella metà del 1800.

Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del Pistacchio di Raffadali D.O.P.[5]

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 maggio 1988 18 febbraio 1991 Biagio Conte Democrazia Cristiana Sindaco [6]
11 marzo 1991 6 ottobre 1991 Stefano Amella Partito Democratico della Sinistra Sindaco [6]
22 ottobre 1991 2 luglio 1992 Salvatore Grado Partito Socialista Italiano Sindaco [6]
2 luglio 1992 15 giugno 1993 Pietro Spoto Democrazia Cristiana Sindaco [6]
13 agosto 1993 3 dicembre 1993 Pietro Paolo Pellerito commissario regionale [6]
3 dicembre 1993 31 dicembre 1993 Giovanni Di Cara commissario straordinario [6]
31 dicembre 1993 16 febbraio 1994 Francesco Bertorotta commissario straordinario [6]
17 febbraio 1994 25 maggio 1998 Pietro Calderone Partito Popolare Italiano Sindaco [6]
25 maggio 1998 1º aprile 2000 Salvatore Grado Democratici di Sinistra Sindaco [6]
27 novembre 2000 13 giugno 2006 Santo Sabella centro-sinistra Sindaco [6]
13 giugno 2006 31 maggio 2011 Carmelo Alba lista civica Sindaco [6]
31 maggio 2011 17 marzo 2014 Filippo Bartolomeo Sindaco [6]
28 marzo 2014 25 maggio 2014 Giovanna Termini commissario straordinario [6]
27 maggio 2014 24 gennaio 2018 Santo Sabella lista civica Sindaco [6]
22 marzo 2018 15 giugno 2018 Antonio Garofalo commissario straordinario [6]
15 giugno 2018 6 agosto 2018 Filippo Gagliano commissario straordinario [6]
6 agosto 2018 12 ottobre 2021 Santo Lapunzina-Maria Leopardi-Antonino Oddo commissario straordinario [6]
12 ottobre 2021 in carica Salvatore Di Bennardo lista civica Sindaco [6]

Gemellaggi

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Altre informazioni amministrative

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Il comune di San Biagio Platani fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 4 novembre 2022. URL consultato il 29 novembre 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ San Biagio Platani, decreto 1928-07-20 RD, concessione di stemma, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 7 aprile 2022.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 20 novembre 2020
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r http://amministratori.interno.it/
  7. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato l'8 luglio 2011.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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