Siouxsie and the Banshees

gruppo musicale inglese
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Siouxsie and the Banshees (pronuncia inglese ['suːzi æn ðə ˈbænʃiːz]) sono stati un gruppo musicale britannico formato dalla cantante Siouxsie Sioux e dal bassista Steven Severin a Londra, nel 1976, e sciolto nel 1996. Sono stati uno dei pionieri del post-punk.

Siouxsie and the Banshees
Steven Severin, Siouxsie Sioux e Budgie
Paese d'origineRegno Unito (bandiera) Regno Unito
GenerePost-punk
Rock gotico[1]
New wave
Rock alternativo[2]
Periodo di attività musicale1976 – 1996
2002
EtichettaPolydor Records, Geffen Records
Album pubblicati18
Studio11
Live2
Raccolte5
Opere audiovisive6
Sito ufficiale

Inizialmente associati alla scena punk rock inglese, la band si è evoluta velocemente per creare "una forma di post-punk dissonante completa di audaci sperimentazioni ritmiche e sonore".[3] Il Times ha citato i Siouxsie and the Banshees come "uno dei più audaci e intransigenti avventurieri musicali del periodo post-punk".

Siouxsie and the Banshees pubblicarono il loro primo singolo, Hong Kong Garden, nel 1978; in Gran Bretagna la canzone fu un successo, entrando nella top 10. Il primo album The Scream (1978) è riconosciuto da diversi critici come una pietra miliare della musica rock degli anni settanta.[4] Con l'arrivo del chitarrista John McGeoch nel 1980, la band registra canzoni più colorate e pop con i singoli Happy House e Christine: l'album Kaleidoscope riceve il favore del pubblico e si colloca al quinto posto nel Regno Unito. Con la realizzazione di Juju nel 1981, il gruppo ha avuto anche un'importante influenza sull'emergente movimento gotico.[5] Tinderbox con il singolo Cities in Dust e Peepshow con il singolo Peek-a-Boo, hanno permesso al gruppo di diventare uno dei rappresentanti della scena emergente del rock alternativo alla fine degli anni ottanta. Il gruppo ha avuto molto successo negli Stati Uniti nel 1991 con il singolo Kiss Them for Me. Il gruppo si è sciolto nel 1996, ma Siouxsie e il batterista Budgie continuano a produrre come The Creatures, una seconda band che avevano formato nei primi anni ottanta. Dal 2004 Siouxsie ha intrapreso una carriera come solista.

Siouxsie and the Banshees sono stati citati come influenze da gruppi a loro quasi contemporanei, come Joy Division,[6] The Cure,[7] U2,[8] e The Smiths[9], fino a quelli dei decenni seguenti, come Radiohead,[10] PJ Harvey,[11] Sonic Youth,[12] e TV on the Radio.[13] Dalle loro canzoni hanno tratto delle cover Massive Attack,[14] Jeff Buckley,[15] Tricky,[16] e LCD Soundsystem.[17]

Gli inizi (1976-77)

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Siouxsie Sioux e Steven Severin si incontrano ad un concerto dei Roxy Music nel settembre 1975, in un momento in cui il glam rock si stava affievolendo e non c'era nulla di nuovo con cui potersi identificare. Dal febbraio 1976 Siouxsie, Severin e alcuni amici cominciano a seguire una band senza contratto, i Sex Pistols.

La giornalista Caroline Coon li soprannomina "Bromley Contingent", siccome la maggior parte di loro proviene da Bromley, regione del Kent, un'etichetta che però Severin disprezza. “Non c'era nulla di simile, era solo un gruppo di persone che stavano insieme a sentire e a guardare.” Sono tutti ispirati dai Sex Pistols – e osservandoli, si rendono conto che chiunque può farlo.

Quando apprende che una delle band previste per suonare al 100 Club Punk Festival, organizzato dal manager dei Sex Pistols, Malcolm McLaren, si sta ritirando dal programma all'ultimo minuto, Siouxsie suggerisce a Severin che è arrivato il momento di suonare, anche se la band non ha ancora un nome, né membri aggiuntivi. Due giorni dopo la coppia appare al festival tenuto a Londra il 20 settembre 1976, con due musicisti in prestito al loro fianco, Marco Pirroni alla chitarra e John Simon Ritchie (già comunemente conosciuto come Sid Vicious) alla batteria. La loro esibizione consiste in un'improvvisazione di 23 minuti del Padre Nostro.

Nonostante la band sia destinata a dividersi dopo il concerto, è invitata a suonare di nuovo due mesi più tardi. Siouxsie e Severin reclutano il batterista Kenny Morris e il chitarrista Peter Fenton.

Dopo aver suonato in diversi concerti all'inizio del 1977, la band si rende conto che Fenton non è adatto a loro perché è "un vero chitarrista rock". John McKay, infine, prenderà il suo posto nel mese di luglio dello stesso anno.

The Scream e Join Hands: il suono del chitarrista John McKay (1978–79)

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Mentre la band registra il tutto esaurito fuori Londra all'inizio del 1978,[18] ha ancora problemi per ottenere il contratto discografico giusto che può darle il "completo controllo artistico".[19] La Polydor, finalmente, offre loro questa garanzia e firma nel mese di giugno. Il loro primo singolo, Hong Kong Garden, con un tema di xilofono in evidenza, arriva al n° 7 della chart inglese poco dopo. Una recensione di NME lo acclama come "un brillante, vivido racconto, simile a delle immagini dal finestrino di un treno ad alta velocità giapponese, potenza addebitata alla più originale, inebriante chitarra che ho sentito suonare da tanto, tanto tempo”.

La band pubblica il suo album d'esordio, The Scream, nel novembre 1978: il disco venne accolto molto bene, sia come critica che dal lato vendite. Record Mirror ha pubblicato una recensione su 5 stelle su 5, dicendo: The Scream "indica il futuro, vera musica per la nuova era. [...] È vitale, si sta muovendo. È un ... punto di riferimento".[20] Melody Maker ha descritto il suono come "forte, abrasivo, viscerale e costantemente inventivo, con una spinta che rende gli spazi uguali alle note".[21]

Il secondo album, Join Hands, pubblicato nel 1979, ha un'atmosfera oscura e intensa. Nel Melody Maker, Jon Savage descrive Poppy Day come "una breve, potente evocazione dei cimiteri della Grande Guerra",[22] e Record Mirror ha descritto l'intero disco come un lavoro pericoloso che "dovrebbe essere ascoltato".[23] Due giorni prima del debutto del tour promozionale per l'album, McKay e Morris lasciano all'improvviso il gruppo, costringendo il manager dei Banshees a chiamare il batterista Budgie, precedentemente con The Slits e chiedendogli di fare un provino. Budgie viene ingaggiato, ma Siouxsie e Severin non hanno successo con le audizioni dei chitarristi. Robert Smith dei Cure offrì il suo appoggio nel caso in cui non fossero riusciti a trovare un chitarrista (il suo gruppo era già la band di supporto del tour), così il gruppo lo ha tenuto con sé dopo aver visto troppi "virtuosi del rock". Il tour riprende a settembre e, dopo l'ultimo concerto, Smith torna ai Cure sostituito da John McGeoch, prima nei Magazine, mentre Budgie non lascerà mai più i Banshees.

Il periodo di John McGeoch: Kaleidoscope, Juju e A Kiss in the Dreamhouse (1980–82)

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Il gruppo integra l'influente chitarrista John McGeoch. Nel 1980 esce il terzo album Kaleidoscope, che ha visto i Banshees esplorare nuovi territori musicali con l'uso di altri strumenti come sintetizzatori, sitar e drum machine. Il gruppo inizialmente coltivava il progetto di fare di ogni canzone un suono completamente diverso, senza considerare se il materiale poteva essere eseguito in concerto. Melody Maker descrive il risultato come "un caleidoscopio di suoni e di immagini, di nuove forme e contenuti, lampeggianti davanti ai nostri occhi".[24] Kaleidoscope è stato un successo commerciale raggiungendo il n° 5 della classifica degli album nel Regno Unito. I singoli estratti sono Happy House e Christine, che balzano in vetta alle classifiche[25].

Questa formazione, con McGeoch alla chitarra, è andata in tournée per la prima volta per promuovere l'album negli Stati Uniti, suonando i loro primi concerti a New York nel novembre 1980.

Esattamente un anno dopo il gruppo pubblica Juju[26], dal quale vengono estratti come singoli Spellbound e Arabian Knights, che tocca la posizione n° 7 delle classifiche britanniche. Per Juju la band ha adottato un approccio diverso e ha provato le canzoni durante i concerti prima di registrarle. Secondo Severin, Juju è diventato un concept-album non intenzionale che "ha attirato su di sé gli elementi più dark”. Sounds lo ha acclamato come "intrigante, intenso, cupo e potentemente atmosferico".[27] I contributi alla chitarra di McGeoch su Juju saranno poi elogiati da Johnny Marr degli Smiths.[28][29]

Durante il tour promozionale del 1981, Siouxsie e Budgie diventano segretamente una coppia. Contemporaneamente fondano anche un duo voce-batteria chiamato The Creatures, realizzando il loro primo EP, Wild Things.

Il 1982 vede la pubblicazione di A Kiss in the Dreamhouse. McGeoch si rivela, oltre che un chitarrista di scuola post-punk, un vero e proprio poli-strumentista, suonando anche dulcimer e sitar. Nonostante le canzoni presenti non siano tutte di matrice propriamente post-punk, come la psichedelica Obsession, Il disco, con gli archi in diversi brani, si rivela intenzionalmente in contrasto rispetto al lavoro precedente, con Severin che più tardi lo descriverà come un "album sexy". La stampa britannica lo accoglie entusiasticamente.[30][31] Richard Cook conclude la sua recensione sul NME con questa frase: "Prometto che... questa musica vi toglierà il fiato".[32]

In quel periodo, McGeoch è alle prese con problemi di alcool e al suo ritorno da un viaggio promozionale a Madrid viene ricoverato in ospedale per un esaurimento nervoso. La band lo licenzierà poco dopo.

Severin chiede a Robert Smith di prendere nuovamente il posto di chitarrista; Smith accetta, unendosi al gruppo nel novembre del 1982.

Hyæna, Tinderbox e Through the Looking Glass (1983–87)

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Nel 1983 il gruppo si prende una pausa, dividendosi in due coppie: Siouxsie e Budgie pubblicano il loro primo album come The Creatures, Feast, mentre Steven Severin forma il duo The Glove con Robert Smith.

Smith insiste poi con i Banshees per pubblicare una cover dei The Beatles, Dear Prudence, nel settembre del 1983. Diventerà la loro più grande hit, raggiungendo la posizione numero 3 nella chart inglese.

Pubblicano anche il live Nocturne (doppio vinile, poi ristampato su un unico CD) e l'album Hyæna (1984), da cui vengono estratti Swimming Horses e Dazzle.

Alla fine del 1984 Smith lascia di nuovo il gruppo, per concentrarsi definitivamente sulla sua band, i Cure; i Banshees lo sostituiscono con l'ex chitarrista dei Clock DVA John Valentine Carruthers.

I Banshees rielaborano poi quattro pezzi del loro repertorio, aggiungendo una sezione d'archi, per il loro EP The Thorn. NME alla sua uscita elogia il progetto: "La potenza di un'orchestra classica è la pellicola ideale per i suoni macinati insistenti della band".[33]

La formazione dei nuovi Banshees trascorre gran parte del 1985 a lavorare su un nuovo disco, Tinderbox. Il gruppo conclude la canzone Cities in Dust prima dell'uscita dell'album e, precipitosamente, lo pubblicano come singolo prima del loro più lungo tour nel il Regno Unito. Finalmente Tinderbox esce nell'aprile 1986, e contiene i due singoli Cities in Dust e Candyman.

Nel 1987, a causa del lungo tempo impiegato per lavorare su Tinderbox, il gruppo decide spontaneamente di registrare un album di cover: Through the Looking Glass, entro il quale figurano This Wheel's on Fire di Bob Dylan e The Passenger di Iggy Pop. La rivista Mojo elogerà la loro versione di Strange Fruit.[34][35]

Dopo l'uscita dell'album, la band si rende conto che Carruthers non è più adatto e decide di lavorare sul nuovo materiale come trio.

Peepshow (1988–90)

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Siouxsie and the Banshees reclutano il tastierista Martin McCarrick e il chitarrista Jon Klein e pubblicano Peepshow nel 1988, con strumentazioni rock non tradizionali tra cui violoncello e fisarmonica (una collezione di brani acustici, che contiene uno dei brani più famosi della band, Peek-a-Boo[36] e gli altri due singoli estratti, The Killing Jar e The Last Beat of My Heart). Dopo il tour, la band decide di prendersi una pausa.

Siouxsie e Budgie registrano con i Creatures il loro album più acclamato dalla critica fino ad oggi,[37] Boomerang nel 1989. Severin e McCarrick lavorano insieme al nuovo materiale.

Superstition, The Rapture e lo scioglimento (1991–96)

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Nel 1991, Siouxsie and the Banshees ritornano con il singolo Kiss Them for Me, un mix di archi su un ritmo ballabile di exotica. Il gruppo collabora con un non ancora conosciuto musicista asiatico di tabla, Talvin Singh, che ha anche cantato durante il bridge. Il singolo riceve recensioni entusiastiche[38] e successivamente raggiunge la posizione n° 23 della classifica americana, consentendogli di raggiungere un nuovo pubblico.

Dopo la pubblicazione dell'album Superstition, seguito poco dopo (prodotto da Stephen Hague, orientato verso ritmi quasi ballabili e melodie più aperte), il gruppo partecipa al concerto inaugurale di Lollapalooza negli Stati Uniti. Nel 1992 viene chiesto ai Banshees di comporre Face to Face come singolo per il film Batman - Il ritorno.

Nel 1993 registrano nuove canzoni con arrangiamenti d'archi, ma fermano subito le sessioni per suonare ai festival all'estero. Al ritorno, assumono l'ex Velvet Underground John Cale per produrre il resto del disco che esce nel 1995 con il titolo di The Rapture. A poche settimane dalla pubblicazione, la Polydor modifica il roster della band e Klein viene sostituito nell'ultimo tour del 1995 dall'ex chitarrista dei Psychedelic Furs Knox Chandler.

Nell'aprile del 1996 il gruppo decide di sciogliersi dopo 20 anni di lavoro insieme.[39]

Dopo lo scioglimento

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Siouxsie e Budgie, sposatisi nel frattempo, dal 1991 si concentrano a tempo pieno sul loro progetto The Creatures registrando l'album Anima Animus, pubblicato nel 1999 con successo di critica.[40] Severin, invece, fonda la propria etichetta discografica RE:, con la quale produce lavori sperimentali, colonne sonore di opere cinematografiche e teatrali, oltre ad album per altri artisti.

Nel 2002 un invito a suonare da parte del Coachella Valley Music and Arts Festival, che si tiene annualmente in California, dà vita al Seven Year Itch Tour, accompagnato successivamente da un Best Of Siouxsie and the Banshees e dal CD/DVD registrato nelle serate di Londra, intitolato The Seven Year Itch, che ripropone brani meno noti del repertorio della band.

La tournée non porta alla riunione della band, e il giorno dopo la conclusione dell'ultimo concerto Siouxsie e Budgie si chiudono in studio per lavorare al terzo album dei Creatures, Hái!, una sorta di concept album dai temi nipponici la cui edizione limitata contiene anche un DVD intitolato Tokyo Drum Session, che riprende una lunga improvvisazione del batterista con un ospite locale d'eccezione; con divertita curiosità, una Siouxsie dai capelli cortissimi si limita a guardare, fuori scena, il compagno al lavoro.

Nel 2004 esce Downside Up, un cofanetto di 4 CD, contenente b-side e rarità, come l'EP The Thorn del 1984. Il Times ha scritto nella sua recensione: "Perché questo è un gruppo che non ha mai riempito B-side con tracce inferiori usa e getta. Piuttosto le vedevano come uno sbocco per alcuni dei lavori più radicali e impegnativi".[41]

Nel 2005 ha inizio il progetto di ristampe digitali per ripubblicare gli album in studio del gruppo. Nel 2006 i primi quattro dischi della band vengono rimasterizzati e completati con tracce bonus inedite. Diverse registrazioni effettuate per il programma radiofonico di John Peel 1978-1986 vengono pubblicati su Voices on the Air: The Peel Sessions. Il secondo lotto di ri-masterizzazioni, per quanto riguarda il periodo 1982-1986, viene pubblicato nel mese di aprile 2009. Sono incluse altre quattro ristampe (compreso l'altamente considerato A Kiss in the Dreamhouse del 1982). Nel giugno dello stesso anno esce At the BBC, contenente un DVD con tutte le performance televisive dal vivo nel Regno Unito della band e tre CD con registrazioni in concerto.

Il 10 settembre 2007 Siouxsie pubblica il suo primo album solista, Mantaray, per l'etichetta Universal.

Nel mese di aprile 2014, il singolo d'esordio Hong Kong Garden è stato ri-pubblicato come doppio 7". È stato annunciato che questo farebbe parte di un progetto di tre anni con la Universal.[42] A fine ottobre, gli ultimi quattro album in studio (Through the Looking Glass del 1987, Peepshow del 1988, Superstition del 1991 e The Rapture del 1995) sono stati ri-stampati in versione rimasterizzata con tracce bonus.[43] La cantante e il suo ex-bassista Steven Severin rilasciano una lunga intervista a Mojo con Siouxsie sulla copertina della rivista.[44] I due musicisti curano It's a Wonderful Life: un cd per i lettori del mensile che contiene una selezione di colonne sonore e musica classica da cui hanno tratto ispirazione.[45]

Nel 2015, dopo l'uscita di un'altra compilation intitolata Spellbound: The Collection, che include singoli, brani degli album e b-side, la band ristampa Join Hands del 1979 in vinile per la Record Store Day con una diversa copertina.[46]

Nel 2018, le ristampe in vinile di tutti i loro undici album masterizzati dai nastri originali sono state pubblicate in Europa. The Rapture viene distribuito su doppio vinile per la prima volta.[47]

Nel 2022, Siouxsie ha supervisionato la tracklist di All Souls, un nuovo album antologico composto da 10 tracce: la raccolta contiene una selezione di singoli, tracce di album e lati B.[48] All Souls pubblicato in due edizioni, su vinile nero e arancione.[49]

Nello stesso anno è stata pubblicata da Omnibus Press una biografia del chitarrista dei Banshees John McGeoch.[50] The Light Pours Out of Me - The Authorized Biography of John McGeoch di Rory Sullivan-Burke, contiene interviste recenti e inedite con molti musicisti che hanno citato McGeoch come un'influenza sul loro lavoro, come Johnny Marr di The Smiths, Jonny Greenwood di Radiohead e John Frusciante di Red Hot Chili Peppers, tra molti altri, oltre a una nuova intervista con Siouxsie Sioux e Steven Severin.[51].

Nell'ottobre 2023 The Rapture sarà ristampato su doppio vinile turchese traslucido per il National Album Day.[52]

Nel 2024, è stata pubblicata una doppia edizione in vinile dell'album dal vivo Nocturne del 1983[53] Nell'ottobre 2024 Through the Looking Glass è stato ripubblicato su vinile trasparente con una nuova grafica caratterizzata da una custodia con effetto specchio, tramite rivenditori online.[54]

Formazione

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Ultima formazione
Ex membri

Discografia

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Album in studio

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Album dal vivo

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Raccolte

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  • 1984 - The Thorn - (Polydor Records)
  • 1987 - The Peel Sessions - (Strange Fruit)
  • 1989 - The Peel Sessions (The Second Session) - (Strange Fruit)

Singoli

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Anno Titolo Massima posizione in classifica Certificatione
(copie vendute)
Album di provenienza
UK
[55]
AUS
[56]
NZ
[57]
US
[58]
US Dan
[58]
US Alt
[58]
IRE
[59]
1978 Hong Kong Garden 7 10 Brano non in album
1979 The Staircase (Mystery) 24
Playground Twist 28 Join Hands
Mittageisen 47 Version inglese su The Scream
1980 Happy House 17 Kaleidoscope
Christine 22
Israel 41 73 Brano non in album
1981 Spellbound 22 47 64 Juju
Arabian Knights 32 64
1982 Fireworks 22 Brano non in album
Slowdive 41 A Kiss in the Dreamhouse
Melt!/Il est né le divin enfant (Doppio lato A)[61] 49
1983 Dear Prudence 3 10 Brano non in album
1984 Swimming Horses 28 Hyæna
Dazzle 33
Overground 47 The Thorn
1985 Cities in Dust 21 17 22 Tinderbox
1986 Candyman 34 21
1987 This Wheel's on Fire 14 13 Through the Looking Glass
The Passenger 41
Song from the Edge of the World 59 Brano non in album
1988 Peek-a-Boo 16 53 14 1 18 Peepshow
The Killing Jar 41 37 2
The Last Beat of My Heart 44
1991 Kiss Them for Me 32 40 23 8 1 29 Superstition
Shadowtime 57 13
Fear (of the Unknown) 6 12
1992 Face to Face 21 7 Batman Returns (soundtrack)
1995 O Baby 34 125 21 The Rapture
Stargazer 64
"—" indica un brano che non è entrato in classifica

Videografia

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  1. ^ Hazel Cillshow, "How Marie Antoinette's Soundtrack Became a Classic". URL consultato il 25 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2017).. Mtv.com. 10/10/2016. "Coppola paired the pretty, pale luxury of Versailles with the sound of new wave acts like [...] Siouxsie and the Banshees"
  2. ^ Peter Buckley, "The Rough Guide to Rock".. 2003. Penguin books. "Siouxsie and the Banshees began to build a wider audience and it was the vastly influential "Juju" (1981) that propelled them to the very front of the alternative-rock scene".
    Siouxsie Sioux Lifts Lid On Banshees “Power Struggle", su mojo4music.com, Mojo.com., 25 settembre 2014. URL consultato il 2 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2017).
    «one of alternative rock’s iconic groups»
  3. ^ Nigel Williamson, Siouxsie & the Banshees (subscription required), su The Times, 27 novembre 2004. URL consultato l'8 luglio 2012.
    «...with the Banshees she helped to invent a form of post-punk discord full of daring rhythmic and sonic experimentation... The Banshees stand proudly alongside PIL, Gang of Four and the Fall as the most audacious and uncompromising musical adventurers of the post-punk era.»
  4. ^ Writers All Time 100 Albums, in NME, 30 novembre 1985.
    100 Greatest Debut Albums, in Uncut, agosto 2006.
    Robert Dimery, 1001 Albums You Must Hear Before You Die, Cassell Illustrated, 2005.
    Siouxsie and the Banshees: The Scream, in The Mojo Collection, Canongate Books, 2007, p. 413, ISBN 1-84767-643-X. URL consultato il 14 giugno 2013.
  5. ^ Simon Reynolds, Rip It Up and Start Again: Postpunk 1978–1984, Penguin, 2005, p. 427, ISBN 0-14-303672-6.
  6. ^ Playlist – Peter Hook’s “Field recordings, su Q magazine, 23 aprile 2013. URL consultato il 10 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2018).
    «Siouxsie and the Banshees were one of our big influences [...] The Banshees first LP was one of my favourite ever records, the way the guitarist and the drummer played was a really unusual way of playing»


    Stephen Morris, Record Play Pause: Confessions of a Post-Punk Percussionist: The Joy Division Years Volume I, Constable, 2019, ISBN 1-4721-2620-3.
    «It would be Siouxsie and the Banshees to whom I most felt some kind of affinity. [...] the bass-led rhythm, the way first drummer Kenny Morris played mostly toms. [...] The banshees had that [...] foreboding sound, sketching out the future from the dark of the past. [...] hearing the sessions they'd done on John Peel's show and reading gigs write-ups, [...] they sounded interesting.»
  7. ^ James Oldham, Siamese Twins - The Cure and the Banshees, Uncut, agosto 2004, p. 60.
    «Siouxsie and the Banshees... a massive influence on me [...] They were the group who led me towards doing Pornography. They drew something out of me.»


    James Oldham, Bad Medicine, Uncut, febbraio 2000.
    «I think the final straw came when I played Michael the demos for the next album and he hated them. He wanted us to be XTC part 2 and – if anything – I wanted us to be the Banshees part 2.»


    Rob Fitzpatrick, Robert Smith interview, su craigjparker.blogspot.com, The Word, agosto 2012. URL consultato il 15 agosto 2016.
    «I played with the Banshees through our first tour [1979], and it allowed me to think beyond what we were doing. I wanted to have a band that does what Steve Severin and Budgie do, where they just get a bassline and the drum part and Siouxsie wails.»


    Mark Paytress. "Siouxsie and the Banshees the Authorized Biography". Sanctuary publishing. 2003. Robert Smith: "Siouxsie and the Banshees and Wire were the two bands I really admired. They meant something. On stage that first night with the Banshees, I was blown away by how powerful I felt playing that kind of music. It was so different to what we were doing with the Cure. Before that, I'd wanted us to be like the Buzzcocks or Elvis Costello, the punk Beatles. Being a Banshee really changed my attitude to what I was doing.
  8. ^ U2 Jukebox, su u2wanderer.org. URL consultato il 1º novembre 2010.
  9. ^ An interview with Johnny Marr, su seattlepi.com, 17 dicembre 2014. URL consultato il 1º dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2014).
      Pete Mitchell, Spellbound: the story of John McGeoch. BBC2, su YouTube, febbraio 2008. URL consultato il 1º novembre 2010.
    «"It's so clever. He's got this really good picky thing going on which is very un-rock'n'roll and this actual tune he's playing is really quite mysterious"»
  10. ^ Radiohead Official Biography – Capitol Canada, su MuchMcapitolmusic.ca. URL consultato il 10 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2006).
    «Colin Greenwood remembers: "The first single we're releasing is actually the longest song on the record. ("There There"). It was all recorded live in Oxford. We all got excited at the end because Nigel was trying to get Jonny to play like John McGeoch in Siouxsie and the Banshees. All the old farts in the band were in seventh heaven.»

    Klingman Jeff, 10 Bullet Points from the Thom Yorke Interview on WTF with Marc Maron, su thelmagazine.com, 22 luglio 2013. URL consultato il 2 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
    «The band that really changed my life was R.E.M. and Siouxsie and the Banshees...". "My favourite show I ever saw then was Siouxsie and she was absolutely amazing. ... She's totally in command of the whole audience.»
  11. ^ Steve Appleford, Checking In With . . . PJ Harvey In a New York State of Mind, su articles.latimes.com, Los Angeles Times, 29 ottobre 2000. URL consultato il 10 maggio 2016.
    «Q: Was there any figure who connected with you when you were just a listener? A: It's hard to beat Siouxsie Sioux, in terms of live performance. She is so exciting to watch, so full of energy and human raw quality.»

    "7th January 2000 PJ selects her Top 10 Albums of 1999". URL consultato il 28 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2001).. Pj Harvey.net. Fecha: 7th January 2000 - PJ selects her Top 10 Albums of 1999. LP of The Creatures(aka Siouxsie). Pj Harvey seleccionó el álbum "Anima Animus" del The Creatures = el segundo grupo de Siouxsie]
  12. ^ Kaye, Ben. "Here are Thurston Moore's favorite songs of all time".. ConsequenceofSound.com. 17 January 2014. accesso 21 January 2014.
    Daisy Woodward, Kim Gordon on Kurt Cobain and Female Icons, in Another Magazine, 13 aprile 2015. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 26 agosto 2018).
  13. ^ Siouxsie Sioux, The Fader Magazine, The Icon Issue 67, Avril/Mai 2010. Page 71: Dave Sitek (David Andrew Sitek) TV on the Radio. "I've Always tried to make a song that begins like "Kiss Them For Me". I think songs like "I Was a Lover" or "Wash The Day away" came from that element of surprise mode where all of a sudden this giant drum comes in and you're like, what the fuck?! That record was the first one where I was like, okay, even my friends who don't know who The Cure or Sonic Youth are, they're going to fall for this. I feel like that transition into that record was a relief for me. Really beautiful music was always considered too weird by the normal kids and that was the first example where I thought, we've got them, they're hooked! I watched people dance to that song, people who had never heard of any of the music that I listened to, they heard that music in a club and went crazy.
  14. ^ Massive Attack site. Versione di "Metal Postcard" (Siouxsie & the Banshees cover) per la pellicola the jackal "The Jackal" (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
  15. ^ Jeff buckley site. Elenco delle canzoni interpretati da Jeff Buckley. Inclusi "Killing Time" dei Siouxsie e del suo secondo gruppo, The Creatures. URL consultato il 28 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2007).. 12 ottobre 2007
    Jeff Buckley The Records Collection, su jeffbuckleycollection.com, 2016. URL consultato il 21 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2016).
    «[enter 'Siouxsie' in the research]»
  16. ^ Tricky, CD "Nearly God" versione "Tattoo" di Siouxsie & the Banshees.
  17. ^ cd di LCD inclusi una cover di "Slowdive" di Siouxsie and the Banshees (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  18. ^ Paul Morley, A World Domination By 1984 Special, in NME, 14 January 1978.
    «They hold the house record at the Vortex. They sold out The Nashville two nights running.»
  19. ^ Complete Control: Siouxsie in Wonderland, in NME, NME Networks, 24 giugno 1978.
    «If it's our material, we want to have control over what is put out, how it is put out... the packaging and God knows what else.»
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    «Sublime, [...] It doesn't just groove, [...] It floats almost imperceptibly to its ecstatic climax, each sweet verse and saccharin chorus a tantalising hint of what's to come.»
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Bibliografia

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  • (EN) Samantha Bennett, Siouxsie and the Banshees' Peepshow (33 1/3), Bloomsbury Publishing, 2018, ISBN 1-5013-2186-2.
  • (FR) Étienne Ethaire, Diva Siouxsie, su camionblanc.com, Le Camion Blanc, 2008, ISBN 9782910196592.
  • (EN) Mark Paytress, Siouxsie & the Banshees. The Authorised Biography, Sanctuary, 2003, ISBN 1-86074-375-7.
  • (EN) Jon Savage, Englands Dreaming. Anarchy, Sex Pistols, Punk Rock and Beyond, St. Martin's Press, 1992, ISBN 978-0-312-28822-8.

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