Soviet Supremo dell'Unione Sovietica

organo statale supremo dell'URSS (1938-1989)
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Il Soviet Supremo dell'URSS (in russo Верховный Совет СССР?, Verchovnyj Sovet SSSR) era il più alto organo di potere statale, legislativo e rappresentativo dell'Unione Sovietica dal 1938[1] al 1989, mentre da tale anno alla dissoluzione dell'URSS nel 1991 fu un organo legislativo permanente.

Soviet Supremo dell'URSS
Spilla del deputato del Soviet Supremo dell'URSS
StatoUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
TipoOrgano superiore del potere statale
CamereSoviet dell'Unione
Soviet delle Nazionalità (fino al 1991)
Soviet delle Repubbliche (1991)
Istituito5 dicembre 1936
daCongresso dei Soviet dell'URSS
PredecessoreCongresso dei Soviet dell'URSS
Operativo dal1938
Riforme1988 (diviene espressione del Congresso dei deputati del popolo dell'URSS)
Soppresso26 dicembre 1991
Soppresso daSoviet delle Repubbliche
Gruppi politiciBlocco dei comunisti e dei senza partito
SedeMosca

Negli intervalli tra le sessioni, le funzioni del Soviet Supremo erano svolte dal suo Presidium. Era composto da due camere, il Soviet dell'Unione e il Soviet delle Nazionalità, entrambe elette con voto diretto e a suffragio universale.[1][2]

Il Soviet Supremo dell'URSS fu istituito dalla Costituzione sovietica del 1936 come il più alto organo rappresentativo del potere statale,[3][4] sostituendo il Congresso dei soviet dell'URSS e il Comitato esecutivo centrale dell'URSS. La Costituzione stabilì la creazione del Presidium[5] e delle due camere del Soviet Supremo: il Soviet dell'Unione e Soviet delle Nazionalità.[6]

 
Stalin, Molotov, Vorošilov e Ežov votano alle elezioni per il Soviet Supremo del 1937

Il 9 luglio 1937, il Comitato esecutivo centrale dell'URSS approvò le "Disposizioni sulle elezioni del Soviet Supremo"[7] e il 12 dicembre le prime elezioni del Soviet Supremo del 1937 videro la vittoria del Partito Comunista di tutta l'Unione (bolscevico) nell'unica lista legale del Blocco dei comunisti e dei senza partito, con 461 seggi su 569 al Soviet dell'Unione e 409 seggi su 574 al Soviet delle Nazionalità.[8] In totale, il primo Soviet supremo era composto da 1170 deputati di cui 870 comunisti.

Il Comitato esecutivo centrale convocò per il 12 gennaio 1938 la prima sessione del Soviet Supremo dell'URSS.[9] Il 17 gennaio 1938, il Soviet Supremo elesse il Presidium, con Michail Ivanovič Kalinin presidente e Alek­san­dr Fë­do­ro­vič Gor­kin segretario.[10] Il 24 gennaio fu ordinata la creazione della gazzetta ufficiale annuale Vedomosti Verchovnogo Soveta SSSR,[11] il cui primo numero fu pubblicato il 7 aprile 1938 in tutte le lingue dell'URSS.

A causa dello scoppio della Grande Guerra Patriottica nel 1941, le seconde elezioni del Soviet supremo si svolsero nel 1946, nove anni dopo le prime. In seguito all'entrata di nuove repubbliche sovietiche, il numero totale dei seggi aumentò a 1339, di cui 1085 assegnati al Partito Comunista: 576 deputati su 682 nel Soviet dell'Unione e 509 su 657 nel Soviet delle Nazionalità.[8] Il numero dei seggi disponibili continuò ad essere variabile e diverso tra le due camere nelle successive elezioni.

Con la Costituzione sovietica del 1977, l'intervallo tra due elezioni del Soviet supremo divenne di 5 anni,[1][12] mentre il numero di deputati venne reso uguale per entrambe le camere.[13] Nel 1984 si svolsero le ultime elezioni dirette del Soviet Supremo, con 1072 deputati comunisti su 1500 totali: 551 su 750 al Soviet dell'Unione e 521 su 750 al Soviet delle Nazionalità.[8]

Perestrojka

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Tessera del 1989 di un deputato del popolo e membro del Soviet Supremo dell'URSS.

Il 1 ottobre 1988, il Soviet Supremo elesse il segretario generale del PCUS Michail Gorbačëv presidente del Presidium,[14] affiancato dal vicepresidente Anatolij Luk'janov.[15]

Il 1 dicembre 1988 venne adottata una nuova legge dell'URSS "Sulle elezioni dei deputati del popolo dell'URSS"[16][17] e furono apportate modifiche alla Costituzione:[18][19] il Congresso dei deputati del popolo dell'Unione Sovietica divenne l'organo supremo dello Stato,[20] il Soviet Supremo divenne un organo di controllo permanente del potere statale eletto dal Congresso dei deputati del popolo.[21][22]

Il 25 maggio 1989, il I Congresso dei deputati del popolo dell'URSS elesse Gorbačëv presidente del Soviet supremo. Il 15 marzo 1990, Gorbačëv fu eletto dal Congresso alla carica di presidente dell'URSS, e Anatolij Luk'janov lo sostituì come presidente del Soviet Supremo.[23]

Il 18 agosto 1991, un certo numero di leader del governo dell'URSS e del Comitato centrale del PCUS, che si opponevano ai piani per trasformare l'Unione Sovietica nell'Unione degli Stati Sovrani, formarono il Comitato statale per lo stato di emergenza (GKČP) e attuarono un colpo di stato. Il 21 agosto, le decisioni del Comitato furono annullate con decreto del vicepresidente dell'URSS Gennadij Janaev su richiesta del Presidium del Soviet supremo dell'URSS.[24]

Il 29 agosto, il presidente del Soviet Supremo Luk'janov venne arrestato per il suo coinvolgimento nella questione GKČP[25] e il 4 settembre venne sollevato dall'incarico.[26]

 
Ultima sessione del Soviet delle Nazionalità.

Il 5 settembre 1991, il V Congresso dei deputati del popolo dell'URSS adottò la legge "Sul potere statale e gli organi di gestione dell'URSS nel periodo di transizione", che portò a modifiche radicali in violazione della Costituzione sovietica: fu sciolto il Congresso dei deputati del popolo, il Soviet Supremo tornò ad essere il più alto organo rappresentativo dello Stato[27] e il Soviet delle Nazionalità fu sostituito dal Soviet delle Repubbliche.[27] Per il periodo precedente l'inizio dei lavori della nuova composizione del Soviet Supremo, vennero mantenuti i poteri del Soviet Supremo già eletto e dei suoi organi.[28] Lo status di deputato del popolo dell'URSS fu mantenuto per tutti i deputati per la durata dei loro mandati, compreso il diritto dei deputati a partecipare ai lavori del Soviet Supremo dell'URSS e dei suoi organi.[29]

La prima sessione del nuovo Soviet Supremo dell'URSS iniziò i lavori il 21 ottobre.[30][31] Anuarbek Turlybekovič Alimžanov, deputato del popolo della RSS Kazaka, venne eletto presidente del Soviet delle Repubbliche e Konstantin Dmitrievič Lubenčenko venne eletto presidente del Soviet dell'Unione. Furono adottati i regolamenti provvisori delle camere,[32][33] che stabilirono le procedure per l'esame delle questioni e l'assunzione di decisioni.[30]

Dissoluzione dell'URSS

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L'8 dicembre, i leader di Russia, Ucraina e Bielorussia firmarono l'accordo di Belaveža il cui preambolo dichiarò la cessazione dell'esistenza dell'URSS e la creazione della Comunità degli Stati Indipendenti. Il Soviet Supremo della RSFS Russa ratificò l'accordo il 12 dicembre e, assieme al Soviet Supremo della RSS Bielorussa, dichiarò che le leggi e la Costituzione dell'URSS non sarebbero state più valide nei loro territori e che i deputati russi e bielorussi del Soviet Supremo dell'URSS avrebbero rappresentato come osservatori le due repubbliche.[34][35][36] Il presidente dell'URSS Gorbačëv chiese al Soviet Supremo dell'URSS di discutere sia il trattato sull'Unione degli Stati Sovrani sia l'accordo di Belaveža.[37]

Il 16 dicembre, il Presidium del Soviet Supremo della RSFS Russa ordinò di trasferire alla giurisdizione del parlamento russo tutti gli edifici, strutture e fondi di proprietà del Soviet Supremo dell'URSS.[38]

Il 17 dicembre, un gruppo dei restanti membri del Soviet dell'Unione adottò una dichiarazione in relazione alla firma dell'accordo di Belaveža e alla sua ratifica da parte dei Soviet supremi di Russia, Bielorussia e Ucraina,[39] in cui annunciò di considerare illegali le decisioni prese per liquidare le autorità statali e di ritenerle insoddisfacenti per la situazione attuale e gli interessi vitali dei popoli. Venne dichiarato che in caso di ulteriori complicazioni della situazione nel Paese, il Soviet dell'Unione si riservò il diritto di convocare in futuro il Congresso dei deputati del popolo dell'URSS.[30][40] Tuttavia, il presidente del Soviet dell'Unione Lubenčenko dichiarò che la sua camera aveva perso il quorum.[39]

Il 18 dicembre il Soviet delle Repubbliche annunciò di considerare l'accordo di Belaveža una reale garanzia per l'uscita dall'acuta crisi politica ed economica, ritenendo inammissibili i ricorsi anticostituzionali nei confronti del Soviet Supremo e del Presidente dell'URSS.[30][41] Lo stesso giorno, Gorbačëv propose di tenere, dopo la ratifica dell'accordo di Belaveža da parte del resto delle repubbliche (ad eccezione delle repubbliche baltiche e della Georgia, che non avevano firmato l'accordo), la riunione finale del Soviet Supremo dell'URSS per adottare una risoluzione sulla cessazione dell'esistenza dell'URSS e il trasferimento di tutti i suoi diritti e impegni legali alla Comunità degli Stati Indipendenti.[42]

Il 24 dicembre 1991, con una risoluzione del Soviet delle Repubbliche, le attività del Soviet Supremo dell'URSS e dei suoi organi furono interrotte. Il presidente del Soviet delle repubbliche Anuarbek Alimžanov in una riunione della camera dichiarò la necessità di prendere una decisione sulla procedura legale per porre fine all'URSS.[43]

Il 26 dicembre, il Soviet delle Repubbliche adottò la Dichiarazione n. 142-N sulla cessazione dell'esistenza dell'URSS in relazione alla formazione della CSI. Lo stesso giorno, il presidente del Soviet dell'Unione Konstantin Lubenčenko emise il decreto n. 141-N con il quale sollevò i deputati del popolo dell'URSS dall'esercizio delle loro funzioni ufficiali nel Soviet dell'Unione e negli organi della camera dal 2 gennaio 1992.[44]

Organizzazione

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Il Soviet Supremo dell'URSS era il più alto organo di potere statale dell'Unione Sovietica e l'unico organo legislativo dello Stato.[45][46] Prendeva decisioni sulle questioni più importanti dello sviluppo statale, economico e socio-culturale, determinava le direzioni principali della politica estera ed esercitava il controllo supremo sulle attività dell'apparato statale.[45] Esercitava tutti i diritti di competenza federale stabiliti dalla Costituzione e aveva i poteri esclusivi di:[45][46]

  • Approvare e modificare la Costituzione dell'URSS;
  • Ammettere nuove Repubbliche nell'URSS, approvare le modifiche ai confini tra le RSS e la formazione di nuove repubbliche e oblasti autonome;
  • Approvazione i piani statali di sviluppo economico e sociale dell'URSS, il bilancio statale dell'URSS e il resoconto sulla loro attuazione;
  • Formare organi dell'URSS tenuti a render conto al Soviet Supremo

Dal 5 settembre 1991, l'applicazione delle leggi del Soviet Supremo dell'URSS poteva essere sospesa dagli organi supremi delle repubbliche sovietiche all'interno del loro territorio della repubblica solo se contraddicevano la Costituzione della repubblica sovietica.[47]

Il Soviet Supremo era diviso in due camere con uguali diritti e, dal 1977, con lo stesso numero di deputati.[48] Entrambe le camere avevano un presidente e quattro vicepresidenti.[49] Le sessioni congiunte delle camere del Soviet Supremo erano presiedute alternativamente dai presidenti del Consiglio dell'Unione e del Consiglio delle nazionalità.[49] Le leggi si consideravano approvate se votate da entrambe.[50] In caso di disaccordo si formava una commissione di conciliazione, e in caso di ulteriore disaccordo le camere riesaminavano il testo, fino all'eventuale scioglimento anticipato della legislatura da parte del Presidium del Soviet Supremo.[51]

  • Il Soviet dell'Unione (in russo Совет Союза?, Sovet Sojuza) rappresentava gli interessi comuni di tutti i cittadini dell'URSS, indipendentemente dalla loro nazionalità, e veniva eletto nei collegi elettorali a parità di popolazione secondo il principio di un deputato ogni 300 mila abitanti.[52][53][54] Dal 5 settembre 1991, il Soviet dell'Unione esaminava le questioni relative alla garanzia dei diritti e delle libertà dei cittadini dell'URSS e prendeva decisioni su tutte le questioni di competenza del Soviet Supremo dell'URSS, ad eccezione di quelle che rientrano nella competenza del Soviet delle Repubbliche.[55] Le leggi adottate dal Soviet dell'Unione entravano in vigore dopo la loro approvazione da parte del Soviet delle Repubbliche.[55]
  • Il Soviet delle Nazionalità (in russo Совет Национальностей?, Sovet Nacional'nostej) rappresentava gli interessi speciali e specifici dei popoli dell'URSS in base alle loro caratteristiche nazionali.[45] Il sistema elettorale era diverso da quello del Soviet dell'Unione: venivano eletti 32 deputati (25 nel 1936) per ciascuna repubblica sovietica, 11 deputati per ciascuna repubblica autonoma, 5 deputati per ciascuna oblast' autonoma e 1 deputato per ciascun okrug autonomo.[56][57][58][59]
  • Il Soviet delle Repubbliche sostituì il Soviet delle Nazionalità nel 1991.[27] Era formato da 20 deputati di ciascuna repubblica sovietica eletti tra i deputati popolari dell'URSS e delle repubbliche sovietiche e delegati dai più alti organi del potere statale di tali repubbliche, 52 deputati dalla RSFS Russa e 1 delegato per ciascuna repubblica o formazione autonoma.[60] Il Soviet delle Repubbliche prendeva decisioni sull'organizzazione e la procedura delle attività degli organi dell'URSS e poteva ratificare i trattati internazionali dell'URSS.[61] Secondo la legge del 5 settembre, il Soviet delle Repubbliche e il Soviet dell'Unione potevano, con decisioni congiunte, emendare la Costituzione dell'URSS, ammettere nuovi Stati nell'URSS, approvare il bilancio dell'Unione, dichiarare guerra e firmare trattati di pace.[62]

Commissioni e comitati

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In entrambe le camere erano presenti le seguenti commissioni:[52][56]

  • Commissione mandataria
  • Commissione per i presupposti legislativi
  • Commissione per gli affari esteri
  • Commissione per la gioventù
  • Commissione per la salute e il benessere
  • Commissione per la pianificazione e il bilancio
  • Commissione per la conservazione dell'ambiente
  • Commissione per l'agricoltura
  • Commissione per l'industria
  • Commissione per l'istruzione pubblica, la scienza e la cultura
  • Commissione per i trasporti e le comunicazioni
  • Commissione per il commercio, i servizi ai consumatori e i servizi pubblici
  • Commissione per i beni di consumo
  • Commissione per l'industria edile e dei materiali da costruzione

Soviet degli Anziani

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Il Soviet degli Anziani (in russo Совет старейшин?, Sovet starejšin) era un organo di lavoro consultivo del Soviet Supremo presente in entrambe le camere. Fino al 1989, la sua presenza non era stabilita da una legge ed era attivo per tradizione.[63] Dopo l'adozione dei regolamenti del Congresso dei deputati del popolo dell'URSS e del Soviet supremo dell'URSS il 20 dicembre 1989, il Soviet degli Anziani ricevette personalità giuridica e al suo lavoro fu dedicato l'articolo 62 del regolamento.[64]

Il Soviet degli anziani del Soviet dell'Unione era composto da 1 rappresentante ogni 4 deputati, mentre quello del Soviet delle Nazionalità era composto da 2 rappresentanti per ogni RSS e 1 per ciascuna RSSA, oblast' autonoma e okrug autonomo. Tra i compiti vi erano la risoluzione preliminare delle questioni organizzative dei lavori della sessione del Soviet Supremo (discussione dell'ordine del giorno, stabilire la procedura per la discussione dei rapporti, ecc.).[63]

Presidium del Soviet Supremo

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidium del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica.

Il Presidium del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica (in russo Президиум Верховного Совета СССР?, Prezidium Verchovnogo Soveta SSSR ) era un organo permanente del Soviet Supremo responsabile delle sue attività e che esercitava, nei limiti stabiliti dalla Costituzione, le funzioni del più alto organo del potere statale dell'URSS nel periodo tra le sue sessioni.[65] Veniva eletto dal Soviet Supremo in una sessione congiunta delle camere.[65] Esercitava la funzione di capo di Stato in forma direttoriale ed era incaricato di convocare il Soviet Supremo in seduta ordinaria almeno due volte all'anno[66] e ad esso erano delegate numerose altre funzioni, in particolar modo nei periodi tra le riunioni del Soviet Supremo.[67] Veniva eletto dalle camere in seduta comune in una composizione che consisteva, secondo la Costituzione del 1936, di Presidente, undici vicepresidenti (ampliati a quindici dalla Costituzione del 1977), segretario e 24 membri (21 nel 1977).[68][69]

Il ruolo di Presidente del Presidium del Soviet Supremo fu abolito nel 1989 e in seguito l'assemblea fu presieduta dal Presidente del Soviet Supremo.[70]

Presidenti del Presidium

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Presidenti del Soviet Supremo

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Presidente dell'Unione Sovietica

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Elezioni

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni in Unione Sovietica.

Secondo il sistema elettorale stabilito dalla Costituzione, per il Soviet dell'Unione veniva eletto un deputato ogni 300 mila abitanti di tutta l'URSS, mentre per il Soviet delle nazionalità veniva eletti 25 deputati per ciascuna repubblica sovietica, 11 per ciascuna repubblica autonoma, 5 per ciascuna oblast' autonoma e 1 per ogni distretto.[45][71] Avevano diritto di voto tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni e poteva essere eletto deputato qualsiasi cittadino dell'URSS con diritto di voto e di età superiore ai 23 anni.[45]

L'elettore di ciascuna delle circoscrizioni previste per le due camere era chiamato ad esprimere un voto favorevole o contrario a un candidato precedentemente selezionato in apposite assemblee preelettorali tra quelli proposti da tutte le organizzazioni territoriali.[72]

Legislature

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Sessioni

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Le sessioni del Soviet Supremo venivano convocate almeno 2 volte all'anno dal Presidium del Soviet Supremo.[45][73] A sua discrezione o su richiesta di una delle RSS, il Presidium poteva convocare una sessione straordinaria.[45][73]

Alla prima sessione di ogni nuova convocazione del Soviet Supremo, il Presidium eleggeva tra i deputati di ciascuna camera il presidente e 4 dei suoi deputati per gestire le sessioni della camera, approvava i regolamenti della sessioni congiunte e separate delle camere.[45]

La sessione consisteva in sessioni separate e congiunte delle camere, nonché riunioni dei comitati permanenti delle camere o commissioni del Soviet Supremo tenute nel mezzo.[73] La sessione veniva aperta e chiusa in sessioni separate o congiunte delle Camere.[73]

Soviet Supremi delle Repubbliche sovietiche

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Oltre al Soviet Supremo dell'URSS, ogni Repubblica socialista sovietica e autonoma possedeva un proprio Soviet Supremo con Presidium ma solo una camera. Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, alcuni Soviet delle repubbliche succedute cambiarono semplicemente il loro nome con quello più storico o per sottolineare l'importanza del consiglio come parlamento nazionale, mentre altri crearono assemblee bicamerali.

Soviet Supremi delle Repubbliche Socialiste sovietiche
Soviet Supremo Istituzione Scioglimento Successore
  Soviet Supremo della RSFS Russa 1938 1991   Soviet Supremo (1991-1993)

  Assemblea federale

  Soviet Supremo della RSS Ucraina 1937 1991   Verchovna Rada
  Soviet Supremo della RSS Bielorussa 1938 1991   Soviet Supremo (1991-1996)

  Assemblea nazionale

  Soviet Supremo della RSS Uzbeka 1938 1991   Oliy Majlis
  Soviet Supremo della RSS Kazaka 1937 1991   Consiglio supremo (1993-1995)

  Parlamento

  Soviet Supremo della RSS Georgiana 1938 1990   Consiglio supremo (1990-1992)

  Parlamento

  Soviet Supremo della RSS Azera 1938 1991   Soviet Supremo (1991-1995)

  Assemblea nazionale

  Soviet Supremo della RSS Lituana 1940 1990   Seimas
  Soviet Supremo della RSS Moldava 1941 1990   Parlamento
  Soviet Supremo della RSS Lettone 1940 1990   Saeima
  Soviet Supremo della RSS Kirghiza 1938 1990   Consiglio supremo
  Soviet Supremo della RSS Tagika 1937 1990   Soviet Supremo (1990-1995)

  Assemblea suprema

  Soviet Supremo della RSS Armena 1938 1990   Soviet Supremo (1990-1995)

  Assemblea nazionale

  Soviet Supremo della RSS Turkmena 1938 1992   Assemblea
  Soviet Supremo della RSS Estone 1940 1992   Riigikogu
  Soviet Supremo della RSS Carelo-finlandese 1940 1956    Soviet Supremo
  1. ^ a b c (RU) Верховный совет, su Большая российская энциклопедия. URL consultato il 31 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2019).
  2. ^ Конституция СССР 1988, статья 108§3.
  3. ^ Конституция СССР 1936, p. 15, статья 30.

    «Высшим органом государственной власти СССР является Верховный Совет СССР.»

  4. ^ Costituzione dell'URSS 1936, art. 30.
  5. ^ Конституция СССР 1936, p. 15, статья 31.

    «Верховный Совет СССР осуществляет все права, присвоенные Союзу Советских Социалистических Республик согласно статье 14 Конституции, поскольку они не входят, в силу Конституции, в компетенцию подотчетных Верховному Совету СССР органов СССР; Президиума Верховного Совета СССР, Совета Народных Комиссаров СССР и Народных комиссариатов СССР.»

  6. ^ Конституция СССР 1936, p. 15, статья 33.

    «Верховный Совет СССР состоит из двух палат: Совета Союза и Совета Национальностей.»

  7. ^ (RU) Постановление ЦИК СССР от 09.07.1937 "Об утверждении "Положения о выборах в Верховный Совет СССР", su libussr.ru.
  8. ^ a b c Nohlen e Stöver 2010.
  9. ^ (RU) Постановление Президиума ЦИК СССР от 19.12.1937 о созыве первой сессии Верховного Совета СССР, su Викитека. URL consultato il 31 dicembre 2021.
  10. ^ (RU) Закон СССР от 17.01.1938 об избрании Президиума Верховного Совета СССР, su Викитека. URL consultato il 31 dicembre 2021.
  11. ^ (RU) Постановление Президиума ВС СССР от 24.01.1938 об издании «Ведомостей Верховного Совета СССР» — органа Верховного Совета СССР, su Викитека. URL consultato il 31 dicembre 2021.
  12. ^ Конституция СССР 1977, p. 25, статья 90§1.

    «Срок полномочий Верховного Совета СССР [...] — пять лет. [...]»

  13. ^ Конституция СССР 1977, p. 29, статья 110§1.

    «Совет Союза и Совет Национальностей состоят из равного числа депутатов.»

  14. ^ 'Su di me tutta la responsabilità' la Repubblica, su la Repubblica, 2 ottobre 1988. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  15. ^ Lukjanov, il consulente legale compagno di studi del leader, su la Repubblica, 2 ottobre 1988. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  16. ^ (RU) Закон СССР от 01.12.1988 «О выборах народных депутатов СССР», su Интернет архив законодательства СССР. URL consultato il 31 dicembre 2021.
  17. ^ Закон СССР от 1 декабря 1988 года «О выборах народных депутатов СССР», in Ведомости ВС СССР, n. 49, 1988, p. 729.
  18. ^ A Mosca un trionfo per Gorbaciov, su la Repubblica, 2 dicembre 1988. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  19. ^ Закон СССР от 1.12.1988 № 9853-XI.
  20. ^ Конституция СССР 1988, статья 108§1.

    «Высшим органом государственной власти СССР является Съезд народных депутатов СССР.»

  21. ^ Конституция СССР 1988, статей 108§3 и 111.
  22. ^ Orlov et al., p. 456.
  23. ^ (RU) Постановление Съезда народных депутатов СССР от 15 марта 1990 г. N 1367-I «О Председателе Верховного Совета СССР», su base.garant.ru. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  24. ^ Постановление Президиума Верховного Совета СССР от 21 августа 1991 г. N 2352-I «О неотложных мерах по восстановлению конституционного порядка в стране»
  25. ^ (RU) Постановление Верховного Совета СССР от 29 августа 1991 г. N 2368-I "О даче согласия на привлечение к уголовной ответственности и арест народного депутата СССР Лукьянова А.И.", su bazazakonov.ru. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2014).
  26. ^ (RU) Постановление Съезда народных депутатов СССР от 04.09.1991 N 2389-I "Об освобождении А.И. Лукьянова от обязанностей Председателя Верховного Совета СССР", su ГАРАНТ. URL consultato il 5 gennaio 2022.
  27. ^ a b c Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 1§1.

    «В переходный период высшим представительным органом власти Союза ССР является Верховный Совет СССР, состоящий из двух самостоятельных палат: Совета Республик и Совета Союза.»

  28. ^ Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 7§2.

    «На период до начала работы Верховного Совета СССР нового состава сохраняются полномочия существующего Верховного Совета СССР, сессия которого может быть созвана председателями палат.»

  29. ^ Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 6.

    «Сохраняется статус народных депутатов СССР за всеми депутатами на срок их полномочий, включая право на участие в работе Верховного Совета СССР и его органов.»

  30. ^ a b c d (RU) Съезд Народных депутатов СССР и Верховный Совет СССР, su Российская Империя. URL consultato il 2 marzo 2019.
  31. ^ (RU) День за днем. 21 октября 1991 года, su Ельцин Центр. URL consultato il 2 marzo 2019.
  32. ^ (RU) Постановление Совета Республик Верховного Совета СССР от 21 октября 1991 г. N 2-Н "Об утверждении Временного регламента Совета Республик Верховного Совета СССР", su bazazakonov.ru. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2016).
  33. ^ (RU) Постановление Совета Союза Верховного Совета СССР от 21 октября 1991 г. N 5-Н "Об утверждении Временного регламента Совета Союза Верховного Совета СССР", su bazazakonov.ru. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2016).
  34. ^ (RU) Закон РБ № 1304-XII О мерах, связанных с принятием Постановления Верховного Совета Республики Беларусь от 11.12.1991, su Белзакон.net. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  35. ^ (RU) Постановление ВС РСФСР от 12.12.1991 № 2017-I, su Викитека. URL consultato il 3 gennaio 2022.
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  37. ^ (RU) Заявление Президента СССР М.С.Горбачева 9 декабря 1991 (PDF), su Горбачёв Фонд. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  38. ^ (RU) Постановление Президиума ВС РСФСР от 16.12.1991, su Викитека. URL consultato il 3 gennaio 2022.
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  40. ^ Заявление народных депутатов СССР, in Ведомости Верховного Совета СССР, n. 52, 25 dicembre 1991. URL consultato il 2 marzo 2019.
  41. ^ Заявление Совета Республик Верховного Совета СССР № 138—Н, in Ведомости Верховного Совета СССР, n. 52, 25 dicembre 1991 г.. URL consultato il 2 marzo 2019.
  42. ^ (RU) Послание Президента СССР М.С.Горбачева участникам встречи в Алма-Ате по созданию Содружества независимых государств (PDF), su Горбачёв Фонд. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  43. ^ Стенограмма заседания Совета Республик ВС СССР. 24 декабря 1991 г. Бюллетень № 22., su sten.sr.vs.sssr.su. URL consultato il 2 marzo 2019.
  44. ^ Распоряжение Председателя Совета Союза Верховного Совета Ссср Об освобождении народных депутатов СССР, работающих на постоянной основе в Совете Союза Верховного Совета СССР и органах палаты, in Ведомости Верховного Совета СССР, n. 52, 25 dicembre 1991.
  45. ^ a b c d e f g h i БСЭВерховный Совет СССР.
  46. ^ a b Конституция СССР 1977, p. 29, статья 108.

    «Высшим органом государственной власти СССР является Верховный Совет СССР.

    Верховный Совет СССР правомочен решать все вопросы, отнесенные настоящей Конституцией к ведению Союза ССР.

    Принятие Конституции СССР, внесение в нее изменений; принятие в состав СССР новых республик, утверждение образования новых автономных республик и автономных областей; утверждение государственных планов экономического н социального развития СССР, Государственного бюджета СССР и отчетов об их выполнении; образование подотчетных ему органов Союза ССР осуществляются исключительно Верховным Советом СССР.

    Законы СССР принимаются Верховным Советом СССР или всенародным голосованием (референдумом), проводимым по решению Верховного Совета СССР.»

  47. ^ Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 2§4.

    «Высшие органы государственной власти союзных республик вправе приостанавливать на территории республики действие законов, принимаемых Верховным Советом СССР, только в случае их противоречия Конституции союзной республики.»

  48. ^ Конституция СССР 1977, p. 29, статей 109 и 110§1.
  49. ^ a b Конституция СССР 1977, p. 30, статья 111.

    «Каждая палата Верховного Совета СССР избирает Председателя палаты и четырех его заместителей.

    Председатели Совета Союза и Совета Национальностей руководят заседаниями соответствующих палат и ведают их внутренним распорядком.

    Совместные заседания палат Верховного Совета СССР ведут поочередно председатели Совета Союза и Совета Национальностей.»

  50. ^ Costituzione dell'URSS 1936, artt. 37-39.
  51. ^ Costituzione dell'URSS 1936, art. 47.
  52. ^ a b БСЭСовет Союза.
  53. ^ Конституция СССР 1977, p. 30, статья 110§2.

    «Совет Союза избирается по избирательным округам с равной численностью населения.»

  54. ^ Конституция СССР 1933, p. 15, статья 34.

    «Совет Союза избирается гражданами СССР по избирательным округам по норме: один депутат на 300 тысяч населения.»

  55. ^ a b Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 2§3.

    «Совет Союза рассматривает вопросы обеспечения прав и свобод граждан СССР и принимает решения по всем вопросам компетенции Верховного Совета СССР, за исключением тех, которые относятся к компетенции Совета Республик. Законы, принятые Советом Союза, вступают в силу после их одобрения Советом Республик.»

  56. ^ a b БСЭСовет Национальностей.
  57. ^ Конституция СССР 1977, p. 30, статья 110§3.

    «Совет Национальностей избирается по норме: 32 депутата от каждой союзной республики, 11 депутатов от каждой автономной республики, 5 депутатов от каждой автономной области и один депутат от каждого автономного округа.»

  58. ^ Costituzione dell'URSS 1936, artt. 33-35.
  59. ^ Costituzione dell'URSS 1977, art. 110.
  60. ^ Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 1§2.

    «В Совет Республик входит по 20 депутатов от каждой союзной республики из числа народных депутатов СССР и союзных республик, делегируемых высшими органами государственной власти этих республик. С учетом федеративного устройства РСФСР она имеет в Совете Республик 52 депутата. Другие союзные республики, имеющие в своем составе республики и автономные образования, дополнительно делегируют в состав Совета Республик по одному депутату от каждой республики и автономии. В целях обеспечения равноправия республик при голосовании в Совете Республик каждая союзная республика имеет один голос.»

  61. ^ Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 2§2.

    «Совет Республик принимает решения об организации и порядке деятельности союзных органов, ратифицирует и денонсирует международные договоры Союза ССР.»

  62. ^ Закон СССР от 05.09.1991 № 2392-I, Статья 2§1.

    «Совет Республик и Совет Союза Верховного Совета СССР совместными решениями вносят изменения в Конституцию СССР, принимают в состав Союза ССР новые государства, заслушивают Президента СССР по наиболее важным вопросам внутренней и внешней политики, утверждают союзный бюджет и отчет о его исполнении, объявляют войну и заключают мир.»

  63. ^ a b БСЭСовет старейшин.

    «В СССР совещательный орган, образуемый в силу сложившейся практики каждой из палат Верховного Совета СССР. На заседаниях С. с. (совместных или раздельных) предварительно обсуждаются организационные вопросы работы сессии: повестка дня, порядок обсуждения докладов, предложения по персональному составу рабочих органов Верховного Совета СССР и его палат.»

  64. ^ (RU) Регламент съезда народных депутатов СССР и верховного совета, su pravo.levonevsky.org. URL consultato il 2 marzo 2019.
  65. ^ a b Конституция СССР 1977, p. 32, статья 119.

    «Верховный Совет СССР избирает на совместном заседании палат Президиум Верховного Совета СССР — постоянно действующий орган Верховного Совета СССР, подотчетный ему во всей своей деятельности и осуществляющий в пределах, предусмотренных Конституцией, функции высшего органа государственной власти СССР в период между его сессиями.»

  66. ^ Costituzione dell'URSS 1936, art. 46.
  67. ^ Costituzione dell'URSS 1936, art. 49.
  68. ^ Costituzione dell'URSS 1936, art. 48.
  69. ^ Costituzione dell'URSS 1977, art. 120.
  70. ^ Costituzione dell'URSS, redaz. 1-12-1988, art. 118.
  71. ^ Конституция СССР 1936, p. 15, статьей 34 и 35.
  72. ^ Fokin.
  73. ^ a b c d Конституция СССР 1977, p. 30, статья 112.

    «Сессии Верховного Совета СССР созываются два раза в год.

    Внеочередные сессии созываются Президиумом Верховного Совета СССР по его инициативе, а также по предложению союзной республики или не менее трети депутатов одной из палат.

    Сессия Верховного Совета СССР состоит из раздельных и совместных заседаний палат, а также проводимых в период между ними заседаний постоянных комиссий палат или комиссий Верховного Совета СССР. Сессия открывается и закрывается на раздельных или совместных заседаниях палат.»

Bibliografia

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  • AAVV, Большая Советская Энциклопедия, третье издание, Советская энциклопедия, 1969-1978.
  • Заседания Верховного Совета СССР, Mosca, Изд. Верховного Совета СССР, 1938-1991.
  • Dieter Nohlen e Philip Stöver, Elections in Europe: a data handbook, 1st ed, Nomos, 2010, ISBN 3-8329-5609-3.
  • (RU) Aleksandr Fokin, Vybory v SSSR v 1960-1970-e gg.: simuljacija ili ėlement demokratii?, in Soviet History Discussion Papers, Mosca, Deutsches Historisches Institut Moskau, 22 maggio 2014. URL consultato il 31 gennaio 2017.
  • (RU) A. S. Orlov, V. A. Georgiev, N. G. Georgieva, T. A. Sivochina, Istorija Rossii: učebnik, 4ª edizione, Mosca, Prospekt, 2014, pp. 528, ISBN 978-5-392-11554-9.
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