Stato Landi
Il cosiddetto Stato Landi prese il nome dall'omonima famiglia che lo amministrò e comprendeva il marchesato di Bardi, il principato di Borgotaro, la contea di Compiano e la baronia di Pieve di Bedonia.
Stato Landi | |
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Motto: Svevo sanguine laeta | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Stato dei feudi imperiali Landi (marchesato di Bardi, contea di Compiano, principato di Borgotaro, baronia di Pieve di Bedonia) |
Lingue parlate | Latino, emiliano, italiano |
Capitale | Bardi |
Altre capitali | Borgotaro, Compiano |
Dipendente da | Sacro Romano Impero |
Politica | |
Forma di governo | Monarchia assoluta (marchesato, contea, baronia, principato) |
Nascita | 1257 con Ubertino Landi |
Causa | Distaccamento di alcuni territori dei Pallavicino |
Fine | 1682 con Andrea III Doria Landi |
Causa | Vendita dei feudi ai Farnese |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Valle del Ceno e del Taro |
Massima estensione | 450 km² circa nel secolo XVI |
Popolazione | 4 000 abitanti circa nel secolo XVI |
Economia | |
Valuta | (1590-1630) circa: sesino, soldo, ducatone, ongaro, doppia; (zecche di Bardi e Compiano) |
Risorse | Agricoltura, allevamento |
Commerci con | Ducato di Parma e Piacenza, Stati vicini |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolicesimo |
Classi sociali | Nobiltà, clero, contadini, artigiani |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Feudi dei Pallavicino |
Succeduto da | Ducato di Parma e Piacenza |
Qualificazione feudale
modificaI topografi seicenteschi individuavano nelle mappe con questo nome quella parte Nord-Ovest dell'Appennino che includeva le vallate del Ceno e del Taro.[1] La famiglia piacentina Landi resse questi territori dal 1257 al 1682: nel 1551 l'imperatore Carlo V li annoverò tra i feudi imperiali mediati e gli statuti del 1599 li definirono formalmente "Stato dei feudi imperiali Landi".[2] Andrea III Doria Landi, erede della principessa Maria Polissena, ultima della stirpe, cedette, nel 1682, i principati al duca di Parma e Piacenza Ranuccio II Farnese in cambio di 124.714 ducatoni[3].
L'insieme dei feudi appartenenti alla medesima dinastia furono altresì ricordati nel suddetto modo anche nei casi dello Stato Pallavicino (Busseto e Cortemaggiore), Stato Rossi, Stato Borromeo e Stato Fieschi.[4]
Storia
modificaLe prime terre che poi costituiranno il nucleo originario dello Stato Landi appartenevano alla diocesi di Piacenza: se ne impadronirono i Pallavicino nel 1251. Sei anni più tardi, il 19 marzo, il ghibellino Ubertino Landi (discendente da Simone, vivente nel 1207) prese possesso del feudo che, assai ampliato, fu governato dai suoi eredi per 425 anni. Nel 1312 l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo lo investì di Borgotaro, Bardi e Compiano.[5]
Il Landi restaurò e fortificò i castelli di Bardi e di Compiano eleggendoli residenze della stirpe: alle due rocche verrà assegnata, in seguito, una destinazione non più solo militare, ma gentilizia. Un altro maniero, abitato da un ulteriore ramo della famiglia fu quello di Rivalta, ancora oggi sontuoso e abitato.[6]
L'ampia estensione territoriale includeva anche i castelli di Golaso, Varsi, Fornovo e Castelcorniglio della famiglia comitale dei Rugarli poi infeudata anche a Compiano dall'imperatore Rodolfo II.
Nel 1381 il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti approvò la piena autonomia dei territori di Ubertino II e, dopo una parentesi viscontea dal 1429 al 1448, nel 1551 l'imperatore e re di Spagna Carlo V concesse ad Agostino Landi il rango di marchese di Bardi (22 ottobre), principe del Sacro Romano Impero e di Borgotaro. Suo figlio Manfredo erediterà dalla madre Giulia la contea di Compiano e la baronia della Pieve.[7]
Il sovrano asburgico accordò pure la facolta di coniare moneta e, nel periodo 1590-1630, le zecche di Bardi e di Compiano svolsero un'intensa attività sotto il governo di Federico.[8] Questi riuscì ad opporsi ai propositi espansionistici dei Farnese duchi di Parma, abbellì la fortezza di Bardi e curò gli interessi dei sudditi e dello Stato: il re spagnolo Filippo III lo nominò cavaliere del Toson d'oro, una delle più ambite onorificenze dell'epoca.[9] Non avendo avuto eredi maschi dalla moglie Placidia Spinola, nel 1627, l'imperatore Ferdinando II d'Asburgo diede l'autorizzazione alla successione della figlia Maria Polissena.
Costei, ultima della stirpe, sposò Giovanni Andrea II Doria, principe di Melfi, marchese di Torriglia e conte di Loano. La principessa contribuì ad impreziosire il castello, soprattutto con la realizzazione di una ricca biblioteca: morì il 26 febbraio 1679 a Genova, ma fu sepolta, secondo la sua volontà, nella cripta dei Doria del convento di Monte Carmelo a Loano.[10]
Il successore Andrea III Doria Landi vendette, nel 1682, lo Stato Landi ai Farnese, per cui esso seguirà il destino del ducato di Parma e Piacenza, caratterizzato da una decadenza artistica e sociale.[11]
Titolo | Nome | Periodo | Consorte e note |
Signore | Ubertino I Landi | 1312 - 1314 | Caterina Beccaria; signore di Bardi, Borgotaro e Compiano |
Signore | Manfredo I | 1314 - 1341 | Sofia Landi |
Signore | Ubertino II | 1341 - 1405 | Beatrice Landi |
Conte | Galvano | 1405 - 1429 | Costanza Zanardi Landi, Margherita Malaspina; primo conte di Bardi, investito da Filippo Maria Visconti; 1429-1448, confisca dei feudi da parte dei duchi di Milano |
Conte | Manfredo II | 1448 - 1488 | Margherita Anguissola, Antonia Fieschi; primo conte di Borgotaro |
Conte | Federico (I) | 1488 - 1516 | Caterina Pallavicino; governò con i fratelli Pompeo e Corrado |
Conte | Claudio (I) | 1516 - 1536 | Beatrice Pallavicino, Eleonora Pico di Concordia |
Marchese Principe |
Agostino I | 1536 - 1556 | Giulia Landi, signora di Compiano; primo principe di Borgotaro e del S. R. I., primo marchese di Bardi |
Principe | Manfredo I | 1556 - 1576 | Giovanna Fernández de Cordoba y Aragon; primo conte di Compiano e barone della Pieve |
Principe | Claudio (II) | 1576 - 1589 | Giovanna Fernández de Cordoba y Aragon |
Principe | Federico (II) | 1589 - 1633 | Placidia Spinola |
Principessa | Maria Polissena | 1633 - 1679 | Giovanni Andrea II Doria, principe di Melfi; ultima dei Landi |
Principe | Giovanni Andrea (III) Doria Landi | 1679 - 1682 | Anna Pamphili; nipote di Maria Polissena, vendette i feudi della nonna ai Farnese |
Galleria d'immagini
modifica-
Il borgo e il castello di Bardi
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Il castello di Bardi (Paolo Monti, 1976)
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Il borgo e il castello di Compiano
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Moneta di Federico Landi e Placidia (1599)
Note
modificaBibliografia
modifica- Luigi Pigorini, Memorie storico-numismatiche di Borgotaro, Bardi e Compiano, Parma, Grazioli, 1863.
- Giovanni Pongini, Storia di Bardi e della Valceno, Parma, Palatina, 1975.
- Alessandra Cremonesi, Bardi e i Landi, Bardi, Centro Studi Val Ceno, 1980.
- Antonio Samorè, Lo Stato Landi, Città del Vaticano, Archivio Vaticano, 1983.
- Piero Rizzi Bianchi, "Eccellentissimo Principe". Documenti storici dello Stato Landi (1578-1630) nell'Archivio Cantù di Compiano. Saggio storico, saggio archivistico e lettura critica di cento pezzi documentari, Compiano, A. Faganello & Amministrazione Comunale, 1999.
- Marco Horak, Gli Stati indipendenti nel Ducato all'epoca di Pier Luigi Farnese: Stato Landi e Stato Pallavicino, in "La congiura Farnesiana dopo 460 anni, una rivolta contro lo Stato nuovo", Piacenza, 2008.
- Riccardo De Rosa, Lo Stato Landi (1257-1682), Piacenza, TIP.LE.CO., 2009.
- Riccardo De Rosa, Un principe, uno stato: vita di Federico Landi, Bardi, Centro Studi Val Ceno, 2015.
Voci correlate
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