Stazione di Ponte Roma
La stazione di Ponte Roma (in tedesco Rombrücke) era una fermata ferroviaria posta sulle linee Bolzano-Merano e Bolzano-Caldaro a servizio del centro abitato di Bolzano.
Ponte Roma stazione ferroviaria | |
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Rombrücke | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Bolzano |
Coordinate | 46°29′23.92″N 11°20′31.94″E |
Linee | Bolzano-Merano Bolzano-Caldaro (1898-1971) |
Storia | |
Stato attuale | Dismessa |
Attivazione | 1881 |
Soppressione | 1980 |
Caratteristiche | |
Tipo | Fermata in superficie, passante |
Binari | 1 |
Operatori | Ferrovie dello Stato Italiane |
Dintorni | Fiume Isarco |
Storia
modificaLa fermata venne inaugurata il 5 ottobre 1881 quale impianto della ferrovia Bolzano-Merano, a cura della Bozen Meraner Bahn (BMB), originaria società di gestione della linea[1].
Il 16 dicembre 1898 venne inaugurata la ferrovia Bolzano-Caldaro, gestita dalla Eisenbahn Tirols[2] ed elettrificata nel 1911 alla tensione continua di 1200 V dopo che nel 1903 tale sistema, alla tensione di 650 volt, era stato adottato nel tratto terminale di collegamento con la funicolare della Mendola[3].
Il 1 luglio 1906 la Bolzano-Merano, e con essa la fermata di Ponte Roma, passò in carico allo Stato in concomitanza con l'apertura della ferrovia Merano-Malles, primo tratto di un mai realizzato collegamento internazionale per il Passo Resia e la relativa gestione venne dunque affidata alla Kaiserlich-königliche österreichische Staatsbahnen (KkStB)[1].
Al termine della prima guerra mondiale, con il passaggio dell'Alto Adige dall'Austria all'Italia, l'esercizio delle due linee passò in carico alle Ferrovie dello Stato alle quali, nel 1923, sulla sola Bolzano-Caldaro subentrò la neocostituita Società Anonima Ferrovia Transatesina (SAFT)[4].
Nel 1935 le FS procedettero all'elettrificazione della linea per Merano alla tensione trifase di 3600 volt[1], imponendo l'adozione di una terza rotaia laterale a servizio dei treni impegnati nella prima relazione, impianto che caratterizzava il binario della fermata[3]; nel 1952 la linea aerea di alimentazione venne convertita al sistema in tensione continua di 3000 volt.
Il 1º gennaio 1960 alla SAFT subentrò la Società per Azioni Ferrovia del Renon[3] nell'esercizio della linea per Caldaro che già nell'agosto 1963, in considerazione del cattivo stato di rotabili e impianti, cessò il servizio passeggeri sostituendolo con autocorse; la fermata continuò ad essere percorsa dai treni merci fino al 28 giugno 1971.
Il servizio per Merano continuò fino al 1980, anno in cui venne aperta la variante della Bolzano-Merano costruita più a est rispetto al tracciato originale, allo scopo di evitare due passaggi a livello[5]; l'ex fabbricato viaggiatori venne demolito negli anni seguenti.
Note
modifica- ^ a b c Bolzano-Merano centenaria, in I Treni Oggi, n. 14, novembre 1981, pp. 12-14.
- ^ FENIT 1946 1996, op. cit., p. 95.
- ^ a b c La ferrovia Bolzano-Caldaro, in Mondo Ferroviario, n. 80, speciale monografico sulla ferrovia del Brennero, febbraio 1993, pp. 109-113.
- ^ Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche dalle origini al 1983, Duegi Editrice, 2011, pp. 291-293. ISBN 978-88-95096-05-6
- ^ La linea di Merano e la ferrovia della Val Venosta, in Mondo Ferroviario, n. 80, speciale monografico sulla ferrovia del Brennero, febbraio 1993, pp. 107-109.
Bibliografia
modifica- (DE) Alexander von Egen, Arnold Dissertori e Martin Sölva, Die Mendelbahn in Kaltern, Athesia, Bolzano, 1988. ISBN 9788870144925.
- (DE) Martin Sölva, Die Überetscher Bahn, Bozen - Kaltern, Caldaro, Verein für Kultur- und Heimatpflege Kaltern, 1998.
- (DE) Elisabeth Baumgartner, Eisenbahnlandschaft Tirol - Verkehrsgeschichte zwischen Kufstein und Ala im Spannungsfeld von Tourismus, Politik und Kultur, Innsbruck, Haymon, 1989. ISBN 3-85218-065-1.
- FENIT 1946-1996, FENIT, Roma, 1996.
- Hans J. Rosemberger, Carlo Rosemberger, Le Ferrovie in Sudtirolo, Athesia, 1993.